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Autore: sberio    08/02/2013    6 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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“Sono Edward, Edward Masen. Lieto di conoscerla…e lei è?”
Bella rimase un attimo interdetta, le sembrava alquanto strano avere quel tipo di dialogo con Edward.
Ma capiva benissimo dove lui voleva arrivare, era quello che anche lei voleva fortemente: uscire finalmente allo scoperto. Per questo motivo rispose alla sua stretta di mano e disse : “Io sono Isabella, Isabella Swan. Ma può chiamarmi Bella, lo preferisco”.
“Bella, devo dire che non potrebbe esserci nome più adatto a lei”
Edward era sempre un romantico e questa era una buona occasione per sfoggiare un po’ del suo savoir-faire.
“La ringrazio, lei è molto gentile”
“Per così poco? E’ un piacere. Ma la prego, vorrei offrirle da bere e magari, se le fa piacere, chiacchierare un po’ con lei ”
“Grazie…io prendo volentieri un acqua tonica e si…mi fa piacere parlare un po’…sempre ovviamente che non le faccia perdere tempo.”
“Non lo dica neanche per scherzo. Considerando la giornata pesante che ho appena passato, non potrei desiderare di meglio che una serata rilassante in piacevole compagnia, ma la prego mi dia del tu… a occhio e croce dovremmo essere quasi coetanei”
“Bè si, direi di si…. E va benissimo per il tu….stasera siamo solo due comuni persone che si sono incontrate per la prima volta in un bar e stanno chiacchierando del più e del meno”
“Ottimo! Allora mi dicevi acqua tonica….ci vai giù pesante vero?”
“Non mi piace molto l’alcool… e poi, se devo tenere una conversazione preferisco essere lucida”
“Hai ragione….vada per due acque toniche. Allora Bella, sei qui per?”
“Partecipo al ciclo di conferenze come studentessa di uno dei corsi di master dell’azienda”
“Ah, stai cercando di diventare un manager?”
“No anzi….. frequento il corso base…ma per scopi molto diversi dai miei compagni”
“E cioè?”
“Bè…so che ti sembrerà strano…ma in realtà io mi occupo di tutt’altro nella vita. Io sono una fisioterapista che vuole però partecipare alle selezioni per il posto di direttore del centro di riabilitazione in cui lavoro come volontaria…e bè, ho bisogno di qualche nozione di gestione di impresa se voglio avere qualche opportunità”
“Caspita! Sai che sei una persona davvero singolare e interessante….qualcuno con delle motivazioni diverse ma estremamente valide….qui si incontra solo gente che vuole scalare le vette delle maggiori compagnie e l’unico motore di spinta è il denaro e il potere”
“Bè il mio è un caso diverso, deve essere per questo che mi sento un po’ fuori luogo qui”
“Perché mai?”
“Il mio unico scopo è ottenere quel posto solo perché voglio migliorare il centro di recupero sotto molti aspetti, ma mi occorre un posto di un certo livello per farlo. Come volontario cerco di fare del mio meglio ma più di tanto non posso spingermi oltre. Come direttore invece…ah ci sono un sacco di miglioramenti che potrei realizzare…e sono già tutti qui nella mia testa”
“Sei molto determinata”
“Si…..ma devo tutto ad una certa persona che mi sta incoraggiando”
“Per caso quella con cui parlavi prima al telefono?”
“No…no. Quello era solo un idiota di passaggio. Parlo di un’altra persona….una persona speciale, che mi ha sempre sostenuto e che mi ha spinto in questa direzione”
“ne parli come se fosse qualcuno di molto importante per te”
“e infatti lo è….. “
“e tu credi di esserlo per lui?”
“spero di si…. Anche se spesso mi sento….inadeguata”
“come inadeguata?”
“lui è una persona di grande successo…come te insomma...mentre io… bè, non sono nulla di eccezionale”
“questo solo perché tu credi che per essere una persona eccezionale si debba essere una di successo e conosciuta a tutti….ma credimi, la grandezza delle persone sta invece nelle piccole cose. L’avere successo e fama e solo un modo come un altro per farci sentire accettati dagli altri e guardati con ammirazione….ma io ho imparato a mie spese, che la troppa notorietà porta ad una sola cosa: alla solitudine.”
“Credo che tu ti riferisca al matrimonio mancato….l’ho letto sui giornali…mi dispiace”
“A me no. Quella è solo la punta dell’iceberg….e onestamente meglio così…..non avrebbe mai potuto funzionare….ma è un’ulteriore conferma che, a parte i miei genitori e i miei fratelli, tutte le restanti persone che mi ruotano intorno lo fanno solo ed esclusivamente per interessi…..e io tutta la vita non la posso certo passare solo e soltanto con i miei familiari.”
“Hai mai pensato a cosa vorresti per il tuo futuro?”
