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Autore: MrMurkrow    06/02/2013    2 recensioni
"Il presente è imperfetto se è possibile cambiarlo."
Siamo al Capitolo 23: "La Massima Forma di Fiducia + ...???"
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jack Of Spades'
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Rieccoci qui con la seconda parte di “Non Di Questo Mondo”. Affinchè lo sappiate, la missione è piuttosto canonica, io mi sono solo permesso di fare qualche aggiustamento. Era una missione importante, quindi non mi sono sentito di modificarla più di tanto, spero comprendiate le mie ragioni. Detto questo, al solito, vi invito ad ascoltare tutte le musiche, a lasciarmi tutte le vostre impressioni, critiche e consigli e noi ci rivediamo al capitolo più importante dell’intera opera, spero di non toppare li perché è troppo importante. See you soon Soldiers :D!
 
 
Capitolo 21
 
Non Di Questo Mondo: The Shadows Of The Fathers
 
“Un vero padre desidera sempre che suo figlio diventi meglio di lui, e non la sua copia carbone.”
 
Il giorno seguente l’atmosfera sulla Normandy era piuttosto rilassata. IDA stava ancora tentando di configurare il dispositivo IFF del Razziatore con i sistemi di riconoscimento dell’astronave SR-2, cosa non semplice vista la complessità di tale circuito elettronico, così al comandante e al suo equipaggio non rimaneva che la semplice attesa. Ognuno tentava di occupare il proprio tempo libero nel modo migliore che credeva. Garrus rimaneva barricato nella batteria primaria a lavorare sulle sue calibrazioni; Miranda continuava a spulciare rapporti, fornitegli da Cerberus, riguardanti gli sviluppi su varie colonie umane; Jacob controllava assiduamente ogni componente di tutto l’armamentario di ogni membro dell’equipaggio; Legion rimaneva chiuso nel nucleo dell’IA a computare con i suoi compagni Geth; Thane continuava a pregare, salvo saltuariamente sentirsi con suo figlio Kolyat; Zaeed si abbandonava ai ricordi di vecchie battaglie; Kasumi si rilassa progettando colpi che potrebbe non compiere mai; Joker si distrae eseguendo piani di volo più lunghi del prefissato e scherzando con IDA; la biotica Jack  si allena ad accumulare più rabbia possibile per lo scontro finale; Grunt avrà probabilmente abbattuto il muro della sua stanza a forza di prenderlo a testate; Shepard è più sereno che mai dopo che Liara ha passato la notte sulla Normandy….se capite quello che intendo; Picche si rilassa leggendo vari rapporti e libri su ciò che si sa sui Razziatori…..e Tali…..ha preso finalmente coraggio.
La porta del laboratorio tecnico della Normandy si aprì con il solito sibilo sinistro. La Quarian entrò piano le mani come giunte in preghiera che tenevano al sicuro la piccola speranza. Mordin si sorprese di ritrovare in quel posto Tali’Zorah. Il dottor Solus aveva avuto pochissime occasioni per parlare con la Quarian, ma nutriva molta simpatia per lei, in generale per la sua specie, Mordin era affascinato da come la loro specie potesse vivere in quello stato di profonda lontananza dal loro pianeta natale e vivere isolati anche gli uni dagli altri per via delle loro tute. Rispettava molto il loro stile di vita e, non di meno, ammirava il loro coraggio e la loro forza nel tentare di sopravvivere come nomadi nella Galassia. Alcuni problemi dei Quarian, come il controllo delle nascite, la loro dieta quasi completamente vegetariana, il loro sistema immunitario altamente deficitario e la pessima reputazione di cui godevano davanti alle menti ristrette erano informazioni ben note nella comunità interna ed esterna del Consiglio. In generale i Salarian con cui Mordin aveva lavorato avevano idee piuttosto variegate su di essi: c’è chi credeva che avrebbero potuto farci ricchi studi al riguardo, altri ritenevano che era meglio isolarli completamente dalla comunità intergalattica e chi sosteneva che erano solo predoni di carcasse spaziali ed oggetti di valore. Quando, però, si toccava l’argomento Geth, tutti erano concordi che i Quarian avessero delle doti innate ed assolutamente fuori dal comune per quanto riguarda le tecnologie robotiche e informatiche. Gran parte delle nuove scoperte in tali ambiti derivavano proprio dai Quarian. Il modello della condivisione del calcolo integrato tra piattaforme IV era loro ed era anche il metodo con cui i Geth aumentavano le loro capacità cognitive. La creazione di materiali sintetici resistenti, modellabili, elastici e facilmente integrabili erano anch’essi opera loro. Infine, il modello quantistico con le prime leggi di manovrazione dell’informazione tramite qubit era loro. Senza i Quarian la tecnologia in tantissimi ambiti sarebbe rimasta ferma per decenni e tutti oggi possedevano computer che utilizzavano almeno una delle loro scoperte ed invenzioni. Insomma, Mordin Solus, riteneva i Quarian una specie da rispettare ed accogliere con i più grandi onori, ma era conscio che la rivolta dei Geth aveva posto la comunità intergalattica contro di loro. Essendo i creatori di tali esseri ribelli nessuno si mosse in loro favore quando furono esiliati e a ben poco serviva il parere di un ex-STG delle forze Salarian. Nel suo piccolo, comunque, il dottore fece ciò che potè per quella gente. Su Omega, quando aveva creato la sua clinica personale, non rifiutò di dare aiuto anche a loro, cosa che gran parte dei medici di altre specie avrebbero invece fatto, pensando che fossero li per rubare del medigel o altre apparecchiature mediche. Una mentalità bigotta, razzista ed estremamente limitata che Mordin non riusciva a sopportare. Gli vennero in mente gli studi che aveva svolto da giovane riguardo la storia Umana. Si ricordò di un certo dittatore di una nazione nota come Germania che sterminò, durante la Seconda Guerra Mondiale, un numero tra circa 5 e i 6 milioni di persone in campi di sterminio e concentramento perché colpevoli di essere –ebrei-. Un fatto che il dottor Solus non poteva comprendere, che significava colpevoli di essere –ebrei-? Aveva letto che gli ebrei erano una tipologia di razza Umana che viveva originariamente nel Medio Oriente, ma ciò non aveva colmato il significato di tale avvenimento. Una volta chiese a Shepard se sapeva qualcosa al riguardo, il comandante gli disse che la Shoah era avvenuta perché Hitler, questo era il nome del dittatore che aveva orchestrato l’epurazione, aveva convinto il popolo tedesco che gli ebrei erano coloro che impedivano all’economia del paese di ripartire, che rapivano i bambini e che erano i principali responsabili di molte altre disgrazie che affliggevano i tedeschi. Forte del fatto che essi si trovavano spesso in posizioni di potere, come ad esempio direttori di banche, la sua propaganda fece molta presa sugli accoliti di Hitler, così che furono gli stessi tedeschi ad autorizzare Hitler alle sue manovre contro gli ebrei. Dopo aver ascoltato tutta la storia, Mordin potè constatare che i Salarian e i Turian non erano gli unici ad aver commesso delle bestialità nella loro storia, se è possibile, gli Umani avevano fatto anche di peggio. I Quarian, paragonati a quei poveri sventurati, apparivano quasi fortunati…..almeno non vi erano leggi emanate dal Consiglio per perseguitarli e ucciderli per farne saponette o peggio.
“E’ permesso dottore?”, chiese Tali, come al solito, molto timida,
“Certamente”, rispose Mordin in un largo sorriso, “Che posso fare per te?”
“Ho un favore molto importante da chiederti Mordin”, disse lei allungandogli la fiala,
“Interessante. Fiala di sangue. Tuo, mi chiedo?”, affermò il Salarian raccogliendo il piccolo oggetto dalle mani di Tali ed esaminandolo alla luce, piuttosto incuriosito,
“No”, rispose Tali in fretta, “Mi occorre che tu lo analizzi Mordin…..Io non sono molto brava in medicina…..ma tu sei un’ottimo genetista. Non credo che quello che ti chiedo sia poi così difficile da operare”
“Assolutamente”, disse Mordin iniziando a preparare gli stumenti che gli occorrevano, ma, mentre digitava qualcosa sul suo computer, rialzò lo sguardo su Tali preoccupato, “C’è qualcosa di cui dovrei preoccuparmi?”
“No Mordin”, disse Tali, poi si avvicinò al dottore per bisbigliare qualcosa, “L’importante è che questa cosa rimanga tra noi. Non dirlo a nessuno, soprattutto a Shepard”
Mordin la guardò con occhi stupefatti, “Impossibile. Devo tenere comandante aggiornato di qualunque cosa io faccia con questi strumenti. Non tradirò sua fiducia”
“Mordin”, fece la Quarian supplicante, “E’ una cosa personale. Ti prego”
Il Salarian si allontanò da lei, riflettendo su quella richiesta tanto stramba. Non voleva nascondere qualcosa a Shepard, ma pareva che per Tali quella fosse una cosa troppo importante, così alla fine cedette. Emise un sospiro e tornò a rivolgersi alla sua interlocutrice.
“Cosa devo cercare?”
“Non  lo so”, disse lei stancamente, “Recupera qualunque cosa da quel sangue: DNA, livelli di globuli bianchi nel sangue, mettilo nell’ICODIS (Intergalactic COmbined Dna Index System) controlla se ha malattie genetiche……non ne ho idea”, continuò lei emotivamente distrutta, “…..Recupera tutto quello che puoi….poi fammi sapere. Grazie Mordin”, e così Tali lasciò il dottor Solus alle prese col suo nuovo incarico, abbandonando la stanza.
Il Salarian tenne la piccola fiala davanti a se con due dita e si chiese cosa mai potesse ricavare da quel piccolo quantitativo di sangue e per quale motivo la Quarian sembrava averne disperatamente bisogno.
 
