Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: staystrong97    07/02/2013    0 recensioni
mi guardai ancora attorno,finchè qualcosa,o meglio qualcuno catturò la mia attenzione.Cercai di distogliere lo sguardo da lui,da quei suoi capelli castano chiaro, dagli occhi color nocciola e le sue stramaledette invitanti labbra. Senza neanche accorgermene iniziai a sorridere, guardando quel viso angelico che aveva attirato la mia attenzione, sperai che lui non se ne fosse accorto. Alzai gli occhi fino ad incrociare il suo sguardo, notai che mi fissava, le sue labbra si piegarono in un sorriso che scatenò rivoluzione nel mio stomaco. Sentii le farfalle muoversi e le gambe quasi tremanti iniziavano a cedere. Ebbi come la sensazione che lui volesse venire da me, ma venne portato via dalla mia vista da dei ragazzi che sembravano il suo gruppo. Mi sedetti cercando di riprendere il fiato, ripensai al suo viso,ai suoi capelli perfettamente in ordine, alla maglia bianca che risaltava i suoi addominali,ai i suoi jeans scuri con la catena che oscillava a ogni movimento, e alle supra nere che sembrava portasse da sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Non parlammo molto finché non sentii vibrare il cellulare nella tasca inferiore,abbassai la mano e lo tirai fuori dalla tasca guardando lo schermo ''Merda,questa non ci voleva!'' pensai tra me e me e senza accorgermene iniziai a parlare ad alta voce ''porca puttana!'' lui si girò di scatto verso me ''che succede?'' mi domandò con voce tranquilla e senza dargli nessuna risposta risposi al cellulare ''pronto?''
''non voglio nessuna spiegazione,torna a casa subito avremmo molto di cui parlare'' era mia madre,dalla voce sembrava molto arrabbiata. Ci avrei messo la mano sul fuoco che fosse perché l'avevano sicuramente chiamata a scuola per dirle della mia fuga,non ci voleva proprio. Ora mi beccherò mezza giornata a sentire a lei e le sue cazzate come ogni volta!
Non ebbi tempo di risponderle che chiuse il cellulare,mi alzai di scatto mentre Asshole mi guardava con agitazione. ''non è che potresti darmi un passaggio fino a casa?'' borbottai facendo un secondo di pausa. ''sai,ci andrei a piedi ma non so dove caspita mi trovo..'' ''diavolo,come m'è venuto in mente dirgli una cosa del genere?'' non riuscivo a credere di aver superato la mia timidezza in così poco tempo..ci fissammo per qualche secondo dritto negli occhi,sentivo il cuore pulsare a mille e un vuoto nello stomaco che mi travolgeva. Fece un cenno con la testa accompagnato da un sorriso piccolo,si diresse verso la macchina mentre io ero ancora lì immobile. 
''Hope?'' mi voltai e mi incamminai verso la macchina dove lui mi aspettava,aprii la portiera e mi sedetti sul sedile d'avanti accanto a lui. Non parlammo molto,come sempre alla fine,mi sembrava seccato,a disagio,come me d'altronde. Evitai di dire o fare qualche cosa per non peggiorare ancora di più la situazione. Ma era il nostro silenzio a mettermi a disagio e non poco,era la prima volta in cui non avevo di cosa parlare con un ragazzo che mi attirava molto ''che imbranata'' pensai chinando la testa verso le mie mani e iniziai a guardare i due anelli che portavo sulle dita. 
''Allora devo girare da qui?'' borbottò continuando a guardare la strada. ''Sì'' confermai. Senza accorgermene arrivammo a casa,lui parcheggiò e si girò verso me ''Siamo arrivati'' lo guardai sorridendo,ma lui evitò di cambiare il sorriso.''grazie,adesso è meglio che vada!ci si sente''proprio mentre stavo per scendere lui mi fermò poggiandomi una mano sulla spalla ''che ne dici di scambiarci i numeri?''qua.per me è meglio che lei dopo il sorriso fa per scendere dalla macchina, tipo così.lo guardai sorridendo,ma lui evitò di cambiare il sorriso. Sospirai e non pensandoci aprì la portiera, ma non feci in tempo ad uscire che mi sentì un peso sulla gamba sinistra, mi girai di scatto.