“una famiglia tutta mia. Una moglie e dei figli. Qualcuno da ritrovare la sera a casa dopo una lunga giornata di lavoro, qualcuno a cui parlare delle mie preoccupazioni, delle mie gioie e dei miei dolori….qualcuno che abbia voglia di confidarsi con me e chiedermi consigli quando ha qualche importante decisione da prendere…qualcuno con cui passare ore serene, a casa o in vacanza…insomma, qualcuno con cui condividere tutta la mia vita…”
“Bè se vuoi condividere la tua vita dovrai anche condividere i tuoi soldi”
“Certo! Ma i soldi devono essere visti come un mezzo per vivere sereni e fare anche del bene agli altri….non devono essere lo scopo della nostra esistenza. Un po’ come il tuo desiderio di diventare direttore di quel centro, non lo fai per il potere che ti darebbe….ma solo per quello che quel potere ti permetterebbe di realizzare…è la stessa cosa”
“Capisco cosa vuoi dire….Edward Masen sei una gran bella persona sai? Mi auguro che tu possa realizzare il tuo sogno…con la persona giusta.”
“E io mi auguro che tu possa realizzare il tuo….magari con quella persona tanto speciale”
“Grazie”
Rimasero a guardarsi per un attimo prima di bere un sorso dai loro rispettivi bicchieri.
Era una situazione del tutto paradossale…parlare come due estranei e per giunta di loro stessi….ma per quanto assurda la situazione, Bella sentiva come se avesse in qualche modo trovato il modo di tirare fuori tutte le sue perplessità e timori circa la loro relazione.
“Sai…quella persona…” continuò lei  “…ecco…ha una famiglia molto facoltosa e altolocata. Io vorrei tanto che tra me e lui ci fosse qualcosa di importante, come progettare la nostra vita insieme…ma ho molta paura che questo lo possa portare ad avere contrasti con la sua famiglia…. Io temo che loro non mi potranno mai accettare e …non voglio che lui debba scegliere tra me e loro”
“Bella, questa non deve essere una tua preoccupazione. Ognuno di noi ad un certo punto della vita lascia la propria famiglia per costruirsene una propria….è così che vanno le cose….e ognuno deve scegliere la persona che ritiene più giusta perché è della propria vita che si sta parlando. Questa persona, se sceglierà te, lo farà perché è lui che dovrà viverci con te, non certo la sua famiglia. E se i suoi parenti tengono a lui, vedrai che accetteranno le sue scelte, perché alla fine, ricchi o poveri, famosi o sconosciuti…tutti vogliamo essere felici assieme alle persone che amiamo.”
“Detta così sembra tanto facile”
“Ma lo è, basta eliminare tutti i pregiudizi e le ipocrisie….che poi sono quelli che ci portano sulle cattive strade. Guarda me! La mia famiglia sperava da tempo nel matrimonio con Miss Denali, credevano che non ci sarebbe potuto essere nulla di meglio per me…..ma alla fine quella sarebbe stata la strada più errata che io avessi mai potuto imboccare. Per fortuna me ne sono accorto in tempo”
“E adesso hai dei rimpianti?”
“A volte ho solo paura di aver perso tanto di quel tempo a far contenti gli altri invece di chiedermi cosa volessi realmente fare e soprattutto a trovarmi la persona giusta”
“E al momento hai qualche idea su dove cercarla?”
“Credo….anzi, sono stra-convinto di averla trovata e farò di tutto affinché anche lei si renda conto quanto per me sia unica….non vogli che ne dubiti mai, neanche per un solo momento” rispose lui guardandola fissa negli occhi.
“Se non è stupida lo capirà…”
“Non è stupida…è solo modesta e qualche volta insicura…ma non dovrà mai dubitare di me”
Bella arrossì a quell’affermazione ma dentro ne era felice. Avrebbe voluto buttargli le braccia al collo, ma tutti in un modo o nell’altro li stavano osservando e quel gesto non sarebbe passato inosservato…e per due che si conoscono appena era certamente un gesto del tutto inappropriato.
“Bella posso chiederti una cosa?” disse  Edward
“Certo”
“Penseresti male di me se ti invitassi domani a sera a cena?”
“Come?”
“Ti assicuro che non ho alcun doppio fine, la tua compagnia è veramente piacevole e…vorrei portarti a mangiare qualcosa in un bel posto che conosco. Ti va di venirci?”
“Oh bè…anche a me fa piacere la tua compagnia e…bè, non credo che ci sia nulla di male …quindi ok va bene”
“Ottimo, allora che ne dici se ci vediamo domani sera intorno alle sette nella hall principale?”
“Ok, non mancherò.” Rispose lei
Entrambi si alzarono, si salutarono in modo amichevole e si lasciarono con la promessa di ritrovarsi la sera seguente.
Bella ancora frastornata dalla strana conversazione, salì lungo le scale e raggiunse la sua camera.
Non aveva fatto in tempo ad entrare in camera, quando sentì bussare alla porta.
Si voltò e tornò indietro ad aprire.
Era Edward che in un lampo entrò nella stanza, richiuse la porta e l’abbracciò.
Bella si stava ancora capacitando di cosa stesse succedendo, quando lui disse
“Primo: com’è che accetti gli inviti dagli sconosciuti così facilmente?
Secondo: io ho molti doppi fini con te…..ricordatelo bene” e si avventò famelico sulle sue labbra.
 
 
 

  
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