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Autore: Blink7xDay    07/02/2013    1 recensioni
Salve a tutti :) questa è la mia prima storia in assoluto quindi con le critiche siate clementi please T.T
Tratto dal capitolo 1
“Helena! Dai svegliati se no fai tardi! È il tuo primo giorno nella nuova scuola e vuoi farti riconoscere subito arrivando in ritardo?!”
Ero arrotolata per benino nelle coperte quando Gloria iniziò ad urlare come una sclerata.
Io sono Helena, ho 16 anni e la mia vita fa cagare il cazzo (come sono fine…).
Fine presentazione, questo è quello che dovete sapere su di me per ora.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Helena! Dai svegliati se no fai tardi! È il tuo primo giorno nella nuova scuola e vuoi farti riconoscere subito arrivando in ritardo?!”
Ero arrotolata per benino nelle coperte quando Gloria iniziò ad urlare come una sclerata.
Io sono Helena, ho 16 anni e la mia vita fa cagare il cazzo (come sono fine…).
Fine presentazione, questo è quello che dovete sapere su di me per ora.
 
 
Ero nel mio lettino. Inizialmente ignorai le urla di Gloria, che era la compagna di mio padre, ma poi decisi di alzarmi e di andare a fare colazione. Appena scesi le scale vidi mio padre spaparanzato sul divano, con una bottiglia di birra in mano che dormiva. Che bello essere ubriachi alle 7.45 di mattina.
“Finalmente ti sei svegliata, scansafatiche. Ieri dov’eri? Ti avevo chiesto di tornare a casa per pulire ma te non ti sei fatta vedere. Chissà a che ora sei tornata.” Disse Gloria tirando ogni tanto dalla sua sigaretta. Io la ignorai e feci colazione, poi per evitare di parlarle corsi in camera mia a cambiarmi e decisi di uscire dalla finestra, cosa che facevo molto spesso quando dovevo entrare o uscire di notte.
Davanti a casa c’era Josie, una ragazza che ho conosciuto appena mi sono trasferita in estate qui ad Huntington Beach, che mi aspettava in macchina per andare a scuola. Lei era una strafiga, non sto scherzando. Aveva un fisico mozzafiato, occhi verdi smeraldo e i capelli... be’ cambiava il colore ogni settimana... però erano lunghi e lisci.
Appena entrai in macchina notai subito che lei mi guardava stranita.
 
“Che c’è Jos?”
“Ragazza, si vede che hai bevuto sta notte.” Cazzo mi ero dimenticata di truccarmi. “Dai è presto, facciamo in tempo ad andare a casa mia.”
“Grazie Jos... è che sta mattina Gloria mi ha fatto il terzo grado e mio padre era ubriaco sul diano che dormiva.” Dissi. Adoravo parlare con Josie, lei mi ascoltava sempre.
In un batter d’occhio arrivammo a casa sua, entrammo, io mi truccai e ci avviammo verso scuola.
 
Quando uscimmo dalla macchina guardai Josie e dissi “Lo sai che mi dovrai fare da guida tutto il tempo, vero?” intenerii sempre di più lo sguardo per cercare di convincerla
“Uff... hai anche ragione. Tutti quelli che ti ho fatto conoscere non sono più a scuola quindi…”
“Quindi..?” la bloccai intenerendomi sempre di più.
“Ok, va bene.” Sorrisi e ci avviammo vero il cancello.
Non cambiava molto dalla mia vecchia scuola: tanti alberi, cespugli, muretti e scalini. Era più che normale.
“Adesso ti faccio conoscere dei miei amici, ok?”
“Va bene.” Guardai un attimo nella direzione in cui stava guardando lei e mi accorsi che fissava un gruppetto di bulletti che erano in torno ad un ragazzo. Poi vidi che gli stava praticamente andando in contro.
“Ma dove vai?!” chiesi.
“A salvare un mio amico da quei coglioni. Vieni.”
E la seguii.
 