Tali si era finalmente decisa. Dopo quello che aveva visto sulla nave dell’Ombra come avrebbe potuto non cedere? Aveva fisto Jack mutilare ed uccidere lo Yahg con una brutalità davvero eccessiva, quasi come se fosse una cosa per lui naturale. Si era stancata, voleva delle risposte e sperava che Mordin, con le sue conoscenze, riuscisse a tirarne fuori qualcosa. Ci aveva pensato bene prima di rivolgersi al Salarian, sapeva bene che, di fatto, anche Mordin sarebbe entrato in possesso delle informazioni riguardo a Jack e doveva assicurarsi che le tenesse per se e che non spifferasse tutto ad Al. L’ultima cosa che voleva era rendere pubblici i suoi segreti, ma, non avendo le conoscenze necessarie né gli strumenti utili per analizzare il contenuto della fiala, le risultò obbligatorio rivolgersi ad un genetista esperto come il dottor Solus. Comunque la Quarian aveva un altro problema da risolvere ora…..e per quello era necessario parlarne con Shepard. Prese rapidamente l’ascensore ed avvisò il comandante del suo arrivo tramite un messaggio factotum. Ci fu subito la risposta pronta di Shepard che gli disse di raggiungerlo nella stiva. Tali, arrivata al piano designato, si guardò attorno per capire dove si trovasse Al. Lo vide, o meglio, vide le sue gambe sporgere da sotto la carlinga del Mako posto in fondo a destra dell’hangar. Gli si avvicinò a passo svelto, sinceramente incuriosita nel trovarlo a lavorare su qualcosa di diverso da un fucile d’assalto.
“Al….che ci fai la sotto?”, gli chiese incuriosita lei.
Shepard slittò fuori da sotto il possente mezzo tramite un carrellino munito di ruote ed apparve dinazi alla Quarian decisamente sporco di grasso ed olio motore in faccia e nelle mani.
“Oh Tali, non ti avevo vista arrivare”, si scusò lui, mentre si rimetteva in piedi pulendosi le mani con uno straccio, “Stavo dando un po’ di manutenzione al Mako, cosa che, a quanto pare, gli ingegneri di Cerberus non fanno”
“Questo perché oggi esistono mech e droni di riparazione che possono fare il lavoro dei meccanici in metà del tempo”, gli rammentò la Quarian.
Shepard fece spallucce, “Sarà, ma non mi fido delle loro zampe robotiche, preferisco mettere mano personalmente ai miei mezzi. Così faceva mio nonno, così faceva mio padre e così faccio io, aggiungerei poi che finora la cosa ha funzionato piuttosto bene”.
Si mossero verso il banco da lavoro sulla sinista dell’hangar dove vi erano posizionati tantissimi pezzi meccanici ed elettronici. Shepard porse lo sgabello a Tali, invitandola a sedersi, e lui si mise a maneggiare con alcuni cilindri e sensori termici. Se c’era una cosa in cui il comandante era bravo dopo il maneggiare un fucile e ammazzare degli ostili, quella era sicuramente la meccanica. Una passione innata per i motori nacque in lui fin dalla tenera età. In passato partecipava a corse su pista con dei suoi amici e ebbe addirittura esperienze in team di famosi ingegneri e tecnici automobilistici, montando e costruendo da zero alcuni dei motori che oggi vengono montati su alcune delle più famose auto da corsa. Capire cosa andava e cosa no in un veicolo gli veniva come naturale. Apriva il cofano, ci smanettava un po’ e poi ti sapeva dire con precisione anche il periodo che sarebbe servito per mettere di nuovo in strada l’auto.
“Credo che saresti potuto essere un ottimo meccanico se non fosse che hai scelto la carriera militare come tuo padre”, affermò lei, divertita vedendo come si impegnava tanto in quello che stava facendo,
“Non hai tutti i torti Tali”, rispose lui ridacchiando, “La passione per i motori è una di quelle cose che gli Shepard si passano di generazione in generazione. Da bambino, papà mi raccontava spesso del trisnonno Frank, mi diceva –Tuo Trisnonno era un campione della formula Nascar. Tre campionati di fila e poi un quarto dopo altri due anni!-. Talvolta mi viene da chiedermi: Ma come cavolo faceva mio trisnonno a correre con quelle fottute trappole di metallo a benzina? Sarebbero potute esplodere da un momento all’altro. Gente matta quella del ventunesimo secolo!”
Tali poi decise che era il momento di chiederglielo, “Senti Al….ho bisogno del tuo aiuto”
Il tono della Quarian era piuttosto serio, così Shepard lasciò perdere ciò che stava facendo e dedicò tutta la sua attenzione alla sua interlocutrice.
“Sembra grave…Dimmi tutto”
“Ecco…Ho ricevuto un messaggio dalla Flotta Migrante….Mi accusano di tradimento…..Ho paura Al”
L’espressione del comandante si contorse in un misto di stupore e rabbia, “Cosa?! Questa è la cosa più assurda che io abbia mai sentito. Chi ti conosce sa che non tradiresti mai la tua gente Tali”
“Non lo so. In genere non è che formulino certe accuse senza avere delle prove concrete. Ma aprezzo la tua fiducia in me”, disse lei, sollevata nel sapere di avere l’appoggio del comandante,
“Cosa succederà adesso?”, chiese lui appoggiando le mani al tavolo,
“Si terrà un processo, in cui i giudici saranno i membri dell’Ammiragliato. Mio padre fa parte dell’Ammiragliato e per questo lo escluderanno dalla votazione…….Mi chiedo cosa stia pensando i questo momento. Il Tradimento è punito con l’esilio dalla Flottiglia. Se mi giudicano colpevole…….non potrò mai più tornare all’unica casa che mi resta”
Shepard serrò le mani a pugno, “Questo non accadrà Tali. Hai la mia parola. Provvedrò subito ad informare Joker che il momento di relax è finito, hai già le coordinate dell’attuale posizione della Flotta vero?”
“Si certo, te le invio subito……Grazie Al…..Grazie davvero”, disse lei quasi in un pianto,
“Andrà tutto bene Tali. Non permettero che ti esilino”, disse lui prendendolgi le mani. Poi gli venne spontaneo chiederle: “Lo hai già detto a Jack?”
“……Ecco…..Io……No. Sai, dopo quello che è successo nell’ultima missione….”
“Anche a te la cosa ti ha colpito vero?”, disse lui comprensivo, volgendo lo sguardo in alto portando i suoi pensieri a quei recenti avvenimenti,
“Cosa ne pensi Al?”, chiese lei titubante.
Shepard sospirò passandosi una mano sulla fronte, “….Non lo so Tali. Non posso continuare ad ignorare i suoi misteri, non dopo quello che è successo……Dopo che avremo impedito il tuo esilio andrò da lui e pretenderò delle risposte. Se me le negherà non potrò più farlo rimanere qui a bordo”
“Capisco……”, ammise tristemente la Quarian,
“Sarà meglio che tu vada a dirgli del tuo problema. Vorra sicuramente venire con noi per darti man forte al processo”, disse Shepard, mentre si allontanava per informare Joker del cambio di programma.
 
