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Autore: sberio    09/02/2013    6 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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La mattina dopo intorno alle 8.30, Bella era scesa giù nella hall dell’hotel pronta per fare colazione.  Si era svegliata accanto ad Edward che aveva passato la notte nella sua stanza. Poi, come accadeva ogni volta, lui si era alzato, si era vestito ed era uscito per tornare alla sua stanza facendo attenzione che nessuno lo vedesse. Prima di andarsene, l’aveva baciata con la promessa di rivederla la sera stessa per la loro prima cena ufficiale.
Bella entrò nella sala ristorante e per un attimo si incantò a pensare come sarebbe stato poter la mattina scendere a fare colazione assieme a lui come una qualunque coppia normale….ma forse quei giorni non erano così poi lontani….come sarebbe andata la cena quella sera?
Stava così tanto fantasticando che non si accorse che ad un tavolo c’erano James e gli altri ragazzi del corso.
James appena la vide, le fece segno di raggiungerli e lei un po’ riluttante si avvicinò al tavolo. Immaginava già cosa le avrebbero chiesto.
“Buongiorno a tutti” disse lei
“Ciao” risposero gli altri fissandola.
Bella fece finta di nulla e si sedette ad un posto libero.
“Allora” fece James “tutto bene?”
“Certo James, tutto bene”
“Ieri sera?” continuò lui
-Ecco, figurati se non era la prima cosa che vogliono sapere tutti- pensò lei
“Ieri sera? Tutto bene James”
“No, te lo chiedo perché ti ho visto un po’ alterata  al telefono”
“Come? Ah si…nulla di che…diciamo che ho risolto qualcosa che si trascinava da un po’ di tempo”
“Sono contento per te, immagino che adesso ti sentirai meglio”
“JAMES!” si intromise a quel punto un’altra ragazza seduta con loro “ma perché continui a chiederle dei suoi fatti privati…..PIUTTOSTO…Bella ti abbiamo vista chiacchierare al bar con Mister Masen, VOGLIAMO SAPERE TUTTO”
“Tutto?” fece Bella
“Si dai, racconta che tipo è? Che vi siete detti ….stiamo morendo tutti dalla curiosità…..”
“Ma….niente di particolare, abbiamo chiacchierato del più e del meno. E’ una persona normalissima…”
“Normalissima? Il futuro presidente? Io non riuscirei neanche a dirgli come mi chiamo per l’emozione di trovarmelo davanti”
“Ti assicuro che invece è una persona molto alla mano” rispose lei
Anche gli altri ragazzi cominciarono a farle un mucchio di domande per sapere cosa si erano detti e che tipo fosse il futuro presidente della compagnia.
Bella rimase molto sul vago, non le piaceva per niente dover parlare con loro dei fatti suoi, ma avrebbe dovuto cominciare a farci l’abitudine, la sua vita da quel momento in poi sarebbe stata di pubblico dominio.
Solo James rimaneva in disparte, come se la cosa non lo interessasse, anzi, come se gli desse un certo fastidio.
Il resto della giornata trascorse abbastanza tranquillo. Bella seguì un paio di seminari ma la sensazione di essere osservata di continuo non l’abbandonò per tutto il giorno.
Quando il secondo seminario si concluse, mancava ancora un po’ all’ora del suo appuntamento e lei decise di trascorrere quel tempo nella sua camera, lontana da occhi indiscreti.
Si preparò con calma e cura, cercando di tenere l’emozione a freno e, tra la doccia, i capelli, il trucco, le sette arrivarono in un lampo.
Quando fu pronta, uscì dalla stanza e si diresse puntuale giù nella hall principale.
Aveva indossato un semplice abitino blu scuro con una stola sulle spalle e un paio di scarpe dal tacco non troppo alto, sperava che fosse adeguato al posto in cui Edward intendeva portarla.
Arrivata giù si guardò intorno, ma Edward non era ancora arrivato.
Sperava di non incontrare nessuno che la conoscesse, non voleva dare spiegazioni del perché del suo abbigliamento, ma sfortunatamente ad un tratto si sentì chiamare…e non era la voce di Edward…era James.
“Bella WOW” disse lui andandole incontro “come sei…elegante…”
“Ciao James…grazie” rispose lei visibilmente imbarazzata
“Dove vai vestita così?” chiese lui senza mezzi termini
“Io…ho un appuntamento”
“NO…non dirmi con Masen!”
“Bè e anche se fosse?”
“Ma dai Bella…che c’entri tu con uno come lui”
“In che senso scusa?”
“Ma non lo capisci…lui si vuole solo divertire…può avere tutte le donne che vuole”
“Grazie James, quindi io non sono abbastanza per lui, è questo che vuoi dire?”
“Voglio dire che per lui è solo un divertimento e una vale l’altra”
“Vedo che lo conosci bene”
“Ma dai, è un figlio di papà, nato e cresciuto nel lusso più sfrenato…non gli interessa nient’altro che fare la bella vita e divertirsi a discapito degli altri”
“James, non credo che presenziare per tutta la settimana a continue riunioni per questa fusione possa definirsi divertimento….mi dispiace ma tu non lo conosci affatto”
“E a te invece è bastata una sola serata per farlo?”