“Da quando ve la prendete con Johnny?” Disse Jos rivolta ai giocatori di football.
“guarda chi si rivede... Josie. Sei venuta a salvare il culo a questo qua? Che brava mammina.” Disse quello che sembrava il capitano.
“Mi prendo cura delle persone a cui voglio bene, Sam. Non come te.”
Io rimasi li ad ascoltare quei due che si insultavano a vicenda, poi quel Sam si girò verso di me e mi squadrò.
“che cazzo hai da guardare?! Non hai mai visto una ragazza prima d’ora?!” mi facevano incazzare quelli che squadrano.
Lui rise maliziosamente e disse “Sei nuova, vero? Mh, presto imparerai a portare rispetto a quelli come noi.”
“Porto rispetto solo a chi lo porta a me.” Ribattei. In quel momento sembrava infastidito dal mio comportamento ma poco mi importava.
“Vedremo.” E lui e i suoi amichetti se ne andarono.
 
“Johnny! Come stai?” chiese Josie al ragazzo.
“Non mi hanno fatto niente di che… come ben sai sono abituato a molto peggio.” Poi mi guardò e disse “Piacere, Johnny! Bel caratterino…” mi guardò come per chiedermi il mio nome. “Helena… emmh grazie.” Il ragazzo mi sorrise e poi guardò Jos che gli chiese “Ma i ragazzi dove sono?”
“Lo stavo per chiedere a te. Secondo te se ci fosse stato Jimbo non avrebbe fatto una rissa per difendermi da quei coglioni?” rispose Johnny.
Chi era Jimbo? Sicuramente un loro amico.
“probabilmente entreranno dopo.” Disse Jos, poi continuò “Anche Ashley, Amanda e Val sono con loro, vero?”
“Esatto. Dai entriamo, non voglio fare tardare la nuova arrivata.” Mi guardò e mi sorrise ancora e io ricambiai il sorriso. Era troppo dolce e patatoso quel Johnny! Ti veniva voglia di coccolarlo.
Passammo in segreteria per prendere il mio orario e per mia sfortuna non avevo neanche un ora con loro. Wow. La giornata iniziava proprio bene.
 
Dopo la prima ora andai al mio armadietto e vidi Johnny di fianco ad uno che era due volte più alto di lui e faceva impressione vederli vicini. Mi vide e fece un cenno con la mano e io ricambiai con un cenno della testa.
“Ehi Hel! Com’è andata la prima ora?”
“Una palla mortale. Quella di inglese sembra che sia schizofrenica. Si muove a scatti e continua a tremare. A te?”
“anche io una palla la prima mezz’ora, poi ho iniziato ad urlare cose del tipo ‘che lezione di merda’ e la prof mi ha buttato fuori.”
“Non è il meglio che sai fare, Steward! Da te mi sarei aspettato di più”
Disse lo spilungone “Comunque io sono Jimmy.” “Helena” e ci stringemmo la mano.
“Che lezione hai dopo?” chiese Johnny. “Emmh… penso geografia.”
“Perfetto! Siamo insieme! Preparati ad una lezione piena di risate!” disse Jimmy.
 
*DRIIIIN*
 
“Andiamo allora. Ci vediamo dopo Johnny.” E ci avviammo verso la classe.
 