Jack stava immettendo nella canna dell’Intervention un ricalibrato proiettile CheyTac EFMJ quando Tali apparve al suo fianco.
“Le armi non dovrebbero essere necessarie Jack. Stiamo andando a casa”, disse lei con voce di chi sapeva che avrebbe potuto perdere quel posto tanto caro,
“Non se sbagliano verdetto Tali”, disse lui facendo scattare il carrello, “Tutta questa storia è una farsa. Anche il solo fatto di lanciare un’accusa del genere è indice di quanto il Consiglio sia ceco nel lavoro che hai fatto per la Flottiglia”
“E spareresti agli Ammiragli? Alle nostre guide? Soltanto perché una loro decisione non ti va a genio?”, disse lei allargando le braccia in segno di rimprovero,
“Sappiamo entrambi che non hai fatto nulla che potesse essere punito con l’esilio”, Jack si alzò mettendosi dinanzi a lei, “Non starò lì a sentire le loro scuse”
“Se vuoi difendermi, fallo con le tue parole, per una volta non usare le armi”, disse lei indicando il fucile di precisione.
Lui sospirò profondamente, calmandosi, “Va bene….Scusa, ma questa storia non mi convince affatto”
“Cosa credi? Neanche a me piace essere accusata di tradimento, ma ho il dovere di presentarmi al processo. Li almeno capirò di cosa mi accusano”, poi posò una mano sul lato sinistro del casco di Jack, “Mi serve che tu sia con me laggiù. Ho bisogno del tuo sostegno, non di quello delle tue pistole. Mi aiuterai?”
“Certo, non ti lascio nell’acqua da sola con quegli squali”
“La cosa ironica è che io non so nuotare”, fece lei ridendo,
“Vorrà dire che ti farò da salvagente”, contraccambiando la risata,
“Sarà meglio che vada. A breve entreremo in contatto con la Flotta e vorranno sicuramente i codici di identificazione”, disse lei, dileguandosi verso la cabina di pilotaggio.
“Vengo con te”, affermò correndogli dietro, “Tanto qua ho finito”
L’ascensore fu più veloce del previsto, così si ritrovarono in plancia giusto in tempo per dare le identificazioni richieste dalle navi di pattuglia della Flottiglia. Come sempre i Quarian erano attenti ad ogni nave che si avvicinava troppo alla Flotta Migrante. La sicurezza era una cosa di primaria importanza da quelle parti, anche se in pochi avrebbero assalito la più grande Flotta della Galassia.
“Nave non identificata”, fece una voce nell’interfono, “State entrando in una zona ad accesso limitato. Dichiarate le vostre intenzioni o allontanatevi immediatamente”
Tali si mise a camminare su e giù per la cabina di pilotaggio rispondendo alle richieste del pilota.
“Tali’Zorah Vas Neema nar Rayya richiede il permesso di attraccare alla nave Rayya”
Dopo qualche secondo, la voce anonima si fece risentire, “Il nostro sistema vi ha identificato come Cerberus”
A quel punto Tali non aspettò altre richieste e enunciò la frase segreta che viene data ai Quarian in Pellegrinaggio per avere conferma del loro stato.
“Dopo aver errato tra gli astri infiniti, sospinta da onde di luce e fitte nebulose, tornerò dove tutto ha avuto inizio”
La voce non esitò oltre, “Permesso accordato. Bentornata a casa Tali’Zorah”
A quel punto Tali dovette seguire la procedura standard dell’arrivo di navi che avevano compiuto viaggi su vari pianeti. Bisognava che la Normandy fosse ripulita da potenziali elementi portatori di malattie o altre tipologie di cose che avrebbero potuto fare una strage su una nave Quarian.
“Mandante una squadra di sicurezza e di quarantena ad accoglierci. La nostra nave non è pulita”, sentenziò come una che ha eseguito quella prassi decine di volte,
“Ricevuto”, disse quello, “Recatevi al molo 17. Una squadra si trova già sul posto”
Le abilità di Joker resero il tutto molto veloce ed indolore. La Normandy si agganciò la ponte esterno con un movimento tanto elegante quanto preciso. Shepard, Tali e Jack erano già nella cabina di sterilizzazione in attesa dell’apertura delle porte di contenimento. Tali aveva insistito anche con Shepard riguardo alle armi, così si era portato dietro solo una Carnifex, con la scusa di dover mantenere una certa integrità come comandante. Tali capì cosa intendesse dire, dinanzi agli Ammiragli era bene apparire rilassati e sicuri di se, ma non in atteggiamento da battaglia con un arsenale dietro di se, la pistola serviva solo per ricordare la sua autorità. Di contro, gli altri due Quarian erano completamente disarmati, il che procurava un grosso prurito alle mani per Jack, l’ultima volta che ne era rimasto privato era prima che il padre gli donasse la sua prima pistola, da allora aveva sempre avuto qualche strumento a clip termiche, o che comunque fosse un arma da fuoco, con se. Sapeva bene che, visto il livello medio di addestramento all’interno delle squadre di sicurezza, gli sarebbe bastato il CQC per uscirne vivo e vincente, ma il pensiero di non avere le spalle coperte a lunga distanza gli dava un senso di impotenza. Si rese conto, però, che quello che gli dava fastidio più di tutto era il suo ossessivo pensiero di non essere al sicuro, stavano salendo sulla Rayya diamine, a che mai gli sarebbero potute servire le pistole li? Chi mai gli avrebbe sparato? Si rendeva benissimo conto che era solo un’ossessione sviluppata in anni di vita sul filo del rasoio, quella di essere costantemente in pericolo, anche tra gli amici. Non è che non avesse fiducia, è solo che era una mala abitudine che non riusciva a scrollarsi di dosso, il classico cowboy che quando ordina qualcosa al bancone del saloon si volta verso la porta d’ingresso così da tenere sott’occhio chi entrava ed anche tutti i presenti. –Sono davvero così paranoico?-, si chiese fra se e se, mentre le porte d’accesso alla Rayya si spalancavano dinazi a loro, mettendoli davanti al corridoio che li avrebbe portati all’interno della grande nave Quarian. Percosero poco più di trenta metri, per poi svoltare l’angolo e trovarsi difronte alla squadra di sicurezza richiesta da Tali. Erano circa sette elementi in tute dal color oro e bluastro. Ogni squadra di sicurezza della Flotta aveva i suoi segni distintivi, il colore delle tute era uno di essi, coloro che stavano ai gradi più alti non erano vincolati da questo sistema, ma solitamente portavano con se un oggetto marchiato in modo da rammentare la sua posizione sociale e il suo grado. Ricordiamo che i Quarian avevano necessità di questo tipo di accorgimenti per riuscire ad identificarsi tra di loro, un esempio lampante di ciò è lo scambio dei nomi con l’aggiunta della nave di cui si fa parte e dove si è nati, così il –Vas- indicava –facente parte dell’equipaggio della…- seguito dal nome della nave di appartenenza e il –Nar- indicava –nato sulla…- seguito dal nome della nave su cui si era nati. Ovviamente la personalizzazione esterna della tuta era un altro metodo per identificarsi, così, soprattutto i giovani, tendevano a creare segni o motivi di colore unici per facilitare ai conoscenti l’identificazione tra le grandi folle che si formavano nelle astronavi Quarian. Un Quarian passò in mezzo ai membri della squadra di sicurezza, i più dei quali gli fecero il saluto in segno di rispetto anche se questo tipo di etichetta era praticamente inesistente nel sistema militare Quarian, per poi fermarsi dinanzi al gruppo da sbarco.
“Comandante Shepard”, fece quello in tono neutro, “Capitano Kar’Danna. Tali’Zorah ha raccontato spesso di te qui sulla Flotta. Vorrei ci fossimo incontrati in circostanza più piacevoli”
“Tali ha aiutato me e l’equipaggio della Normandy in molte occasioni. Sono qui per restituire il favore”, disse Shepard seriamente, anche se il casco, che copriva tutto il volto tranne gli occhi, non rendeva giustizia a quanto il comandante tenesse veramente a quella faccenda,
“Capisco”, asserì il capitano Kar’Danna che parve comprendere le emozioni di Shepard, “In qualità di comandante della nave su cui si trova Tali, le tue parole hanno un certo peso”, poi si rivolse a Tali, “Mi dispiace di non poterti essere d’aiuto Tali, ma il processo richiede la mia assoluta neutralità, ma sono qui nel caso tu abbia bisogno di parlare”
Il suo tono assunse un timbro molto più serio e, portandosi le mani dietro la schiena, iniziò a parlare, “Ti accusano di aver introdotto Geth attivi nella Flotta, nell’ambito di un progetto segreto”
Lei si spose in avanti, offesa al sentire una così grave accusa, “Non è assolutamente vero, ho inviato solo parti che non avrebbero potuto riattivarsi. Non avrei mai portato Geth attivi nella Flotta”
Jack gli si portò accanto mettendogli una mano sulla spalla destra, “Lo sappiamo Tali, ma non è il momento di arrabbiarsi ora”, poi si rivolse a Kar’Danna, “Quale è la nostra prossima mossa capitano?”
“Tecnicamente ho l’ordine di tenere Tali in custodia fino alla fine del processo…..quindi, Tali, sei confinata sulla Rayya fino a nuovo ordine”, disse lui comprensivo,
“Grazie capitano”, fece Tali, muovendo la testa in segno di riconoscimento.
Effettivamente quello era un grosso favore da parte di Kar’Danna. Sostanzialmente gli ordini del capitano erano quelli di allontanare Tali dal suo comandante e tenerla in disparte e attorniata dalle guardie durante il processo, così non fece. Non solo permise a Tali di rimanere con il suo comandante, ma impedì che fosse trattata come qualcuno che è già stato marchiato come colpevole ancor prima del processo. Tali non avrebbe sicuramente retto alla pressione di quella sorta di prigionia e Kar’Danna aveva dato la sua più totale fiducia alla Quarian, benché, per mantenere la facciata, le avesse impedito di abbandonare la Rayya senza autorizzazione, cosa di ben poco conto se paragonata all’alternativa.
Il capitano si congedò da loro spostandosi su un lato per farli passare, “Il processo si svolgerà nella pubblica piazza. Andate, di sicuro vi stanno già aspettando”
Stranamente, i corridoi che i tre percorsero erano vuoti. Jack si guardava intorno stupido pensando dove diavolo potesse essere finita tutta quella gente. Solitamente ogni anfratto della navi Quarian è stracolmo di individui che si muovono da tutte le parti per i più disparati motivi, ora, invece, non c’era anima viva. Dove potevano essere andati tutti quanti? La domanda trovò facile risposta una volta arrivati alla pubblica piazza. A Tali si bloccò il respiro a metà, Jack non potè fare a meno di lanciare un imprecazione sotto voce e Shepard rimase di stucco dinanzi allo spettacolo. Duecento e più Quarian si trovavano seduti o in piedi nell’area della piazza. A quanto pare tutti volevano assistere al processo, la notizia delle accuse di tradimento perpetuate alla figlia del Grand’Ammiraglio si era sparsa in fretta in tutta la nave e non solo. Diverse telecamere fluttuavano nella parte alta del grande spiazzo centrale, sicuramente trasmettendo in diretta streaming quello che succedeva sulla Rayya. I tre si aspettavano un po’ di pubblico, ma quello era decisamente oltre le loro aspettative. Jack e Tali concordavano sul fatto che i lavori di routine delle navi avrebbe distratto la più grossa parte delle persone…..a quanto pare avevano sottovalutato la curiosità dell’equipaggio della Flotta. La cosa produceva grossi svantaggi su due livelli principali: numero uno, l’emozione, Tali non aveva mai avuto un processo e non era mai stata al centro di così tanti occhi. Il fatto di sapere di essere osservata da mezza Flottiglia l’avrebbe sicuramente resa nervosa o peggio. Numero due, una folla così ampia voleva dire che il processo era di grande richiamo, qualunque cosa il Consiglio dell’Ammiragliato avesse deciso, avrebbe dovuto subire anche il verdetto del popolo, quindi, sia l’accusa che la difesa, avrebbero dovuto formulare arrighe decise, chiare e non dispersive, pena la rivolta popolare in favore dell’una o dell’altra parte. In una società, come quella Quarian, dove benessere del popolo è messo davanti a quello del singolo, poteva significare davvero molto l’appoggio del resto degli abitanti della Flotta Migrante.
Vedendo che Tali stava già per andare in tachicardia, Jack gli si fiondò accanto tenendole le mani, “Ehi, ehi, ehi!”, disse mettendosi sul suo campo visivo, “Non pensarci ok? Non pensarci, sono qui. Non badare a loro, io e Shepard siamo qui per te, ok?”
Lei annuì in modo convulso, ma poi rimise lo sguardo sulla folla dicendo, con voce tremate, “Sono tanti”
Shepard si accostò a Jack in modo che Tali sapesse che c’era anche lui li, “Si, hai ragione. Ma tu e io ne abbiamo decisamente passato di peggio. Andiamo! Non possono essere certo peggiori di Saren o di tutte le orde Geth che abbiamo affrontato no?”, disse lui in tono rilassato per cercare di aiutarla a smorzare la tensione.
Tali colse i loro volti, volutamente stiracchiati in sorrisi, capì che doveva mantenere la calma, così si fece forza, inspirò profondamente, “Sono pronta”, asserì con tutta la sicurezza che riuscì a racimolare.
Una Quarian si avvicinò ai tre e salutò, “Tali’Zorah Vas Normandy. Sono lieta di averti qui. Non potevo temporeggiare ancora per molto”
Tali fu colta come da un bagno salutare e si divincolò dai due per andare ad abbracciare la nuova arrivata, “Zia Raan”, disse lei con profonda commozione in quelle parole, poi la presentò ai suoi due compagni, “Shepard, Jack, lei è l’Ammiraglio Shala’Raan Vas Tonbay, è un’amica di mio padre”, poi Tali si girò, visibilmente confusa verso l’Ammiraglio, “Un momento….Raan….hai detto Vas Normandy?”
“Temo proprio di si Tali”, fece lei abbassando il capo in segno di dolore, “L’Ammiragliato ha deciso di processarti con questo nome vista la tua partenza dalla Neema”
Jack imprecò ancora mentalmente, questa era un’altra mazzata davvero pesante per l’amica.
Shepard, comprendendo quel che succedeva, disse, “Scommetto che l’appartenenza ad una nave umana non è un buon inizio, vero?”
“Hai centrato il punto comandante”, gli rispose Jack con voce piuttosto alterata, “Il fatto di aver cambiato nome implica che ha perso la sua identità e agli occhi di tutti apparirà come già esiliata”
“Ciò non deve influenzare ciò che direte davanti al consiglio. Tali, in cuor tuo e del tuo comandante sarai sempre Tali’Zorah Vas Neema, non dimenticarlo. Di solo la verità davanti agli Ammiragli e ne uscirai vincitrice. Ricordati che nel nostro sistema giudiziario non ci sono cavilli legali a cui aggrapparsi, quello che dirai deve essere il più chiaro possibile, cosicchè sia il popolo che gli Ammiragli capiscano le tue ragioni”
Shepard si fece poi avanti, “Tali ha già qualche rappresentante per la sua difesa?”
“Certo comandante”, fece Shala’Raan indicandolo, “Lei sarà il difensore di Tali. E’ legge da noi che il comandante rappresenti sempre il membro del suo equipaggio coinvolto in simili processi”
Tali e Shepard si scambiarono un’occhiata piena di curiosità.
“Quindi…”, disse lei, “…..Ehm…….Shepard sarà il mio avvocato?”
“Sarà un onore per me Tali. Farò tutto il possibile per aiutarti”, disse risoluto il comandante.
Jack rivolse poi un’ultima domanda all’Ammiraglio Raan, “Immagino che neanche lei potrà partecipare al voto finale, visti i suoi legami con Tali e il padre, ho ragione?”
“Si, è vero”, confermò lei, visibilmente dispiaciuta, “Come l’Ammiraglio Zorah, nemmeno io potrò votare. Il mio compito sarà quello di moderare l’udienza e far si che tutto si svolga secondo le regole”, poi si voltò un’attimo verso il centro della piazza e, vedendo che gli altri Ammiragli stavano prendendo posto nelle loro postazioni, si rigirò verso i tre, esortandoli, “Sarà meglio che ci sbrighiamo. Ho promesso che non ti avrei trattenuta troppo. Buona fortuna Tali”, concluse dileguandosi,
“Sei pronta?”, chiese Jack, portandosi al suo fianco,
“Si”, rispose lei sicura, mentre iniziava a scendere le scale che portavano al posto dell’imputato sotto lo sguardo vigile della folla.
 
