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Autore: mlousty    07/02/2013    4 recensioni
Scappare.
Tutto ciò che sapeva fare, era scappare. Scappare dal bene, scappare dal male. Sempre e solo scappare. Ma non c'era mai via d'uscita.
Ogni uomo, davanti a delle difficoltà, si tirava indietro. E lui aveva fatto lo stesso.
Non sapeva affrontare, come la stagrande maggioranza delle persone, le difficoltà e gli ostacoli che gli si presentavano davanti.
Ma poi c'era sempre qualcuno a fare la differenza. C'erano quegli uomini che facevano delle difficoltà e degli ostacoli la loro forza. Grazie alle difficili scelte si rafforzavano, e ne uscivano più forti di prima.
Ma lui no. Lui non ci era riuscito e forse non ci sarebbe riuscito mai.
Continuava a scappare, sempre.
--
Mary avrebbe solamente voluto indietro la propria felicità. Avrebbe voluto tornare indietro e non averlo lasciato andare.
Conor avrebbe voluto ritornare indietro e non lasciare la sua ragione di vita. Avrebbe voluto non esser stato così tanto sciocco da averla lasciata andare.
Entrambi volevano non esser dimenticati.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6-mary go round

Mary Go Round
(6)

New life.

 

 

 

 

Quando Conor aprì gli occhi, sorrise consapevole del fatto che accanto a lui avrebbe trovato la sua donna. Il biondo allungò il braccio lungo l'altra metà del letto, tastandola leggermente, ma non toccando nessun corpo, si alzò di scatto preoccupato. Saltò dal letto, non curandosi del fatto di essere nudo, e si avviò verso la porta del bagno. Spalancò la porta, ma non vi trovò nessuno. Ritornò nella camera da letto, agitandosi ulteriormente, finchè non notò i vestiti di Mary sparsi per terra, esattamente dove erano stati lasciati la sera prima. Preso da un sentimento di pessimismo, il ragazzo prese il suo boxer che trovò ai piedi del letto, per poi cercare un pantalone da indossare.
Ma nel mentre in cui lo fece, una porta si spalancò, lasciando entrare una favolosa ragazza con indosso solamente una camicia e delle mutandine.

"Ehi! Dove eri?", chiese il biondo andando verso la sua ragazza.
"Qui fuori a parlare con Travis, tranquillo.", la mora sorrise, lasciando un piccolo bacio sulle labbra rosee del ragazzo.
"Mi ero preoccupato..", rispose Conor tracinandola sul letto.
"Non ce n'era bisogno. Comunque, parlando di cose serie: ordiniamo la colazione che muoio di fame!", Mary si alzò prendendo il telefono. Ordinò la colazione per entrambi, per poi infilarsi di nuovo sotto le coperte.

Quando il cameriere portò loro la colazione, i due ragazzi mangiarono forsennatamente come se fossero mesi che non toccavano cibo, il biondo particolarmente.
"Fai schifo, sei un maiale!", esordì la mora lanciando addosso al ragazzo un tovagliolo sporco di nutella.
"Ahahah, grazie!", sorrise Conor. "Che hai intenzione di fare oggi?", chiese poi, dopo aver mangiato l'ennesimo biscotto alle fibre.
"Non lo so. Non so neanche quando ho l'aereo per tornare a Londra.", rispose la ragazza abbassando lo sguardo.
"Spero non troppo presto, perchè voglio farti una sorpresa.", sorrise il biondo.
"Ok, allora vado nella mia stanza, così mi preparo e andiamo. Sono già le dieci, quindi corro!". La mora si alzò dal letto, ma Conor la prese per un polso, attirandola a . Le stampò un bacio sulle labbra, per poi sorriderle dolcemente.

 

 

"Dove sei stata questa notte?", una voce assalì la ragazza appena varcò la soglia della sua camera d'albergo.
"Da Conor.", rispose secca, senza giustificarsi.
"Perchè?", chiese sua madre.
"Non ho nulla da spiegarti, mamma."
"Invece si! Cavolo Mary, sono stata in pensiero tutta la notte!", la interruppe Lily.
"Non ne avevi il motivo. Ti preoccupi sempre e per tutto! Lasciami respirare, non ne posso più!"
"Invece i motivi per preoccuparmi ce li ho, ed anche troppi! La persona con cui sei stata fino ad ora è la stessa che ti ha distrutto; come posso non stare in pensiero per la mia bambina?!", sbottò.
"Ormai non sono più una bambina, non ti sopporto! So chi è la persona che mi ha distrutto, ma sfortunatamente lo amo, lo amo, e vorrei starci insieme per l'ultima volta, se me lo concedi!", urlò a sua volta la mora. "Ne ho bisogno.", farfugliò poi, rifugiandosi nel bagno.

