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Autore: niallharrysmiles    07/02/2013    3 recensioni
-Perchè lo fai?- Mi dice con gli occhi pieni di rabbia.
-Non sono cose che ti riguardano- Dico fredda,continuando a fissare il vuoto.
-Mi riguardano eccome, è colpa mia vero?- Questa volta è lui a voltare lo sguardo.
Non rispondo, tutto faceva ancora male, i ricordi fanno male.
Perchè si chiama Passato, se non 'passa' mai?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Me, Myself and Time.

 
-Cosa disegni?- mi chiese colui che si era appena seduto affianco a me.
 
Nessuno mi aveva mai rivolto la parola se non qualche bambino che era incuriosito nel vedermi tutti i giorni nello stesso posto.
-Oh bhè, quella famiglia laggiù- Dissi, non lo guardai in faccia, gli indicai solo la bambina e la mamma.
Subito dopo mi girai verso di lui, rimasi allibita ma spaventata allo stesso momento nel vedere quel ciuffo nero corvino e quegli occhi fin troppo familiari.
“Merda.” Pensai, chiusi l’album di colpo e mi alzai di scatto, appena mi riconobbe sbarrò gli occhi e spalancò la bocca, ma mi fermò per il polso e mi costrinse a guardarlo, mi divincolai dalla sua presa.
-Lasciami ,Zayn.- Risposi ferma e decisa, lui abbassò la testa, anche lui aveva un blocchetto aperto sul disegno di due anziani su una panchina, disegnava davvero bene!
Il silenzio si stava facendo imbarazzante, lui mi fissava e io tenevo lo sguardo basso e quando stavo per andarmene parlò.
-Mi dispiace- Disse cercando il mio sguardo, alzai improvvisamente gli occhi e li puntai nei suoi.
-Non mi sembra che stamattina ti dispiacesse- Dissi guardandolo con disprezzo.
-Non è stata un’idea mia, odio anche solo il fatto che dobbiamo  picchiare una ragazza.
Ma Harry vuole così.- Disse serrando la mascella e riducendo gli occhi a due fessure.
-Perché vuole farmi del male?- Dissi tornando a guardare il vuoto.
-Non lo sappiamo, è così e basta.- Sentivo il suo sguardo addosso e non essendo abituata a ricevere così tante attenzioni  arrossii leggermente.
-Perché fate tutto quello che vi dice?  Sembrate dei cagnolini ubbidienti- Dissi tornando a guardare i suoi lineamenti, lui strinse i pugni e digrignò i denti.
-Lui è nostro amico e un favore non si nega a nessuno, avrà i suoi buoni motivi.- Disse a denti  stretti.
Sorrisi amaramente.
-Buoni motivi? Spero tu stia scherzando. Quindi se vi chiedi di buttarvi dalla finestra lo fate?- Dissi alzando un sopracciglio.
-Tu non capisci- Le sue nocche erano bianche e le sue labbra sottili serrate, rimasi a guardare i suoi occhi, non leggevo quello che provava, proprio come i miei , schermavano i suoi sentimenti come una barriera.
“Cosa dovrei capire? Ci sono dei buoni motivi?! Harry li ha fatto il lavaggio del cervello, sicuro!” Pensai.
Subito dopo avermi lanciato un’occhiataccia si alzò di scatto e mormorò un ‘ciao’.
Non lo seguì, rimasi a fissarlo mentre si allontanava.

“Non lo capisco quel ragazzo, sono tutti così strani, rovinarmi la vita per fare un piacere ad un amico? Assurdo.”
Socchiusi gli occhi verso il punto in cui il moro era sparito, scrollo le spalle e mi alzo dalla panchina.
Il sole stava calando e quelle stupende sfumature rosa e arancioni si formarono in cielo, guardai davanti a me, amo Londra.
È così misteriosa ma armoniosa allo stesso tempo, non potrei pensare di vivere altrove, alle volte vorrei addormentarmi e non svegliarmi più.
Magari rinascendo in un animale o in un albero, loro stavano in silenzio, a guardare chiunque gli passasse davanti, vivendo nel silenzio, nella serenità, o al massimo nel suono dei bambini che ridono.
Mi diressi verso casa, ormai erano le otto.
Continuavo a pensare a quel ragazzo e al suo comportamento, forse è colpa mia..
Voleva chiarire?

Arrivai davanti alla porta e tirai fuori le chiavi, le infilai nella toppa ma non entravano, bussai alla porta e mi venne ad aprire mia sorella, l’abbracciai come al solito, notai che era vestita troppo elegante, aveva un vestitino crema e le ballerine bianche ai piedi, strano!
-C’è un ospite Cher!- Mi disse euforica.
“Ah, ecco adesso si spiega tutto”
-Chi?- Dissi con noncuranza.
-Sai l’amico di papà? Quello di cui ci parla sempre! Ecco, rimane a cena da noi, è di là con papà e mamma.- Disse accompagnandomi in sala.
-Ciao Cher, sono George, che bella che sei! Proprio come ha detto tuo padre- Mi accoglie un uomo sulla cinquantina, con degli occhi verdi familiari e i capelli corti castani, gli sorrisi.
-Salve George, grazie mille, anche mio padre ci ha parlato molto di te – Cercai di essere il più gentile possibile.
-Bene ragazzi, allora la moglie e il figlio di George arriveranno tra poco, Cher vatti a cambiare!- Mi disse mio padre, con un gesto salutai l’ospite che mi fece l’occhiolino, era simpatico!
Aveva un figlio, bhè io amo i bambini, spero sia piccolo almeno non mi annoierò tutto il tempo.
Era una cena quindi non potevo mettermi le mie solite felpone, allora optai per una maglietta azzurrina a maniche lunghe che mi copriva i polsi e una gonna bianca a vita alta da brava ragazza, arrivava fino al ginocchio e sotto ci abbinai un paio di ballerine celesti.
Mi sentivo strana, non ero abituata a vestirmi “elegante”.

Sentii suonare il campanello e per non fare figuracce scesi velocemente le scale.
Arrivata nel salone mi immobilizzai, il mio sorriso svanì, un dolore al petto mi impietrì, spalancai la bocca.

-TU?!- Urlammo insieme io e il ragazzo.

 

 
Mi sentii sprofondare nel vuoto.


 

 
 
LALALALALLAALAL.

Ciaooo ragazze/i, ringrazio le due ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e coloro che seguono o semplicemente leggono la storia, GRAZIE MILLE!
Chi sarà il figlio di George?
Basta, non parlo più.. ahhaha alla prossima!
Baci.
Becks.
 
 
  
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