"che ne dici di lasciarmi il numero?" accennai un sorriso e presi il suo telefono, gli segnai il numero e scesi di conseguenza dalla macchina.  ''Quindi se mi ha chiesto il numero vuol dire che gli interesso'' sorrisi dicendo tra me e me ''ma come faccio a pensare una cosa del genere?'' feci un secondo di pausa ''non gli interesso minimamente,sono più che sicura che lui avrà mille altre ragazze che sapranno fare un discorso a differenza mia che me ne sono stata zitta per tutto il tempo'' borbottai infastidita a voce piana. Aprii la porta di casa e mi diressi in avanti ''Mi dispiace ok?'' urlai per farmi sentire da mia madre senza nemmeno voltarmi,ormai ero già a conoscenza che sapeva della mia marinata.''Non pensare di cavartela con un ''mi dispiace'' Hope siamo già alla ventesima fuga che fai da scuola non voglio che rischi un'altra volta'' mi rimproverò mamma uscendo dalla cucina e dirigendosi verso la mia camera dove ormai mi stavo dirigendo. Non le diedi risposta, piuttosto mi buttai nel letto e portai il cuscino sulla testa. 
''Che succede Hope?perchè te ne sei andata da scuola oggi?'' ''Mamma non mi andava di starci, non voglio parlarne, mi lasci per favore?'' risposi seccamente alla sua domanda, facendola restare anche un po' turbata.
''D'accordo ma sappi che ne riparleremo ma per ora ti lascio stare.'' rispose scossa dalla mia richiesta.
Sa essere odiosa a volte, non voglio andarci a scuola e poi che cosa le racconto?Che ho marinato la scuola per accompagnare Abby e il suo ragazzo?Stetti per molto tempo a pensarci, assieme a tutti gli incontri che questa fuga aveva portato con se. Forse non era poi stato davvero uno sbaglio seguirla. Ma ancora non potevo credere a ciò che mi era successo. Sprofondai il naso nel cuscino che ormai aveva assorbito il mio odore, cosi famigliare e stringendolo pensai a come mi fossi sentita ad essere a contatto con quel ragazzo. Non mi era mai capitata una cosa del genere ed era assurdo che mi fosse capitata proprio quel giorno.
Il suo sorriso, quel suo modo di fare scaturivano in me troppa curiosità e voglia di conoscerlo più a fondo. Quelle sue parole accompagnate da quei gesti mi facevano capire che persona fosse. Forse era proprio questo a incuriosirmi, questo suo essere misterioso e lunatico, faceva impazzire ogni mio neurone.
''Ma cosa sto dicendo? Che imbranata.''
In quel momento pensai immediatamente di fare un bagno per distogliermi da quei pensieri che ormai tartassavano la mia mente e prendevano il sopravvento su qualunque altro.
Aperta l'acqua nella vasca e aspettando che si riempisse, cominciai a svestirmi sperando che dopo una rinfrescata avrei avuto più le idee chiare.
Fu in quel momento che sentii una vibrazione venire dalla tasca dei pantaloni che stavo per sfilare.
''Sarà Asshole?'' Il sol pensiero mi mise in ansia, in realtà era quello che volevo o che desideravo, ma rimasi delusa dalla realtà delle cose. Era Abby.
''Si?'' 
''Hope ma dove sei finita stamattina? Ti abbiamo cercata sembravi scomparsa.''
''Scusami Abby, mia mamma mi ha sgamata e sono dovuta tornare a casa.''
''Oddio, si è incavolata?'' chiese.
''Ormai è abituata, tranquilla. Comunque adesso devo lavarmi, ci vediamo domani a scuola.'' cercai di terminare la conversazione prima nel tempo per abbandonarmi alla tiepidezza dell'acqua che ormai aveva riempito la vasca.
''D'accordo, a domani.'' riattaccò anche forse infastidita dalla mia voglia di troncare la conversazione, ma non mi andava di dirle che ad accompagnarmi a casa era stato un ragazzo che non conoscevo e che magari mi faceva sentire come se mi trovassi in un mondo parallelo. Entrai in vasca e poggiata la testa sul bordo, chiusi gli occhi e mi abbandonai alla tranquillità dei miei pensieri.
  
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