Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken
Segui la storia  |       
Autore: Pontomedusa    08/02/2013    2 recensioni
Quando la costruzione della piramide è solo agli inizi, qualcuno attira l'attenzione del Sacro Imperatore Souther. E' coraggioso, sadico e con un certo talento per l'omicidio...ed è una giovane donna.
Forse Souther ha trovato chi potrebbe fargli battere il cuore?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raul, Souther
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Birds of a feather'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sto rientrando nelle mie stanze dopo una giornata di addestramenti, quando mi comunicano che il Sacro Imperatore desidera vedermi.

Sorrido. Anch'io desidero immensamente vederlo.

Faccio un bagno profumato e metto il completo azzurro, il mio preferito.

Poi, corro dal mio Seitei.

 

Quando entro è in piedi, rivolto alla finestra. Mi dà le spalle.

Volevate vedermi, Seitei?”

Sì, comandante. Chiudi la porta.”

Obbedisco, poi mi avvicino a lui. Oh, Seitei, almeno oggi, permettimi di toccarti, permettimi di...

Non c'è niente che devi dirmi, comandante?” chiede, senza voltarsi.

Mi blocco.

Non capisco, Seitei.”

Non ti sei dimenticata qualcosa, nel tuo rapporto di ieri?”

Bene. Dunque, qualcuno ha fatto la spia. Non Toshi, di sicuro. Uno degli altri, uno di quelli che mi portano rancore perché non possono più stuprare e uccidere impunemente.

Nessuna buona azione resta impunita, a quanto pare.

Intendete dire quel povero mentecatto che abbiamo fermato?”

Quello col fucile, sì, comandante.”

E non si volta. Non mi guarda.

Lo abbiamo fermato a un chilometro dal palazzo. Non è arrivato neppure vicino alla vostra sacra persona.”

Lo hai lasciato andare.”

Sì, Seitei.”

Finalmente, si volta. Ma quello che vedo non mi piace. Ha uno sguardo di ghiaccio, che non gli ho mai visto usare con me.

Lo hai lasciato...andare.”

Cerco di deglutire, ma non ho saliva.

Sì, Seitei.” Riesco a ripetere.

Avanza verso di me, senza sorridere, senza sembrare arrabbiato, senza espressione.

Sto per morire. Vuole uccidermi, e io non sono in grado di difendermi. Con lui, non vale neanche la pena di provarci. Mi renderei solo ridicola.

Sto per morire. A cosa si deve pensare quando si sta per morire?

Riesco solo a pensare che non voglio morire. Soprattutto, non voglio morire senza avere fatto una cosa che desidero da troppo tempo.

Faccio un passo verso Souther, gli cingo il collo con le braccia, mi alzo sulla punta dei piedi.

E premo la bocca sulla sua. Socchiude le labbra, risponde al mio bacio, siamo una cosa sola, più di quando facciamo sesso.

Dura un'eternità.

Dura pochi secondi, in realtà. Poi, si stacca da me bruscamente, un'espressione di orrore sulla faccia.

A quanto pare, ho trovato il modo per sconfiggere il Malvagio Imperatore.

Come nelle favole, con un bacio d'amore.

Mi fissa per interminabili secondi, sempre con quello sguardo incredulo e orripilato.

Vattene.”

Vorrei dire qualcosa, ma non so cosa. Rimango in silenzio, immobile.

Vattene, ho detto!” grida, furioso.

Giro sui tacchi, poi lentamente, molto lentamente, mi dirigo verso la porta.

La distanza mi sembra interminabile, sono sicura che all'improvviso me lo troverò alle spalle, e mi colpirà.

Invece, non succede niente. Apro la porta, esco.

 

Ho raccolto poche cose, ho preso Syrio, e me ne sono andata. Davanti alle porte di Blue Water, lancio il solito fischio. Smonto da cavallo e, appena si aprono le porte, entro.

I ragazzi di guardia mi salutano con allegria, e cerco di ricambiare, probabilmente senza successo. Chiedo di portare Syrio nelle stalle, e mi avvio verso la casa di Elliott.

Mi accoglie Hikaru, raggiante e felicissima di rivedermi. Ma dalla mia espressione, capisce che c'è qualcosa che non va.

