Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Shainareth    28/08/2007    3 recensioni
Crossover con "Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE" e "xxxHolic". A cosa potrà mai portare l'incontro fra Sakura Kinomoto, la maga più potente del mondo, e la bella ed enigmatica Strega delle Dimensioni, Yuuko Ichihara? E Sakura, la Principessa del Regno di Clow, non riacquisterà davvero mai più il ricordo del suo adorato Shaoran? Proviamo ad immaginare insieme quel che potrebbe accadere...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Sakura, Shaoran and Love Memory

 

 

PROLOGO

 

C’era. Lei sapeva perfettamente che, da qualche parte, nel suo cuore, Shaoran era già esistito. Si sarebbero spiegate molte, moltissime cose, in questo modo. Anzitutto, il perché Shaoran si impegnava così tanto per cercare i frammenti della sua memoria; in secondo luogo, la forte affinità che li legava. Per quel che ricordava della sua vita passata grazie alle Piume recuperate lungo il loro interminabile viaggio, Sakura era convinta che con nessun altro, prima di allora, le era mai successo di trovarsi così bene come con Shaoran. E quando pensava a lui, quando incrociava il suo sguardo, quando lo vedeva sorridere, il suo cuore si riempiva di gioia, una gioia che le riscaldava l’animo, che la faceva sentire viva.

   Non sapeva cosa l’avesse legata a lui prima della perdita della memoria, ma di una cosa era certa: Shaoran era, almeno al presente, la persona più importante, per lei. E anche se ormai buona parte dei ricordi le erano tornati, non aveva ancora la malizia, la consapevolezza di classificare quel sentimento come amore, non più; non era ancora tornata la vecchia Sakura, Principessa del Regno di Clow.

   Il Regno di Clow… Aveva saputo che anche Shaoran veniva da lì, se l’era lasciato sfuggire lui stesso, mentre parlava soprappensiero. E questa notizia, unita alle percezioni di Sakura, convinceva sempre più la dolce Principessa che il giovane archeologo doveva aver già fatto parte della sua vita. Eppure, per quanto lei si sforzasse di ricordare, quel volto amato non compariva fra le sue memorie. Alla mente le affioravano quello del fratello, Re Touya, quello del Gran Sacerdote, Yukito, e persino quello del suo defunto padre: fra i tanti, erano quelli più familiari. O almeno questo era quello che poteva ricordare.

   Tuttavia, c’era. Sakura ne era convinta. Shaoran era esistito. Shaoran aveva fatto parte della sua vita. Shaoran era stato…

   …chi era stato Shaoran per lei?

   A questa domanda, i suoi occhi divennero vitrei, la spossatezza si impadronì del suo corpo, e la sua testa si vuotò di colpo. Ecco. Era accaduto di nuovo. Ancora una volta, come sempre quando tentava di recuperare i ricordi perduti, la mente le si appannava, e Sakura sprofondava quasi in uno stato di incoscienza, dimenticando quanto era riuscita a trovare nella memoria.

   Due braccia ferme e forti la sorressero. «Principessa!» La voce di Shaoran arrivò alle sue orecchie, e lei parve riprendere lucidità.

   Alzò i verdi occhi stanchi sul viso di lui, e sorrise. «Shaoran-kun…»

   «State bene, Principessa?» La dolcezza delle sue parole, del suo sguardo, le rasserenarono l’animo, e Sakura ritrovò la forza per reggersi da sola. Annuì per rassicurarlo e Mokona le trotterellò incontro, abbandonando la comoda e possente spalla di Kurogane per accertarsi che la sua cara amica si sentisse bene.

   «Sei stanca, Sakura-chan?» domandò Fay, avvicinandosi a loro e scrutando con una punta di preoccupazione la ragazzina.

   Questa scosse i corti capelli chiari. «Sto bene, ho solo avuto un capogiro» spiegò, senza aver bisogno di mentire. «Mi succede sempre, quando cerco di ricordare di mia iniziativa…» confessò poi, chinando lo sguardo. Si sentiva in colpa verso tutti loro che correvano quotidianamente dei rischi per aiutarla nella ricerca delle Piume delle sue Ali perdute, e per questo si sforzava di rendere loro il lavoro meno faticoso, anche se con scarsi risultati. Purtroppo la perdita della memoria ed il conseguente recupero di essa non dipendevano assolutamente da lei, ma da una magia molto potente che aveva rischiato di ucciderla. Fortunatamente, però, Shaoran era riuscito ad intervenire in tempo, e la vita della Principessa del Regno di Clow era così stata salvata. Ora, però, i frammenti delle Ali di Sakura, i frammenti della sua memoria, della sua anima, erano stati sparpagliati per i più disparati mondi, e loro due, in compagnia del burbero guerriero Kurogane e dell’enigmatico mago Fay D. Flourite, erano costretti a viaggiare per le varie dimensioni esistenti al fine di recuperare quei frammenti, quelle Piume contenenti i preziosi ricordi della Principessa ed il suo animo: se all’appello fosse mancata anche solo una delle Piume, seppur riacquistando quasi totalmente la memoria, Sakura non avrebbe potuto tornare ad essere quella che era stata in passato perché il suo animo sarebbe comunque risultato incompleto, anche se solo in minima parte.

