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Autore: Lucash99    06/02/2013    1 recensioni
Giv é un ragazzo di 1° media, un giorno viene a scoprire dai suoi amici cosa sono le Cuballs e si appassiona alla cosa. Insieme ai compagni di classe vivrà emozionanti avventure, sfidando avversari sempre nuovi e diventando ogni volta più forte. Nel rispetto dei lettori cercherò di non fermarmi mai per periodi troppo lunghi, dopo avervi detto questo vi auguro una buona lettura!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuballs'
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Il giorno dopo l'accaduto, in casa Neiv stava per accadere qualcosa di a dir poco incredibile, ma non in senso positivo, perché di mezzo c'era ancora una volta Dortmund.

Sta bussando la porta, non sarà per caso...? No, non può essere”, poi andò ad aprire e vide quello che durante quel giorno aveva sperato di non vedere mai.

«E' arrivata una multa a vostro carico, segnala ai tuoi genitori che devono apprestarsi a pagarla.»

Il ragazzo rimase sorpreso:

«Una multa? E per cosa?»

«Hai aggredito un uomo e lui ha denunciato il fatto.»

Neiv non riusciva a parlare, era come bloccato, però voleva comunque chiarire la situazione:

«Non starete per caso parlando di Dortmund?»

«Esatto, é proprio questo il nome della vittima.»

Il ragazzo era sempre più incredulo:

«Vittima? Quel pazzo stava per bruciare un ragazzo, dovevo pur fermarlo in qualche modo.»

L'altro stava per riprendere il discorso, ma venne fermato da una chiamata:

«Pronto? E' lei? Sono venuto qui per portare la multa, anche se secondo me non basta, servirebbe qualcosa di più grave, il ragazzo ha compiuto un oltraggio verso di lei.»

Il “Brucia Cuballs”, con le sue parole, lasciò l'esattore a bocca aperta:

«Annulla tutto, revoca la multa.»

«Perché?»

La spiegazione fu chiara:

«Con questo metodo di sanzioni, arresti e via dicendo non otterrò nulla, non raggiungerò il mio obiettivo. Devo dimostrare la mia forza, non il mio potere, continuando così sembrerò un re che sa solo dare ordini, ti é chiara la situazione?»

«Certo, farà vedere a tutti la sua potenza senza usare nient'altro che le sue forze.»

La risposta partì con un tono di voce normale: - Esatto – che però, man mano, si fece sempre più minaccioso – ma ora smettila di parlare a vanvera, stai divulgando troppe informazioni e quel ragazzo per me sa già troppo riguardo questa questione. Quindi, da ora in poi, acqua in bocca. -

L'esattore, quindi, dopo aver staccato la chiamata ed aver sentito le parole che il “Brucia Cuballs” aveva enunciato, smentì tutto:

«La multa é revocata, arrivederci.»

La porta si chiuse e Neiv diventava sempre più sospettoso:

Multe comandate da Dortmund che però vengono poi revocate, dimostrazioni di potenza usando le proprie forze... tutte queste cose hanno un collegamento e forse io ho capito qual'è, ma ancora non mi sono chiare le vere intenzioni di Dortmund. Cosa vuole fare e, inoltre, cos'è che deve dimostrare?”

Il ragazzo continuava a pensare, cercava il nesso logico tra quelle parole, ma mentre lo faceva... arrivò una telefonata, era terrorizzato, quella chiamata poteva essere proprio da parte del “Brucia Cuballs”; però lui cercava di eliminare questa possibilità, doveva convincere prima di tutto se stesso: “No, non può essere ancora lui, non conosce certo il mio numero telefonico”.

Anche con la quasi certezza di chi non fosse il mittente della chiamata tremava mentre si avvicinava al telefono, prese in mano la cornetta e con la voce terrorizzata rispose:

«Pronto?»

«Ho una notizia sensazionale, ho trovato una Cuball identica alla mia, poi le ho insegnato tutte le mosse che conosceva la precedente ed inoltre le ho fatto imparare una tecnica per sconfiggere Dortmund!»

«Giv, sei tu?»

«Certo che sono io, mi hai ascoltato fino ad ora?»

Neiv era stordito da tutto ciò che gli era accaduto e dai pensieri che lo tormentavano:

«Perché, cosa hai detto?»

«Lascia perdere, vieni allo stadio abbandonato e capirai tutto.»

Anche se le cose non gli erano chiare, accettò:

«Va bene, arrivo subito.»

 

Sebbene i ragazzi si erano organizzati per ritrovarsi nel luogo prestabilito, Dortmund non sapeva nulla di quella faccenda, perché Giv aveva preso la decisione di non avvisare il loro avversario?

Forse perché l'uomo, se a conoscenza dei rischi a cui andava incontro, non sarebbe venuto all'appuntamento, ma se anche era questa la motivazione del giovane una domanda rimaneva comunque: come avrebbero fatto a ritrovarsi faccia a faccia col “Brucia Cuballs”?