Cerca di farmi parlare, ma non ci riesce. Le voglio bene, ma non siamo così amiche.

Rientra Elliott. Mi vede, e assume subito un'espressione preoccupata. Hikaru apre le braccia, come a dire che non sa quale sia il problema.

Mi sa che ho fatto un casino, Elliott.”

Ti ha fatto qualcosa, Azusa? Se ti ha fatto del male...” Digrigna i denti.

Neanche a lui posso spiegare.

Ho trasgredito gli ordini. Mi ha cacciata da palazzo. Almeno credo.”

Come, credi?”

No, non gli posso proprio spiegare.

Mettiamola così, me ne sono andata prima che decidesse di ammazzarmi.”

Quindi sei in pericolo,” interviene Hikaru.

Giusto. Per la proprietà transitiva delle vendette omicide, se Azusa è in pericolo, e Azusa è a Blue Water, allora Blue Water...

Venire qui è stata una pessima idea. Lasciatemi passare qua la notte, domani riparto.”

Non dire sciocchezze,” dice Elliott.

Se decide di venire a cercarmi, questo è il primo posto dove verrà. Non posso mettere in pericolo le vite di tutti voi.”

Invece sì,” dice Hikaru. “Tutti per uno e uno per tutti, giusto?”

A dire il vero, non è mai stato questo il motto del nostro villaggio. È 'il villaggio è la nostra priorità, non i singoli',” rispondo.

...Disse la donna che abbandonò il campo di battaglia per salvarmi la vita,” ribatte Elliott.

Riesce a strapparmi un sorriso.

L'ho fatto solo per Hikaru, altrimenti lei poi avrebbe ucciso me. E poi, era solo una noiosa battaglia per difendere l'Impero. Il nostro villaggio è più importante.”

Senza di te, il nostro villaggio sarebbe già stato distrutto da Souther,” dice Hikaru. “Resterai qui e, se il suo esercito verrà a cercarti, ci difenderemo come abbiamo sempre fatto.”

Siete gli amici migliori che potrei avere, ma non possiamo deciderlo solo noi tre,” dico. “Se rimango, sono a rischio le vite di tutti. Lo metteremo ai voti.”

E l'intero villaggio vota per farmi restare.

Sono una ragazza fortunata, dopo tutto.

 

Sono qui da una settimana, ormai. Ho ripreso i ritmi della mia vecchia vita, ma nonostante l'affetto di tutti, mi sento vuota dentro. Mi manca, mi manca da morire, anche se l'ultima volta che l'ho visto aveva probabilmente tutta l'intenzione di uccidermi.

Quando posso, scappo nel mio prato preferito a pensare. A pensare a lui. Elliott non mi chiede niente, ma credo che qualcosa abbia intuito. D'altronde, quella volta all'accampamento, ha potuto rendersi conto del rapporto che c'era fra noi. Non proprio quello classico fra Imperatore e ufficiale.

Mi sdraio sull'erba morbida e fresca. Ti vorrei qui, Seitei, su di me, dentro di me, solo noi, senza soldati che sfogano la loro rabbia su civili che non hanno mai avuto una scelta, senza innocenti che devono morire per la tua gloria...

Qualcuno sta correndo verso di me, e grida.

Le guardie lo hanno avvistato.

Souther sta arrivando.

 

Ma è arrivato da solo. Senza esercito, a cavallo, in una crudele parodia del principe biondo con il suo mantello bianco.

Se è da solo, forse vuole uccidere solo me. Forse risparmierà il villaggio.

Tutti i miei compagni sono schierati davanti alle mura, anche Elliott, che quando mi vede arrivare, si avvicina e si ferma davanti a me, dandomi le spalle.

Come se volesse proteggermi.

Sei più di un fratello, Elliott, ma il singolo non deve essere la priorità.

Devo affrontarlo io.

Souther smonta da cavallo, e faccio un passo verso di lui.

 

 

È pallida, e ha gli occhi cerchiati. Gli abiti che indossa sono fatti coi tessuti scuri e un po' grezzi del suo villaggio. Eppure, le scintille nei suoi occhi brillano più che mai, mentre cammina verso di me, eretta, senza paura, guardandomi fisso.

