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Autore: Ailis_    08/02/2013    1 recensioni
{Sequel di "Come un fiore su un precipizio"}
E' la solita vecchia storia: lui, lei, l'altro. Lila non ha certo in programma di innamorarsi di qualcuno che non sia Steve, ma le cose capitano e lei non può impedirlo. E dovrà fare la sua scelte, volente e nolente.
Quando l'oramai ben nota sensazione che presto sarebbe accaduto qualcosa fece la sua comparsa, Lila era seduta -accasciata, più che altro- sul divano dell'appartamento che divideva con Kurt e Jackson e sbocconcellava una ciambella: la sentì che le stringeva lo stomaco mentre la tv borbottava monotona in sottofondo.
[...]
“La Terra è di nuovo in pericolo”
[...]
“Simpatico” borbottò la ragazza “avevo dimenticato quanto fosse piacevole parlare con te” ribatté lei e Loki accennò a un sorriso divertito: ecco finalmente un interlocutore degno di quel nome, qualcuno che riuscisse a tenergli testa.
“Non mi abbracci neanche?” la schernì, ma dietro la maschera si scoprì a sperare vivamente che lei lo facesse.
A tutto questo aggiungete un nuovo nemico di cui nessuno sa niente. Cosa succederà?
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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L'amore


Come promesso, il secondo capitolo in una sola giornata.
Vi chiedo scusa se non risponderò alle recensioni, ma non mi sento molto bene in questi giorni e andrò nel letto appena pubblicato.
Buona lettura^^




Capitolo X



Se è amore non puoi scappare


Lila aprì gli occhi, ma avrebbe preferito rimanere ancora nel suo sogno, o qualunque cosa fosse.
Si sentiva debole, spossata dalle ferite e dalla tristezza.
Fino a quando era rimasta sveglia e con Loki accanto era stato facile non pensare a Steve e alla sua lontananza, ma ora che lo aveva rivisto non poteva negare quanto le mancasse: era come se mille coltelli arroventati le avessero infilzato il cuore e la carne.
Una volta superata l'iniziale ondata di dolore, Lila si accorse di una mano che le accarezzava i capelli.

Sei sveglia?” le chiese Loki e Lila annuì.
Ti sei agitata molto stanotte” le disse e la ragazza notò la sua freddezza.
Se ne risentì: perché un minuto prima doveva essere premuroso e quello dopo doveva tornare ad essere semplicemente il dio degli Inganni di sempre? I suoi cambiamenti di umore le facevano girare la testa.

Cosa c'è che non va, Loki?” gli domandò con un sospiro, troppo stanca per mostrare tutta la sua indignazione.
Hai invocato più di una volta il nome di Steve”
Ho fatto un sogno, come l'altra volta, e gli ho comunicato i nostri piani” disse. Non si stava giustificando, non aveva fatto niente di male dopotutto, ma Loki doveva comunque sapere che i Vendicatori erano al corrente dei loro piani. Questo non implicava certo che dovesse sapere cos'altro era successo.
Terranno Phobos occupato?”
Lila annuì e si sentì stanchissima, come se avesse corso per miglia senza mai fermarsi.
Vide lo sguardo di Loki e comprese che c'era qualcosa che voleva chiederle, una domanda che aveva intenzione di farle: glielo leggeva negli occhi.

Cosa vuoi sapere, Loki?”
Il ragazzo si chinò su di lei e Lila si sentì sovrastare dal suo corpo. Fronte contro fronte, Lila si ritrovò occhi negli occhi con lui.
Se fosse stata un'altra persona forse Lila avrebbe pensato al desiderio di trasmetterle il proprio amore, ma era Loki e la ragazza era certa che ci fosse dell'altro.

E avete parlato solo del piano?” le domandò e in un attimo fu tutto chiaro: quel suo sguardo era un modo per comprendere se stesse davvero dicendo la verità.
Buffo come il dio degli inganni pretendesse da lei la sincerità.

