Crossover
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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    07/02/2013    2 recensioni
(Naruto/Bleach)
Li abbiamo visti combattere con tecniche particolari ed elaborate, sfoderare katane di ogni genere e specie e lottare contro nemici al di sopra delle loro possibilità...
Ma come sono, in realtà, i protagonisti di queste avventure?
Come si comportano ogni giorno, da persone normali, con vite diverse ed intrecciate, alle prese con il lavoro, la carriera, la scuola ed i sentimenti?
Avranno lo stesso coraggio e gli stessi ideali nell'affrontare problemi quotidiani che, alla fine, non sono davvero meno importanti di quelli di un ninja o di uno shinigami?
I personaggi di Naruto e Bleach, intrecciati tra di loro, intrecciati con una vita che li terrà alquanto impegnati!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note Autrice:
Questo capitolo non è quasi per nulla “d’azione”, ma è essenziale per comprendere i legami ed i vari rapporti fra quelli che sono i personaggi principali delle vicende.
Saranno molti di più, naturalmente, ma quelli citati sono i più importanti e spero che siano chiare le varie relazioni.
Sarà più o meno l'unico capitolo di questo genere (si tranquillizzino i maschietti soprattutto xD), ma ripeto era essenziale!

(PS. No, non impiegherò due mesi in media per un capitolo… ma diciamo che avevo pensato di eliminare la storia, poi l’unica recensione ricevuta mi ha dato di nuovo la spinta e ho deciso di continuare il tutto!)
 


Prittle-prattle

 
Una giornata particolarmente soleggiata, quella che si presenta dinnanzi alla grande metropoli di Londra.
Lì, dove molte culture si scontrano e si incontrano, nel bene o nel male, le vie sono quasi sempre affollate, la gente si riversa sui marciapiedi e sugli autobus a due piani –rigorosamente rossi – con particolare fretta.
Fretta, sempre di fretta: manager, avvocati, insegnanti, donne, uomini, cani, gatti, criceti…
Insomma, un via vai continuo di persone di ogni genere, rendendo così una città tanto bella quanto caotica particolarmente viva, culla di milioni di vite intrecciate come rami d’ulivo.
 
Alla ringhiera di un terrazzo, in cima ad uno dei grattacieli più alti della città, una donna dai lineamenti formosi quanto delicati è tranquillamente appoggiata, i gomiti sul metallo freddo, le labbra rosse e carnose lievemente dischiuse.
Un venticello piuttosto fresco le muove i capelli scuri e voluminosi, mentre su quel volto dai lineamenti delicati resta un’espressione assorta e lontana, chilometri e chilometri da dove si trovi ora.
 
-Ehi, bell’addormentata, sei ancora fra noi? –
 
La voce sicura di una donna a qualche metro dietro di lei la ridesta, tanto che le iridi bordeaux si mostrano lentamente ai raggi del sole.
Un ultimo sguardo al panorama della cittadina, prima di volgersi indietro, restando con la schiena appoggiata alla ringhiera, le mani che ne stringono appena il bordo.
 
- Scusami Soi, ero sovrappensiero. –
 
Si scusa con un dolce sorriso, lievemente imbarazzato, mentre la donna davanti a lei incrocia le braccia sul petto, gli occhi di un grigio scuro puntati sull’amica quasi fosse un obiettivo da tenere sotto controllo.
 
- L’avevo notato! –
 
Asserisce ironicamente, restandosene seduta su una comoda sedia bianca, un cuscino morbido per rendere più confortevole quella pausa-pranzo all’aria aperta.
 
- Uffa, sono sempre in ritardo, comincio a stancarmi! –
 
Si lamenta con uno sbuffo, le due treccine sottili e lunghe che si muovono appena.
Kurenai mantiene quel sorriso dolce e quasi materno che la caratterizza, volgendo lo sguardo ad un tavolo abbastanza ampio sul quale erano disposti diversi stuzzichini ed era apparecchiato per cinque.
 
- Avranno i loro impegni, Soi… -
- Anche io e te abbiamo i nostri, no? E non mi pare che una pausa pranzo possa durare più di un’oretta! –
 
Continua a lamentarsi, incapace di tollerare questa mancanza di rigore da parte delle amiche rigorosamente in ritardo.
 
- Sempre su di giri, vero generale Soi? –
 
Una domanda ironica e pizzicante giunge sino all’orecchio della mora, tanto che le sue iridi calcolatrici vengono puntate su di una donna altrettanto altezzosa e determinata, un codino viola che resta sbarazzino sul lato della nuca.
 
