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Autore: Delyassodicuori    06/02/2013    1 recensioni
Bene, questa è la mia seconda storia. qui parla sempre degli stessi personaggi di Twilight, solo non più ambientati nel loro solito mondo di Vampiri e Licantropi. Stavolta, infatti, li troviamo a New York City, praticamente nel mondo reale, e non più mostruoso o fantastico. i protagonisti sono sempre gli stessi, ovvero Leah (che farà da ostaggio), Jacob e Seth (che faranno parte di una banda di ladri di New York City con a capo Sam). Buona Lettura!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater, Seth Clearwater | Coppie: Jacob/Leah
Note: AU | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Nessun libro/film
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-Caspita, diceva sul serio, allora!- rise Jacob al volante, mentre guardava lo specchietto in alto. L’auto della polizia li stava pedinando a gran velocità. Se non avesse attivato la sirena, Leah avrebbe continuato a pensare alla notte che aveva passato con Jacob, una delle migliori notti di sempre. Non si era mai sentita così bene, sicura e felice con nessun’altro. Sapeva stavolta di aver fatto la scelta giusta: stare con il ragazzo che ama. La mattina si erano entrambi svegliati starnutendo. Si erano accorti dopo cinque minuti che erano nudi e che per di più avevano sudato (meno male però che dentro l’auto non era così gelido come lo era fuori, anzi, era sopportabile). Si erano vestiti in fretta, tra un bacio e l’altro (Leah arrossì al ricordo di come Jacob le aveva rimesso il reggiseno, per poi baciarle il collo dolcemente) ed erano ripartiti presto. Avevano poi viaggiato per un altro giorno, con un’altra sosta notturna e un'altra nottata tra baci e abbracci. Erano poi ripartiti all’alba e solo dopo cinque minuti dalla loro partenza Jacob si accorse che l’ispettore Charlie Swan li stava seguendo. La ragazza ora si guardava alle spalle, sbirciando l’auto della polizia che si stava avvicinando sempre di più. Jacob, con un sorriso stampato in faccia per il gusto di sfidare l’ispettore, accelerò, superando addirittura il limite di velocità. Riuscirono a guadagnare terreno. Leah riuscì a vedere con la coda dell’occhio un cartellone, con su scritto:
 