La risposta era una: dall'ultimo incontro nello stadio abbandonato, Giv aveva capito che quello era il luogo dove si recava Dortmund per il suo allenamento, quindi prima o poi sarebbe comunque arrivato. Il ragazzo aveva agito, per una volta, consapevolmente; se l'uomo fosse stato invitato si sarebbe insospettito della cosa e, pensando che gli avrebbero teso qualche trappola, non si sarebbe presentato; quindi, grazie a questa scelta, dopo ben 2 ore di attesa Dortmund si presentò al cospetto dei ragazzi:

«Cosa ci fate qui? Questo luogo é mio.»

Gord provò ad ingannare l'uomo parlando con tono disinvolto:

«Ah, proprio nulla, ci siamo trovati qui per puro caso.»

Il “Brucia Cuballs” si infuriò:

«Smettila di recitare! Con che coraggio ti permetti di prendermi in giro?»

Ma lui, nonostante la rabbia dell'altro, continuava a fare l'attore in maniera perfetta:

«Non c'é bisogno di scaldarsi tanto, io non volevo schernire alcuna persona, rispondevo solo al tuo quesito.»

Dortmund, infuriatosi ancor di più, passò ai fatti:

«Che sfortuna ritrovarsi qui nello stesso istante in cui ci sono io, per dimostrarvi il mio dispiacere brucerò un ragazzo che non mi é del tutto simpatico.»

Neiv era in preda al panico, voleva scappare, sapeva che era lui il diretto interessato, ma la paura lo bloccò. Giunti a questo punto, il “Brucia Cuballs” terminò la frase:

«... Neiv.»

Voleva andare via, ma per un motivo o per un altro non lo fece, era terrorizzato, ma allo stesso momento non poteva lasciare i suoi amici soli in balia di Dortmund.

L'uomo si avvicinava lentamente al ragazzo, che ora era seduto a terra con le braccia che lo mantenevano e nel frattempo tremavano; man mano che i due erano meno distanti la tensione aumentava, forse era davvero la fine per lui, o forse il “Brucia Cuballs” si sarebbe fermato, consapevole di star commettendo una crudeltà; la vita di Neiv era appesa ad un filo, o più precisamente ad una Cuball, quella di Dortmund, quella che stava per mettere la parola “fine” alla sua esistenza; gli altri, nel frattempo, erano impietriti davanti all'atto che l'uomo stava per commettere, quegli istanti di attesa stavano per decretare l'esito della faccenda, che probabilmente sarebbe stato troppo amaro e troppo difficilmente sopportabile per i ragazzi.

Boost, Zadi e gli altri sapevano che avrebbero fatto anche loro una brutta fine frapponendosi tra i due; Giv si stava pentendo di quello che aveva fatto, un affronto del genere a Dortmund poteva costare caro, solo ora si rendeva conto che aveva messo in gioco la vita del suo amico, un peso troppo grande da sopportare per uno della sua età, per questo voleva fare qualcosa per cambiare le cose, ma da fare c'era ben poco.

E fu così che il momento fatidico arrivò; Neiv, in mente sua, aveva voglia di piangere, ma il suo orgoglio fece sì di non farlo abbassare a quel livello, che per lui era simbolo di debolezza, la sua vita stava per concludersi, forse troppo presto; Dortmund tirò fuori la sua Cuball e la lanciò, si trovava a pochi centimetri di distanza dalla sua vittima, era pronto a dare l'ordine, ma le sue parole vennero frenate da quelle di Giv:

«Brucia me!»

Dortmund si girò verso Giv, ma prima avvisò Neiv:

«Tu prova a sfiorarmi e ucciderò tutti voi.»

...e poi si rivolse all'altro:

«Cosa avresti intenzione di fare?»

Il ragazzo stava dimostrando grande coraggio:

«Facciamo una sfida e se vincerò lascerai stare me ed il mio amico, se perderò, invece, potrai carbonizzarmi.»

«Accetto, ma ad una sola condizione: se vincerò io, non brucerò solo te, ma anche quest'altro rompiscatole.»

Dopo aver pronunciato queste parole, indicò Neiv per specificare la seconda vittima; ora nell'aria si attendeva solo la risposta di Giv... aveva il cuore in gola, inizialmente voleva togliere del tutto l'amico dai guai, ma visto che non c'erano alternative rispose così al “Brucia Cuballs”:

«Come vuoi, accetto le tue condizioni.»

La sfida stava per avere inizio, come finirà?

Giv metterà a tacere Dortmund, oppure il suo avversario lo manderà al tappeto e carbonizzerà lui ed il suo amico Neiv?

 

 

 

Cari lettori, secondo voi come finirà? Che ne sarà di Giv e Neiv? Chi vincerà la sfida? Esprimete le vostre opinioni, mi farà molto piacere conoscerle. Vi ringrazio per l'attenzione che state dedicando alla mia storia, a tra poco con il prossimo capitolo.

  
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