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Autore: KuromiAkira    06/02/2013    3 recensioni
Ricordava l'orgoglio con cui si presentava ai nuovi 'fratelli', poiché il suo nome, lo sapeva, era stato scelto dal suo amato 'padre'.
Ricordava quando, per caso, scoprì la verità su quel nome.
E allora, per la prima volta, percepì un vuoto dentro. Si sentì solo, come mai si era sentito prima di quel momento.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Isabelle/Reina, Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: First Times
Titolo del capitolo: Nome
Fandom: Inazuma Eleven
Personaggi: Kiyama Hiroto, Midorikawa Ryuuji
Genere: generale, introspettivo
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Conteggio Parole: 623
Note: Per qualche mircolo sconosciuto, penso di essere soddisfatta di questo capitolo. XD Mi scuso per la ripetizione della parola 'nome' ma non trovavo sinonimi.
Penultimo capitolo. Yes, il prossimo è l'ultimo. Un po' mi spiace... per fortuna sono impegnata con 'Revenge' e 'Il figlio dei demoni' attualmente. XD






- Ne sei assolutamente certo? - gli chiese nuovamente Midorikawa, seduto di fronte a lui al tavolo di un pub, con espressione accigliata.
Teoricamente erano usciti per festeggiare la promozione di Hiroto come presidente della Kira Company. Ma quando il più giovane dei due seppe che l'amico avrebbe cambiato il suo nome in 'Kira Hiroto' il suo entusiasmo era sparito all'istante.
Il giovane dai capelli rossi sospirò ma gli sorrise. Era proprio da lui preoccuparsi così tanto.
- Per l'ennesima volta: sì. In fondo, la Kira Company è praticamente l'azienda di famiglia. Non sono il primo ad andare a lavorare lì - disse, ben consapevole di star evitando la questione.
- Lo sai che non mi riferivo a questo! - esclamò infatti Ryuuji, posando il bicchiere che aveva in mano.
- Midorikawa - La voce di Kiyama era calma e dolce. Tanto quanto il sorriso e lo sguardo che stava rivolgendo all'amico. - Per me va bene cambiare nome. Io rimarrò sempre Hiroto, so di non aver più bisogno di sforzarmi di essere qualcun'altro. Nostro padre non ha secondi fini, non vede più in me il figlio scomparso; pensa solo che io sia adatto a dirigere l'azienda, naturalmente aiutato dai miei fratelli. Ed esattamente per questo motivo ho accettato la sua proposta: nessuno dei due è più legato a un fantasma del passato, quindi non c'è alcun problema. -
Al ragazzo più giovane ci volle qualche istante per poter assimilare quelle parole. Poi abbassò lo sguardo. Non sembrava del tutto tranquillo.
- So bene che ormai quella questione è chiusa. Ma, come dire -, fece un breve pausa, poi tornò a guardarlo, - non mi piace l'idea che tu prenda proprio quel nome. Dopo quello che hai fatto per riuscire ad avere una tua identità... -
- Fidati di me. È solo un nome, dopotutto - insistette.
- Non ti farà soffrire? - chiese timidamente Midorikawa. Aveva pensato di non porgergliela, quella domanda; ma, alla fine, ciò che lo preoccupava veramente era quello: Hiroto aveva pensato a lungo di essere solo il sostituto del figlio naturale del loro 'padre', e per un certo periodo aveva cercato di comportarsi di conseguenza. Dopo il periodo alla Aliea, un po' tutti avevano dovuto cercare di togliersi di dosso un'identità fasulla e di tornare a essere loro stessi; ma Kiyama, fin dall'infanzia, 'recitava' una parte: quella di Kira Hiroto. Quel nome era quindi legato a un radicato trauma.
Ma l'altro scosse la testa. - Ti dirò, sono stupito io stesso: pensavo che avrebbe fatto male, credevo avrei avuto dubbi. Eppure, per la prima volta, sento di non esserne assolutamente turbato. Naturalmente quello rimarrà sempre il nome del figlio di nostro padre e lui non lo scorderà mai. Ma, stranamente, non credo di star rubando nulla a nessuno. È un nome che sento mio. Credi sia ingiusto nei confronti del figlio defunto di nostro padre? -
Ryuuji poggiò un gomito sul tavolo, chiudendo gli occhi e sfiorandosi una tempia con le dita della mano. - Forse. Non lo so. Voglio solo che tu non abbia problemi - confessò.
Kiyama sorrise di nuovo, con gratitudine. Il fratello adottivo, nonché migliore amico, non si smentiva mai: si preoccupava sempre per lui, e non esitava a parlargli con sincerità.
Apprezzava questo suo lato, per questo era contento di averlo sempre avuto vicino in tutti quegli anni.
- Se dovessi averne, tu mi aiuterai, no? Per questo ti sei già proposto come segretario. -
- Naturalmente! - rispose Midorikawa con decisione, tornando a guardarlo. - Se sei convinto della tua scelta, io ti sosterrò. Sempre - dichiarò, bevendo un altro sorso.
- Proprio per questo sono certo che andrà tutto bene - bisbigliò Hiroto, portandosi a sua volta il bicchiere alla bocca.
  
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