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Autore: Acinorev    06/02/2013    13 recensioni
«Ma sono qui – la interruppi. - Sono qui, con te. Ed è esattamente dove voglio stare.»
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unexpected'
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I need you

Capitolo 27

 

“Due giorni, eh?” commentò Louis, portandosi delle patatine in bocca.
Niall e Liam ci avevano raggiunti a casa di Harry e Louis, dove io dormivo in attesa che Kathleen mi facesse sapere qualcosa: erano esattamente due giorni dall’ultima volta che l’avevo vista o sentita, due giorni in cui la mia salute mentale era stata messa a dura prova. Non resistevo più a quell’attesa: Abbie e gli altri mi informavano su come stava, ma quello era tutto.
“Magari il terzo è quello giusto.” ipotizzò Niall, rubando dalle mani del nostro amico la busta di patatine.
“O forse, - lo corresse Liam, rivolgendogli uno sguardo di rimprovero, - sarà oggi quello giusto.”
“Il problema è che non ho un altro giorno.- borbottai, abbandonandomi sullo schienale del divano, - Io e Kath non abbiamo tutto questo tempo e ogni giorno che passa ce ne rimane sempre di meno.”
A quelle parole i ragazzi non replicarono, incupendosi per quella verità: in un’altra situazione avrei anche potuto concederle il tempo che lei tanto voleva, ma purtroppo non potevamo permettercelo. Ogni minuto che passava pensavo che avrei potuto trascorrerlo insieme a lei e mi chiedevo come lei potesse sopportarlo.
“Sono sicuro che non ti farà aspettare ancora per molto.” mi rassicurò Harry, sorridendo per incoraggiarmi.
“Amico, vattela a riprendere.” mi consigliò Louis, attirando tutti gli sguardi su di sé.
“È facile a dirsi. – ribattei, - Non posso obbligarla a stare con me, soprattutto se le serve… per stare meglio.” L’idea che Kathleen potesse essere sollevata dalla mia assenza era qualcosa che non riuscivo a metabolizzare.
“Non la ami.” replicò Louis con molta nonchalance, alzando un sopracciglio; mi guardava con la bocca socchiusa, come se aspettasse che gli dessi ragione.
“Certo che la amo.” lo corressi, corrugando la fronte.
“Allora cosa stai aspettando?” chiese, appoggiando i piedi al tavolino tra i divani e incrociando le braccia dietro la testa.
“Non…”
“Zayn. – mi interruppe, facendosi più serio, - Penso che dovresti rifletterci un po’ meglio: sei l’unico qui a credere che Kath stia davvero meglio senza di te, e lo capisco, perché vuoi solo il suo bene quindi sei disposto a credere a qualsiasi cosa ti dica. Non sto dicendo che lei abbia ragione o che ti abbia mentito di proposito, però non per forza quello che pensa sia giusto lo è davvero. Sei arrabbiato perché ha preso questa decisione di testa sua, hai detto che si è comportata da egoista e che non te lo meriti. Allora metti da parte l’orgoglio e la rabbia, va’ da lei e fai in modo che non decida anche per te: dimostrale che stare con te è la cosa giusta, perché lo è davvero. Riprenditela.”
“Sei sicuro di non essere un guru travestito da Louis Tomlinson?” chiese Harry dopo qualche secondo, guardandolo con stupore. Tutti sorrisero, mentre io rimuginavo su quelle parole: forse non aveva tutti i torti a consigliarmi qualcosa del genere. Più volte mi ero lamentato per la mancanza di tempo eppure ero rimasto con le mani in mano senza fare niente a riguardo; avevo urlato a Kathleen di essere un’egoista, ma alla fine l’avevo accontentata, ancora una volta; avevo il diritto di tornare da lei e di cercare di fare qualcosa per averla di nuovo al mio fianco, e avevo un dovere nei miei confronti perché la sua assenza mi stava logorando.
“Be’, io devo andare a prendere Abbie: se vuoi seguire il consiglio del nostro guru, ti do un passaggio.” esordì Niall, mentre Louis pregava tutti di smetterla di definirlo così.
Lo guardai per qualche secondo negli occhi azzurri, tamburellando con il piede a terra, mentre combattevo con gli istinti contrastanti che sentivo.
“Andiamo.” dissi alla fine, alzandomi dal divano. Gli altri mi sorrisero, come se fossero fieri di quello che stavo facendo, e io guardai Louis come per ringraziarlo di quelle poche e chiare parole. 