“Forse…e comunque, quello che faccio non son affari tuoi”
 
Nel frattempo Edward stava scendendo giù nella hall, in ritardo di cinque minuti a causa di una telefonata arrivatagli all’ultimo momento. Stava aspettando l’arrivo dell’ascensore quando si sentì chiamare.
“Edward” era Vittoria “che eleganza….dove vai di bello?”
“Esco, sono stufo del cibo dell’hotel e quindi stasera ho deciso di andare a mangiare qualcosa da Giovanni, un ristorante italiano che conosco”
“Ottima idea, quasi quasi mi unisco a te! Se mi dai solo dieci minuti per cambiarmi..”
“Vittoria” la interruppe Edward “non voglio sembrarti scortese…ma sono già in compagnia….e sono anche in ritardo. Perciò scusami, vado un po’ di fretta…a domani e ti auguro una buona serata” le rispose lui prima di sparire dentro l’ascensore.
 
Nel frattempo nella hall dell’albergo, James continuava a discutere con Bella cercando di dissuaderla dall’uscire con Edward. Bella dal canto suo, cominciava ad indispettirsi perché non tollerava questa intromissione d parte di James nei suoi affari privati.
Stavano continuando a discutere quando una voce l’interruppe
“Buonasera Isabella” era Edward che si avvicinò a loro.
Fulminò con lo sguardo James e poi si rivolse a Bella “stasera sei veramente radiosa” le disse facendola sorridere mentre James alzò gli occhi al cielo.
“Grazie Edward…sei molto gentile” rispose lei. Poi si volse verso James e disse “Edward ti presento James, è un altro corsista come me”
“Piacere” disse Edward tendendogli la mano
“Piacere mio mister Masen” rispose James cercando di non farsi intimidire
“Bella” aggiunse Edward “vogliamo andare? L’auto ci sta aspettando”
“Con piacere” rispose lei, poi si voltò verso James “allora ciao James, ci vediamo domani. Buona serata” e così dicendo posò il braccio attorno a quello che Edward le offrì.
“Arrivederla James” face Edward “piacere di averla conosciuta” ed entrambi si incamminarono verso l’uscita
“Arrivederci” fece James che riusciva a stento a trattenere il suo disappunto.
 
Bella ed Edward, osservati da tutti presenti nella sala, uscirono dall’hotel e si diressero verso una limousine che era parcheggiata proprio lì davanti, dove un autista era già pronto ad aprire loro lo sportello.
James intanto, dopo aver osservato la scena, si voltò quando si accorse di un’altra persona che li stava osservando con aria non molto benevola: Vittoria. Lei, appena la coppia fu uscita, assunse un’aria molto infastidita e si diresse verso il bar dell’hotel.
-Mi converrà seguirla- pensò James cominciando a muoversi nella sua stessa direzione –credo che io e la rossa laggiù abbiamo un certo interesse comune.
 
Nel frattempo Bella ed Edward invece erano intenti ad osservare il panorama di Miami by night dai finestrini della limousine.
Edward non voleva certo fare colpo su Bella, ma aveva preso quella macchina e aveva prenotato un tavolo in uno dei ristoranti più facoltosi della città perché voleva dare un assaggio a Bella di quella che sarebbe stata la sua futura vita d’ora in poi.
Arrivarono al ristorante e, una volta entrati, furono accolti immediatamente dal proprietario immensamente felice di averli loro ospiti.
“Signor Masen, le ho riservato il tavolo migliore nel suo solito privè, se volete  seguirmi” disse loro.
A quel punto Bella invece prese Edward per il braccio e gli disse “Senti Edward, non ti offendi se ti dico una cosa?”
“No certo” rispose lui
“Ecco io… preferirei cenare di là, nella sala principale, insomma in mezzo alle altre persone…”
“Ma…” fece Giovanni  “Madame, di là ho la sala piena, invece nel privè avrete tutta la privacy che si conviene a degli ospiti di riguardo come voi”
“Io preferirei comunque cenare nella sala principale come un’altra coppia qualsiasi” fece lei ed Edward capì cosa intendesse dire.
“Giovanni” intervenne Edward “ti ringrazio ma voglio accontentare i desideri della mia signora e pertanto, ci daresti un tavolo di là?”
“Ecco…veramente di là è rimasto libero solo un tavolo, quello vicino al camino...non so se..”
“Andrà benissimo” rispose Bella
“E niente cameriere personale” aggiunse Edward “facci servire da uno dei camerieri che si occupano anche degli altri….e acqua in bocca!”
“Come vuole lei signor Masen” rispose interdetto Giovanni e li fece accompagnare da uno dei suoi ragazzi al tavolo
“Questi ricchi” disse sottovoce Giovanni appena loro si furono allontanati “più soldi hanno e più sono strambi!”
Bella ed Edward arrivarono al tavolo e si sedettero. La gente intorno fece poco caso a loro, erano tutti intenti nelle proprie conversazioni.
Bella ed Edward si guardarono e sorrisero “Come una normale coppia a cena” disse Bella e lui per tutta risposta intrecciò le dita alle sue sopra il tavolo.
