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Autore: Aletheia229    08/02/2013    0 recensioni
One-shot posta tra "Coming Home" e "Haunted (parte I)".
Killian e Wendy si sono ritrovati ma il loro incontro non è stato uno dei più felici. Cosa pensava Katherine mentre si lasciava alle spalle il suo pirata?
E cosa pensava Killian mentre vedeva allontanarsi colei che custodiva il suo cuore?
Perché l’unica cosa che voleva in quel momento era arrivare a casa, gettarsi sul letto, stringere il cuscino al petto e lasciare libere quelle lacrime che cercando di dimostrarsi forte aveva trattenuto per troppo tempo.
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Era riuscito a tornare in sé solamente ripensando alla vendetta. Quello era ciò che lo manteneva lucido, che lo tratteneva dal compiere qualche azione sconsiderata.
Perché lui l’amava. Il capitano Killian Jones, conosciuto come Hook, era innamorato di Wendy Darling.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'The Story Of Us'
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Haunted (one-shot)

You and I walk a fragile line

I have known it all this time

But I never thought I'd live to see it break

It's getting dark and it's all too quiet 

And I can't trust anything now

And it's coming over you like it's all a big mistake


Le mani erano strette intorno al volante mentre cercava di porre sempre più distanza tra lei e il pirata. Eppure la sua mente era ancora lì.

Non riusciva a capire cosa diamine stesse facendo. Era arrivata a Storybrooke col solo intento di ritrovare Killian ed adesso gli voltava le spalle.

C’era una vocina all’interno della sua testa che non smetteva mai un attimo di darle della stupida.

Ora, il problema era capire a cosa si riferisse.

Era una stupida perché stava gettando al vento l’opportunità di riunirsi finalmente con Hook o perché aveva creduto anche solo per un istante che lui potesse amarla?

Lei era più propensa verso la seconda ipotesi ma c’era anche un’altra vocina che le dava della stupida anche solo per aver pensato una cosa del genere.

Insomma, una solo cosa era certa: era una stupida.

Beh, certamente lei si riteneva scusata. Infondo Killian le aveva sbattuto davanti agli occhi l’immagine di Milah subito dopo averle fatto toccare il cielo con un dito.

Quindi aveva tutto il diritto di essere incazzata.

Peccato che non fosse arrabbiata ma bensì ferita.

Perché sebbene le sue mani strette potevano farla apparire furiosa in realtà gli occhi smascheravano ciò che le aleggiava per davvero nel cuore. Perché l’unica cosa che voleva in quel momento era arrivare a casa, gettarsi sul letto, stringere il cuscino al petto e lasciare libere quelle lacrime che cercando di dimostrarsi forte aveva trattenuto per troppo tempo.

Semplicemente non riusciva a crederci.

Non riusciva a credere che la prima frase che le avesse rivolto fosse stata su Milah.

Aveva passato molto tempo ad immaginare il loro incontro dopo tanto tempo ed aveva anche ipotizzato cosa le avrebbe potuto dire.

“Mi sei mancata”. Sì.

“Ti amo”. Sì.

“Cosa ci fai qui?”. Sì.

“Perché diamine sei sparita?”. Sì.

“Perché stavi abbracciando il coccodrillo?”. No.

Continuava a far lavorare il cervello in cerca di qualche strana spiegazione ma non trovava nulla.

Non si spiegava perché, dopo che lei era sparita dalla sua nave senza lasciare traccia di sé, invece che essere felice di essere di nuovo insieme, lui le aveva domandato del coccodrillo.

Per lui esisterà sempre e solo Milah. Tu sei stata semplicemente un passatempo. Divertente, certo, ma pur sempre un passatempo. Lui non ti ha mai amato. Pensavi davvero che avrebbe potuto innamorarsi di te? Sei semplicemente un’illusa. Avevi l’evidenza davanti gli occhi tutti i giorni, quando la mattina, appena sveglio, nonostante tu fossi al suo fianco la prima cosa a cui volgeva lo sguardo era il tatuaggio le diceva la vocina.

Quello che più la faceva arrabbiare era il fatto di sentirsi debole, priva di ogni difesa ed era bastata una frase per ridurla così.

Anzi, ciò che più le infiammava l’animo era il fatto di non poter tornare indietro da Killian per il semplice fatto che il suo orgoglio non glielo permetteva.

Non poteva fare a meno di sentirsi inferiore a quella donna senza volto e lei non poteva sopportare di essere seconda a nessuno.

Nonostante amasse Killian con ogni fibra del suo corpo.