No, ma questi non sono affari tuoi, giusto?”
Ne sei convinta?” le soffiò a pochi centimetri dalle labbra.
Il bisogno di contatto fisico di Loki a volte la sconcertava, tanto più che non lo aveva visto comportarsi in quel modo con nessuno. Sembrava che avesse bisogno di sentire vicina solo lei, Lila.
Si era chiesta perché accettasse i suoi baci, le sue carezze, i suoi abbracci e all'inizio si era detta che poteva essere un modo per raggiungere lo scopo che si era prefissa, ma ora non era più credibile.
Era inutile negare che le piaceva quando le stava vicino e che il contatto fisico era una parte integrante del loro rapporto, qualunque esso fosse.

Sì” sussurrò prima che lui la baciasse. Si attardò un po' sulle labbra di lei e quando la liberò dal suo abbraccio Lila sospirò.
Non poteva più negare il nome di quel sentimento, non a quel punto almeno. E in fondo si trattava solo di dargli uno stupidissimo nome, la cosa più semplice da fare a quel punto.
Era amore, quel tipo di amore che addolcisce lo sguardo e illumina di un luce nuova ogni cosa.
Se fosse stata in un'altra situazione avrebbe gioito per l'aver finalmente raggiunto la conoscenza, ma in quel caso serviva solo a complicare la situazione.
Loki si rese conto che qualcosa era cambiato nello sguardo di Lila.

Mi guardi in modo diverso” le fece notare.
E' perché ti amo” gli rispose, simulando il suo stesso stupore di fronte a quelle parole.
Non aveva deciso di dirlo, non era nemmeno sicura che fosse giusto farlo, eppure la frase era sgorgata dalle sue labbra prima che riuscisse a fermarla e con una naturalezza che la sorprese.
Tuttavia non si sarebbe tirata indietro perché sapeva che erano vere.
Dapprima Loki faticò a credere alle proprie orecchie, poi piano a piano le sue parole penetrarono dentro di lui e alla fine non riuscì a trattenere un sorriso.

Mi ami?”
Lila annuì, inchiodandolo con gli occhi. Non era il tipo da fuggire di fronte alle cose, neanche quando minacciavano di provocarle dolore.
Lei era più il genere di persona che prendeva in mano la situazione e così fece anche in quella situazione.
Prese il viso di Loki tra le mani e lo avvicinò al proprio “Io ti amo. Non so che tipo di amore sia, so solo che ti amo. So che questo complicherà la mia scelta, ma dovevo dirtelo”
“Perché?”
Lila gli rivolse un sorriso sfavillante, di quelli che gli riservava tempo prima “Perché mi avevi chiesto una possibilità e ti sto dimostrando che te l'ho concessa davvero”
Fu lei stavolta a baciarlo e quando le sua labbra toccarono quelle di lui, Loki pensò di non aver mai provato un'emozione così intensa.
Gli scoppiò nel petto, simile a un fuoco d'artificio, e si irradiò per tutto il suo corpo, simile a un fiume.
Non aveva mai provato un'emozione tanto forte né aveva mai amato -sì, non poteva negare di amarla- qualcuno a quel modo.
Fu felice di aver rifiutato l'offerta di Phobos e si disse che ora aveva un motivo in più per non morire.
Rumore di armi, ringhi e urla feroci li costrinsero a separarsi e a volgere lo sguardo verso la porta. Non ci voleva un genio per capire che Thanos si stava muovendo ed entrambi si scambiarono uno sguardo significativo.
Dal momento in cui il chiasso sarebbe cessato non avrebbero avuto molto tempo e avrebbero dovuto fare in fretta se volevano uscirne vivi.

Pronta?” le domandò
Lila annuì e si alzò in piedi. Le doleva la schiena e muoversi era difficile, ma non poteva permettersi nessuna debolezza in quel momento, tanto più che neanche Loki era in piena forma.
A dire il vero, forse quello messo peggio era proprio lui perciò avrebbe dovuto stringere i denti. Ma prima di iniziare doveva assicurarsi di una cosa. Si voltò verso Loki e ne incrociò lo sguardo.
Fuori l'aria era ancora satura dei suoni che precedono una battaglia.