Kingdom Hearts -Rowdy Rumble
 
I nostri erano alla sbarra degli imputati, sotto lo sguardo guardingo dell’immensa folla e sotto quello attento dei tre Ammiragli che avrebbero giudicato Tali: l’Ammiraglio Zaal’Koris Vas Qwib-Qwib, l’Ammiraglio Daro’Xen Vas Moreh e l’Ammiraglio Han’Gerrel Vas Neema. Han salutò con un cenno del capo sia Jack che Tali, almeno uno di loro avrebbe potuto essere dalla parte di Tali in quella brutta situazione. Benchè Tali avesse detto di essere pronta e calma, il suo corpo la tradiva, continuava a far passare le mani l’una sull’altra istericamente e freneticamente, tanto che i suoi guanti avrebbero potuto prendere fuoco da un momento all’altro e nessuno si sarebbe stupito più di tanto.
Shala’Raan Vas Tombay, per dare inizio al processo, formulò la solita frase d’apertura: “Il Conclave è riunito”, proclamò con voce solenne e aprendo le braccia come per accogliere una benedizione, “Gloria agli antenati che c hanno tenuti in vita, sostenuto e consentito di raggiungere questa stagione. Keelah Se’Lai”
Fu seguita dalla ripetizione dell’ultima parola da tutta la folla, come se fosse si stesse celebrando la Santa Messa.
Poi Raan si rivolse verso Shepard e i suoi, “L’imputata Tali’Zorah Vas Normandy si è presentata con il suo comandante, come da tradizione, per difendersi dall’accusa di tradimento”
Subito ci fu un’interruzione da parte dell’Ammiraglio Zaal’Koris, “Obiezione! Gli Umani non possono partecipare a riunioni di natura militare riservate”, disse parecchio contrariato dalla presenza di Shepard,
“Allora non avrebbe dovuto nominare Tali membro della Normandy, Ammiraglio Koris”, gli rispose Shala alterata per quella sfuriata del suo pari, “Essendo il capitano di Tali, Shepard ha il diritto di esserci”, concluse, ponendo parecchia enfasi sulla parola –diritto-.
Zaal’Koris dovette ritirare l’obiezione con la coda tra le gambe. –Beccati questo! Vecchio scorbutico-, pensò Jack, ricordandosi di come Koris gli avesse dato diverse noie al suo arrivo sulla Flottiglia.
Shala’Raan potè finalmente riprendere a parlare al comandante, “Shepard Vas Normandy, il membro del tuo equipaggio è accusata di tradimento. Intendi rappresentarla?”
Il comandante si fece avanti dopo aver dato un cenno d’intesa a Tali, “Sono disposto a tutto per aiutare Tali. In cuor suo sarà sempre Tali’Zorah Vas Neema, membro della Flotta Migrante!......Peccato che, oggi, il suo capitano non possa essere qui a rappresentarla”, disse poi rivolgendosi ad Han’Gerrel.
Ancora una volta, quel vecchio acido di Zaal’Koris dovette intervenire a rispondere in modo aggressivo, “Nessuno ha vietato niente a nessuno!”, disse sporgendosi davanti alla sbarra che montava il palchetto su cui si trovavano gli Ammiragli, “Si tratta solo di….”
Fu interrotto dal comandante della Neema, Han’Gerrel, che era il diretto interessato in quella disputa, “Menti pure a loro Zaal’Koris”, lo squadrò furente, “Ma non mentire a me ed aspettarti che io resti in silenzio! L’Umano ha ragione!”
Shala’Raan intervenne per sedare la disputa, “Ammiragli!”, li rimproverò, “Vi prego. La volontà di Shepard di rappresentare Tali’Zorah a questa udienza è lodevole”, poi si volse verso limputata, “Tali. Sei accusata di aver portato a bordo della Flotta Migrante Geth attivi. Come ti dichiari?”
Shepard si mosse subito a difesa dell’amica con piglio sicuro, “Come avrebbe potuto introdurre Geth nella Flotta mentre era sulla Normandy?! Tutto ciò appare molto improbabile, in quanto, sarei stato sicuramente a conoscenza di componenti Geth sulla mia nave” –Escludendo Legion ovviamente- dovette confessare mentalmente.
A chiarire la situazione arrivò la parola dell’Ammiraglio Daro’Xen Vas Moreh, “Precisiamo comandante”, disse in tono autorevole, “Tali non è accusata di aver introdotto unità complete, ma solo componenti che avrebbero potuto poi riattivarsi”
Tali si sentì obbligata a rispondere in prima persona, “Non avrei mai inviato componenti attive nella Flotta. Tutti quei materiali erano disattivati ed innoqui, ne sono sicura. Sono sempre molto attenta in queste procedure”, disse lei, la sicurezza tradita dai gesti delle mani.
Per l’ennesima volta Zaal’Koris intervenne col solito tono di chi vuole cercare di farsi prendere a cazzotti in faccia, “Allora spiegaci come i Geth sono riusciti a prendere il controllo della nave scientifica di tuo padre, l’Alarei!”
Lo sconcerto e lo sbigottimenti attraversarono tutta la folla che iniziò a mormorare e parlottare su quell’ultima rivelazione, ovviamente non furono gli unici a rimanerne sorpresi, Tali in primis poi Jack e Shepard furono alquanto scossi dall’apprendere quella notizia.
Tali, non riuscendo a trattenersi, si sporse subito in avanti per chiedere chiarimenti, “Cosa state dicendo? Cosa è successo a mio padre?”, chiese, più spaventata che mai.
Han’Gerrel raccolse il fardello di rivelare quelle notizie, “Per quanto ne sappiamo Tali, i Geth hanno ucciso tutti i membri dell’Alarei…..compreso tuo padre”
Lo sconcerto tra la folla e, soprattutto, in Tali fu ancora più grande. Il Grand’Ammiraglio morto? A nessuno pareva possibile.
“Cosa?!”, esclamò Tali distrutta, “Oh Keelah!”, gemette appoggiandosi alla sbarra del banco dell’imputato.
Jack gli fu subito accanto, non aveva parole per aiutarla in quel momento, ma sperava che almeno la sua presenza riuscisse ad alleviare il dolore di quella situazione.
-Koris! Bastardo! Usare questi mezzi per attirare su di te il favore della gente e distruggere l’immagine di Tali. Se ti avessi sottomano…..-, pensò, furente, tra se e se Jack.
Ovviamente era tutto un piano dell’Ammiraglio Koris, rivelare una notizia così grossa davanti a tutte quelle persone, così, senza un minimo di tatto, era una carognata bella e buona, ma degna della miglior arringa di un avvocato accusatore. Far sapere alla gente che Tali avrebbe potuto aver eliminato suo padre per la sua noncuranza, avrebbe sicuramente fatto sbilanciare il popolo verso il voto dell’esilio, cosa che Koris cercava assiduamente a quanto pare. Nei processi il periodo ipotetico poteva garantire parecchi consensi. Anche senza prove, quell’accusa minava l’immagine pubblica di Tali, rendendola l’assassina non solo di suo padre, ma anche del Capo del Conclave. Una accusa del genere, se fosse stata sostenuta anche solo da prove che davano anche solo la parvenza di colpevolezza di Tali, l’avrebbero condannata ancor prima di poter difendersi. Jack sapeva di non poter fare niente. Lì giù era solo un semplice membro di quella folla, non poteva fare da testimone e non aveva l’autorità del comandante Shepard per intervenire in difesa dell’amica. Sicuramente, se avesse avuto Ebony ed Ivory sotto mano, ci sarebbe scappato il morto in quel processo.
Shepard, vedendo che le cose prendevano una brutta piega, decise di effettuare una manovra azzardata per dare a Tali un po’ di respiro. Si porto in avanti e parlò con tono di chi ha una grossa preoccupazione addosso, “Capisco l’importanza di questo processo Ammiragli, ma la nostra priorità ora dovrebbe essere liberare l’Alarei dalla presenza dei Geth. La sicurezza della Flotta Migrante viene prima di tutto! La Normandy è pronta ad offrire qualsiasi tipo d’aiuto”
Shala’Raan prese la parola, “Grazie comandante. Le squadre d’assalto Quarian inviate a riconquistare la nave fin’ora non hanno avuto successo”
Tali, si riprese al sentire la proposta di Shepard e convenne con suo comandante che quello fosse una buona mossa strategica, sia per guadagnare tempo, sia per andare a cercare il padre.
Come ogni buon Varren, che non molla mai la gamba finchè la vittima non cade a terra, l’Ammiraglio Koris intervenne con una delle sue -profonde perle di saggezza-, “La soluzione più semplice sarebbe distruggere la nave”, affermò con noncuranza, come se ritenesse che non vi fosse davvero più alcun sopravvissuto, “Ma, se preferisci una morte onorevole piuttosto che l’esilio….”
Koris non riuscì a finire la frase che Tali gli ringhiò minacciosa, puntandogli un dito contro e dicendogli: “Andrò a cercare mio padre, Bosh’Tet!”
-Grazie a Dio! Brava Tali!-, pensò soddisfatto Jack. Era ora che qualcuno desse del –figlio di puttana- all’Ammiraglio, e, cosa più soddisfacente di tutte, gli altri Ammiragli non rimproverarono affatto Tali per quella mancanza di rispetto verso un’Ammiraglio della Flotta, concordarono all’unanimità che Zaal’Koris se l’era andata a cercare.
Shala’Raan si rivolse all’imputata, puttosto preoccupata, “Intendi andare ad eliminare i Geth dall’Alarei? E’ una proposta estremamente rischiosa”
Shepard si fece avanti, rispondendo per l’amica, “Con tutto il rispetto, Ammiragli, si. Il bene della Flotta viene prima e Tali deve trovare suo padre”
Han’Gerrel concordò con le parole del comandante, “D’accordo. Se morirai in questa nobile impresa, faremo in modo che tu sia scagionata da tutte le accuse Tali”
L’Ammiraglio Zaal’Koris ci mise del suo anche stavolta, doveva avere sempre l’ultima parola, “Ne discuteremo in seguito”, disse acido rivolgendosi al parigrado.
Raan decise che era il momento di concedare, per il momento, il Conclave dando così il via alla nuova missione per la squadra della Normandy, “Allora è deciso! Proverete a riconquistare l’Alarei. Siete autorizzati a lasciare la Rayya. Una navetta vi aspetterà all’hangar d’attracco secondario, quando sarete pronti a partire dirigetevi li. Fai attenzione Tali, l’udienza riprenderà al tuo ritorno o non appena avremo la conferma della tua morte in battaglia. La seduta si aggiorna!”
Mentre sia la folla che gli Ammiragli si disperdevano all’interno della nave, Jack, Tali e Shepard formarono un cerchio per parlare.
“Una buona mossa comandante”, commentò Jack sincero, “Il piano quale è adesso?”
Shepard battè un pugno sul palmo della mano, “Una volta saliti sull’Alarei e debellati i Geth dobbiamo cercare il padre di Tali per venire a capo di questo misterioso attacco”, poi girò lo sguardo verso la Quarian, “Ci servono prove per dimostrare la tua innocenza Tali e sull’Alarei dovremmo trovare ciò che cerchiamo. Spero che tuo padre se la sia cavata”, aggiunse in ultimo in tono comprensivo, ma di chi sapeva che le cose potevano essere già precipitate per il peggio.
“Grazie Al. Apprezzo molto il tuo sostegno. Gli Ammiragli sono convinti che sia morto, ma, finchè non saliremo a bordo della nave scientifica, nessuno può dirlo con certezza”, disse lei ancora sconvolta per la notizia dell’assalto Geth,
“Come ti senti?”, domandò Jack, “Ti hanno messo parecchio sotto pressione poco prima. Certo è che l’Ammiraglio Koris avrebbe potuto essere un po’ più delicato”
“Non si è mai preparati per un’accusa di questa portata”, convenne lei, “Ma, adesso, quello che mi importa è trovare mio padre, il resto verrà dopo”
“Suggerirei di parlare con gli Ammiragli per sapere la loro opinione sul processo, questo potrà darci un’idea dell’attuale situazione di Tali ai loro occhi e, nel caso, elaborare un piano per la difesa”, disse Jack, proponendo un’idea decisamente fattibile, difatti, al contrario del sistema giuridico Umano, era possibile discutere con chi avrebbe dato il verdetto, i Quarian non avevano restrizioni di alcun genere al riguardo di influenzare la giuria, una cosa che poteva sicuramente avvantaggiare i nostri.
Sia Shepard che Tali trovarono l’idea decisamente allettante, così, prima di partire per l’Alarei, andarono a fare dei brevi colloqui con i vari membri del Conclave.
Il primo Ammiraglio con cui discussero fu Daro’Xen Vas Moreh e, sinceramente, se Zaal’Koris era acido, questa Quarian era un’autentica vipera.
“Tali’Zorah, viste le circostanze, credi che sia opportuno parlare con me in pubblico?”, fece lei braccia incrociate e con tipico piglio superbo,
“Sto solo cercando informazioni sull’Alarei Ammiraglio, non voglio certo corromperla”, disse Tali, evitendo di dargli soddisfazione.
Xen si rivolse poi a Shepard, “Piacere di conoscerla comandante. Siamo tutti in debito con te per le tue azioni contro i Geth”
“Non dovrebbe ringraziare solo me, Tali era con me in quelle missioni. Senza di lei Saren e i Geth ci avrebbero eliminato in molte occasioni”, rispose il comandante,
“Le sue strategie politico sono evidenti”, disse l’Ammiraglio sprezzante, “Ed allo stesso tempo inutili”, poi si rivolse a Tali, “Se tu e tuo padre facevate esperimenti con Geth attivi siete semplicemente degli idioti. Altrimenti è stato solo un tragico incidente in un’attività deltutto ammirevole. In ogni caso non servirebbe un processo