 


 


 

C'mon, c'mon don't leave me like this 

I thought I had you figured out

Something's gone terribly wrong

You're all I wanted

C'mon, c'mon don't leave like this

I thought I had you figured out

Can't breath whenever you're gone

Can't turn back now

I'm haunted


Stood there and watched you walk away

From everything we had

But I still mean every word I said to you


Vuoto. Ecco come si sentiva, vuoto.

Era immobile, nel centro della strada, con lo sguardo fisso nel punto in cui quella strana carrozza era sparita portandosi con sé il suo cuore.

Non capiva. Non capiva cosa era appena successo.

Un attimo prima l’aveva tra le sue braccia ed era finalmente completo. L’attimo dopo lei se ne era andata, lasciandolo solo. Vuoto.

Sono ferita. Ho bisogno di vedere un medico

Che poi cosa era un medico?

Abbassò lo sguardo sulla sua mano che un attimo prima era riuscita a sentire di nuovo il calore emanato dalla sua Wendy.

L’aveva ferita.

Voleva colpire la ragazza, Belle, in modo che attraversasse il confine e perdesse i suoi ricordi.

Voleva che il coccodrillo soffrisse come aveva sofferto lui.

Voleva distruggergli il cuore e Belle era il luogo in cui lo custodiva.

Invece aveva ferito il suo, colpendo la sua Wendy.

Sapeva che non se lo sarebbe mai perdonato.

Una notte, quando erano ancora felici a bordo della Jolly Roger, mentre la osservava dormire aveva promesso a se stesso che l’avrebbe protetta da tutto e da tutti, che non avrebbe commesso con lei lo stesso errore che aveva commesso con Milah.

Ma aveva fallito. Non era stato in grado di difenderla da se stesso.

Eppure sapeva che non era quello il motivo per cui lo aveva lasciato solo, vuoto.

I suoi occhi avevano perso in un battito di ciglia la luce che li aveva illuminati quando il suo sguardo si era posato su di lui, la sua postura era diventata rigida e la sua voce gelida.

Ma non capiva il perché.

Non capiva cosa fosse successo.

Un attimo era con lui, l’attimo dopo no.

All’improvviso spalancò gli occhi e diede un calcio alla pistola, che per tutto il tempo era rimasta ai suoi piedi, maledicendosi mentalmente.

Milah, quello era il problema.

Nominando il coccodrillo aveva spinto i pensieri di Wendy nella direzione della donna e lui sapeva fin troppo bene che cosa lei provasse nei suoi confronti.

Per un qualche stupido motivo si era sempre sentiva inferiore se non addirittura minacciata da lei.

Ogni volta che qualcuno dei suoi pirati la nominava Wendy si rabbuiava e si rinchiudeva in sé.

Aveva provato molte volte a toglierle quel pensiero dalla testa ma senza risultati.

Certo, l’unico motivo per cui era giunto a Storybrooke era la sua vendetta sull’Oscuro.

Peccato che la colpa fosse anche della ragazza.

Infatti dopo la sua scomparsa era così distrutto da non riuscire neanche a vivere. Era riuscito a tornare in sé solamente ripensando alla vendetta. Quello era ciò che lo manteneva lucido, che lo tratteneva dal compiere qualche azione sconsiderata.

Perché lui l’amava. Il capitano Killian Jones, conosciuto come Hook, era innamorato di Wendy Darling.

Gli sembrava fin troppo evidente e spesso Smee, in uno dei suoi impeti di coraggio, spalleggiato da Jack, con voce lieve s’azzardava a dirgli che aveva due cuori al posto degli occhi.

Ogni volta che lei gli era accanto non riusciva a fare a meno di guardarla, di cercare un qualche contatto con lei. E quando non c’era era però presente nei suoi pensieri, in ogni singolo istante.

La mattina, appena apriva gli occhi, memorizzava ogni dettaglio del suo viso, anche se era ormai scolpito nella sua mente, per poi osservare il suo tatuaggio e rinnovare la sua promessa. Successivamente era in grado anche di passare ore a contemplare la ragazza che era riuscito a farlo amare di nuovo finché lei non si fosse svegliata. Allora lui la baciava, per poi andare sul ponte con la sua maschera da pirata senza cuore addosso mentre l’unica cosa che desiderava era rinchiuderla in quella camera e dimostrale il suo amore per lei.

Eppure lei non riusciva a vedere oltre al fantasma di Milah.

Ma le avrebbe fatto cambiare idea.

Se trent’anni prima, quando si era ritrovato solo era stato sopraffatto dalla disperazione ora era differente.

Perché ora lei era lì, così vicina, e lui non si sarebbe arreso finché non l’avrebbe riportata al posto che le spettava.

Al suo fianco.

   
 
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