Se qualcosa andasse storto e solo tu dovessi raggiungere lo scettro, devi andare via”
Non ti lascio qui” inorridì lui.
Non servirebbe a niente essere catturati entrambi di nuovo. Tu puoi capire dove siamo mentre fuggi e portare con te i Vendicatori, io no. E' semplice, Loki”
Il dio avrebbe voluto trovare un argomento che lei non potesse confutare per dimostrarle che aveva torto, ma, per quanto si sforzasse, non riuscì nel suo intento.
Alla fine dovette desistere e fu costretto ad annuire.
Lila sospirò, sollevata. Era stata una decisione difficile da prendere e ci aveva riflettuto a lungo.
Era un gesto assurdamente eroico, il classico sacrificio da film -sì, Lila aveva anche trovato il tempo di riderci sopra-, ma per Lila aveva un significato ben preciso.
Voleva dire mettere da parte l'istinto di sopravvivenza, letteralmente se stessi, per lasciare spazio a qualcun altro e non era neanche lontanamente facile come pensava chi non si trovava in quella situazione.
La sola idea di essere lasciata sola la faceva impazzire, ma era la cosa giusta da fare e non poteva ignorarlo.
Non era però il momento per pensarci: ora doveva fare l'impossibile per fuggire.

Bene” chiuse la questione e tese l'orecchio.
I rumori si erano placati, sostituiti dal silenzio, il che voleva dire che era giunto il momento di agire.
Appena furono in piedi si presentò loro il primo ostacolo, una cosa che pure con le loro menti illuminate non avevano considerato: la porta.

Non capisco come abbiamo fatto a dimenticarcene” considerò Loki.
Lila la esaminò in ogni dettaglio: era un uscio di legno massiccio, ben saldo sui cardini e con una stupida serratura arrugginita.
Se ci fossero stati Steve o Thor avrebbe detto loro di buttarla giù a spallate, ma non era sicura -in realtà ne era certa- che la sua forza e quella di Loki non fossero sufficienti.
No, la soluzione era un'altra e arrivò proprio ripensando all'unica volta in cui si era trovata prigioniera in una stanza.
Sorrise diabolicamente, armeggiando con i propri capelli e alla fine trovò ciò che aveva bisogno.

Non mi sembra il momento di dedicarsi alla propria immagine” la prese in giro.
Lila alzò gli occhi al cielo mentre si chinava sulla serratura con un sorriso furbo.

Cosa pensi di fare?”
La stessa cosa con cui ho fregato te sei mesi fa”
Iniziò ad armeggiare con la forcina e la porta. La sua espressione si faceva via via più concentrata mano a mano che procedeva nello sforzo di unire velocità ed efficacia.
Lila sapeva di non avere troppo tempo e quella porta si stava rivelando fin troppo complicata da aprire per i suoi gusti.
Sentì che una parte del cilindro scattava, ma nonostante questo la porta opponeva ancora resistenza ai suoi tentativi di aprirla.

Oh, dannazione!” imprecò scagliando un calcio all'uscio che ruotò su se stesso. Lila strinse le labbra in un'espressione stizzita mentre Loki scoppiava a ridere alle sue spalle.
Be'” ansimò alla fine il dio “almeno l'hai aperta”
La ragazza lo fulminò, ma decise di rimandare ad un altro momento la sua legittima vendetta: ora dovevano sbrigarsi.
Il corridoio era sgombro, ma ora erano di fronte ad un altro problema.

Come troviamo il tuo scettro?” domandò rivolta a Loki. Quando lo vide ammutolire, sbiancò.
Se il loro piano fosse andato a monte Thanos li avrebbe uccisi. Ma, a ben pensarci, quella era la prospettiva più rosea.
Poteva frustarli fino alla morte, torturarli o far loro del male in mille altri modi, tutti di gran lunga peggiori della morte.
Loki chiuse gli occhi e Lila si aggrappò inconsciamente al suo braccio.