“Se lei considera la verità una strategia….”, la bloccò sul posto Shepard, “E veda di moderare i toni Ammiraglio, non permetto che qualcuno insulti i membri del mio equipaggio dinanzi a me”, ponendo particolarmente enfasi sulla parola -mio- a sottolineare ancora una volta le decisioni del Conclave, “Inoltre, se il processo non le interessa, perché non si fa da parte”
Lei mosse una mano in cenno di dissenso, “Per lasciare campo libero a quel vecchio guerrafondaio di Han’Gerrel e a Zaal’Koris –Il Codoardo-? Non penso proprio!”, disse lei, carica d’ira, “Il vero significato del processo è troppo importante. Il ruolo di Tali’Zorah è puramente marginale…senza offesa”
“Mi scusi Ammiraglio”, intervenne Jack, piuttosto alterato, “Quale è allora, se mi è concesso saperlo, il vero significato di questo processo?”. Disse –processo- per non dire –farsa- e gli costò parecchio non far uscire qulla parola di bocca, perché, a quanto pare, era di questo che si trattava: una dannata farsa.
Xen si rivolse al Quarian col solito atteggiamento superiore, “Determinare se i Quarian devono temere gli errori del passato o tornare alla gloria tramite la propria affinità con le intelligenze artificiali”
“Quindi”, continuò Jack, “Il suo unico interesse sta nel fatto che se il Grand’Ammiraglio ha scoperto qualcosa di importante su Geth?”
“Esatto”, fece lei esaltata, “In tal caso, nonostante l’incidente, potremo ottenere informazioni preziose”
“Vuole creare nuove IA?!”, esclamò Tali, sorpresa da un’idea così bislacca potesse essere venuta in mente a qualcuno nella Flotta,
“No, Tali’Zorah”, disse Xen, “Io voglio che i Geth tornino ad essere gli schiavi dei loro legittimi padroni, cioè noi Quarian”, concluse con un’ampio gesto delle braccia,
Tali non riuscì a trattenersi, “Lei è pazza Ammiraglio”
“Forse si, ma più forse no, mia cara”, disse lei in un ghigno visibile benissimo anche attraverso il visore delo suo casco.
Shepard decise che era il momento di andare, prima che Tali o Jack, mettessero le mani addosso all’Ammiraglio, mostrando un deciso autocontrollo. Ringraziò Daro’Xen, che li lasciò andare sempre con quell’aria altezzosa, e si congedarono muovendosi verso l’Ammiraglio Han’Gerrel.
“Tali”, fece lui con aria sollevata, “Grazie agli Antenati, Raan ti ha lasciato andare sull’Alarei. Spero che laggiù troverai le risposte che possano scagionarti”
“Sono più preoccupata per mio padre Han”, disse la Quarian utilizzando direttamente il nome dell’Ammiraglio e ciò era comprensibile, visto che si conoscevano da tento tempo,
Poi l’Ammiraglio si volse verso Jack, decisamente felice di rivederlo, “Beck’Roh…sono felice di rivedere anche te dopo tanto tempo”, chiamandolo col nome fittizio Quarian che il nostro aveva usato quando si erano conosciuti,
“Il piacere è reciproco Ammiraglio”, gli rispose lui con un cenno d’assenso.
L’attenzione di Han fu poi catalizzata da Shepard, “Complimenti Shepard! Hai fatto fare la figura del Krogan al quello spocchioso di Koris. Sono felice che il comandante di Tali si sappia far valere anche in queste occasioni, oltre che sul campo di battaglia”, fece lui ridacchiando, mentre ricordava la strigliata di Shepard avvenuta qualche minuto prima.
Il comandante rispose condividendo l’ironia, “Sembrava aver bisogno che qualcuno lo rimettesse al suo posto”, poi si fece più serio, “Sono qui per aiutare Tali, non avrei svolto bene il mio ruolo di avvocato se non fossi stato un po’ aggressivo”
Han’Gerrel tirò un sospiro, “Sei uno dei pochi che vuole aiutarla comandante, qui pensano a ben altro che a Tali”
Tali si fece avanti preoccupata dell’opinione dell’amico di suo padre, “Tu credi nella mia innocenza, vero Han?”
L’Ammiraglio rispose convinto, “Conosco te e tuo padre da una vita Tali. Sono assolutamente sicuro che non mettereste mai in pericolo la Flotta, senza contare tutto quello che avete fatto per essa in questi anni. Siete più che intelligenti per non commettere gli errori di cui vi accusano. Tieni duro ragazza! Ne uscirai più brillante di prima da questo processo”
“Grazie Han, davvero”, disse lei sinceramente. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma davanti a quella gente sarebbe parso un tentativo di guadagnarsi il voto dell’Ammiraglio, quindi dovette rinunciarci.
Il terzo colloquio fu con quel simpaticone dell’Ammiraglio Zaal’Koris Vas Qwib Qwib.
“A giudicare dalle tue capacità oratorie Umano, ho fatto bene ha privare Tali’Zorah della sua appartenenza alla Neema”, lo disse vantandosene, mentre, invece, avrebbe meritato un pugno sul grugno per tutto quello che aveva fatto e detto. Jack era sicuramente di questa opinione, tant’è che aveva già i sensi all’erta nel caso avesse compiuto l’insano gesto di colpire un’Ammiraglio.
“Tutto questo non mi fa piacere Tali, credimi, ma con le tue azioni hai disonorato e tradito la Flotta”, fece Koris portandosi le mani dietro la schiena.
Jack incominciava a contare in secondi mentalmente per cercare di rimanere calmo. Avrebbe potuto fargli rimangiare ogni sillaba, ma poi avrebbe sicuramente condannato all’esilio sia se stesso che Tali, quindi era meglio tentare di non perdere la calma. Cosa che, invece, il comandante sembrava mantenere senza alcuno sforzo. L’addestramento N7 l’aveva temprato anche per quei confronti verbali e tutta l’esperienza accumulata negli anni tornava ora più efficiente ed utile che mai. Era una dannata statua di granito, sembrava che gli insulti e le parole offensive gli scivolassero addosso, ma, in realtà, non era così. Ogni parola veniva analizzata, computata ed elaborata all’interno del cervello di Shepard, andando a formulare all’istante una risposta convincente per l’occasione, e se c’era qualcosa che non gli andava a genio, rispondeva agli insulti con tale fermezza e tranquillità da far capire che il vero idiota era colui che cercava l’offesa, piuttosto che un confronto civile e pacato.
“Vorrei sapere cosa ha contro il membro del mio equipaggio Ammiraglio. Non gradisco questo atteggiamento nei suoi confronti, quindi, di grazia, si spieghi”, fece Shepard invitando Koris a rispondere mostrando il palmo della mano sinistra e mettendo il braccio destro dietro la schiena.
Ecco, era proprio questo che intendevo. Il comandante Alex Shepard era una dannata macchina poliedrica. Poteva eliminare una legione di nemici da solo col suo Vindicator o evitare una guerra semplicemente chiacchierando col suo avversario. Con la sua abilità oratoria, degna del grande Cicerone, sarebbe riuscito a vendere dei frigoriferi agli Eschimesi.
“Io rispetto molto Tali e suo padre”, disse indispettito quello, “Le sue azioni contro Saren sono state esemplari, ma….”, continuò volgendo lo sguardo verso Tali, “… proprio come tuo padre, tu vuoi solo la distruzione dei Geth, la specie che abbiamo creato e schiavizzato”
“I Geth ci hanno cacciato dal nostro pianeta Ammiraglio!”, scattò Tali gonfia d’ira,
“Mi sembra ovvio”, commentò con ovvietà Koris, “Avevamo tentato di distruggerli”
Prima che Tali potesse controbbatere, Shepard mosse un'altra affermazione intelligente a cui l’Ammiraglio Koris si sentì obbligato a rispondere: “Mi scusi se mi permetto Ammiraglio Koris, ma sembra che lei e gli altri Ammiragli abbiate qualche disaccordo estraneo al processo di Tali, mi potrebbe dare delucidazioni in merito?”
L’Ammiraglio Koris tirò un sospiro scuotendo la testa, “Ha ragione comandante, Tali, perdonami se ne abbiamo parlato durante la tua udienza. Gli altri Ammiragli spingono verso la guerra. Il Grand’Ammiraglio Zorah stava sviluppando nuove armi da usare contro i Geth”, cacciò una smorfia in segno di disprezzo, “Preferirebbero vedere i rottami della Flotta sui cieli del nostro pianeta, piuttosto che fondare una nuova colonia e adattarsi!”
Il comandante fu solleticato di chiedere un’ulteriore delucidazione a Zaal Koris, “I Geth ed i Quarian potrebbero mai convivere insieme dopo tutto quello che è successo tra loro?”
“Non lo so”, ammise dubbioso l’Ammiraglio, “Tutti, però, meritiamo di scoprirlo. Sono i nostri figli Shepard. Ci siamo fatti cose terribili, ma tutto questo deve finire, per il bene di entrambe le parti. Ecco perché non posso condannare gli esperimenti che avete eseguito tu e tuo padre Tali’Zorah. Ritengo che questo messaggio debba essere inviato”
“Capisco Ammiraglio”, affermò Tali, “Non lo condivido….ma capisco”
L’ultimo colloquio fu con la zia di Tali. Forse il più difficile, visto che Tali non le perdonò di avergli detto di suo padre, scagliandosi contro di lei confia d’ira.
“Mi hai mentito Shala!”, gli urlò contro Tali, “Ho saputo di mio padre durante il processo! Perchè?!”
Shala’Raan rispose, colpevole nella voce, “Il tuo stupore doveva apparire autentico Tali. Altrimenti gli Ammiragli ti avrebbero impedito di salire a bordo dell’Alarei. E’ la tua occasione di recuperare le prove che ti permetteranno di scagionarti. Mi spaice Tali, non possiamo lasciare spazio ai sentimenti”
Shepard intervenne, mantenendo la calma come al solito, stavolta però si potè notare una lieve flessione nelle sue parole, “So che sta tentando di aiutarla Ammiraglio, ma tutto questo mi pare eccessivo”
Raan sembrò offesa da quelle parole, “Lei non ha altri sostenitori Shepard. Sto facendo tutto il possibile! E ciò che avrebbe voluto anche suo padre”
“Non dire così zia!”, esclamò Tali, “Potrebbe essere ancora vivo su quella nave”
“Ed allora sarà meglio che vi sbrighiate a salire a bordo dell’Alarei”, incitò Shala.
Shepard, però, voleva sapere anche la sua opinione sul disaccordo tra gli Ammiragli, così chiese, “Mi pare che gli Ammiragli stesse discutendo di ben altro che la sorte di Tali al processo, sbaglio?”
“Allora lo ha notato anche lei comandante. Si, la presenza dei Geth è un argomento molto delicato da affrontare. Il Conclave sta decidendo se dedicarsi allo sviluppo coloniale o alla riconquista del nostro pianeta natale”
“Volete davvero scatenare una guerra con i Geth?!”, disse Tali, visibilmente sorpresa e preoccupata,
“Io no Tali”, affermò l’Ammiraglio Raan, “ma altri si”
“So che la Flotta Migrante è formidabile”, ammise Shepard con la stessa preoccupazione di Tali, “Ma neanche voi potete affrontare i Geth”
“Siamo stanchi di viaggiare Shepard. Rivogliamo il nostro mondo, la nostra casa. Abbiamo pagato abbastanza i nostri errori. Non ti sto dando la mia opinione, ma solo dove stanno andando a finire le cose”, disse mestamente Shala.
-Guerra. Quindi è a questo che serve il processo-, riflettè Jack, mentre il gruppo si avviava alla zona di attracco della navetta. Jack non aveva parlato molto durante i colloqui, aveva preferito rimanere in disparte per poter analizzare meglio la situazione. Il Conclave aveva bisogno di risposte, il popolo era stanco di viaggiare tra le stelle, errando e vivendo come barboni intergalattici. Volevano tornare a casa. Comunque sarebbe andato il processo, le cose ormai puntavano nella direzione della guerra totale conto i Geth, non si poteva più fare niente per fermare l’avanzata di quel treno in folle corsa. Un suicidio, secondo Jack, i Quarian sarebbero stati sterminati e avrebbero rimpianto ancora una volta le loro scelte e i loro errori. Il Consiglio dell’Ammiragliato aveva solo bisogno di qualcuno da impiccare in quel processo e Tali era sola nel patibolo. Se si impiccava lei, Jack avrebbe fatto in modo che i cadaveri arrivassero al collo degli Ammiragli. Ci riflettè, non sarebbe servito a niente quel gesto, men che mai a impedire l’esilio per la sua amica, serviva qualcosa con cui ribaltare quella situazione che si era creata. Non importa quello che propoinavano gli Ammiragli, sapevano bene che l’esito sarebbe stato solo uno: colpevole. Shepard se n’era reso conto, Jack glilo leggeva nello sguardo attraverso il visore del suo casco, si stava arrovellando per immaginare una possibile via di fuga da quel casino. Non sarebbero bastate belle parole per uscire da quel casino, servivano prove sicure e solo sull’Alarei le avrebbero potute trovare. Arrivati all’hangar, un soldato Quarian consegnò lor le armi che il comandante aveva richiesto di farsi mandare dalla Normandy. I tre si attrezzarono e partirono per la nave. Speravano solo che il Grand’Ammiraglio fosse vivo, per il bene di tutti.
 
