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Autore: Dedpul    08/02/2013    0 recensioni
-Abbastanza..no..male...anzi si bene !...credo..-
Ma che cosa mi prendeva ?. Non riuscivo a dire come stavo ?!. Chiariamo una cosa, io non ho mai avuto problemi con le ragazze, anzi sono abbastanza popolare nella scuola ma con questa ragazza, PROPRIO QUESTA, mi sentivo il cuore battere peggio di una batteria suonata da un metallaro.
Questa è la storia di come conobbi una ragazza, di come lei divenne la mia fidanzata, di come divenne la madre di mia figlia, di come morì lasciandomi con una bambina, e di come vivo con quella bambina avendo soli 15 anni.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Angolo dello scrittore : 

Aaaaaaaaaaaaallora voglio presentarmi :D sono Dedpul e questa è la mia prima FF romantica, attenzione popolo di EFP questo capitolo è molto duro per quanto riguarda il finale <3 
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Tornai a casa con il cuore che batteva all'impazzata entrai in casa come un pazzo, e come al solito mio padre non c'era, troppo impegnato con il lavoro per badare a suo figlio, a volta pensavo che addirittura si dimenticasse della mia esistenza. Salì in camera mia e inziai a spogliarmi in tutta fretta, misi 3 volte la maglietta al contrario, non ci stavo proprio con la testa. Indossai Jeans neri firmati Zara, una maglietta con il simbolo della Nike e una giacca Bershka, mentre per quanta riguarda i piedi indossai le mie amatissime All Stars rosso fuoco, ma la parte che amavo di più tra tutti i miei abiti era di sicuro il cappello, in grande stile Hip Hop, era un cappello con la visiera piatta e di colore completamente bianco panna. Uscì di casa prendendo solo un Croissant al volo e al posto della solita bici, mi intrufolai nel garage di Davide, il mio vicino di casa, sapevo che lasciava sempre le chiavi attaccate alla moto, una bellissima Ducati rosso fiammante, la portai trascinandola abbastanza lontano dalla casa affinché quando la accendessi non si sentisse. Accesi la moto e partì con un solo casco a tutta velocità fino alla scuola, l'attesi con 2 ore di anticipo, quando lei arrivò mi sentivo il ragazzo più felice del mondo. Era assolutamente fantastica, camminava circondata dalle solite ragazzine di 13 anni che si sentono donne di 20, era come un'opera d'arte in mezzo a tanti falsi che cercano di imitarla.
 
Vanessa : Scusa mi sono fatta attendere.
 
Quando arrossiva sembrava un pomodoro, era così dolce e tenera, in ogni cosa che faceva.
 
Io : A dir la verità sono arrivato io in anticipo..
 
Mai dare la colpa ad una ragazza, sopratutto se è così bella da fare invidia a Venere.
 
Io : ...allora vogliamo partire per questo tour ?! Salga sulla mia carrozza donzella.
 
Finalmente ero diventato più sicuro di me. Le indicai la moto e lei mi guardò sospettosa.
 
Vanessa : La tua moto assomiglia a quella di mio Zio Davide.
 
Oh santo Dio !!
 
Io : ...Sarà una coincidenza.
 
Le diedi il casco e visto che ne avevo solo uno preferivo che lo tenesse lei, salimmo e la portai a vedere la città, la prima tappa fu il Duomo di Milano il più bel capolavoro di tutta Milano. Frenai davanti alla scalinata e la feci scendere misi il suo casco all'interno dello scomparto della moto e salimmo verso il Duomo ma all'entrata c'erano delle guardie per la difesa terroristica che ci fecero una veloce perquisizione.
 
Guardia : Voi potete passare.
 
Noi passammo e il suo sguardo nell'ammirare l'interno del Duomo era il mio di fronte ad una montagna di Nutella. Le presi la mano e salimmo la scalinata fino a giungere su un balconicino, su qui si godeva una vista spettacolare, la città di Milano in tutto il suo splendore, rimase a bocca aperta nel ammirare la città della moda dall'alto, e io rimasi a bocca a perta nel vederla sorpresa. Non c'è spettacolo migliore di una ragazza felice. 
 
Io : Andiamo il tour continua..
 
Uscimmo dal Duomo e salimmo di nuovo sulla moto questa volta andammo dal McDonald, e io le offrì un triplo-Burger. Che lei divorò in modo più che bestiale. Ero affascinato e allo stesso tempo divertito. C'era qualcosa di divertente in tutto ciò. Finito il pranzo salimmo di nuovo sulla moto.
 
Io : Ora ti voglio portare in un luogo assolutamente fantiastico, il mio preferito.
 
Partimmo e circa dopo 20 minuti di guida arrivammo in un luogo in aperta campagna, nell'aria si respirava un freschissimo profumo di montagna anche ci trovavamo a pochi passi dalla città. Spensi la moto e iniziammo a salire su una collinetta, lì lei si butttò a terra sdraiandosi a pancia in su e io feci lo stesso di fianco a lei, poco dopo non resistemmo e ci addormentammo uno vicino all'altro. Al mio risveglio lei stava ancora dormendo, notai che stava calando la notte e nel cielo si vedevano gia le prime stelle. All'improvviso le si svegliò e mi vide fissare il cielo.
 
Vanessa : Cosa guardi ?
 
Io : Mio Nonno diceva, "Le persone pià buone, hanno un angelo custode che li guarda dalle stelle"
 
Vanessa : E' una cosa bellissima.
 
Io : Lo so, mio Nonno era una persona meravigliosa..
 
Vanessa : Ho notato che usi i tempi al passato (diceva, era) ... mi spiace per tuo nonno.
 
Io : Figurati ora lui è lassù a guidarmi. Dobbiamo sbrigarci altrimenti i nostri genitori si arrabbieranno.
 
Per quanto riguarda me potevo anche dormire lì per tutta la notte, e nessuno se ne sarebbe accorto, ma lei era un'altra cosa. Salimmo in moto e in poco tempo la notte era scesa.
 
Io : Vanessa ..
 
Vanessa : Si ? 
 
La guardai per assicurarmi che avesse il casco.
 
Io : Voglio dirti che questa è stata la giornata più bella della mia vita.. puoi per favore promettermi una cosa ?
 
Vanessa : C-Certo...
 
Io : Quando ti innamorerai fa sì che quel ragazzo ti renda felice ogni attimo, e ti pensi ogni secondo..perché te lo meriti...
 
Vanessa : V-Va bene...ma ora rallenta...
 
Io : ...Sei una persona meravigliosa, simpatica, adorabile, dolce, e potrei andare avanti per tutta la notte, ma non posso...
 
La moto era ad una velocità altissima ed eravamo vicinissimi ad una curva, quando ci entrammo ne persi il controllo e rotolai per vari metri fuori dalla carreggiata e per terra, sentivo il sapore del sangue in bocca, le ossa frantumarsi. Quando iniziammo il viaggio di ritorno mi accorsi che i freni della moto erano rotti, forse qualche ladro aveva cercato di aprirli. Il mio ultimo pensiero fu dedicato a lei.
 
Io pensando : Vanessa.. ci vediamo sulle stelle. 
   
 
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