Non preoccuparti, principessa. Seguiamo la scia di energia”
Non sapeva di cosa stesse parlando, ma Lila si fidava di lui e lo seguì senza remore. Solo a metà strada si rese conto che Loki avrebbe potuto condurla in una trappola.
Aveva parlato con Thanos da solo e poteva aver stretto con lui un'alleanza che gli salvasse la vita.
Una persona normale avrebbe preso in considerazione quell'eventualità e avrebbe cercato di tutelarsi, in qualche modo, ma non Lila.
Lei era certa che non l'avrebbe ingannata né messa in pericolo, non dopo quello che si erano detti -che lei gli aveva detto, si corresse- e che avevano passato in quei giorni, insieme.
Era così immersa in quei pensieri che non si accorse che Loki si era fermato ad un angolo e continuò a camminare fino a quando il dio non la afferrò per la vita e la strinse a sé, impedendole di procedere oltre.

Ma cos...” la sua domanda venne stroncata dalla mano di Loki. Si sporsero e notarono due chitauri a fare da guardie alla porta dove era evidentemente custodito lo scettro di Loki.
Idee?” le domandò e Lila annuì mentre Loki mollava la presa sulla sua vita. A Lila bastò poco per scattare in avanti e correre verso i due mostri.
Quando la videro diedero l'allarme, ma quel gesto segnò la loro disfatta. Dovevano essere molto deboli, perché per Lila fu facile metterli al tappeto.
Rubò loro le armi e fece cenno a Loki si avvicinarsi. L'allarme non la smetteva di suonare e a breve sarebbero stati sotto attacco.

Sei un'incosciente” le disse mentre la vedeva buttare giù la porta grazie all'arma che si era appena conquistata.
Volevi entrare, giusto? Bene, ti ho aperto la strada” gli fece notare mentre varcavano l'uscio o quello che un tempo lo era stato.
Al centro della stanza faceva bella mostra di sé il tanto sospirato scettro. Quando Loki lo afferrò brillò di più per un momento.

Devo dire che non sono mai stata così contenta di vederti con un'arma in mano” scherzò Lila.
Sapeva che erano vicini al raggiungimento del loro piani e non poté trattenere l'euforia quando si rese conto che presto sarebbero stati con gli altri Vendicatori, al sicuro.
In quel momento un boato distrusse la parete di fronte a loro e un gruppo di chitauri fece la sua comparsa, armato e pronto ad aggredirli.

Andiamo via di qui!” urlò Loki e tentò di afferrare il braccio di Lila.
Purtroppo per lui la ragazza venne strattonata lontano e sbatté la testa contro il muro. Quando si tastò la nuca sentì qualcosa di caldo e appiccicoso impiastricciarle le dita, ma stranamente il mondo intorno a lei non perse consistenza.
Per un attimo si velò, come se fosse scesa la nebbia, ma tornò subito nitido. Si rialzò un po' a fatica, anche a causa delle ferite sulla schiena e schivò un paio di colpi, poi finalmente trovò un secondo per voltarsi verso Loki.
Stava combattendo con un gruppo di mostri, ma i suoi movimenti erano lenti e le ferite lo rendevano goffo.
Doveva andare a dargli una mano, decise, ma prima che potesse muovere un solo passo vide un chitauro allungarsi, superare la guardia di Loki e colpirlo al fianco.
In un'altra occasione probabilmente Loki non avrebbe fatto una piega, ma il suo corpo era sfiancato dalle ferite e troppo debole per resistere.
Scivolò in ginocchio e Lila si slanciò verso di lui. Era furiosa e preoccupata, una combinazione che non portava mai niente di positivo.
Sapeva di dover rimanere lucida, ma la rabbia la accecò e all'improvviso la priorità divenne avvicinarsi a Loki e capire se stava bene.
Con un calcio ben assestato riuscì ad allontanare l'ultimo chitauro che si era frapposto fra lei e il suo obiettivo.

