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Autore: Cocol_Sasso_97    07/02/2013    1 recensioni
Versione Cocolese del canto di natale con come protagonisti gli akatsukiani!
SICURAMENTE una cosa del genere si sarà già vista, ma questa idea mi frullava in testa da tempo e ho voluto metterla per iscritta!
Il genere è principalmente demenziale, ma nel capitolo 2, dove si parla dei Natali passati vi avverto da subito che non sarà poi così allegro...
Comunque, spero entrerete a leggere la mia ff, e spero che possano farvi almeno sorridere! ^^
Un bacione e buone feste
Cocol
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Kakuzu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Akatsuki:l'organizzazione meno organizzata che ci sia!'
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Capitolo 4
Natali futuri, tutto nelle vostre mani.

 
Kakuzu osservò insistentemente l’orologio che segnava quasi le quattro del mattino.
« Meno tre… Due… Uno… »
Le campane del villaggio vicino suonarono le quattro e, preciso come nessuno spirito lo era stato prima, apparve l’ultimo Natale, circondato da una nube rossa.
Kakuzu tossì un paio di volta, infastidito da quella nube e cercò di scacciarla con movimenti veloci della mano finché essa non si dissolse da sola. Al centro della stanza vi era una figura non molto alta, incappucciata e immobile, che probabilmente lo stava osservando.
« Tu sei l’ultimo spirito no? Quello dei Natali futuri? – la figura annuì e l’uomo continuò – Benissimo, allora sbrighiamoci, voglio poter finalmente dormire. »
Lo spirito annuì nuovamente e tirò fuori dal mantello uno strano pugnale che usò per squarciare l’aria, letteralmente. Un lampo di luce inondò la camera e Kakuzu fu costretto a chiudere gli occhi per non farli lacrimare, quando li riaprì lo Spirito lo aveva spinto in un vortice di lice che lo porto. Il vortice li catapultò in un silenzioso cimitero, era notte e l’unica luce era quella della luna.
« Dove siamo? » chiese Kakuzu guardandosi intorno, ma lo spirito rimase in silenzio, al che Kakuzu, irritato, tolse il cappuccio al ragazzo che era lo spirito dei Natali Futuri.
« Sasori? » chiese confuso. « Anche tu ti sei unito a questa pagliacciata? »
Ma lo spirito non rispose.
« Uff, ho capito, sei più silenzioso del solito… »
Kakuzu si guardò intorno e, con un po’ di sforzo per il buio, riuscì finalmente a capire dove si trovava.
« Un cimitero! Vuoi dirmi che se continuo così festeggerò i prossimi Natali nell’oltretomba?? » esclamò ridendo.
Sasori scrollò la testa energicamente e indicò l’uscita del cimitero.
« Dobbiamo uscire? Va bene… » confuso Kakuzu seguì lo spirito che camminava a passo veloce tra le persone che erano alla ricerca di un regalo dell’ultimo secondo.
« Ehi, non correre… » brontolò Kakuzu cercando di ripararsi gli occhi dalla neve che cadeva.
Sasori si fermò e si guardò intorno, e Kakuzu vide dei bambini che, stringendosi in una coperta malconci, cercavano riparo dal freddo.
I due li osservarono e Kakuzu chiese « Mi stai dicendo che se continuo a non far festeggiare di casa finirò per strada sul lastrico e al freddo? »
Sasori sbuffò « No Kakuzu, ti sto dicendo che ho sbagliato strada ora sta zitto e fammi pensare! »
« Cosa??! Ma come puoi sbagliare strada?! »
« Ho cercato una scorciatoia tra le strade temporali, su quella principale c’era traffico, non è mica colpa mia! Ora sta zitto! » sbuffò scocciato.
« Tze…. »
« Ho trovato, vieni… » disse risolutivo mentre tirava fuori il pugnale e squarciava nuovamente l’aria. Dopo pochi minuti si ritrovavano davanti ad una grande casa, da cui si vedevano sagome di persone che si divertivano. Lo Spirito attraversò il muro tirandosi dietro Kakuzu « Vieni che ho fretta… »
Kakuzu osservò quelli che erano i suoi compagni di squadra. Se era tuta una pagliacciata la avevano escogitata bene, gli anni che in teoria erano passati si vedevano sui volti dei presenti, presenti che si divertivano bevendo e cantando canti natalizi.
Li osservarono per diversi minuti finché, un Deidara coi capelli più corti e una barba incolta parlava con Konan che, nonostante l’età, era sempre in forma.
« Hahaha, chissà dov’è adesso quel babbeo! » rise Deidara bevendo dell’altro Sakè.
« Eheheh, lo abbiamo chiuso in una stnza per evitare che ci rovinasse il divertimento, ovviamente dopo avergli tolto fino all’ultimo centesimo per finanziare questa festa! Così impara! »
« Hai ragione Konan, e sappi che sei veramente stronza, con affetto, ovviamente…! » rise Deidara.
Konan alzò un sopracciglio e gli tirò un calcio negli stinchi, tra le risate generali « Con affetto caro! »
« Spirito? – chiamò Kakuzu – Chi è il babbeo che hanno squattrinato? »
« Il babbeo Kakuzu… Sei tu! » esclamò lo spirito dopo aver preso una pausa e indicandolo.
« NOOOOO!!! » esclamò Kakuzu svegliandosi di soprassalto nel letto. Si guardò attorno velocemente e, altrettanto velocemente, scese in sala dove erano ancora tutti radunati.
Rimase un attimo in silenzio con una ventina di occhi puntati addosso e poi si schiarì la gola « Ehm… Volevo dirvi solo che…. Mh… Magari per quest’anno… Si potrebbe anche festeggiare il Natale… Ma solo per quest’anno! »
I presenti rimasero a bocca aperta « Come mai questo cambio di idea? »
« Non fate domande e godetevi la mia gentile concessione, e vedete di non spendere troppo, capito Konan?? »
Konan annuì ridacchiando, il veleno di Sasori era ottimo anche per far venire i sensi di colpa….
 
Spazio Autore
 
…..Mi spiace ç.ç Ho avuto decine di imprevvistoi T-T
Anche ora, pubblicare questo capitolo che doveva essere pubblicato a natale è stato un casino ç.ç
Spero solo che non vi deluda ç.ç
E scusatemi ancora ma tra verifiche, malattie, internet che salta e varie non ho avuto proprio tempo ç.ç
Bacioni
cocol
   
 
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