Quando arrivammo Jimmy iniziò a saltare e ad andare addosso ad un altro ragazzo, che era poco più basso di lui però faceva molto montagna.
“Maaaattt!! Stringimi forte forte broo! Ecco così. DII PIUUU!!” Non dico cosa sembravano. Anzi lo dico: due ragazzi gay che si stavano scopando facendo orgasmi ad alta voce fregandosene se c’era altra gente intorno.
“Jimbo, non qui davanti a tutti. In privato dopo.” Tutti e due scoppiarono a ridere come degli scemi. Jimmy si girò verso di me e disse “Matt, questa è Helena. È nuova, viene da Los Angeles.” Matt mi guardò e mi porse la mano per stringerla “Piacere di  conoscerti. Ieri sera eri te quella che ballava con Josie al Night?”* Perché me lo chiedeva? E io stavo ballando con Josie? “emmh… non mi ricordo con chi stavo ballando ma si ero al Night ieri con Josie.” Lui mise a ridere e poi disse “ Ragazza devi andarci un po’ più piano con l’alcool. Ieri hai bevuto come una spugna!”
“E te come fai a saperlo, scusa? Mi stavi stalkerando?”
Si mise ancora a ridere.
“Nono tranquilla! È che Jos ad un certo punto mi ha chiesto se potevo darle una mano a tenerti d’occhio.”
Imbarazzo. Questo è quello che provavo in quel momento.
“Dai che vuoi che sia! Una sbronzata in più per te e una in meno per Matt! Perché se avesse bevuto chissà che finivate per fare!” fortunatamente c’era Jimmy che cercava di sdrammatizzare. Il nostro discorso finì con l’entrata della prof.
“Se fate ancora una volta un casino del genere mentre non ci sono fate una verifica su tutti gli stati del mondo.”
“buongiorno anche a lei Mrs. Bennet.” Disse Matt.
“Sanders se vuoi parlare alza la mano.”
Ad alzare la mano non fu lui però. Fu Jimmy.
“uff. dimmi Sullivan. Vuoi andare a prendere un caffè e dei biscotti?”
“No prof, magari dopo. Volevo chiederle: visto che lei ha detto che la verifica a sorpresa ce la fa fare se parliamo mentre lei non c’è… vuol dire che quando c’è possiamo fare tutto il casino che vogliamo…?!” disse Jimmy tutto contento pensando di avere detto una cosa intelligente.
La prof sospirò. “no, Sullivan. Se lo fate con me dentro sospensione di almeno due giorni.”
“ma prof così è crudele. Posso andare a prendere un cappuccino?” chiese ancora Jimmy
“ Va bene almeno avremo un po’ più di silenzio questa volta.”
Vedendo Jimmy alzarsi dal banco ne approfittai “Jimmy mi prendi un mocaccino?” e Matt mi seguì a ruota “E a me un caffè latte, per favore”
“Arriva subito ragazzi, voi siete i miei clienti preferiti.” Disse Jimmy imitando l’accento francese e facendo finta di scrivere su un block-notes l’ordine. Io e Matt scoppiammo a ridere e la prof si infuriò “PERCHE NON ANDATE VOI A PRENDERLI SANDERS E… a te sei quella nuova.” Disse quest’ultima frase con un tono più calmo “UN PO’ D’ARIA NON FARA’ MALE NEANCHE A TE. SOPRATTUTTO SE HAI DECISO DI ESSERE AMICA DI QUESTI DUE.”
Questo non doveva dirlo. Mi fanno particolarmente incazzare le persone che fanno così. “Le dirò una cosa prof. Io rimango qui, perché non ho bisogno di un po’ d’aria per farmi chiarire le idee. Ce le ho abbastanza chiare e non deve venire lei a dirmi quello che devo fare o non, con chi devo e non devo fare amicizia. Ma soprattutto deve portare rispetto.” Forse era meglio che stavo zitta perché questa cosa mi fece guadagnare un bel viaggettino dal preside. Yuhu, che bello. Primo giorno, primo giro.
 
Jim e Matt mi accompagnarono e rimasero fuori ad aspettarmi.
 
“Allora signorina. Cos’hai combinato per venire qui?” gli porsi il foglietto che mi aveva dato la prof e, dopo averlo letto disse “Mh… niente di grave. Visto che sei nuova ti lascio andare.” E uscii dall’ufficio.
 
Matt e Jimmy erano preoccupati che avrei ovuto fare chissà che cosa e quando dissi a loro che non avevo nessun tipo di punizione mi risposero con un semplice “Che culo di merda” e “Vaffanculo”.
 
Ci avviammo a pranzo ridendo ed urlando. Quando entrammo nella sala i due si avvicinarono a un tavolo dove c’erano anche Johnny e Josie ma c’erano solo due posti liberi. La gente del tavolo era tutta vestita di nero e si notava subito un’intrusa. Che ci faceva una cheerleader in quel tavolo? Sta di fatto che io avrei dovuto cercare un altro tavolo.
I due davanti a me bisbigliavano ma io riuscì comunque a capire quello che stavano dicendo.
 
“Matt che cazzo ci fa Michelle nel nostro tavolo?!”
“Non lo so. Ma sono sicuro che centra Brian e dopo le prenderà, perché ora non c’è più posto per Helena.”
 