   Shaoran, così come anche gli altri suoi compagni, sapeva bene che quell’eventualità era la più probabile, se non la più certa: Yuuko, la Strega Dimensionale, era stata chiara quando aveva preteso, come pagamento per l’aiuto che avrebbe dato loro affidandoli a Mokona, la relazione che legava il giovane alla dolce Principessa ed i ricordi di quest’ultima riguardo Shaoran ed il loro passato insieme.

   «Principessa,» riprese quindi il ragazzo, troppo impegnato a farsi forza, per non cadere preda dell’angoscia, per provare a sorriderle. «non dovete sforzarvi. I ricordi vi torneranno non appena troveremo le altre Piume, quindi state tranquilla. Me ne occuperò io. Ve lo prometto.»

   Kurogane e Fay sorrisero allo stesso modo, nonostante i loro temperamenti ed il loro modo di pensare fossero completamente agli antipodi: la determinazione, il coraggio, la devozione ed il senso di responsabilità di quel ragazzino erano a dir poco encomiabili. “Me ne occuperò io”, aveva detto; ergo, non contava sull’aiuto di nessuno, neanche sul loro benché i due si fossero mostrati più volte ben disposti ad aiutarli nella ricerca.

   «Shaoran-kun ha ragione, Sakura-chan» sorrise ancora Fay, chinandosi sulla fanciulla per guardarla dritta negli occhi, le mani, fasciate nei lunghi guanti neri che era solito portare, poggiate sopra le ginocchia. «Se dovessi sentirti male perché cerchi di fare tutto da sola, il nostro eroe finirebbe per perdere lo scopo della sua vita.»

   «Fay-san!» esclamò il detto eroe, arrossendo e protestando animatamente per quelle parole. «Sto solo cercando di aiutare la Principessa del mio Regno!»

   Sakura sorrise e, suo malgrado, non le riuscì di sopprimere una risata che imbarazzò il compagno ancora di più. «Scusa…» mormorò subito dopo, senza però riuscire a perdere l’aria allegra. Sapeva che Shaoran le voleva bene – anche se non aveva ancora realizzato quanto. Lo sapeva perché più d’una volta egli aveva affermato, durante la ricerca delle Piume, che esse appartenevano ad una persona a lui molto cara. Ragion per cui Sakura si era convinta che lei ed il giovane archeologo dovevano essersi già conosciuti in passato, magari uniti da un legame di profonda amicizia. E che quindi ora Shaoran cercasse di nascondere la verità, non convinceva nessuno, nemmeno la palletta di pelo bianca dalle lunghe orecchie di coniglio che i quattro compagni di viaggio portavano con loro – o per essere più precisi, era Mokona che portava con sé gli altri quattro in lungo e in largo per le varie dimensioni esistenti nell’universo.

   «Shaoran è diventato rosso! Shaoran è diventato rosso!» continuava a gorgheggiare la candida mascotte del gruppo, piroettando sulla punta di una zampetta e scappando a nascondersi sotto al mantello di Kurogane quando il ragazzo oggetto di scherno batté un piede in terra per zittirlo.

   «Forza, rimettiamoci in marcia» prese infine parola il nero guerriero che da qualche tempo aveva accettato come suo allievo il giovane Shaoran. «Siamo quasi arrivati, ormai» aggiunse, le iridi rosse fisse sul profilo di una grande città che li attendeva a pochi chilometri da lì. Infine, con una mano afferrò Mokona per le orecchie, se la scollò di dosso, e se la lanciò alle spalle per passarla, seppur in modo poco gentile, al maggiore dei suoi compagni di viaggio, il biondo e sorridente Fay, che lo seguiva ad alcuni passi di distanza insieme ai due ragazzini provenienti dal Regno di Clow.

  
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