Loki!” lo chiamò.
Prendi lo scettro e va via” sussurrò mentre tentava di rialzarsi.
Lila non gli diede retta.
Recuperò lo scettro, scivolato poco più avanti, e strinse la presa sul braccio di Loki. Non sapeva esattamente cosa doveva fare ed era sicura che non avrebbe funzionato fino a quando non fosse stato Loki a volerlo.

Loki, devi essere tu. Lo scettro con me non funziona” lo richiamò con energia.
Il dio, per parte sua, si sentiva galleggiare in una sorta di curioso dormiveglia. Le tenebre promettevano di dargli un sonno tranquillo, una pace tanto agognata, ma c'era la voce di Lila, calda e luminosa come un raggio di sole, che gli impediva di addormentarsi.
Dovette sforzarsi per comprendere le sue parole, ma alla fine riuscì a decifrarle.
Mosse una mano e afferrò lo scettro che lei gli porgeva.
Lila lo strinse a sé e in un attimo scomparvero.

*


Stavano combattendo da troppo poco tempo, si disse Steve mentre vedeva che i Chitauri cominciavano ad arretrare verso il portale.
Dovevano dare più tempo a Lila e Loki di fuggire.

Bloccateli!” urlò agli altri Vendicatori e subito Tony e Bruce si frapposero fra i mostri e la loro via di fuga.
Steve non era concentrato come avrebbe dovuto e lo sapeva anche lui. Tuttavia il suo pensiero era solo per Lila e per ciò che stava facendo.
Perché ci metteva tanto?
La sua mente non faceva che proporgli gli scenari peggiori e stava letteralmente diventando pazzo.
Un lampo di luce azzurra illuminò il campo di battaglia e Steve perse un battito.
Si distrasse e come lui fecero tutti i Vendicatori, quel tanto che bastava per permettere ai chitauri di fuggire.
A nessuno importava visto che quel raggio poteva voler dire solo una cosa: Lila e Loki ce l'avevano fatta.
E infatti un secondo dopo la luce scomparve e al suo posto c'erano i due ragazzi.
Visibilmente provati, sporchi di sudore, polvere e sangue, con gli abiti a brandelli, ma vivi.
Il cuore di Steve perse un battito per il sollievo.
Non gli importava nemmeno che Lila tenesse Loki tra le sue braccia: la sola cosa importante era che fosse libera.
Coprirono tutti la distanza che li separava dal duo con poche falcate veloci, dimentichi di tutto ciò che non fossero loro.

State bene?” domandò Bruce, tornato alla sua forma umana e avvicinandosi per accertarsi delle condizioni di salute di entrambi.
Lila annuì, ma guardò significativamente Loki. Le aveva passato un braccio intorno alle spalle e lei lo sorreggeva per la vita.
La figura di Loki la sovrastava e Lila sembrava malferma sotto il suo peso, ma non diede cenno di voler lasciare la presa.

Direi che abbiamo passato momenti migliori”
Fai la sbruffona mentre siamo in piena fuga e vedi cosa accade” la rimbrottò a mezza voce Loki e Lila sbuffò una mezza risata.
Non facevo la sbruffona. Ti ho salvato il culo” constatò, stizzita. Loki fece per allontanarsi, ma non aveva considerato il taglio al fianco dal quale perdeva sangue e le ferite, tanto che un violento capogiro lo fece vacillare.
Pensava che sarebbe caduto, nonostante le mani di Lils che si erano protese per afferrarlo, e chiuse gli occhi, aspettando l'impatto con il suolo.
Un contatto che tuttavia non arrivò.
Ci mise un po' a capire che qualcuno lo aveva afferrato, qualcuno di molto più forte e grande di Lila

Fratello” lo chiamò Thor.
A quelle parole, Loki alzò lo sguardo proprio a ribattere che no, lui non era suo fratello, ma fu fermato da qualcosa nello sguardo di Thor.
Una tenerezza che non vedeva da tanto, un affetto antico che aveva ignorato per troppo tempo. Per un attimo Loki capì di cosa parlava Lila quando diceva di amare suo fratello.
Le sue riflessioni furono interrotte dall'abbraccio in cui lo avvolse Thor. Era assurda e strana tutta quella delicatezza messa in relazione al dio del tuono.
All'inizio cercò di opporsi, ma alla fine desistette e ricambiò timidamente la sua stretta. A quel punto non poteva negare che una parte di lui, per quanto avesse cercato di metterla a tacere, considerava ancora -e lo avrebbe fatto sempre e per sempre- Thor suo fratello.

