Goodbye, Johnny…see you soon.
Sei morto, John?
Sei davvero morto?
Te ne sei andato senza salutare, senza lasciare neanche un bigliettino e senza dire neppure uno straccio di parola.
Hai avuto paura, Johnny, mentre morivi?
Ma certo che no.
Non sarebbe da te, John Winston Lennon, aver paura della morte.
-Morire- dicevi –È come scendere da un’auto per salire su un’altra.-
Che idiozia. Un’altra delle tue frasi senza senso…
Mentre penso a te, comincia a venirmi in mente una canzone. Non so se te la ricordi. Era uno dei nostri ultimi pezzi da Beatles, l’ho scritta io…
-When I find myself in times of trouble…-
Le guance cominciano a inondarsi di lacrime mentre mi alzo lentamente in piedi a cantare.
Mi volto e ti vedo, John, sei qui accanto a me, vivace ed allegro come sempre.
Intoniamo insieme le tristi note di quella triste canzone mentre ti dico addio.
Mi sento giovane come quando l’abbiamo scritta, alla fine degli anni sessanta.
Quando anche l’ultima nota si libra dalla mia bocca, ti volti verso di me, poggiandomi una mano sulla spalla.
Piangi, John?
-Let it be, Paul…-
Pronunciando queste parole, cominci a sbiadire, ad andare via.
-No, non andartene!-
Mi trema la voce.
-Non ti voglio perdere, idiota!-
Tu, invece, continui imperterrito a scomparire.
-Lascia che sia…-
Scompari del tutto, mi lasci qui tutto solo a piangere…
-JOHN!!!-
***
Mi sveglio di soprassalto, la fronte sudata, così come tutto il resto del corpo.
Sei venuto a dirmi addio? Di nuovo?
Se è questo che vuoi…
-Addio, Johnny…ci vediamo presto.-