Il manzo maledetto (Edward, Elton, come diavolo si chiama) è accanto a lei, e allunga un braccio per fermarla. Ma lei lo scosta dolcemente, e continua a camminare. Si ferma a un passo da me.

Ti devo parlare, comandante,” dico.

Va bene. Parliamo.”

Gira sui tacchi, e mi fa strada verso una casetta. Apre la porta, e aspetta che entri prima di seguirmi. È rispetto per il suo Imperatore, o non si fida di darmi le spalle?

La stanza è arredata in maniera spartana, un tavolo e qualche sedia di legno. Mi siedo, e lei rimane in piedi, le mani dietro la schiena, le gambe leggermente divaricate.

Confettino. Non dimentichi mai come ci si comporta al cospetto dell'Imperatore.

Mi fissa senza aprire bocca.

D'accordo. Parlerò io.

Il tuo Seitei ti ordina di tornare a palazzo.”

Azusa sgrana gli occhi. È così raro coglierla di sorpresa, che provo sempre un certo piacere quando ci riesco.

Sposta il peso da un piede all'altro, indecisa, ma continua a tacere.

Quando il Seitei ordina, mi aspetto che tu ubbidisca. Andiamo.”

E mi alzo dalla sedia.

La sua voce è appena un mormorio:

Non posso.”

Non...puoi? Tu devi!”

Non ci riesco, mi dispiace. Torturare le spie e uccidere i soldati nemici va benissimo, ma non riesco a fare del male agli innocenti.” Abbassa gli occhi. “Neanche per il mio Seitei.”

Questa settimana è stata un inferno. Senza di lei, è come se la Fenice bruciasse perpetuamente in un fuoco che non può essere spento. Ho bisogno di lei. La voglio. Deve tornare.

Devi tornare.”

Souther, tu non mi ascolti.”

Ah, confettino, cosa sono queste libertà?

Non esagerare, signorina. Hai già messo a dura prova la mia pazienza. Vedi di ritrovare il rispetto per il tuo Imperatore e mettiamo fine a questa follia. Seguirai gli addestramenti, e se ci sarà bisogno andrai in battaglia. Non ti occuperai più dei prigionieri civili, a quanto pare è un compito che non fa per te.”

Sono stato fin troppo generoso, no?

Seitei...” dice con dolcezza.

Oh sì, di nuovo il tono che mi piace. Vieni da me, pulcino, torna dal tuo Seitei, e rendilo felice, come solo tu sai fare...

Non posso tornare, Seitei.”

Cosa???

È tutto sbagliato. Il mio posto non è nell'esercito di un imperatore folle e crudele.” E mentre lo dice, c'è tanta tristezza sul suo volto. Rammarico, quasi?

Deve tornare. Io divento pazzo.

D'accordo,” dico, e lei di nuovo spalanca gli occhi. “Faremo come vuoi tu.”

Continua a fissarmi stupefatta, ma non dice nulla.

Deciderai tu come gestire questo genere di faccende. Saremo clementi con i ribelli, se si arrenderanno. Ma devi tornare. Subito. Adesso.”

Ma...perché?”

Perché mi diverti, e l'Imperatore adora essere divertito. Andiamo.”

Ma Azusa fa un passo indietro.

Tutto qui?” chiede.

Tutto...tutto qui??” Sono furibondo, adesso. “Non solo ti ho risparmiato la vita, ti sto offrendo di organizzare a tuo piacimento la gestione dell'Impero, che altro vuoi? Metà del regno?”

Adesso anche lei sembra furibonda. Fa un passo verso di me, e batte un pugno sul tavolo.

Amami! Perché non vuoi amarmi?”

E scoppia a piangere.

Non l'ho mai vista piangere, non credevo neanche che ne fosse capace. La cosa mi spaventa, e mi mette anche tremendamente a disagio.

Fortunatamente, deve rendersene conto, perché smette quasi subito, e si asciuga gli occhi col dorso della mano.

Ma aspetta ancora la mia risposta.

Non è che non voglio, confettino. Non posso.”

Adesso che ha smesso di piangere, è di nuovo infuriata.

Questa è la scusa più stupida che abbia mai sentito. E perché non potresti? Forse non batte un cuore, nel petto dell'Imperatore?”

Oh, sì che batte, confettino. Ma dalla parte sbagliata.