QUEBEC, CANADA -> 10 KM RIMASTI
 
Continuarono a sfrecciare a gran velocità, quand’ecco che la ragazza notò finalmente la riga bianca che segnava il confine tra Stati Uniti e Canada. Dopo aver accelerato ancora un po', Jacob riuscì a superare la linea. Rallentò pian piano e si fermò, guardandosi alle spalle. L’auto dietro di loro era ferma davanti al confine. Sospirò di sollievo. Finalmente libero! Già respirava il vento di libertà! Poi il ragazzo pensò in breve tempo alla sua vita a New York City e il ricordo del giovane Seth lo fece scendere dall’auto. -Che fai?- chiese Leah, scendendo anche lei. Non rispose. Aveva in mente di chiedere al poliziotto tre domande fondamentali e di estrema importanza per lui. Charlie scese dall’auto, le mani ai fianchi e sbuffando. “A quanto sembra sperava di vincere” pensò Leah, guardando l’espressione delusa del patrigno.
-I miei complimenti, Jacob, ci sei riuscito- disse Charlie quando l’ex-ladro fu abbastanza vicino alla linea di confine –Anche se hai superato il limite di velocità…-
-Capo Swan, ho tre domande da farti!- disse serio Jacob. Non voleva parlare adesso di leggi e divieti con un poliziotto americano!
-Sentiamo- fece Charlie, incrociando le braccia, curioso, mentre Leah si avvicinava a Jacob.
-Primo- disse quest’ultimo –Seth, quello giovane che era stato ferito al fianco, sta’ bene? E che ne sarà di lui?-.
-Tranquillo, lui sta’ bene- rispose Charlie – E’ all’ospedale, in questo momento, e ci dovrà rimanere per due giorni. Quando sarà uscito…. Beh, pensavo di portarlo da voi al confine, che ne dite?-
-Per me va bene- disse Leah, sospirando di sollievo. Il ragazzino stava bene ed era fuori pericolo, almeno.
-Anche per me- rispose felice Jacob –Ora la seconda:Gli altri Wolfpack? E Sam?-
-Tutti arrestati, tranne Embry Call e Quil Ateara, che sono riusciti a scappare- rispose fiero Charlie –Per quanto riguarda Sam, anche lui è all’ospedale, ma sotto controllo di vari agenti. Quando uscirà verrà posto ad un interrogatorio e processato-.
-Bene- fece Jacob, contento. Sam se lo meritava alla grande, assieme a Paul, ovviamente. Con Jared non aveva grossi problemi, ma con Colin e Brady, dopo che avevano tentato di bloccarlo…
-Infine la terza, e non meno importante- fece lui, serio, ma imbarazzato. Leah lo notò e si chiese cosa potesse chiedere di tanto imbarazzante da farlo arrossire.
-E sarebbe?- lo incitò il patrigno di lei.
Jacob fece un bel respiro e chiese tutto d’un fiato:-Se sposo Leah è un problema?-.
Silenzio assoluto. Leah rimase immobile, a fissare il ragazzo, rossa in viso. Non riusciva a crederci… voleva davvero sposarla? Il cuore di lei batte forte, anzi, usava una mitragliatrice. Charlie lo fissò, prima con la voglia di farlo a fette, ma poi si ricompose e disse:-Beh, ok, non c’è problema!-.
-Evvai!- disse piano Jacob, che però non sfuggì agli occhi della ragazza, che arrossì il doppio.
Si salutarono dandosi una stretta di mano (la cosa era complicata, visto che non potevano varcare il confine) e i due salirono in auto e partirono.
Negli ultimi due giorni Leah non faceva altro che fissare Jacob, chiedendosi quando sarebbe arrivato il momento di fare la proposta alla sottoscritta. Anzi, alla fine lui stesso le aveva fatto la dichiarazione la notte prima di andare a prendere Seth al confine. Erano arrivati al Quebec, e lì vivevano il padre di Jacob e le sue sorelle, Rebecca e Rachel Black. Un tempo ci vivevano anche Jacob e sua madre Sarah, finché quest’ultima non divorziò dal marito. Lo raccontò a Leah mentre raggiungevano una villetta fuori città, nel bel mezzo della campagna. La casa aveva le pareti rosse e le tegole di un colore scurissimo che nemmeno Leah riuscì a capire di che colore si trattasse. Quando entrarono, trovarono un uomo sulla quarantina dai capelli neri e lunghi, ma seduto su una sedia a rotelle per via del diabete, e due donne, una con gli occhiali sul naso e sempre con i libri sotto il braccio, l’altra invece con un pennello dietro l’orecchio e una fede al dito (che per poco non fece impazzire Leah). La famiglia di Jacob lo riaccolse a braccia aperte e diede il benvenuto a Leah (che si imbarazzò moltissimo, quando il ragazzo la presentò al padre e alle sorelle come la sua “fidanzata”). Dopo aver sistemato la camera che un tempo apparteneva a Jacob (e che dovevano dormirci entrambi), avevano cenato tutti insieme allegramente, raccontandosi tutto ciò che avevano combinato in quegli anni di separazione. Quando Jacob raccontò la sua storia agli altri, ovvero di ciò che aveva fatto dopo la morte di Sarah, rimasero tutti scioccati (Leah temeva che raccontarlo ad un mezzo anziano potesse provocargli un colpo serio), ma si tranquillizzarono quando lui raccontò che l’uomo alla quale aveva sparato per salvare la ragazza era ancora vivo ma sotto controllo, e che loro due (più che altro lui) non erano più ricercati. Dopo cena, Leah aveva aiutato volentieri Rebecca a lavare i piatti, mentre la sorella del fidanzato le raccontava che era passata di qui per una settimana, che anche lei era stata lontana da casa per un po', visto che viveva alle Hawaii con il marito. Alla fine, a tarda sera, Leah tornò nella stanza di Jacob, con addosso il pigiama che le aveva prestato Rachel (una t-shirt bianca e dei pantaloni da ginnastica rossi). Lui la aspettava sul letto, con addosso solo dei pantaloncini beige. Leah arrossì di colpo e si sedette tra le braccia di Jacob, che la coccolò con dolcezza e tenerezza.
-Lo so perché fai quella faccia, sai?- fece lui, guardando in volto lei.
-Uh? Ehm…- fece invece Leah, senza sapere cosa dire.
-Di solito- disse Jacob con un mezzo sorriso –Bisognerebbe avere un anello a portata di mano, ma visto che non voglio più rubare, e sono a corto di soldi in questo momento…-. Leah trattenne il fiato, ma prima che potesse pensare che stava per accadere quello che pensava che potesse accadere, Jacob le prese il volto con una mano, la guardò dritta negli occhi e disse:-Sposami, ti prego!-. Il cuore accelerò il battito, tant’è che Jacob riuscì a sentirlo. Le guance di lei divennero rosse, anzi, tutto il viso divenne rosso. Gli occhi di Leah si fecero luminosi come non mai. Quel cioccolato fondente non era mai stato tanto bello e luminoso.
-Si….- disse, senza respiro, Leah –Si…. Si, si, SIII!!!-.
Si buttò su di lui, stringendolo forte, circondandogli la testa con le braccia. Jacob con le sue enormi braccia circondò la schiena di lei, con un sorriso a trentadue denti in faccia. Leah alzò la testa, anche lei sorridente, e si scambiarono un bacio appassionato, così dolce e morbido da mandare in iperventilazione entrambi.
Il giorno dopo partirono la mattina presto per andare al confine a prendere Seth. Jacob parcheggiò l’auto davanti alla linea, ed entrambi attesero fuori dall’auto. Quella di Charlie arrivò cinque minuti dopo, e sul sedile del passeggero stava seduto il piccolo ladruncolo. Si arrestò e Seth scese dall’auto, correndo verso i due in Canada. Superato il confine, saltò addosso a Jacob, e quest’ultimo barcollò quando il ragazzino lo abbracciò.
-Acc…- Seth, attento!- disse il ragazzo, stringendo però in un abbraccio fraterno Seth.
-Tutto bene, Seth?- chiese Leah, avvicinandosi, sorridente.
-Ohi, Leah, io bene, voi due?- chiese Seth, abbracciando la ragazza.
-Non male, fra un po' passiamo dai miei- rispose Jacob, abbracciando i due.
-Ah, ehm, Leah- la chiamò Charlie. I tre sciolsero l’abbraccio amichevole e lei si avvicinò al confine.
-Questa è di tua madre- disse lui, dandole una busta bianca. Leah la prese. Era piuttosto pesante per essere una lettera. –Lei spera che ti sia di aiuto- disse infine l’ispettore. Leah sorrise e lo ringraziò. Charlie le passò poi la borsa che aveva lasciato in strada quando voleva scappare, li salutò, augurando ai tre buona fortuna e partì verso New York City. I tre ragazzi rimasero al confine, mentre fissavano l’auto della polizia allontanarsi. Lei guardò la busta e la aprì, impaziente. Jacob e Seth la affiancarono, e i tre lessero:
 
