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Autore: rescuemejustin    06/02/2013    9 recensioni
"nessuno è come noi due, te ne sei dimenticata?"
justin e megan, migliori amici sin da bambini. lui è sempre stato innamorato di lei, lei non subito ha ricambiato, ha capito solo dopo ciò che provava per justin. questa è solo una delle tantissime cose che dovranno affrontare quei due, ma non vi dico niente perchè è un segreto, shh.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nothing like us
 

 
justin’s view:
arrivammo a casa mia.
continuavo a torturarmi le mani, ero in ansia. avevo paura di non riuscire a consolare megan come dovrei.
volevo farla stare bene e forse dopo avrei avuto una possibilità con lei.
l’ultimo mio desiderio era farla stare male e farla allontanare da me, la amavo.
aprii la porta di casa e feci passare avanti megan.
“siediti, io vado a preparare la cioccolata” le sussurrai all’orecchio.
 
megan’s view:
“siediti, io vado a preparare la cioccolata” mi sussurrò all’orecchio e sentii i brividi per tutta la schiena.
era una sensazione strana, non avevo spesso quei brividi, le poche volte che li avevo era quando ero con john.
basta, devo smetterla di pensare a lui, per il mio bene.
vidi justin allontanarsi e sparire dietro la porta della cucina.
mi sedetti sul divano e sbuffai.
ripensai a tutto quello che era successo quel giorno e iniziò a girarmi la testa.
la vista mi si appannò e le lacrime minacciavano di scendere.
cercai di non piangere, non volevo farlo di nuovo, ma le lacrime ebbero la meglio su di me, ero troppo debole per riuscire a smettere di piangere.
iniziai a piangere in silenzio per non farmi sentire da justin.
poggiai i gomiti sulle ginocchia e affondai il viso tra le mani.
la mente piena di pensieri, ricordi di lui, immagini sfocate.
non sarei durata a lungo in questo stato.
e se avessi ascoltato justin sin dall’inizio? e se non avessi fatto di testa mia e avrei pensato con un minimo di cervello? beh, probabilmente non mi troverei in questo stato adesso.
fottuto amore, ti fotte e basta.
continuai a piangere, sempre più lacrime scivolavano sulle mie guance calde.
non riuscii a trattenere i singhiozzi e scoppiai.
sentii dei passi dietro di me, prima lenti, poi più veloci.
era justin.
 
