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Autore: somochu    09/02/2013    2 recensioni
"La verità è che sei uno stronzo."
Longfic|Seblaine|Tratta dal film 50 volte il primo bacio|Commedia; Romantico
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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50 First Dates

 

3.

 

 

 

Sebastian non ha mai avuto preferenze in fatto di uomini.

Alti, bassi, biondi, mori... Cosa cambia?

Un fisico asciutto e tanta voglia bastano per renderli il suo tipo - e devono essere anche carini, ovviamente.

Non capisce perché la gente si faccia tanti problemi in merito: “no, biondo non mi piace” “è troppo basso per me”. Sebastian è convinto che Dio abbia creato l'uomo come una creatura bellissima e perfetta e lui semplicemente sa apprezzare questa bellezza, in qualunque forma essa appaia.

Quindi fisicamente il ragazzo di fronte a lui non può che apparirgli carino. Un visetto dolce, la frangetta bionda che quasi gli nasconde gli occhi, le spalle larghe.

Ha tutto per il verso giusto e infatti appena il suo amico Nick glielo ha fatto conoscere, due giorni prima, ha subito preso il suo numero, certo che prima o poi si sarebbero rivisti.

Eppure il suo aspetto gli appare così banale, in quel momento. È carino, ma... Scontato.

Quindi lui mi ha lasciato per scappare con una prostit-”

Hai mai pensato di farti i capelli neri?” lo interrompe, sovrappensiero.

Scioccato da un cambiamento così brutale d'argomento, il ragazzo – Jim? John? - si fa un attimo pensieroso, per poi rispondere con sincerità.

No, a dire il vero no, mi piaccio biondo.”

E quindi neanche a provare una nuova acconciatura?”

Non sa neanche lui con precisione perché gli sta dicendo quelle cose, ma si sente stranamente colpito da quella nuova realizzazione: preferisce i mori.

Il che è strano, visto che solo il giorno prima era sicuro di non aver nessun tipo di preferenza.

E hai mai pensato a ingellarti i capelli? Magari un po' di gel li farebbe stare in ordine e metterebbe in risalto il viso.”

No, amico, non ci ho mai pensato e...” le sue sopracciglie scattano verso l'alto in un modo che Sebastian trova al dir poco fastidioso. “Mi stai facendo paura. Perché mai dovrei farmi i capelli neri e poi mettermi tre litri di gel?”

Sebastian alza le mani, con un sorriso sornione sul viso.

Stavo scherzando, amico,” marca l'ultima parola, sperando che l'altro avrebbe capito quanto fastidiosi siano quei nomignoli. “Stai bene così come stai.”

A quelle parole un sorriso si apre sul volto di Jim (o John) e Sebastian si rende conto che dovrebbe essere lascivo, ma lui lo trova solo stupido e quasi scoppia ridere per quanto poco sensuale è quel tipo.

Sai, ho voglia di bere....”

La voce bassa e carica di desiderio del tipo quasi lo schifa. Non sa fare la voce sexy, dannazione. Qualcuno lo fermi, pensa, sconsolato.

E allora ubriacati,” gli dice, sentendo però a sua volta la voglia di darci dentro con l'alcol.

Il tipo chiama un cameriere e si fa portare un bel boccale di una bibita blu che Sebastian beve la mattina prima di andare a lavoro, mentre continua a blaterare su qualche suo ex ragazzo che lo ha lasciato o che è stato stronzo con lui.

Sebastian si accorge improvvisamente che non gli va di uscire con dei ragazzi sconosciuti per un po'. Non gli va di sopportare altre stupide cene con tipi idioti solo per arrivare al dopocena, sperando che almeno per quello ne valga la pena.

Vuole... Qualcosa di più e quel tipo non fa di certo a caso suo, visto il modo in cui sta leccando e succhiando la cannuccia – dovrebbe essere sensuale? Non gli serve questa dimostrazione per capire che è un bravo succhiatore, ce l'ha scritto in faccia che è andato anche con il mondo.

Non che Sebastian scherzi, in questo.

Però almeno lui ha la consolazione di non essere così sfigato e poco sexy.

Vacci piano,” dice, deridendolo mentalmente. “Potrebbe arrivarti al cerve-alla testa.”

Credo di essere ubriaco,” ridacchia in risposta l'altro, appoggiando il viso su una mano e fissandolo

con sguardo malizioso. “Tu che dici?”