- Non ti ci mettere pure tu, Anko! Già è un miracolo se Rangiku non arriva con mezz’ora di ritardo e riusciamo a non restare con lo stomaco vuoto per aspettarla. –
 
Sentenzia di nuovo, irritata come non mai, mentre la scienziata della NASA si siede con noncuranza di fronte a lei. Arraffa un mezzo panino imbottito di prosciutto, maionese ed insalata e, con altrettanta naturalezza, comincia a mangiarlo, senza preoccuparsi di aspettare nessuno.
 
- Anko, forse sarebbe il caso di aspettare le altre. –
- Ma io non voglio rischiare l’anoressia per il loro ritardo, no? –
 
Un’altra risposta del tutto naturale, difatti la povera Kurenai alza semplicemente le iridi al cielo, portando pazienza.
 
- Niente pranzo coi tuoi marmocchi oggi? –
- Studenti, Anko. Si chiamano studenti… -
- Come vuoi, per me a diciotto anni sono ancora dei marmocchi. –
- Ti ricordo che tu ne hai ventiquattro, non sei poi tanto più “matura” –
 
Sottolinea Soi Fon con un leggero tono provocatorio, tanto che le iridi violacee di Anko si puntano immediatamente su di lei.
 
- Non mi faccio il tuo Kakashi in caserma, generale Fon, non ti preoccupare. –
- Saresti già morta, credimi… -
 
Un altro scambio di sguardi ben poco piacevoli, Kurenai riflette sul modo migliore per intervenire senza rischiare di essere gettata dal grattacielo quando ecco che la porta della terrazza si apre, lasciando che un frastuono di tacchi a spillo si faccia largo in quello che era un silenzio tranquillo e -quasi- pacifico.
 
- Buongiorno gente!! –
 
La voce squillante di una donna particolarmente prosperosa e dai capelli ambrati raggiunge senza troppa difficoltà le orecchie delle amiche, tanto che la generalessa si tappa le orecchie.
 
- Chissà perché si sente sempre quando arrivi, Rangiku… -
 
Commenta Anko che si è limitata ad una smorfia, quando ecco che si trova davanti agli occhi una sportina rosa fluorescente con la scritta “Extethic” in pailettes argentate.
 
- Oh suvvia, smettetela di brontolare! Abbiamo pensato anche a voi due anti-estete mentre facevamo shopping! –
 
La voce suadente della miglior estetista della città risuona nei timpani della Mitarashi come una condanna, tanto che questa fa un istintivo balzo sulla sedia, scostando la sportina con un gesto rapido.
 
- Grazie, ma non c’era bisogno di tutta questa premura! –
- Maddai, Anko, non vorrai mica fare questo torto alla nostra Mei… -
 
Rincara la dose Soi, che non aspettava altra occasione per stuzzicare l’amica/rivale.
 
- Tu taci, che sei l’altra che piuttosto che la parrucchiera preferisce un gattile! –
- Cosa avresti contro i gatti?! –
- Hanno le pulci! –
- Le avrai tu le pulci, in quel ciuffetto di radicchi rinsecchiti! –
- Parla quella che non si taglia due trecce da sei secoli! –
- Ehi ehi, ora basta! –
 
Si intromette Matsumoto, appoggiando le mani sul tavolo e sporgendosi in avanti, per evitare che le due possano vedersi, o meglio, scontrarsi.
 
- Ora ci godiamo il pranzo e spettegoliamo in tranquillità, okay? –
- Esatto, anche perché non vi dico che fatica non far arrivare Rangiku in ritardo… -
- Ah, perché ventidue minuti dopo l’orario prestabilito non lo chiami ritardo, Mei?! –
 
Sbotta di nuovo Soi Fon, appoggiandosi allo schienale della sedia con ancora le braccia incrociate sul petto.
Anko è costretta a prendere la sportina datale da Mei – se vuole avere pace – mentre questa si siede al tavolo assieme alle altre: gossip a volontà per qualcuna, semplice compagnia per qualcun'altra, piacevole chiacchierata fra donne insomma.
 
- Sono contenta di vederti, Soi! Pensavo fossi con Kakashi… -
 
Asserisce cautamente la mora dall’occhio smeraldo, allungando la mano verso un pasticcino: direttamente al dolce, e al diavolo la cellulite!
 