“Non sali?” mi chiese Niall, dopo esser entrato in ascensore.
“Non le dire che ci sono anche io.” risposi, scuotendo la testa. Lui mi sorrise comprensivo e annuì, mentre le porte si chiudevano.
Sospirai e chiusi per un secondo gli occhi, cercando di capire se quello che stavo facendo fosse giusto o se avesse per lo meno un senso. L’unica cosa di cui era certo era che ogni cosa che provavo, dalla rabbia al dispiacere, era niente in confronto a quanto Kathleen mi mancasse. Louis aveva pienamente ragione, ormai era chiaro: arrivati a questo punto, con la malattia che avanzava e il tempo che si esauriva, non c’era spazio per i litigi o per l’orgoglio.
Dopo qualche minuto l’ascensore tornò al piano terra e Niall ricomparve accompagnato da Abbie: questa si stupì della mia presenza e si fermò di fronte a me, appoggiato alla ringhiera delle scale. Sospirò, alzando un sopracciglio, e in quel momento mi diede l’impressione di essere una madre ormai arresa ai litigi dei suoi figli: “Rendila felice, ok?” chiese poi, stupendomi.
Annuii e lei rispose con un sorriso, mentre Niall le stringeva un braccio intorno alle spalle: “Buona fortuna, amico.” mi augurò lui, facendomi un occhiolino. 
Respirai profondamente e li salutai con un cenno del capo, per poi salire le scale mentre loro uscivano. Pochi gradini prima di arrivare al mio piano, però, il cellulare iniziò a vibrare nella tasca della mia felpa facendomi chiedere chi potesse essere proprio in quel momento. Per evitare imprevisti, cercai di ricordare qualsiasi impegno che avrei potuto dimenticare, ma quel giorno non avevo proprio nulla da fare: quindi tirai fuori il telefono e quando lessi chi era non mi sembrava vero. Lo guardai ancora per qualche secondo, come se dovessi accertarmi che non fosse solo la mia immaginazione, e solo dopo mi decisi ad accettare la chiamata.
“Kath?” risposi, fermo sulle scale.
“Ciao…” mormorò lei, dall’altro capo del telefono. Chiusi gli occhi e inspirai profondamente dopo aver sentito la sua voce: sembrava che non la sentissi da molto più tempo. Nessuno dei due parlava e nemmeno sapevo perché, ma sapevo che a quel punto volevo solo che mi dicesse qualcosa.
“Sono stata una stupida.” sussurrò finalmente, alleggerendo il peso sul petto che da due giorni mi soffocava. Era una semplice frase, ma racchiudeva molti significati: voleva dire che aveva capito di aver bisogno di me, che le cose che mi aveva detto e che mi avevano fatto soffrire erano solo pensieri confusi, che voleva stare con me. 
Salii gli ultimi scalini che mi dividevano da lei e mi avvicinai alla porta di casa nostra con il cuore che fremeva.
“Perché mi hai chiamato, Kath?” Sapevo benissimo quale sarebbe stata la risposta, ma volevo che dicesse quello che volevo sentirmi dire: avevo bisogno che lo dicesse, perché l’avrebbe reso più reale e non sarebbe più stata solo una mia congettura.
“Perché non capisco come io abbia fatto anche solo a pensare che sarei stata meglio senza di te.” rispose, dopo qualche secondo di silenzio. Istintivamente un sorriso si fece spazio sul mio viso, come se quelle parole mi avessero liberato da ogni mia preoccupazione e da ogni paura.
“Zayn… - mi chiamò flebilmente, non ottenendo nessuna risposta, - Ti va di venire qui?”
Allungai la mano verso il campanello e schiacciai il piccolo pulsante bianco, senza riuscire a far scomparire il sorriso dalle mie labbra. 
In fondo anche quello faceva parte dell’amare una persona: la voglia di mettere da parte tutto il resto pur di stare insieme, la voglia di riabbracciarla anche dopo essersi urlati contro ed aver sofferto. Io stavo facendo esattamente la stessa cosa: stavo cercando di dimenticare quei due giorni passati, quel dolore e quella rabbia che mi avevano portato a piantarla in asso nel bel mezzo della discussione, solo per tornare da lei.
“Apri la porta.” le dissi, continuando a tenere il telefono vicino al mio orecchio; lei non rispose, ma qualche attimo dopo la porta era aperta e i suoi occhi mi guardavano stupiti e increduli allo stesso tempo.
“Sono già qui.” mormorai, ricambiando quello sguardo. Quelle mie poche parole significavano anche altro: significavano che ero lì solo per lei, nonostante tutto e pronto a tutto; mi sentivo come se essere nella sua vita fosse diventata la mia essenza, come se non potessi o volessi fare altro. Tutto il resto veniva in secondo piano: ogni cosa si subordinava a Kathleen senza nemmeno che io ci pensassi.