Kingdom Hearts –Beast Castle
 
Furono accolti da un cadavere di una donna. Era disteso sul pavimento su di un fianco in mezzo ad una pozza di sangue. Nessun segno di autodifesa, l’avevano crivellata senza ritegno. La squadra si era premunita di avere munizioni disgreganti in tutte le loro armi, ma sapevano ben poco su quello che poteva trovarsi all’interno della nave. La cosa sicura è che ci sarebbero stati un mucchio di Geth, il materiale per creare nuove unità non gli mancava, quindi era indubbio che si fosse formato un piccolo plotone in quella navetta scientifica. Se il padre di Tali era sopravvissuto doveva essersi nascosto bene nei dintorni. Shepard mosse i primi passi in una stanza che pareva un dormitorio, diversi letti a castello erano disposti sui lati e c’erano due tavoli al centro con qualche razione di cibo ancora presente su di essi. Tutto pareva silenzioso e tranquillo, Jack e Tali si disposero a creare la solita formazione a triangolo che usavano il più delle volte quando erano con il comandante. Un sibilo seguito da dei versi elettronici penetrarono nella stanza da una porta sul lato. Fecero appena in tempo a mettersi al riparo che il fuoco di tre Geth gli passò sulla testa. Al si sollevò dal riparo e sparò a quello al centro del gruppo con il suo Vindicator, una breve raffica alla testa bastò per mettere offline il sintetico. Jack si occupò di quello alla sinistra che aveva avuto la furbesca idea di cercare riparo vicino ad un letto. I colpi di Ebony ed Ivory lo fecero diventare un rottame senza neanche dover passare dal carrozziere. Tali riempì di pallettoni il Geth sulla destra che aveva tentato, ormai privo di tattica grazie all’eliminazione dei suoi compagni, un assalto frontale. L’unità robotica divenne una gruviera dopo pochi colpi, accasciandosi al suolo con un ultimo verso stridulo. I tre si mossero verso la porta da cui erano sbucati i nemici. Un Cacciatore Geth mimetizzato gli aspettava all’esterno, la salva di proiettili infranse lo scudo di Jack, mandandolo al tappeto, mentre rispondeva al fuoco, come meglio riuscì,  con le M-8. Shepard utilizzò un colpo ad impatto eliminando la mimetizzazione nemica e facendo barcollare l’unità cibernetica. Successivamente il fuoco del M-27 Scimitar di Tali dilaniò il corpo del Geth facendolo accasciare in incomprensibili gorgoglii. Il punto in cui si trovavano era una passerella sopraelevata che dava vista sull’interno di un magazzino, cinque Geth erano disposti sotto di loro, bersagliandoli con brevi raffiche dei loro fucili ad impulsi. Mentre Jack aveva tirato fuori il l’Intervention per godere della buona posizione strategica, Shepard, appiattito contro una lamiera con Tali, lanciò delle granate ad EMP (ElectroMagnetic Pulse) per friggere i circuiti dei bastardi e dare al Quarian una linea di tiro più pulita. Anche Tali approfittò di quel momento e, discese le scale che portavano al pian terreno, bersagliò gli inermi sintetici con i colpi del suo Shotgun. Nel magazzino trovarono una delle unità di stoccaggio che Tali aveva inviato al padre, conteneva delle parti di un drone riparatore più un algoritmo di riflesso Geth che non riconosceva, il tutto pareva abbastanza innaturale. Il sistema di riflessi Geth doveva pur arrivare da qualche parte. Ciò però acquistava senso se si considerava che il Grand’Ammiraglio voleva componenti attivi per poter analizzare il loro comportamento. Di contro l’Ammiraglio Zorah era più interessato alle nuove tecnologie e con quella parola intendeva quelle sviluppate dai Geth, come modifiche, modelli comportamentali ed altre cose simili. Tali asserì di aver lasciato ottimi pezzi indietro, poiché troppo inclini al riattivarsi per formare nuove unità.
“Non so cosa sia peggio”, ammise, “Che io abbia inviato a mio padre materiale pericoloso o che ci fosse proprio lui dietro allo sviluppo di queste unità”
Trovarono poi alcuni registri in cui si vedevano Quarian spaventati che cercavano di chiudere i server del sistema della nave per impedire ai Geth di collegarvisi. Ovviamente senza successo, i loro corpi giacevano accanto ai monitor su cui aveavano tentato il Shut-Down dell’intero sistema informatico. Un altro registro particolarmente toccante era quello di una madre che stava registrando un messaggio d’addio per suo figlio, mentre i Geth sbloccavano la porta in cui si era barricata. Il video terminava con una frase d’amore della Quarian e i colpi di fucili dei sintetici che eliminavano quella che, per loro, era un ostile.
Salirono successivamente le scale che portavano al livello superiore della nave. Si ritrovarono in un grosso laboratorio pieno di parti metalliche, computer…ed ovviamente di quei diabolici sintetici. Tre unità di Cacciatori erano fiancheggiate da cinque Assaltatori. I nostri presero subito posizione nelle coperture più vicine e così fecero lo stesso i loro avversari. Più è alto il loro numero e più sono intelligenti, è così che funzionava per i Geth, allora non rimaneva che sfoltire il loro bel gruppetto. I Cacciatori cercarono di prendere alle spalle la squadra tramite la loro mimetizzazione, ma furono i primi a cadere sotto i colpi del Vindicator di Shepard, che utilizzò una mod applicata al suo visore per rendere visibile le radiazioni emanate da quei bastardi. Quattro rapide raffiche alla testa bastarono ad eliminare i nemici più pericolosi. Jack, nel frattempo, teneva occupati i sintetici sulla destra eliminandoli rapidamente con le pallottole del M-200 che trapassavano la corazza dei bersagli recidendo i sistemi di supporto centrali. Tali si occupò, tramite l’utilizzo della pistola Arc di fabbricazione Quarian,degli assaltatori sulla sinistra. Sul fondo della sala si aprirono due porte e da esse sbucarono due Juggernaut che iniziarono ad utilizzare i loro potenti Spitfire per tenere sotto scacco Shepard e compagni. Il comandante equipaggiò il lanciagranate M-100 per ottenere più volume di fuoco e, complice il fuoco di copertura dei suoi compagni, riuscì a piazzare due colpi letali verso le due imponenti piattaforme che caddero rovinosamente al suolo in mezzo a quelli che aprevano fischi, grugniti e sibili vari. Più avanti, in quella che parve una sala di controllo secondaria, trovarono alcuni dati interessanti.
“Pare stessero facendo esperimenti sui sitemi Geth, cercando di capire come neutralizzare la loro resistenza alla riprogrammazione”, fece Tali controllando suddetti dati sul duo factotum,
“Pensi fosse giusto testare queste cose su dei Geth attivi?”, chiese il comandante dubbioso,
“Non è mica come sperimentare torture su degli esseri viventi Shepard. A mio padre non ho inviato nella che potesse diventare senziente”, disse Tali capendo quello che intendeva Al, “Hai visto anche tu quello che Saren e la Sovereign hanno fatto ai Geth. Dobbiamo ottenere un vantaggio a qualsiasi costo se vogliamo sperare di vincere la guerra”
“Avevi idea quali esperimenti stesse conducendo il Grand’Ammiraglio Tali?”, domandò Jack curioso,
“No, mi chiedeva solo di inviargli più elementi possibili, basta che non fossero un pericolo per la Flottiglia. Sospettavo stesse creando armi, ma pensavo stesse studiano meglio gli scudi e le corazza dei Geth”
“Quei dati possono risultare utili per scagionarti dalle accuse?”, fece il comandante indicando il factotum dell’amica,
“Ne dubito fortemente Al”, fece lei sfiduciata, “Sono per lo più risultati e vari metodi di infiltrazione invasiva nei cervelli elettronici dei Geth. Ci capisco ben poco”
“Vai vedere”, disse Jack che era più avvezzo a quel tipo di tecnologia. Dopo aver riflettuto un po’ e persorso due o tre volte le poche pagine di dati, sentenziò, “E’ interessante”
“Cosa Jack? Che hai scoperto?”, chiese il comandante, desideroso che il compagno condividesse le sue scoperte,
“A quanto pare queste tecniche di hackeraggio siano state utilizzate in due momenti ben distinti dell’esperimento. Inizialmente sono state provate su unità non senzienti con risultati, banalmente, positivi, ma, nella seconda fase, sembra che abbiano deciso di utilizzare unità attive e qui infatti si vede una decisa colata a picco dei risultati”
“Questo a che ci porta?”, chiese Tali non capendo il punto,
“Che potrebbero aver intenzionalmente attivato i Geth per verificare l’efficienza delle loro scoperte”, concluse Jack,
“No….se fosse così…..Mio padre avrebbe fatto una cosa terribile”, disse Tali, cercando di ignorare la verità che aveva dinanzi, dando le spalle ai suoi compagni, “Perché l’hai fatto padre?”, chiese alla presenza invisibile del genitore, “Avevi promesso di costruirmi una casa sul nostro pianeta natale….ed intendevi farlo in questo modo?”
“Forse dovreste abbandonare l’idea di tentare la riconquista del pianeta, Tali”, ammise cupo Al,
“Non puoi sapere che si prova!”, affermò arrabbiata la Quarian, “Tu hai un pianeta su cui tornare, mentre nella nostra”, riferendosi a lei e a Jack, “Basterebbe una falla nello scafo per trasformarla in una trappola mortale!”
“A malincuore”, disse Jack mestamente, “Devo dare ragione al comandante. La guerra ci sterminerà e basta Tali. Riconquistare Rannoch è pura fantasia. Almeno la Flotta è pur sempre una casa”
“Una guerra inutile?!”, esclamò Tali rivolgendo sguardi d’odio verso i due, poi si rivolse al Quarian, “Jack, noi dobbiamo indossare un casco in casa nostra se non vogliamo morire. Persino un bacio potrebbe mandarci all’ospedale!”, poi la sua attenzione fu rivolta a Shepard, “Ogni volta che tocchi un fiore senza guanti, che lo annusi senza filtri per l’aria, è qualcosa che io non posso fare fare Al. Tutta colpa del pellegrinaggio! Senza di esso non avrei saputo cosa mi perdo, né cosa abbiamo lasciato sul nostro mondo natale”
“Francamente Tali”, controbattè Jack, “L’odore di un fiore e la possibilità di abbandonare queste tute, valgono l’estinzione dei Quarian?”, domandò sfidandola,
“Per me si”, rispose sicura lei, “E anche per mio padre…..Voglio che il nostro popolo possa rivedere il tramonto sul Rannoch senza avere una maschera sul volto…..è troppo chiedere questo?”
“Non è chiedere troppo Tali…..è come chiedere al ferro di diventare oro, è come chiedere all’acqua di diventare ghiaccio mentre è nel cuore bollente di un sole……non è chiedere troppo……è semplicemente un Utopia. Rannoch è dei Geth adesso….i Quarian dovrebbero averlo capito dopo secoli dall’esilio…..invece sono ancora qui a lottare per una Chimera irraggiungibile”
“E’ questo che pensi veramente?…..Non vuoi rivedere casa tua?”, continuò lei, ferita da quelle parole così dure,
“Casa mia? Non ho  visto quel pianeta che tramite vecchie foto di telescopi…..come potrei mai sentire un legame con quella palla di roccia?”
Tali non disse nient’altro, chiese semplicemente di proseguire alla ricerca del padre. Jack era sicuro di quel che diceva. Cosa poteva importargli a lui di un pianeta di cui i Quarian avevano perso il dominio ben 300 anni fa? Assolutamente niente. E Tali avrebbe voluto una guerra per riprenderselo, non era assolutamente d’accordo, ma questo poteva dipendere dal fatto che…..
“Assaltatori!”, esclamò Shepard, mentre iniziava a sparare contro un folto gruppo di nemici sintetici.
Jack lasciò perdere quei discorsi e si unì al concerto con Ebony ed Ivory. I poveri Geth cadevano come mosche sotto i colpi dei tre. Shepard aveva armato N7 Valiant e sforacchiava i sintetici dalla bianca armatura da dietro un riparo. Tali continuava ad utilizzare il suo Scimitar per farsi largo tra la folla di esseri robotici, scaricando la rabbia e la frustrazione accumulata contro qualunque cosa gli passasse difronte. All’improvviso dei Pyro sbucarono dalle porte laterali della stanza e cominciarono a lanciare vampate incendiarie con il loro lanciafiamme. Jack si proiettò oltre la copertura cercando di attirare l’attenzione di quelle belve corazzate lontano da Tali. Il piano funzionò e Shepard potè eliminare il primo di quella fanteria d’elite con un colpo preciso a dove si sarebbe dovuto trovare il cuore del Geth. Da dietro i nostri arrivarono delle truppe armate di lanciamissili. Tali e Shepard si girarono verso di loro bersagliandoli con i colpi del Valiant e della pistola Arc, ma una salva di missili riuscì comunque a partire facendo separare i nostri per un breve momento. Stavano venendo accerchiati e la cosa non era affatto buona. Al si buttò dietro una copertura, ma vedendo che un Pyro gli stava marciando contro, si costrinse a spostarsi mentre veniva bersagliato da missili delle altre unità Geth. Jack riuscì ad eliminare una i quelle pericolose unità col fuoco dell’Intevention, ma la cosa catapultò l’attenzione delle altre macchine su di lui, che iniziarono a bombardarlo senza sosta. Nel frattempo Tali riuscì a portarsi dietro al Pyro e a gambizzarlo con due colpi di Scimitar per poi renderlo definitivamente inerte con un colpo alla testa. Dopo aver tirato un imprecazione sul corpo del nemico si diresse verso Shepard che stava ricaricando il Valiant dietro un piccolo riparo. Dovevano aiutare Jack o sarebbe diventato una macchia sul muro molto presto. Il comandante ebbe un illuminazione. Si recò sul corpo del Pyro e ne stacco la tanica di combustibile che alimentava il lanciafiamme del Geth, poi lo fece rotolare accanto ai sintetici muniti di lanciamissili. Quando uno di loro guardò incuriosito la tanica, era già troppo tardi. Il proiettile del Valiant centrò in pieno il serbatoio avvolgendo quella ferraglia in un esplosione violentissima che lasciò i, pochi, superstiti a morire bruciati come candele. Jack ringraziò il comandante con un cenno del capo e i tre si rimisero in marcia. Trovarono un Quarian disteso sul pavimento poco prima di una rampa di scale. Era il Grand’Ammiraglio.
“Padre!”, esclamò Tali gettandosi sul suo corpo, “No, no, no! Tu avevi sempre un piano! Segni vitali nascosti…..oppure…..un programma di stasi medica integrata. Tu….Tu non……Si sbagliano! Tu non moriresti mai in questo modo. Non mi lasceresti pagare per i tuoi errori….”
Shepard si mosse rapidamente verso di lei e la abbracciò con forza, “Shhhh”, gli sussurrò il comandante, “Va tutto bene”
“Dannazione! Scusa….”, gemette lei, stringendolo a se.
Jack rimase li. Non mosse un dito. Perché? Cosa gli aveva impedito di muoversi per consolare la sua amica, quella per cui provava qualcosa di più che un semplice sentimento d’affetto? Non lo sapeva neanche lui. Guardava il corpo di Rael’Zorah, il Grand’Ammiraglio era morto. Era il padre di Tali….e a Jack non era passato in testa nemmeno per un secondo di andare a consolare Tali in quel momento….Perchè? L’aveva aiutata in altri momenti difficili, persino sulla Flotta al processo, circa un’ora fa…..Cosa era cambiato? Non sentiva dolore, non sentiva sofferenza per lei, era come se la cosa gli scivolasse addosso. Forse era davvero così, che gli importava veramente di Rael’Zorah? Era stato un pessimo padre. Come suo padre. Erano uguali quei due, la sola differenza è che Rael era morto. Come il suo vecchio aveva fatto con lui, anche Rael aveva trattato di merda la figlia. Entrambi si erano allontanati dai figli, ritenendo più importanti i loro doveri verso qualcosa di più grande dei loro figli. Che andassero al diavolo entrambi! Si consideravano fottuti uomini d’onore che servivano la nazione prima della famiglia. Stronzi! Avevano fatto crescere i figli senza dargli un abbraccio, un bacio, senza giocare con loro o sostenerli quando ne avevano bisogno. Non sapeva perché, ma la morte di Rael gli tolse quasi un peso dentro di se. Forse in lui vedeva la figura di suo padre, quel vecchio ubriacone. Se n’era andato dalla sua vita ancor prima che lui potesse conoscerlo, per poi reincontrarlo solo al passaggio di nome, furente con lui per quell’affronto. –Prenditi il tuo fottuto titolo padre! Non ne ho bisogno! Se ci tieni tanto al titolo di Jack di Picche, prenditelo! Non mi interessa!- gli aveva detto quel giorno. Jack voleva solo avere un padre……non un cazzo di titolo.
“Non devi scusarti di niente”, disse Shepard a Tali, sciogliendo l’abbraccio,
“Forse.…Forse lui sapeva che sarei venuta. Forse ha lasciato un messaggio”, continuò la Quarian mettendosi a cercare qualcosa nel factotum del Grand’Ammiraglio.
Un piccolo video messaggio apparve nell’aria proiettato dal factotum, “Tali….Se stai ascoltando questo messaggio….significa che sono morto…..I Geth si sono attivati. Il loro Nucleo è sul ponte…..Distruggilo per impedire che formi nuovi legami neurali…..Fai anche in modo che Han e Daro’Xen vedano i dati…..Loro devono…..”
Una porta fatta saltare per aria. Un cacciatore. Rumore di spari. Effetto nebbia. Fine del messaggio.
“Grazie padre”, disse Tali, abbassando la testa, commossa.
Al poggiò una mano sulla spalla di Tali, comprensivo, “Sapeva che stavi arrivando. Stava cercando di aiutarti. So che non è perfetto, che non è come speravi, ma è il massimo che potesse fare”
“Non so cosa sia peggio. La possibilità che non gliene importasse nulla o che questo fosse l’unico modo che aveva per dimostrare il suo affetto. Non importa…..Io gli volevo bene in fin dai conti….E ora sono qui…..tutto questo deve finire”
Jack oltrepassò con noncuranza il cadavere ed iniziò a salire le scale.
“Andiamo. Ne ho abbastanza di questa nave”, affermò con fare disinteressato.
Tali non sapeva più comportarsi con lui. Sperava che sarebbe stato lui a consolarla in quel momento, il Quarian che amava, non la persona che tempo addietro gli aveva spezzato il cuore. Voleva davvero capire cosa gli passasse per la testa. Era rimasta delusa da lui, non voleva soffrire ancora.
 