Jimmy si girò e mi fece cenno di andargli di fianco.
“Bella bross! Per chi non lo sa lei è Helena ed è nuova quindi dobbiamo darle il benvenuto, ma come facciamo se ci sono solo due sedie? E soprattutto perché ci sono solo due sedie?!” Jim stava iniziando ad innervosirsi.
“Michelle te ne devi andare” Disse uno con i capelli strani e l’aria da strafottente presuntuoso.
“Nono, tranquillo, può stare. Vado a cercare un altro tavolo, non è un problema.” Dissi, tanto avevo voglia di stare un po’ da sola.
“Ma non dire cazzate Hel!” disse Matt, poi si rivolse alla cheerleader “Michelle porta il tuo culo da un'altra parte.” “Ma lei ha detto che posso restare. Che se ne vada lei.” Disse Michelle. Che ragazza, oh. Forse era meglio se stavo zitta così se ne andava.
“Michelle, dai. Lei è nuova, non conosce nessun’altro.” Disse una con i capelli blu e neri che sembrava la sua fotocopia.
“Comunque io sono Valary, piacere!”
Sicuramente era più gentil di quella gallina.
“Piacere mio. Comunque state tranquilli, non mi faccio ad andare da un'altra parte.” Così dicendo mi avviai verso un tavolo vuoto un po’ lontano di quello di quello dove erano i ragazzi.
“Vuoi che vengo con te Hel?” mi chiese Jos.
“Nono tranquilla. Voglio stare un po’ da sola.”
Josie era a conoscenza dei miei problemi famigliari e sapeva che quando volevo stare da sola era per pensare e riflettere su quello, quindi mi fece andare senza obiettare.
 
Quella volta pensai a come sarebbe andata avanti la mia vita se avrei continuato a non parlare con mio padre e Gloria. E anche a comese la stesse spassando mia mamma a Los Angeles. Mi mancava da morire.
Speravo solo che non le fosse capitato niente di brutto.
 
Quando uscii dalla mensa vidi Matt che faceva un caziatone al ragazzo strafottente e presuntuoso. Forse era quel Brian di cui stavano parlando prima lui e Jimmy.
Riuscii a sentire qualche parola tra cui ‘scopa’ ‘amica’ ‘cazzo’ ‘merda’. Tutte paroline dolci ne?
Da quello che avevo capito Michelle era la scopa-amica di Brian  e Matt si era incazzato con lui perché l’aveva portata nel loro tavolo.
Quando i due smisero di parlare Matt mi indicò e vidi l’altro avvicinarsi.
“Ciao, sono Brian” mi disse con un sorrisone stampato in faccia.
“Ehi.” Mi limitai a dire
“Ascolta per prima mi dispiace che Michelle non se ne sia andata, è colpa…”
“tranquillo. Avevo bisogno di stare un po’ da sola…” Brian mi guardò più sereno e iniziò a ridere. Il perché lo sapeva solo lui. La risata era contagiosa e mi misi a ridere anche io.
Forse mi faceva ridere vedere lui che rideva perché lo avevo perdonato.
“Allora… che fai dopo scuola?” mi chiese
“penso che tornerò a casa, se così si può chiamare.” Brian si incupì un po’ e disse “Anche te con problemi familiari, o sbaglio?”
“Non sono affari tuoi.” Risposi decisa.
“Okok, scusa. Comunque se vuoi parlare con qualcuno, io sono sempre disponibile.” Disse cercando di farsi perdonare… di nuovo.
“Grazie.”
 
A rompere la nostra conversazione furono Valary, Johnny e Josie che ci corsero addosso e dissero in coro:
“JIMMY STA MENANDO SAM.”




BUONASERAAA :D
LO SO NON è IL MASSIMO COME FANFIC MA SIATE CLEMENTI, COME HO GIA DETTO  NELL'INTESTAZIONE è LA MIA PRIMISSIMA FANFICTION.


*NON SO SE ESISTA VERAMENTE UN LOCALE CHE SI CHIAMI NIGHT... VA BE' ;)

BE' NON SO CHE ALTRO DIRE... NON SO QUANDO RIUSCIRO A PUBBLICARE IL PROSSIMO CAPITOLO MA SPERO PRESTO.
RECENSITEEEE :3

  
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