Bentornato” sussurrò il dio del tuono e Loki si lasciò scappare un mezzo sorriso.
Lila si morse il labbro e gli occhi le si inumidirono, ma sfoggiò un bel sorriso, come quello di chi ha finalmente raggiunto il traguardo dopo una lunga maratona.
Intanto Steve si fece avanti, la afferrò e la strinse a sé delicatamente. Non sapeva di che tipo fossero le sue ferite e quanto male le facessero, perciò non voleva provocarle dolore.

Ciao” la salutò mentre lei appoggiava il capo sulla sua spalla. Lila sorrise contro il suo collo e a Steve parve che un tassello importante del puzzle fosse finalmente andato al suo posto.
Ciao” sussurrò la ragazza aumentando la presa sul suo collo.
Accanto a loro, Loki guardava la scena senza fiatare. Sapeva che sarebbe successo ed era giusto, ne era conscio.
Mentre abbracciava Steve, le si affacciarono alla mente parole che sembravano essere state pronunciate in un'altra vita.
Steve una volta aveva detto che solo un miracolo avrebbe potuto salvare il rapporto di Thor e Loki ed era così sicuro della sua affermazione da aver scommesso con lei una cena nel suo ristorante giapponese preferito.

Ho vinto io” gli ricordò con un sorriso divertito. All'inizio Steve parve non capire, ma poi una significativa occhiata a Thor che sollevava tra le braccia Loki gli fece comprendere ciò a cui Lila stava alludendo.
Vinto cosa?” domandò Tony.
Spero che vi piaccia il giapponese, ragazzi. Stasera paga Steve” annunciò la ragazza mentre Capitan America scuoteva il capo, sconsolato.
Prevedevano tempi di magra per il suo povero portafogli.


*


E' proprio necessario tutto questo?” domandò per l'ennesima volta Loki.
Sei stato torturato” ribadì Thor, con lo stesso tono di voce che avrebbe usato con un bimbo poco sveglio -il che era piuttosto comico, oltre che paradossale-.
Ma sto bene!” si lagnò di nuovo il dio degli inganni e Thor alzò gli occhi al cielo. Era segretamente felice di battibeccare in quel modo con Loki: gli sembrava di essere tornato ai tempi in cui erano poco più che bambini e discutevano per le piccole cose.
Non sapeva cosa fosse successo durante la prigionia, ma qualcosa doveva essere accaduta. Loki se n'era andato come il dio degli Inganni ed era tornato come suo fratello.
Dopo attenta analisi, Thor aveva deciso che non gli importava: l'unica cosa che contava era riavere suo fratello.
Intanto Loki continuava ad agitarsi, irrequieto, sul lettino dell'infermeria in cui lo aveva costretto. Probabilmente se non fosse rimasto lì sarebbe sgattaiolato via tempo prima, ma Bruce non aveva ancora finito di curarlo e le sue ferite erano davvero brutte.

Sai, se persino peggio di Lila” notò Bruce mentre suturava un taglio su una spalla.
Loki e Thor lo guardarono senza capire e il dottore alzò lo sguardo per un secondo, giusto il tempo di sorridere appena e tornò al suo lavoro.