- Dovrebbe tornare questa sera dalla missione, sperando che questa volta mi torni tutto intero e non con un occhio sanguinante! –
- Bleah, davvero inquietante! Ma un bel riccone normale no eh? –
 
Domanda la modella prosperosa con un accenno di disgusto al pensiero di ritrovarsi il moroso dell’amica con un occhio che cola sangue: lei, abituata a riflettori, fotografie e trucco a volontà non può di certo considerare l’idea di fidanzarsi con un uomo del genere.
 
- Per quello devi chiedere ad Anko, allora… -
 
Prorompe Mei pulendosi le labbra carnose con un tovagliolo: bella e buona all’apparenza, la Terumi, ma che non perde una virgola!
Anko fa semplicemente un sospiro, prendendo l’ennesimo panino imbottito delle più stravaganti porcherie.
 
- Byakuya sa fare bene il suo mestiere e basta. –
- Il miglior avvocato di Londra che “sa fare bene il suo mestiere e basta”… Non ti sembra di screditarlo un po’ troppo? –
 
Commenta Rangiku portandosi una mano dinnanzi alle labbra, le gote ingrossate per i tramezzini appena assaggiati.
 
- Rangiku ha ragione, dovresti essere contenta, no? –
 
Interviene dolcemente Kurenai, che per il momento si è limitata ad un succo al mirtillo.
Anko sbuffa, parlare di lei non le piace, tantomeno della sua vita amorosa… ma se non si confida con le amiche, quando può farlo in totale libertà?
 
- Bah, non ci vedo tutto questo splendore. E’ un uomo molto intelligente e fedele, di questo ne sono convinta. Ma è terribilmente freddo e distaccato, a volte non mi sembra nemmeno umano… -
 
Asserisco con fare pensieroso, la sua presenza che si allontana sempre di più da quel pranzetto sulla terrazza più “in” di Londra.
Il silenzio cala per qualche attimo, nonostante le differenti personalità hanno tutte compreso la profondità di quelle parole: persino Soi non si fa avanti per una battutina ironica, ma si limita a dare un paio di morsi ad una pizzetta.
 
- E di cosa ti lamenti? In genere gli uomini così a letto sono delle bombe! –
 
Prorompe Rangiku con particolare disinvoltura, tanto che nel giro di qualche minuto sia Mei che Kurenai scoppiano a ridere, Soi Fon si concede un mezzo riso ed anche la viola sorride, senza curarsi di avere ancora metà panino fra le labbra.
 
- Beh sì, su questo hai perfettamente ragione… -
 
Asserisce con una nota maliziosa, a Rangiku si illuminano gli occhi – qualche si parla di certi rapporti, dopotutto, lei solitamente primeggia.
 
- Nessuno toglie che quella messa meglio sia Tsunade.-
- Uhm credo tu abbia ragione, Mei. Sosuke è ricco, intelligente, affascinante… -
- Ma è così ambiguo… a voi non mette inquietudine? –
 
Chiede quasi timidamente Kurenai, che si è direttamente presa la ciotola delle patatine e ne fa fuori una dopo l’altra.
 
- Beh sì, non è propriamente un uomo semplice… ma ha più o meno tutte le caratteristiche. A proposito, perché Tsunade non è venuta?
- Aveva delle cose da sistemare in ambulatorio… a proposito, Mei, tu non devi dirci nulla? –
 
Lo sguardo di tutte si posa sull’apparente ingenuità della più celebre estetista della città, la quale concede loro solo un piccolo sorriso soddisfatto.
 
- Vi riferite a Grimmjow? –
 
Domanda con noncuranza, allungando la mano verso uno stuzzichino al centro del tavolo.
 
- No, a Sant’Antonio! Eddai, Mei, la vostra foto ha fatto il giro di tutti i giornali di gossip! –
 
Si altera Rangiku, sentendosi quasi offesa per il disinteresse dell’amica, che in realtà nascondeva una profonda felicitazione interiore.
Kurenai alza gli occhi al cielo, appoggiando con dolcezza una mano sulla spalla dell’amica.
 
- E’ un bravo ragazzo? –
 
Le domanda con fare premuroso, tanto che Anko si lascia sfuggire un sorriso quasi comprensivo dinnanzi a quella dolcezza.
Mei si trattiene dall’arrossire, ma non fa in tempo a rispondere che la generalessa la precede con fare piuttosto irritato.
 
- Kuré, ancora con queste domande premurose? E’ grande e vaccinata, saprà sceglierselo un moroso, no? –
- La generalessa mestruata ha ragione, Grimmjow è un gran figo! –
- Ehi, a chi hai dato della mestruata?! –
 
Anko fa cenno a Soi di tacere e non proseguire quel litigio, per una volta, mentre Rangiku si chiede cosa abbia mai detto di male per farla alterare.
La dolce professoressa scuote sconsolatamente il capo, riportando l’attenzione su Mei, lievemente in imbarazzo.
 