"Dico che..." sogghigna leggermente, la voce pregna di arroganza. "Sei arrapante quanto uno di quei cani che mi porto sempre in giro; sì, faccio il Dogsitter, Nick ti ha detto che sono un avvocato solo perché sapeva che ciò ti avrebbe adescato. Eppure io ho a che fare con bavosi e puzzolenti cosetti ogni giorno e ne vado fiero, così i tipi come te non ci provano in questa maniera così oscena e poco dignitosa. Non stai bevendo alcolici, in realtà, quello è AperolDrink e lo bevo tutte le mattina giusto per gusto. Stai fingendo di essere ubriaco così pensi che io possa approfittarne e sbatterti da qualche parte, ma è qui che ti sbagli: piuttosto mi farei Simon Lebon."

E detto quello, senza nemmeno preoccuparsi di essere stato sin troppo stronzo, lascia una banconota sul tavolo, alzandosi per lasciarlo lì.

"Però mi ha fatto piacere conoscerti."

 

 

 

 

 

 

 

Sta camminando per la strada, Sebastian, tornando dal peggior appuntamento di sempre.

Lo ha esasperato così tanto che non ha trovato la voglia di pagare un taxi e ha deciso di tornare a casa a piedi; si tratta di qualche chilometro e al buio non è esattamente l'idea migliore che abbia mai avuto, ma nella vita bisogna anche saper accontentarsi.

La noia ha il sopravvento e proprio mentre sta per tirare un calcio a un sassolino per terra, la sua attenzione viene catturata da una testa e un'acconciatura familiare.

Blaine?”

Quasi non ci crede nel trovarselo davanti in una vietta buia di New York all'una di notte. Eppure Blaine è in piedi lì davanti e non fa altro che fissarlo e fissarlo e fissarlo.

In realtà Sebastian lo sta trovando piuttosto inquietante.

Blaine?” dice di nuovo, sperando di farlo risvegliare da quella specie di coma.

Sì?” risponde l'altro, un sorriso che sta formandosi sulle sua labbra con una lentezza esasperante.

Sebastian non sa cosa stia accadendo di preciso, ma non gli piace: non gli piace quello sguardo ammaliatore negli occhi dell'altro, non gli piace quel ghigno felino e non gli piacciono quei passetti verso di lui.

O meglio, gli piace troppo tutto questo.

Sebastian,” dice Blaine, lascivo, avvicinandosi così tanto da far bloccare per un attimo l'attività cerebrale di Sebastian.

Sì?” dice lui, imitandolo, la voce arrochita.

Mi hai pensato, oggi?”

Sebastian non fa in tempo a rispondere che Blaine si è alzato sulle punte e ha appoggiato le labbra sulle sue. Il resto poi è il nulla.

Muovere le loro labbra insieme e sentirlo così vicino è il miglior afrodisiaco di sempre.

Ammette a se stesso non di essersi aspettato un Blaine così aperto e disponibile.

Ti ho pensato tutto il giorno,” dice, la voce sempre più bassa. Quando Blaine avvicina ancora di più i loro corpi, poi, non può far altro che gemere e respirare forte per riprendere quelle parole che gli erano rimaste in gola.

Ho pensato a tutte le cose che avrei potuto farti...” ammette, lasciando vagare apertamente lo sguardo e provocandolo con sguardo famelico.

Blaine sorride ancora e... Quello doveva essere una specie di magnifico sogno erotico e lui...

 

E lui infatti si sveglia all'improvviso, proprio mentre Blaine sta sussurrando il suo nome nell'orecchio; non è Blaine, né tantomeno un sussurro. Piuttosto è Adam che deve imparare qualche metodo sulla delicatezza, perché non è possibile che si metta a scuoterlo in questo modo.

Hey, fermati, ho capito!” gli dice, dandogli una leggera spinta. “Sei coglione, per caso?”

Eri tutto preso e non volevi svegliarti,” gli dice, in risposta. “Stavi sognando il tipo di ieri, quel Blaine?”

A quel nome Sebastian sussulta, mentre le immagini del suo sogno gli tornano tutte in mente.

Beh, in effetti avrebbe dovuto capiro che fosse solo un sogno, Blaine non è così spudorato. Non è... Così e basta. E può dirlo anche se ci ha parlato soltanto per qualche ora.