 
Il Nucleo Geth era immobile al centro del ponte di comando. Attorniato da due Assaltatori ed un Cacciatore. Non appena i nostri entrarono all’interno, la festa potè cominciare. Il Nucleo Geth armò il suo lanciamissili, il Cacciatore sparì, attivando la mimetizzazione e i due Assaltatori iniziarono a sparare un contro la squadra. Mentre Jack si occupò dei due sintetici armati di fucile ad impulsi, Tali se la vide col Cacciatore e a Shepard toccò l’onore di fare a botte col Nucleo. Jack eseguì una piroetta, sorpassando così il Nucleo Geth e portandosi vicino ai suoi due bersagli. Iniziò a sparare con le sue due M-8 per eliminare gli scudi. La coppia di sintetici contrattaccò con lunghe raffiche, ma Jack fu più veloce di loro. Una volta azzerate le lor difese, si portò in mezzo a loro con una capriola e li eliminò riempendogli il cranio di piombo. Tali, nel frattempo, fece credere al Cacciatore di non sapere dove fosse, così il sintetico si avvicinò più che potè per dare al colpo la massima efficacia. Però, quando premette il grilletto, Tali si scansò all’ultimo secondo scaricandogli in pieno petto la salva che il Geth avrebbe voluto infliggerle. Reso visibile, l’unità stealth barcollò all’indietro, mugugnò qualcosa e tentò un nuovo attacco. Tali non gliene diede il tempo, sparò un altro proiettile di Scimitar al braccio su cui il nemico teneva l’arma. L’arto del Geth si frantumò cadendo a terra con un tonfo sordo. Il sintetico rivolse prima uno sguardo al braccio amputato e poi alla Quarian. Provò a caricarla, ma altre quattro salve di Scimitar finirono l’opera. Il Cacciatore si depositò a terra senza più emettere un suono. Frattanto Shepard aveva ingaggiato un serrato duello con il Nucleo Geth a colpi di armi pesanti. Il pezzo grosso, aveva però rilasciato una piccola torretta che impediva al comandante di sporgersi per colpire il nemico. Jack e Tali arrivarono in suo soccorso attaccando il Nucleo da entrambi i lati. Jack distrusse le torrette con delle brevi raffiche di Ebony e Ivory e Tali attacco il colossale sintetico colpendolo alle gambe. Questo si appoggiò a terra vedendo minato il suo equilibro. Al, a quel punto, potè uscire allo scoperto colpendo il Nucleo in pieno petto con un colpo di lanciagranate M-100. Il Geth cadde all’indietro poco più in là. I tre si stavano già riunendo per terminare quella misssione, quando in Nucleo si rialzò di sorpresa afferrando Jack per la gola e mettendo i suoi compagni sotto il fuoco di una nuova torretta e un drone d’assalto. Mentre Tali indietreggiò, sotto l’alto volume di fuoco, il comandante si buttò in avanti armando il Claymore. Eseguendo una rapida schivata sulla sinistra e liminò in due colpi i due mezzi armati del Nucleo, i quali scomparvero in una nuvola dim polvere dopo una piccola esplosione. Successivamente corse ad aiutare il Quarian che, contemporaneamente, stava venendo letteralmente strangolato dal colosso metallico. Il Nucleo si accorse di Shepard e provò a colpirlo con un colpo di lanciamissili, ma Shepard, andandogli incontro in scivolata, riuscì a schivare il missile, complice anche l’aiuto di Jack che con un calcio aveva spostato la mira del sintetico. Appena fu sotto al nemico, il comandante gli svuotò il caricatore dello Shotgun contro eliminando la minaccia.
“Tutto bene?”, chiese il comandante appoggiando una mano sulla spalla di Jack,
“Si”, tossì vigorosamente, “Grazie a lei comandante”
“Si fa quel che si può Jack”, commentò lui andando a raggioungere Tali, già posizionata davanti alla console di comando centrale,
“Questo è il punto chiave della rete Geth”, disse lei stancamente, “Se la spegniamo, tutti i Geth sulla nave andranno offline”, poi aggiunse, battendo qaulcosa sul factotum, “Pare ci siano delle registrazioni ancora buone”
Il comandante capì al volo il suo stato d’animo, “Non mi pare che tu abbia molta voglia di vederle”
 