Leah, piccola mia,
sono sicura che, se tuo padre fosse ancora qui, sarebbe fiero di te. Forse ne sarebbe rimasto scioccato sapendo che ora stai con un ladro (scusa, ex-ladro), ma sono sicura che avrebbe capito, come lo ha capito Charlie (o forse prima di lui e con un tocco più delicato. Questo a Charlie non glielo dire. È un nostro segreto!).
Anche io sono fiera di te, qualsiasi scelta tu faccia. Sappi che ciò che voglio è la tua felicità, e se stare con lui ti rende felice, lo sono anch’io per te.
Charlie mi ha detto poi che ti ha chiesto di sposarlo! E’ fantastico, tesoro, lo sai? Solo, un consiglio da mamma: Aspetta prima di sposarti. Secondo me è ancora presto per voi due, quindi io aspetterei ancora qualche mese, ma ovviamente la scelta spetta a voi. Ho chiesto a Charlie di passarti questa lettera e di passarti anche la sacca (quella che puzzava di pesce perché tu e tuo padre ci avevate messo dentro un pescione! Ricordi?). non cacciarti nei guai, intesi? E vedi di passare ogni tanto da noi (se però è un grosso problema per il fatto che Jacob qui è ricercato, verremo noi, ovviamente quando Charlie non sarà in servizio, Ah ah!)
Ti voglio un mondo di bene, tesoro.  Baci.
                                                                                                               Sue
P.S. i soldi dentro la busta dovrebbero bastardi.


Soldi? Quali soldi?
Leah esaminò dentro la busta e trovò delle banconote messe insieme con un elastico. Erano un bel mazzetto!
-Cavolo…. Dove li ha trovati 10.000 $?- chiese Jacob, che fissava il mazzetto.
-Co…cosa?- chiese incredula Leah.
-Sono sicuramente 10.000$! Da noi se non riuscivi a contare i soldi guardando semplicemente il mazzo venivi picchiato finché non imparavi a contare!- chiarì subito Seth.
-Oh… cavolo…. Mia madre tende sempre ad esagerare…- disse lei, sorridendo. Avrebbe conservato per sempre la lettera. Ma non sapeva cosa fare con quei soldi!
-Allora, andiamo? Non vedo l’ora di mangiare qualcosa!- fece allegro Seth.
-Certo! Billy e le altre due dovrebbe svegliarsi a momenti!- fece Jacob, mentre i tre salivano in auto.
-Ma quindi voi due vi sposate?- chiese Seth, facendoli arrossire.
-Si, e tu farai da testimone, piccoletto!- rispose il ragazzo, sorridente.
-EVVAIIII!!!- urlò di gioia Seth, mentre i tre si dirigevano alla casa a Quebec. Si, pensava Leah, Questa era la vita che voleva.
 
 
THE END
   
 
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