Io non conosco né amore né affetto. L'amore fa soffrire, fa comportare come degli idioti.”

Alza le spalle, e adesso il suo tono è calmo.

Bella scoperta.”

Ecco. Mi ha di nuovo sorpreso.

È questo, allora? Hai avuto una delusione d'amore, e quindi non vuoi innamorarti mai più? Ma per favore. Ho visto dodicenni più maturi di te.”

Stai di nuovo esagerando, confettino.

Il mio Maestro era come un padre, per me. Mi aveva adottato, ed era sempre gentile e affettuoso con me.”

Sembra confusa.

Be', questo è bene, no?” dice.

Ma il giorno del mio quindicesimo compleanno, l'ho ucciso.”

Oh...questo è male.”

Sembra in imbarazzo.

Mi disse che avrei dovuto uccidere il mio avversario, ma non mi disse che l'avversario era lui. Dovevo ucciderlo per diventare il nuovo Maestro della Fenice di Nanto. Perché ci può essere una sola Fenice.”

Azusa si limita a fissarmi, immobile. C'è tanta tristezza sul suo volto. Poi, abbassa lo sguardo.

Oh, Souther...” Rimane in silenzio per qualche istante. “Siediti, ti prego,” dice poi.

Mi siedo, giusto perché mi ha pregato.

Si avvicina, con uno sguardo triste e dolce...e si siede in braccio a me. Il mio corpo reagisce subito al contatto con lei; chiudo gli occhi e respiro il suo profumo di miele, miele e cannella.

Mi prende una mano, e se la appoggia sul seno sinistro.

Senti come batte il mio cuore per te, Seitei?” dice con quella voce dolce, che usa così di rado.

Premo la mano sul suo seno, morbido, sodo. Riesco solo a pensare che la voglio, anche adesso, anche qui.

Appoggia una mano sul mio petto, a sinistra.

...perché il tuo invece...”

Ma si interrompe, un'espressione incerta, poi incredula e spaventata.

Certo.

Perché non sente nessun battito.

È stato un attimo, ero distratto dal contatto del suo corpo contro il mio grembo, dalla sensazione del suo seno contro la mia mano, e non ho pensato, non ho ricordato...

La sua mano corre sul mio petto, frenetica, poi si ferma.

A destra.

Lo hai trovato, confettino.

Sembra ancora perplessa, ma il suo respiro va facendosi più regolare.

Situs inversus”, sussurra.

Non sapevo che avesse anche un nome scientifico, confettino.”

A Blue Water abbiamo un medico, mi ha insegnato un po' delle cose che sa...”

...come in quale punto recidere il midollo spinale per togliere a un uomo la capacità di camminare?”

Nonostante la situazione, non riesco a non sorridere.

Sorride anche lei.

...quello, ed altro.”

Rimane qualche secondo in silenzio, sempre sulle mie ginocchia, la mano ancora sul mio petto.

Non riesco a capire se è seria o scherza, quando riprende a parlare, sempre con quel tono dolce e triste:

Adesso che lo so, dovrai uccidermi, Seitei?”

Sì. Dovrei ucciderla.

Non posso ucciderla.

Non posso fare niente che la renda infelice.

Ma non aspetta la mia risposta.

Mi prende il viso fra le mani, e poggia le labbra sulle mie.

Socchiudo la bocca, assaporo la sua.

Ormai, non c'è più niente che possa fare per resistere.

Hai vinto tu, piccola Azusa. Per la prima volta, il Sacro Imperatore è stato sconfitto.

Lei si stacca da me, appoggia il viso nell'incavo fra il mio collo e la spalla.

Ti amo, Souther,” sussurra.

Azusa...”

Sì...?”

...non te lo dirò mai.”

Finalmente, mi regala uno dei suoi sorrisi maliziosi.

Vedremo, Seitei. Vedremo.”

E mi bacia di nuovo.

Senza staccare la bocca dalla sua, mi alzo, tenendola stretta a me, e poi la metto a sedere sul tavolo.

Mi guarda con un'espressione tra lo scandalizzato e il divertito.

Seitei!”

Ma stavolta puoi usare le mani, confettino.”

E lei non se lo fa ripetere due volte.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken / Vai alla pagina dell'autore: Pontomedusa