Leen indossava una maglietta che avevamo comprato insieme, di una taglia troppo grande per lei perché le sarebbe piaciuta usarla come pigiama: i piedi scalzi la reggevano a malapena mentre si appoggiava con una mano alla maniglia della porta,  e il suo viso era ancora più segnato dell’ultima volta. La vidi allontanare molto lentamente il cellulare dall’orecchio, senza distogliere gli occhi dai miei, e, prima che potessi dirle qualcosa, le sue braccia erano intorno al mio collo e il suo corpo era premuto contro il mio. La strinsi con tutte le mie forze, quasi potessi riempirmi di lei: “Sono sempre stato qui.” sussurrai. 
Improvvisamente si allontanò da me, tirandomi per un lembo della maglietta dentro casa e richiudendo dietro di noi la porta; si voltò verso di me e di nuovo si lanciò tra le mie braccia.
“Mi sbagliavo Zayn. - disse, spostandosi leggermente per guardarmi negli occhi, - Tutte quelle cose che ho detto… Mi sono accorta troppo tardi di quanto fossero insensate e di quanto ti abbiano fatto male. Hai ragione: sono stata un’egoista. Ho pensato solo a me stessa, senza preoccuparmi se il mio comportamento ti avrebbe fatto soffrire: è che… Dio, ti amo così tanto che non posso immaginare di stare senza di te. E lo so, lo so che è un enorme contraddizione, perché due giorni fa ti ho detto che avevo bisogno di starti lontana, ma… Scusa, Zayn: scusa. Non hai idea di quanto io mi penta di tutto quello che ho fatto negli ultimi giorni, di ogni volta che ti ho trattato male: non meriti niente di tutto questo e io non faccio che rendere tutto più difficile. Mi dispiace, davvero.” concluse.
Aveva detto tutte quelle parole dandomi l’impressione di averle tenute dentro per troppo tempo e io le aspettavo da altrettanto: in quel momento avrei voluto solo cancellare quei due giorni, avrei voluto che lei avesse capito subito che non potevamo stare separati, ma l’importante era che finalmente l’aveva fatto. Avevamo litigato, urlandoci contro con tutta la rabbia che avevamo in corpo, ma ne era valsa la pena.
“Mi hai fatto così… incazzare. – dissi a denti stretti, tenendole la testa con le mani. – Non capivo nemmeno che diavolo stessi dicendo e perché. Ero così arrabbiato che non riuscivo neanche a guardarti in faccia.”
“Lo so, e…”
“Eppure, - la interruppi, - sono venuto a riprenderti, perché cinque mesi fa ti ho promesso che ti sarei stato vicino fino alla fine e tu non puoi impedirmelo.” dissi deciso, prima di premere le labbra sulle sue in un bacio veloce e carico di sentimento.
“Non puoi, hai capito?” ripetei, tornando sulla sua bocca.
“Non puoi lasciarmi.” continuai, senza nemmeno rendermi conto che l’avrebbe fatto lo stesso.
“Non voglio lasciarti, Zayn.” sussurrò lei, stringendomi a sé e intensificando il bacio. 
Tutto quello che era successo tra di noi due giorni prima era ormai solo un ricordo, perché in quel momento l’unica cosa importante era essere di nuovo insieme, essere tornati gli Zayn e Kathleen di sempre: ciò che davvero importava era quel poco futuro che ci aspettava e che dovevamo farci bastare, vivendo ogni singolo minuto al massimo.
Mi pentivo persino di aver aspettato così tanto per tornare da lei, ma ce l’avevo fatta e tutto il resto era in secondo piano: non pensavo ad altro che a lei e al suo profumo, al fatto che mi fosse mancata come non pensavo che fosse possibile. Portai le mani sui suoi fianchi per avvicinarla ancora di più a me, come se avessi potuto, e lei passò a baciarmi più in basso sapendo che c’era un punto, esattamente dove il collo incontra la clavicola, che era molto sensibile per me. Chiusi gli occhi per godermi quella sensazione e, quando Kath risalì lungo il mio mento per arrivare di nuovo alle mie labbra, la sollevai da terra portandola sul divano: era a cavalcioni su di me mentre accarezzavo la pelle sotto quella maglietta enorme che indossava e mentre lei gettava la mia maglia. 
“Mi togli il fiato.” sussurrò al mio orecchio, armeggiando con la cerniera dei miei pantaloni e provocandomi una serie di brividi lungo la colonna vertebrale. Avrei voluto dirle che quello era niente in confronto all’effetto che lei aveva su di me, perché “togliere il fiato” non era l’espressione giusta, non era abbastanza intensa; eppure riuscivo solo a baciare le sue labbra e a godermi ogni centimetro del suo corpo. Sollevai leggermente i suoi fianchi per poterle sfilare la biancheria e pochi minuti dopo era di nuovo a cavalcioni su di me, nudo sotto di lei, con solo quella maglia addosso: era larga, c’era una stupida scritta sopra ed era di un colore che solo a Kathleen poteva piacere, ma in quel momento mi sembrava di non aver mai visto qualcosa di più bello.
“Dillo. – mormorai, mentre si muoveva sopra di me, - Di’ che non mi respingerai più.”
Leen appoggiò la testa nell’incavo del mio collo rispondendo solo con un gemito soffocato.
“Di’ che anche tu hai bisogno di me.” continuai, mentre i nostri respiri erano ormai fuori controllo.
“Ho… Ho bisogno di te.” sussurrò, scossa da un leggero fremito. 