justin’s view:
“ehi megan, ho preparato la cioccolata come piace a te” dissi guardando per terra, facendo attenzione a non far cadere le due azze per terra.
sentii dei singhiozzi e sperai di aver sentito male, con tutte le mie forze.
un altro singhiozzo, un altro e poi un altro ancora.
“megan? megan! cazzo, cazzo, cazzo.” posai le tazze sul tavolo lì vicino e corsi da lei sul divano.
le scossi un po’ le spalle e cercai di farla smettere di piangere, ma sembrava inutile, così la abbracciai.
“megan, non piangere, ti prego, fallo per me” le sussurrai stringendola al mio petto e accarezzandole il braccio.
la sentii tirare su con il naso e iniziò a calmarsi.
“ti prego” dissi di nuovo continuando ad accarezzarla e dandole un bacio sulla nuca.
“non ce la faccio” disse fievolmente cercando di asciugarsi il viso.
“ascoltami” dissi staccandomi da lei e guardandola negli occhi, volevo parlarle con il cuore in mano, anche se non del tutto.
alzò lo sguardo su di me e si morse il labbro inferiore.
“tu sei forte, ok? lui non meritava il tuo amore e merita tantomeno le tue lacrime. lui non ha il diritto di far piangere la mia principessa” dissi infuriato, marcando sulla parola “mia”.
chi cazzo si pensava di essere quel ragazzo? lui non può far soffrire la mia piccola.
la vidi abbassare di nuovo lo sguardo.
mi morsi il labbro.
“vieni qui, piccola” le feci segno con le braccia di abbracciarmi e lo fece, questa volta senza piangere.
“hai ragione, quel bastardo non può scoparsi la prima che capita e farmi stare così, io sono megan james, eccheccazzo” alzo lo sguardo di scatto su di me.
“io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, né tantomeno da uno come lui. andrò avanti, come ho sempre fatto, insieme a te. adesso voglio la mia cioccolata e guardare spongebob con il MIO migliore amico” disse infuriata stringendo i pugni.
le nocche delle sue mani diventarono bianche dalla stretta e le sue guance erano rosse.
non si vedeva neanche un po’ che era incazzata nera.
megan era così: prima piangeva ed era triste, poi passava nella fase “incazzata nera/istinti omicida”. era fatta così e io l’amavo anche per questo.
si alzò e andò a prendere le due tazze che avevo posato poco prima sul tavolo.
tornò da me, questa volta con un ampio sorriso sul viso e sorrisi a mia volta vedendola felice.
forse ancora non era del tutto felice, ma era bello vederla sorridere anche in queste situazioni, situazioni in cui una normale ragazza come lei sarebbe affondata nelle lacrime per ore e ore.
“sai di essere fantastica? è questa la megan che voglio” dissi prendendo la tazza che mi porgeva.
“ti voglio bene, non sarei così se non sarebbe per te. sei stato tu a dirmi di essere forte, no? bene, lo farò, costi quel che costi” disse bevendo un po’ di cioccolata.
feci un gran sorriso e mi alzai dal divano.
la vidi corrugare la fronte e piegare la testa da un lato. “dove vai?”
a quella vista scoppiai a ridere. “a prendere il dvd di spongebob, no?” dissi alzando le spalle.
scoppiò a ridere e mi fece segno con la mano di andare.
vedere spongebob con la cioccolata calda era la nostra “tradizione” o come si può chiamare.
forse era un cosa un po’ infantile per dei diciottenni, ma spongebob era il cartone animato che amavamo di più da bambini e tutti e due amavamo la cioccolata calda.
è stupido, lo sapevamo, ma continuavamo incondizionatamente a farlo, sempre.
andai nello scaffale dove tenevo tutti i dvd e lo presi, era il primo, come sempre, e tornai in salotto, ma non trovai megan, solo la sua tazza sul tavolino davanti al divano.
“megan?” andai in cucina e la vidi impegnata a prendere un sacchettino di marshmallow in uno scaffale alto e con una coperta sulle spalle.
soffocai una risatina e mi appoggiai allo stipite della porta osservandola.
riuscì a prendere il sacchettino e si voltò di scatto verso di me sentendomi ridere.
sorrise anche lei, ma smise subito mettendo su una faccia imbronciata.
“è così che aiuti la tua migliore amica? dove sono finiti i gentiluomini di una volta? pft” disse con un’aria di donna vissuta sbuffando e mangiando un marshmallow.
mi passò davanti alzando la testa ignorandomi, sempre con la faccia da finta imbronciata.
mi voltai per continuare ad osservarla mentre andava verso il divano.
le corsi dietro e la presi per i fianchi, mettendomela a mo’ di sacco di patate sulla spalla.
la sentii lanciare un gridolino e iniziò a ridere e a dimenarsi.
tirava caldi dappertutto e continuava ridere, pensai di essere in paradiso.
“LASCIAMI! HAHAHAHAHAH JUSTIN! SE NON MI LASCI TI INFILO I MARSHMALLOW NEI PANTALONI” gridò tirandomi una pacca sul sedere.
mi misi a ridere anche io e la lasciai andare, poggiandola per terra.
si aggiustò i capelli e cercò di ricomporsi in modo buffo, cercando di fare la seria, ma con scarsi risultati, dato che subito dopo scoppiò a ridere.
scoppiai a ridere anche io e mi avvicinai a lei, mettendole le mani sui fianchi.
“pensi ancora che non ci siano più i gentiluomini di una volta?” dissi iniziando a ballare un lento alla bene e meglio, facendo il buffone.
le feci fare una giravolta e la feci avvicinare ancora un po’ a me.
“mmh no, dato che tu sei il mio principe” disse sfoderando un sorriso bellissimo.
“mh, bene, dato che tu sei la mia principessa” le sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra.
la voglia di baciarla era troppo forte e per un momento ci pensai, ma non mi sembrò il caso, non in questo momento, così le diedi un piccolo bacio sulla guancia.
“principessa, le va di prendere i primi posti per vedere spongebob?” le chiesi facendo una voce profonda e buffa e porgendole il braccio.
“ovviamente” disse afferrandolo.
arrivammo in salotto e finimmo tutta la scena buttandoci sul divano.
mi alzai e andai a mettere il dvd nel lettore e poi mi risedetti affianco a megan, mettendole un braccio intorno alle spalle.
si accoccolo di fianco a me e iniziammo a guardare il film.
io sapevo tutte le scene a memoria e non era tanto per dire, eh.
dopo un’ora mi stavo per addormentare e mi girai verso megan.
stava beatamente dormendo appoggiata alla mia spalla, era così tenera, non sarei riuscita a svegliarla neanche se mi avessero pagato, così spensi la televisione dal telecomando e mi addormentai anche io, abbracciato a lei.
 

 
 

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 “ti prego” 

 
 
 
eccomi con un nuovo capitolo sjhdsj
voglio sapere cosa ne pensate, non importa se vi piace o no, è solo per sapere c:
vi prego, recensite, fatelo per me, scrivere è il mio sogno sjdhfsgj
grazie per l’attenzione, bye.

 
   
 
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