Ha fatto molte scene e quando ho tentato di farle l'anestesia... be', ha tirato fuori tutta la sua aggressività”
Ha affrontato eserciti, Phobos, la frusta... e ha paura di un ago?” rise Loki, appuntandosi mentalmente di prenderla in giro per questo.
Bruce non disse niente e Thor sorrise, ma da quel momento cadde il silenzio fino a quando la porta non si aprì ed entrarono gli altri Vendicatori.
Per ultima entrò Lila. Era ancora pallida, aveva un braccio fasciato, appeso al collo e si muoveva con cautela evitando i movimenti bruschi.
In una mano teneva una scatola verde mentre mangiucchiava quelli che avevano l'aria di essere biscotti.

Perché lei mangia mentre io sono qui a farmi medicare?”
Perché mentre Bruce suturava i miei tagli, Steve è andato a prendermi i macarons” gli fece la linguaccia lei prima di addentare un altro di quei dolcetti.
Cosa?” le domandò e Lila si avvicinò, porgendogli con un sorriso uno di quegli strani biscotti.
E' la mia ultima offerta” lo avvertì dopo un minuto buono di attesa “Ora o mai più”
Aveva un profumo e un aspetto invitante, dovette ammettere, così ne addentò cautamente un pezzo.
E scoprì che Lila aveva fatto bene a chiedere quei così per prima cosa: erano assolutamente squisiti.
Forse la ragazza comprese quanto gli fosse piaciuto perché gli porse la scatola.

Dai, mangiali con me” lo incitò.
Per quanto fosse golosa -e pochi sapevano quanto- a Lila piaceva mangiare in compagnia e dividere il proprio cibo.
Riteneva che condividere con le persone importanti qualcosa di banale come il proprio cibo preferito potesse trasformare un azione di tutti i giorni in qualcosa di speciale.

Ora che siamo tutti qui, che ne dite di raccontarci un po' cosa è successo mentre eravate rinchiusi?” chiese Natasha.
Avrebbe voluto lasciarli in pace, almeno per un po', ma non c'era tempo per il riposo: erano in guerra e dovevano avere quante più informazioni possibili.

Se volete sapere del nascondiglio di Phobos vi rivolgete alle persone sbagliate” la freddò Loki “Non siamo riusciti a scoprire nulla”
A parte che me la pagherà per ciò che ci ha fatto” ringhiò Lila serrando i pugni.
Non avrebbe voluto reagire in quel modo, ma il ricordo dell'umiliazione subita era ancora vivido in lei e lo sarebbe sempre stato.
Bruce le aveva detto che le ferite si sarebbero rimarginate e che se fossero rimaste cicatrici sarebbero state molto piccole e quasi impossibili da vedere, ma Lila avrebbe sempre saputo che erano lì: un tatuaggio, un marchio inciso sulla sua stessa pelle.

A questo punto non possiamo neanche programmare di attaccarlo” sospirò Steve mentre prendeva una mano di Lila e la stringeva delicatamente.
A questo punto l'unica cosa che possiamo fare è aspettare” concordò Clint.
A nessuno piaceva l'idea di lasciare che fosse Phobos a fare la prima mossa, ma non aveva niente che potesse aiutarli a pianificare una strategia.

Aspettare e tenerci pronti” gli diede man forte Tony.
Cadde il silenzio, rotto solo di tanto intanto dagli strumenti che Banner posava e afferrava di quando in quando.
Dopo qualche minuto, il dottore alzò la testa e sorrise “Ho finito”
Si tolse i guanti e li gettò di lato, poi tornò a guardare i suoi due pazienti “Vi riprenderete benissimo entrambi, ma per precauzione è meglio che vi riposiate in questi giorni. E” aggiunse quando vide che Lila era pronta a ribattere “adesso conviene che andiate a dormire. Senza offesa, ma avete delle occhiaie spaventose”

Sarà emozionante dormire di nuovo in un vero letto” asserì sbadigliando Lila mentre si dirigeva verso la porta, imboccando la via per la sua stanza.
Loki la seguì e mentre si allontanavano li sentirono parlare.

Ma come” stava dicendo il dio “quel pagliericcio non ha soddisfatto i tuoi bisogni?”
Non sentirono la replica di Lila, ma il rumore di uno schiaffo fu per loro una risposta esauriente e scoppiarono a ridere.



Continua



   
 
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