Lily capì quell'ultima frase, e per lei fu come una specie di pugnalata. Sua figlia aveva bisogno di una persona che l'aveva fatta soffrire invece che di lei, di  lei che avrebbe dato a sua stessa vita pur di vederla felice.
Intanto Mary, mentre sua madre si sentiva tirata fuori dalla vita della figlia, non si sentiva capita affatto dalla persona che più amava. Sua madre non riusciva a capirla. E piangeva, piangeva come non faceva da tempo. Perchè fino a ventiquattro ore prima, il suo sfogo era attraverso l'autolesionismo. Ma non voleva ricaderci, voleva solamente versare tutte le lacrime che aveva represso negli ultimi tre mesi. Lasciò che le lacrime le solcassero il viso, fino a che due occhi celesti e limpidi non le si presentarono avanti, ricordandole che qualcuno la stava aspettando. Velocemente si lavò e si vestì, ignorando la madre. Appena pronta uscì, e prima di chiudere la porta riuscì a sentire la madre parlare: "Torna per le sei, mi raccomando."

Quando salì al piano superiore, trovò Conor fuori sul corridoio che parlava con Travis. Appena la vide, il biondo le cose incontro racchiudendola in un lungo bacio.
"Che dici, andiamo?", le propose, e dopo aver annuito, Mary si limitò a camminare di fianco al ragazzo. Conor, mentre scendevano le scale insieme, vicini, prese la mano della sua mora, incastrandole perfettamente. I due ragazzi si sorrisero, lasciando trasparire e mettendo a nudo l'uno all'altro ogni singola emozione.
Mary e Conor salirono sulla limousine che li stava aspettando, e dopo circa una ventina di minuti di viaggio, la mora cominciò a fare domande a cui il biondo non rispose.

"Siamo arrivati?", chiese spazientita la mora.
"Cinque minuti.", le rispose Conor con un sorriso cretino stampato sul volto.
Dopo circa una ventina di secondi, Mary ripropose la medesima domanda, facendo sbottare Travis.
"Ascolta ragazzina, puoi tapparti la bocca per un minuto e mezzo? Ti ha detto cinque minuti, aspetta!"
"Intanto, ragazzina lo dici a qualcun'altro. Non perchè io abbia diciotto anni, puoi permetterti di chiamarmi in quel modo. Poi, Dio mi ha donato la lingua per far si che io parlassi, quindi parlo quanto mi pare, ok? Ok.", rispose a tono la mora.
"Ehi, ehi, ehi.. calma. Siamo arrivati!", si intromise Conor prima che la situazione degenerasse.
Mary, sentendosi invadere dalla voce del biondo, placò la sua ira contro Travis chiedendogli scusa, che a sua volta si scusò, e scese dalla limousine trovandosi davanti ad uno stadio.

"Cosa significa?", chiese al biondo, voltandosi verso di lui.
"Lo vedrai fra poco, è una sorpresa. Tu comincia ad entrare con Travis, io ti raggiungo fra qualche minuto.", la incitò, e vedendola allontanarsi corse verso il camerino frettolosamente. La sua Mary sarebbe stata davvero contenta, almeno era quello che sperava.

Mary, insieme a Travis, si incamminò verso le gradinate, e prese posto in quelle a ridosso del palco che era stato montato.
"Sai qual è la sorpresa?", chiese curiosa Mary.
"Si, ma io non parlo.", le sorrise dolcemente Travis. "Lui ti ama davvero, non ha mai smesso di farlo.", affermò poi.
"Perchè dici questo?", disse la mora, spiazzata da quell'affermazione così reale.
"Perchè so che tu gliela farai pagare, per tutto ciò che ti ha fatto passare. Ma bada bene, potrebbe non perdonarti. Conor ha riacquistato la sua felicità e il suo sorriso solo riavendoti. E se ora tu deciderai di andartene, lo distruggerai. Quando ti ha lasciata tre mesi fa, è stato male anche lui. Aveva capito di aver lasciato il suo unico e vero amore."
"L'unico suo vero amore è
la musica, non sono io. Non lo sono mai stata. Non ero una sua priorità, lo è sempre e solo stata la musica. Esiste solo la musica per lui.", infastidita, Mary disse cose che si era ripromessa di non dire.
"Lo distruggerai, e non so se tornerà indietro.", ripetè la guardia, cercando in tutti i modi di far cambiare idea alla ragazza accanto a lui.

 

"Questo è per te, amore mio. Ti amo."
Una voce interruppe
il discorso di Mary e Travis, catturando l'attenzione di entrambi. Il biondo, bellissimo come sempre, comparve sul palco con un microfono in mano. La base di una sua canzone partì, e Mary la riconobbe immediatamente.
Nonostante il leggero odio che provava verso di lui, sopraffatto sempre dall'immenso amore che la legava a lui, non aveva mai smesso di seguirlo. Conosceva tutte le sue canzoni a memoria, e quella che avrebbe cantato di lì a poco era una delle sue preferite.