“Già”, annuì lei, “Ma è l’unico modo per capire cosa è successo veramente quassù….Tutto questo è terribile Al….Non posso credere che sia stato mio padre ad dare il via a tutto questo”, poi fece partire la registrazione.
“Abbiamo abbastanza componenti per riattivarne altri?”, chiese il Grand’Ammiraglio nel video,
“Si”, rispose un secondo Quarian, “L’ultimo carico di sua figlia ci consentirà di aggiungere altri due Geth alla rete”
“Ben presto potremo terminare lo nostre ricerche sui nuovi sistemi di infiltrazione neurale sistemica…..Forse dovremo avvertire il Conclave”, disse una terza Quarian,
“No”, sentenziò Rael’Zorah, “Ho promesso a mia figlia una casa sul nostro pianeta natale….E non voglio che quei boriosi dei miei colleghi rallentino le procedure”
“Sarebbe tutto più semplice e rapido se Tali’Zorah ci mandasse più componenti attive”, affermò il secondo Quarian,
“Assolutamente no! Non voglio fare di Tali un obbiettivo dei politici. Lei ne deve rimanere fuori! Assemblate altri Geth con quello che abbiamo….bypassate i codici di sicurezza se necessario”, poi il video si spense.
“Pare lo stesse fancedo per te”, ammise Jack, portatosi accanto ai due,
“Non glielò mai chiesto Jack”, disse lei disperata, “Keelah…non glielò mai chiesto! E’ solo colpa sua! Ho cercato di convincermi della sua buona fede, ma se al processo verrà fuori tutto questo loro……”
Jack gli posò una mano sulla spalla, “Tali…..ragiona! Senza queste prove finirai sicuramente in esilio!”
“Credi che non lo sappia Jack?!”, disse togliendosi la mano di lui di dosso, “Credi che voglia vivere sapendo di non poter mai più tornare alla Flotta? Senza poter mai più tornare dalla mia gente? Ma non posso tornare laggiù e dire che mio padre è stato il peggior criminale di guerra che la storia Quarian ricordi!”
“Non è ancora il momento di decidere”, si intromise Shepard, “Vediamo cosa diranno gli Ammiragli al nostro ritorno”
“Sarai tu il mio difensore al processo Al, quindi la decione spetta a te. Ti chiedo solo di non rovinare la reputazione di mio padre”
 
Kingdom Hearts –Sinister Shadows
 
Tornarono sulla Rayya giusto in tempo. L’udienza stava riprendendo con il solito Koris a fare da disfattista dandoli per morti dopo sole tre ore circa dalla lor partenza sulla Alarei. Entrarono tra lo sgomento del pubblico e la sorpresa degli Ammiragli.
“Scusate il ritardo”, salutò Tali.
Il comandante Shepard prese subito le redini della situazione, “Tali’Zorah Vas Normandy ha salvato l’Alarei. Spero che questo mostri la sua lealtà verso il popolo Quarian”
“Non abbiamo mai dubitato della sua lealtà”, protestò Zaal’Koris, “Solo del suo giudizio”
“Forse Tali’Zorah ha nuove prove da presentare a questo Consiglio per spingerci ad un verdetto”, disse Shala’Raan,
“E’ così?”, chiese più esplicitamente Han’Gerrel.
Tali, Shepard e Jack incrociarono i loro sguardi, poi il comandante si fece avanti. Tali ebbe un fremito: “Al. No”
“Tali mi ha aiutato a sconfiggere Saren e i Geth sulla Cittadella. Questa è l’unica prova di cui avete bisogno!”
“Non capisco che importanza possa avere tutto ciò”, disse, facendo spalluce, l’Ammiraglio Koris,
“Tali’Zorah ha salvato l’Alarei. Era con me combattendo contro lo spettro rinnegato Saren Arterius. Ha dimostrato alla Galassia il valore dei Quarian! Se queste prove non sono convincenti, non so di cosa altro potreste aver bisogno”
“Gli Ammiragli sono pronti a formulare un verdetto?”, chiese Shala. Il resto del Conclave annuì attivando i loro factotum per esprimere un giudizio.
-Non funzionerà Shepard-, pensò Jack, -Lo sai. Hai tentato questa manovra disperata…..ma non abboccheranno, questi sono squali……Ho promesso che non ti avrei lasciata ad affogare con gli squali Tali…….Hanno bisogno di qualcuno da impiccare……Allora  gli darò il loro colpevole-
Jack sollevò in aria una mano e urlò: “Un momento Ammiragli!”, catalizzando la loro attenzione proseguì, “Sono stato io ad inviare i materiali attivi al Grand’Ammiraglio”
Tutta la folla, gli Ammiragli, Shepard e Tali furono scossi per quella rivelazione. Jack proseguì mettendosi davanti alla sbarra dell’imputato”
“Si, sono stato io. Volevo che le ricerche del padre di Tali proseguissero più rapidamente, così ho inviato materiali molto interessanti, ma anche molto pericolosi. Si sono riattivati sull’Alarei ed hanno fatto uan strage. Sono io il colpevole”
“Saresti stato tu Beck?!”, disse sbalordito Han’Gerrel,
“Calma”, fece l’Ammiraglio Koris, “Sta solo cercando di coprire Tali’Zorah!”
“Se non credete alla mia confessione, eccovi le prove”, così mostrò loro dei messaggi avuti tra lui e l’Ammiraglio Zorah, “Sono sufficienti?”
Il Conclave tutto non ebbe più dubbi in quel momento.
“Beck’Roh, per i tuoi crimini perpetuati contro la Flotta Migrante e il popolo Quarian, ti priviamo della tua apparteneza alla Neema e ti esiliamo, senza possibilità di ritorno dalla nostra comunità!”, affermò severa Shala’Raan.
“Posso fare un ultimo discorso?”, chiese Jack come se non fosse successo niente,
“Parla”, annuì Raan, con un gesto del capo,
“Prima di lasciare questa nave, siamo sinceri. A voi non importava assolutamente di Tali, questo proceso era una grossa farsa per discutere sul tema dei Geth”
“Questo non è…..”, provò a controbattere ancora Zaal’Koris, ma il pugno di Jack che sbattè contro la sbarra posta davanti all’imputato lo bloccò,
“Per un momento, Ammiraglio Koris, mi farebbe la cortesia di chiudere quella cazzo di bocca?!”
Ripreso fiato, Jack continuò.
“Dicevo…..a voi interessava il tema dei Geth. Ammiraglio Gerrel, lei vuole la guerra come Daro’Xen, mentre lei Koris vuole evitare il conflitto. Tutto questo era una grossa presa in giro affinchè voi poteste tirarvi le orecchie a vicenda su un argomento che non doveva essere trattato in questa sede……Se siamo ridotti così…..Eravate qui per discutere sull’accusa di tradimento perpetuata a Tali, ma no! Voi dovevate pensare ai Geth…….se siamo arrivati a fregarcene della vita dei nostri compagni, in questo caso della più alta conoscitrice dei Geth e rappresentante dei Quarian a livello Galattico, beh lasciatemi dire una cosa…..Se è questa la leggendaria importanza che i Quarian danno ai loro compagni…..allora io non solo mi vergogno dei Quarian……ma non voglio essere associato a degli stronzi come voi! Andate a discutere della vostra guerra del cazzo e lasciate che chi non centra niente ci passi di mezzo….Forse hanno ragione quando che dicono che siamo rifiuti…..Basta che ci vedessero ora”
E, finito il discorso, Jack si voltò a andò diritto verso l’attracco della Normandy tra lo sconcerto e i fischi generali.
 
“Perché lo hai fatto?”, gli chiese Tali, mentre erano seduti, ancora una volta, sotto il motore ad eezo della Normandy, “Sappaimo entrambi che non hai inviato tu le componenti attive a mio padre e che tantomeno approvavi le sue idee per la guerra di riconquista di Rannoch”
Lui si volse, stanco in corpo ed affaticato nello spirito, verso di lei, “Ti avrebbero condannato e io avevo promesso che ti avrei fatto da salvagente”
“Non ti capisco”, fece lei snervata, “A volte mi dai contro e sembra che mi odi sul serio, altre, invece, sei disposto a morire per me”
“Hai analizzato il sangue?”, chiese Jack,
“No….”, si sforzò a dire lei, dandogli le spalle,
“Allora non sei ancora pronta”, fece il Quarian, alzandosi per andarsene,
“Maledizione! Resta qui Bosh’Tet”, gli gridò cingendolo da dietro, “Dimmi quello che devi dirmi! Sono qui! Non temo cosa mi dovrai raccontare……Hai il mio cuore, niente potrò toglierti questo e niente potrà farmi cambiare idea al riguardo!”
Jack si divincolò lentamente da quella stretta, “Non sei pronta per dire questo. Analizza il sangue…..allora potrai dirmi quello che provi per me e io mi aprirò con te”
E se ne andò, ancora una volta era rimasta senza risposte. Tali restò tutta la notte svegli in attesa che Mordin la contattasse. Sperava che quel dannato Salarian si sbrigasse a dargli le risposte che aspettava, non riusciva più ad aspettare. Ogni secondo, ogni minuto erano una tortura per lei. Si sdraiò sul suo letto. Versando le ultime lacrime che aveva in corpo per il padre e per quell’amore che pareva non arrivare mai.
 
-Caro padre. Non so se leggerai mai questa lettera, ma voglio che tu sappia che sto bene. Sarai sicuramente ancora arrabbiato con me per quello che è successo con Jen. Francamente non mi importa più, sei libero di odiarmi come hai sempre fatto da quel giorno. Io volevo solo che tu ti accorgessi di me, che ti importasse qualcosa di me. Tu hai sempre dato più importanza alla tua vita militare che a me e alla mamma, ti ho sempre detestato per questo e lo faccio tutt’oggi. Ho seguito le tue orme e non ti è bastato. Sono diventato quello che eri e che volevi che fossi e mi hai odiato. Ho fatto le mie scelte per amore e hai deciso di disonorarmi. Ho smesso di preoccuparmi di quello che pensi. Ora ho la mia vita da portare avanti e tu puoi odiarmi quanto ti pare. Sto facendo quello che il cuore mi dice di fare e ne vado più che fiero. Non mi serve la tua approvazione. Spero che un giorno il tuo meschino odio nei miei confronti si plachi, non tanto perché me ne interessi, solo per il fatto che ho sentito che l’odio fa invecchiare molto precocemente. Quindi stammi bene vecchio.
Tuo figlio, il Jack di Picche-
 
Un bip del factotum distolse Jack dalla lettera. Di solito ci voleva un qualcosa di particolare per far si che lo Squartatore uscisse allo scoperto. Come minimo era necessario una situazione di pericolo davvero grave, ma Jack stava perdendo terreno nei confronti della sua controparte. Stravolta bastò vedere il suo volto. Il volto di un vecchio demone. Una piccola risata uscì dal casco. L’odio che Jack nutriva verso l’uomo, la cui foto gli stava davanti, non aveva euguali. Lesse il nome sibilando: Carlos “El Rojo” Vaas. Era ora di chiudere i conti, una volta per tutte.
 
Should I Stay Or Should I Go – The Clash
 
Fine seconda parte
 
 
Nel prossimo capitolo avrete tutte le risposte che cercate, chi c’è dietro la carta? Se il vostro fidanzato non vi ha ancora detto di quella bella cameriera nel bar vicino a casa, allora la più grande rivelazione ve la darà: “L’Ultimo Segreto!”
 
Chiedo scusa se ho usato troppe musiche provenienti da Kingdom Hearts, ma abbiate pietà di un povero corvaccio e del gioco che ha segnato la sua infanzia :).
  
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