Uuuuh, ho indovinato,” lo prende in giro, quel sorrisono sfrontato che gli ricorda tanto il suo. A volte gli viene in mente perché sono pur sempre fratelli. “Sebastian è cotto! Sebastian è cotto!”

Sebastian lo guarda male, mentre lo osserva saltellare per tutta la camera come un marmocchio.

Taci.”

Scommetto che hai anche le farfalle nello stomaco!”

No, ora si esagera.

Sta zitto, Pulce, e non dire cazzate,” risponde, lanciandogli un cuscino.

Adam sorride, o meglio ghigna, verso il fratello, con uno sguardo da presa in giro.

Sicuro? Da quel che ricordo, è l'unico ragazzo di cui tu mi abbia mai parlato. Inoltre appena l'ho nominato sei saltato come una molla!”

Sebastian si alza dal letto, senza smettere di guardare male Adam e le sue stupide supposizioni.

No, e anzi, sai che ti dico? Io a colazione con lui oggi neanche ci vado.”

 

 

 

 

 

 

 

Lui è lì per portare a spasso i cani in mezzo alla natura e in un ambiente carino e tranquillo.

Mica per altri motivi. Che altri motivi può avere per portare i suoi cucciolotti in giro per Central Park?

Nessuno. Infatti.

Che siano le nove di mattina precise e che stia andando proprio verso lo stesso bar del giorno prima anche è un caso. Suvvia, dopo una lunga camminata ci vuole un po' d'acqua e gli piace l'idea di sedersi.

E se lì, come da copione, c'è Blaine che sta leggendo il suo libro e sorridendo di nuovo come un ebete non è mica colpa sua.

Ma lui è lì per caso, quindi Adam non avrebbe potuto dirgli nulla: lui sta camminando tranquillo e toh, c'è Blaine, che coincidenza.

E che fa, non saluta?

Si può dire tutto di Sebastian Smythe: che sia stronzo, che sia acido, che sia uno sciupauomini. Ma mai che lui sia maleducato. Mai.

Quindi non deve né sentirsi in colpa – non che lui si senta veramente in colpa, però insomma, lui non è un bugiardo – né raccontare nulla a suo fratello.

Non deve raccontargli nulla perché questo è successo: nulla.

Ha solo incontrato Blaine per caso. E così per caso sta andando verso di lui per cercare la sua attenzione.

Sicuro di sé, sebastian si avvicina a Blaine senza notare il barista che gli stava facendo segno. Ha visto qualcosa con la coda dell'occhio, ma se n'è alatamente fregato, occupato a ghignare verso l'altro ragazzo che ancora non ha notato la sua presenza.

Hey,” dice.

Come a ripetersi del giorno prima, Blaine non sembra neanche accorgersi del mondo esterno.

Tossicchia un attimo e gli sembra di vivere un DejaVu.

A quel punto Blaine si volta e per un attimo Sebastian rimane allibito; l'altro sembra davvero molto sorpreso e incuriosito di vederlo lì, il che è strano perché ricorda vagamente di essere sembrato entusiasta il giorno prima al pensiero di rivederlo.

Però forse è genuinamente sorpreso perché non ha pensato che sarebbe venuto.

Sei pronto per un'accarezzatina a Rambo?”

Gli occhi di Blaine si spalancano ancora di più e Sebastian comincia davvero a ponderare quale sia il suo problema.

Come scusa?”

Niente, dicevo per dire: ieri non l'hai accarezzato e quindi è rimasto moscio tutto il giorn-”

Blaine sembra davvero spaventato ora, a guardarlo come se fosse un maniaco.

Mi scusi, ma io e lei ci conosciamo?”

 

 

 

 

 

 

Scusate l'immenso ritardo, sono imperdonabile.
In realtà c'avevo sta mezza idea di abbandonarla, perché ho avuto una “crisi da scrttrice” se si può dire così, visto che proprio scrittrice non ci sono XD
Diciamo che ho l'autostima sotto i piedi e quindi scrivevo e poi cancellavo e così via.
Mi sono riconvinta a continuarla, perché in fondo è un piacevole passatempo e mi piace scriverla. E amo pensare che almeno un minimo piaccia anche a voi :3
Quindi da qui riprendo ogni sabato, sperando che almeno stavolta non ci siano problemi XD
Un bacio,

 

Somo

   
 
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