 

 

 

Turn around, open your eyes
Look at me now
Turn around, girl I've got you
We won't fall down, yeah
We can see, forever from up here, yeah
So long as we're together
Have no fear, no fear


So turn around, floating
So high up off  the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Listen baby, turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Turn around, turn around

Turn around, outta space we can go there now, yeah
Turn around, there's no limit to what we found
Uh yeah
Music oh, I wanna feel it all, yeah
And baby we'll stay up, cause there's no way for us
To fall, to fall


So turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Listen baby, turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Turn around, turn around

Uh baby, we're so high now, whoa
Tell our worries end our pain good bye now
Oh, oh, our home is the sky now
Say  we're never coming down, down, down


So turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Listen baby, turn around, floating
So high up off the ground
Floating so high, turn around
Together, nothing can stop us now
Turn around, turn around,
Turn around, turn around

Nothing can stop us now

 

 

 

 

Appena la canzone finì, Mary si ritrovò con le lacrime agli occhi. Era stupidamente emozionata, a tal punto da piangere. Piangeva, perchè Conor aveva dedicato quella canzone a lei, solo a lei. Piangeva, perchè sapeva che quello che stava facendo non era giusto. Piangeva, perchè sapeva che Travis aveva maledettamente ragione. Lui l'amava, e lei gli avrebbe spezzato il cuore. Gliel'avrebbe fratturato, spezzettato in tanti minuscoli pezzi da non poterlo più ricostruire. Si sentiva una bastarda, perchè lo avrebbe fatto soffrire, e non sarebbe più ritornato indietro. Piangeva, perchè in quel momento aveva solo voglia di sfogarsi.

Quando Conor andò verso Mary, notò che stava piangendo. Notò che quelle lacrime non erano solo dovute alla commozzione, ma anche a qualcos'altro.
"Ehi, è tutto ok?", le chiese abbracciandola da dietro. La mora sussultò, per poi girarsi e baciare il suo biondo. Desiderava assaporare le sue labbra per un ultima volta, prima di uccidere il suo cuore.

"E' tutto ok, tranquillo.", gli sorrise staccandosi leggermente.
"Ti è piaciuta la sorpresa?"
"Tantissimo. Sei molto dolce.", gli sorrise.
"Io voglio ricominciare di nuovo, Mary. Perchè ora che siamo insieme niente può fermarci.", affermò il biondo, felice.
"Ti amo, Conor.", disse lei, cercando di non piangere.
"Anche io, Mary, anche io.", e la baciò.

 

Mary aprì gli occhi, notando la sveglia che segnava le 17:30.
Si alzò dal letto dove poco prima aveva fatto l'amore con Conor, e dove lui stava ancora dormendo. Raccolse i suoi vestiti e li indossò, andandosi poi a sedere alla scrivania. Prese un foglio ed una penna, e cominciò a scrivere tutto quello che avrebbe dovuto dire di persona a Conor due giorni prima, senza dover spezzare ulteriormente non solo il cuore del biondo, ma anche il proprio.
Quando ebbe finito, piegò la lettera, posandola vicino all'angelo che le aveva stravolto a vita. Gli lasciò un bacio leggero sulle labbra, per poi sussurrare: "Scusa amore mio, ti amo."

 

Quando Mary aprì la porta della stanza sua e della madre, trovò le valigie già pronte e sua madre seduta sul letto accanto ad esse.
"L'aereo parte fra un'ora.", disse semplicemente.
"Si, andiamo.", rispose lei tristemente, prendendo la sua valigia.
Si avviarono all'aereoporto di Manchester, e dopo un quarto d'ora dal loro arrivo si imbarcarono per poi partire.
Londra la stava aspettando, ed anche una nuova vita.
Una nuova vita senza Conor.

 

 

 

 

 

 

My Space:

Ciaoo bellezze miee
Come va?
Avete visto? Non ci ho messo molto ad aggiornare :)
Forse perché questa storia mi sta prendendo molto più di quello che avevo previsto, e ne sono contenta. Davvero tanto! :)
Poi sono molto felice anche perché siete in tante a seguire questa storia, e ve ne sono grata! ♥
Quindi colgo l’occasione per ringraziare tutte coloro che hanno messa questa storia fra le seguite/ricordate/preferite.
E ovviamente anche coloro che hanno recensito, siete dolcissime!

Mi sto accorgendo di star mettendo tanti cuori, ma ve li meritate. Ognuna di voi che legge. ♥ (ANOTHER)
Comunque, passando a parlare di questo capitolo che, come avete visto, da una svolta alla storia, vorrei sapere cosa vi aspettate. Mi piacerebbe conoscere i vostri pensieri, ecco.
Ripeto, come nell’altro capitolo, che non dovete avere timore a lasciare un vostro commento, perché a me servono per andare avanti con la storia. Non vi mangio mica!
Accetto anche le critiche ;)

Io vado, e lascio a voi i commenti.
Un bacione,
Marialuisa ♥

 

P.S. Siccome leggo poche fanfic su Conor, vorrei sapere se a qualcuno farebbe piacere se io passassi. Se vi va, lasciatemi il link in una recensione. Avverto che recensisco solo quelle che mi colpiscono di più, ok? Poi non ci rimanete male :)
Adiossssssss

 

2P.S. Se vi piacciono i One Direction e volete passare a leggere qualcosa di mio su di loro, passereste qui? Grazie ♥

YUO’RE NOT ALONE

  
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