- Allora? –
- Non è che io lo conosca così bene… Ci siamo conosciuti per caso quando sono andata a preparare le cheerleader della semifinale di basket, e casualmente lui era uno dei giocatori di quella squadra. –
 
Spiega la donna in tutta tranquillità, quando ecco che Rangiku si sporge abbondantemente verso di lei, incurante di aver appoggiato una mano sul tavolo e l’altra dentro il burro di arachidi…
 
- Si ma… a me interessa la sostanza, tesoro. Bacia bene? –
 
Le domanda, tutta eccitata, quando Anko la prende da dietro per il vestito e la trascina di nuovo sulla sedia.
 
- Calma, ormonata. A Mei non interessa soltanto questo. –
- A me sì! –
 
Sbuffa la prosperosa modella, restando seduta, mentre Mei le sorride affettuosamente, per poi tornare a volgersi verso Kurenai.
 
- Mi sembra un ragazzo abbastanza normale. Okay, è un gasatello, ma ne ho visti di peggiori… e comunque, siamo usciti soltanto un paio di volte. –
 
Precisa la ragazza, ora un po’ in difficoltà su quanto può dire. E’ stranamente Soi Fon ad intervenire, dopo aver bevuto un sorso di limoncello – giusto per stare leggeri.
 
- E tu, Kurenai? A quando le nozze? –
 
La dolce professoressa di psicologia trattiene a stento il succo che stava bevendo all’interno della bocca, portandosi una mano al petto mentre Anko fa un balzo sulla sedia.
 
- Nozze?! Quando? Dove? Come? Perché non so nulla? –
 
Domanda perplessa, le iridi viola puntate sull’amica di fronte a lei, lievemente arrossita.
 
- Io e Kisuke non ne abbiamo ancora parlato ufficialmente, ma dopo cinque anni di fidanzamento credo che saremo presto pronti a fare questo passo importante e –
- Io voglio farti da testimone! Posso posso posso?? –
 
Domanda Rangiku con un entusiasmo oltre le stelle, riappoggiandosi di nuovo al tavolo ed infilando anche l’altra mano nel burro d’arachidi.
Anko si fa un facepalm epico davanti all’ennesima reazione esuberante dell’amica, mentre Mei se la ride sotto i baffi -?-.
 
- Perché tu sei sempre chiusa in quel laboratorio, Anko! Ecco perché non sai un tubero! –
 
La rimprovera Soi Fon, rigida e schietta come sempre, mentre la viola sbuffa con fare sonoro.
Rangiku, da parte sua, ha ancora gli occhi illuminati per tale notizia, tanto che questa volta è la generalessa e riportarla col sedere sulla sedia, scocciata.
 
- Veramente… Avevo pensato a Tsunade, come testimone… ma se vuoi puoi fare la damigella. Anzi, vorrei che tutte voi le faceste. –
 
Dice con tono ingenuo e dolce e questa volta sono Soi Fon ed Anko ad alzarsi in piedi di scatto, esclamando un “COSA?!” in sincronia, occhi fuori dalle orbite mentre si scambiano uno sguardo perplesso quanto sconvolto.
 
- Io la damigella? Ma sei matta?! –
- Dovremmo indossare un abito ROSA… magari anche lungo, bello attillato e smielosamente elegante! –
- Ragazze… -
- Per non parlare dei vertiginosi tacchi a spillo! –
- RAGAZZE! –
 
Si infuria Mei, lanciando uno sguardo fulminante alle due scapestrate del gruppo, facendole tacere in due secondi netti.
Mai, e dico mai, far arrabbiare Mei. Per nessun motivo.
 
- Kurenai è una nostra cara amica… e noi faremo in modo che, se prenderà tale decisione, sarà tutto perfetto… giusto? -
 
Domanda inarcando un sopracciglio con fare minaccioso, tanto che le due restano imbambolate e sconsolate.
Rangiku si prende la sua “rivincita” e le tira con poco garbo sulle rispettive sedie, mentre mostra un sorriso luminosissimo all’amica professoressa.
 
- Ai preparativi ci penso io, cara. Tu non dovrai preoccuparti di nulla! –
 
Kurenai no… Ma Anko, Soi e tutti gli altri addetti all’organizzazione sì, e molto anche!
  
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