 
 


Ma ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao splendori!
Sì, sono felice perchè oggi finalmente ho finito tutti gli esami alkhdsfdkjhs
Ancora non ci credo :3 E visto che non ho più nulla da
studiare, mi sono ritrovata con le mani in mano! Indi per cui (?)
ho deciso di postare il capitolo, un po' in anticipo!
Questo capitolo è pronto da non so quante settimane, 
però oggi ho apportato alcune modifiche e questo è il risultato :)
Ho un po' di cose da dire a riguardo:

1. il discorso di Louis: è praticamente il centro del capitolo,
perchè alla fine è la pura verità. Soprattutto quando dice che Zayn è l'unico a
credere che Kath starebbe meglio senza di lui: bisogna capire che Zayn
la ama con tutto se stesso, quindi, nonostante stia soffrendo come un cagnolino,
se lei gli dice che vuole stargli lontana lui lo fa. Ci sono molte
persone che agirebbero come lui, quindi in qualche modo Louis gli apre gli occhi...
Andiamo, Kath e Zayn non potrebbero stare lontani!

2. Zayn va da Kath: lo so che nello scorso capitolo Zayn era una specie di bestia (?)
per quanto era arrabbiato, e sembrerebbe quasi strano che sia pronto a passare
sopra a tutte quelle cose così in fretta. Però stiamo parlando di una situazione particolare,
in cui Kath ha praticamente meno di un mese da vivere, quindi è normale
che anche i problemi più grandi siano affrontati in maniera diversa :) E sinceramente
questo loro riavvicinamento mi piace molto, perchè è segno di un grande amore :)
(ne parlo come se la storia non l'avessi scritta io lol)

3. il dialogo tra Zayn e Kath: si dicono poche cose ed evitano un enorme discorso, 
ma è proprio così che volevo che fosse... Il loro rapporto è diverso dagli altri,
perchè alla fine quello che li unisce è molto più intenso: quindi possono anche dirsi relativamente
poco e parlare altrettanto poco dell'enorme litigata che hanno avuto, ma quello che conta
è l'essere tornati l'uno dall'altra :) Inoooltre quello che si dicono è abbastanza
significativo e comunicano anche dopo, mentre fanno l'amore :)
Credo di aver finito le cose da dire! Ditemi se siete d'accordo con questi piccoli
appunti e se qualcosa vi è sembrato scorretto o fuori luogo :)
Vi ho solo voluto spiegare il perchè questo capitolo sia venuto così
e spero vivamente che vi sia piaciuta questa loro riappacificazione :)

Nello scorso capitolo le vostre recensioni sono state sdòhfsakjfhlakjds
Ho fatto una strage, di nuovo ahhaha Avete pianto quasi tutte, sorry hahaah
Ma mi avete lasciato dei complimenti fantastici per cui non vi posso che ringraziare :3

Ah, IMPORTANTISSIMISSIMO: non scriverò negli spazi autrice quanto manca alla morte di Kathleen
per rispetto delle persone che non vogliono saperlo! Quindi, per chi volesse saperlo,
vi invito a dirmelo in qualche modo! Contattatemi e vi sarà detto :)
Capisco che alcune vogliano prepararsi lol

Bene, ho davvero parlato troppo lol Solite giffffffffs e ciao :D
   
  
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