Ordinarono quando il cameriere riuscì a liberarsi e ad andare da loro, ed attesero il loro turno per mangiare proprio come tutti gli altri.
La serata passò piacevole chiacchierando ed Edward ribadì che James non gli piaceva affatto, era alquanto geloso, ma Bella minimizzò la cosa. D’altra parte anche lei era gelosa di Vittoria, ma cercava di dare poca importanza alla cosa.
Ad un certo punto Bella si alzò per andare alla toilette.
Aveva finito di sistemarsi il vestito e stava per aprire la porta, quando sentì due voci femminili discutere nell’anticamera del bagno.
“Ti dico che è lui….”fece la prima
“Ok, va bene e anche se fosse?” rispose la seconda
“Anche se fosse? Ma dico ti rendi conto? Stiamo parlando di Edward Masen, il presidente del polo finanziario più importante del paese…senza contare che è uno degli uomini più affascinanti che io abbia mai visto”
“Ma se avrà l’età di tuo figlio!”
“Ma cosa vuoi che mi interessi…un bell’uomo è sempre un bell’uomo. Sai che ti dico, io vado a parlargli”
“Si e che gli vorresti dire?”
“Qualcosa mi verrà in mente…ma almeno sai che invidia con le altre del circolo quando dirò di aver conosciuto Edward Masen?”
“A parte che uno come Edward Masen non siederebbe certo nella sala in mezzo a tutti, e comunque, anche se fosse veramente lui, cosa che dubito, io non voglio essere coinvolta nelle tue idee strampalate”
“Ti dico che è lui…ne sono sicura…e te lo dimostrerò”
E così dicendo le due voci si allontanarono. Bella uscì dal bagno e riuscì ad affacciarsi alla sala appena in tempo per vedere a chi appartenessero le due voci: erano due signore di mezza età molto eleganti…..ma avevano ragione, avranno avuto entrambe pressoché l’età della madre di Edward.
Le vide ritornare al loro tavolo, dove erano rimasti i mariti ed altri amici, e una delle due continuava ad allungare il collo in direzione di Edward.
Bella tornò al suo tavolo e appena si sedette disse “Edward Masen, ma tu fai colpo veramente su tutte, senza distinzione di età!”
“Come?” chiese lui stupito
Bella si stava accingendo a raccontargli l’accaduto, quando sentirono entrambi una voce
“Mi scusi, signor Masen?” era la tizia di prima
Edward non fece neanche in tempo a girarsi per vedere chi fosse, quando Bella esclamò “Oh tesoro, ci risiamo anche qui!”
Edward si voltò verso di lei ma Bella proseguì rivolta alla signora “Non me lo dica, lo ha scambiato per Edward Masen vero?”
“Oh” fece la signora presa in contropiede “effettivamente si”
“Guardi, mi crede se le dico che è una persecuzione ormai? Ovunque andiamo incontriamo gente che lo scambia per lui.”
“Oh vuole dire che lui non è..”
“No, no, certo che no. E secondo lei un plurimiliardario starebbe seduto qui in mezzo a tutti aspettando che qualche cameriere si degni di servirci il secondo? Lo sa da quanto stiamo aspettando?” fece Bella
“Oh” rispose la signora “effettivamente…non ci avevo pensato…bè, allora scusate se vi ho disturbato”
“No, si figuri, non è colpa sua” fece Bella
“Scusatemi ancora e…buon proseguimento”
“A lei” rispose Bella e vide la signora tornare al suo posto con la coda tra le gambe mentre l’amica le ripeteva “Ah…te l’avevo detto io!”
Bella a quel punto, trattenne a stento una risata e poi spiegò l’accaduto ad Edward, facendo sorridere anche lui.
Terminarono la cena e, come una coppia qualsiasi, si alzarono ed andarono a pagare il conto. Stavano per uscire dal locale quando, nell’anticamera dove c’era il guardaroba, incontrarono ancora la signora di prima, assieme ai suoi amici, che stavano indossando i cappotti e le giacche. Bella Ed Edward furono più veloci e, una volta indossate le loro giacche, salutarono la signora con un cenno e uscirono.
Si presero per mano e si diressero alla limousine che era parcheggiata lì davanti e gli attendeva.  Edward fece cenno all’autista di restare alla guida, non c’era bisogno che venisse ad aprirgli lo sportello. Ma proprio in quel momento, sentirono un grido alle loro spalle. La signora di prima aveva indossato il cappotto e una volta fuori dal locale si era accorta di loro e della limousine.
“MA ALLORA E’ PROPRIO LUI!!” cominciò a gridare con la palese intenzione di volerli raggiungere
“Sali, Sali!” esclamò Bella divertita ad Edward, “ci ha scoperti!”
Entrambi si affrettarono a salire nell’auto ed Edward disse all’autista “vai! Parti! subito!”
L’autista non capì ma obbedì e con una sgommata la limousine si mosse immediatamente lasciando la signora ancora sul marciapiede che cercava invano di raggiungerli
Bella ed Edward allora scoppiarono a ridere.
“Oddio” fece lui “che faccia ha fatto”
“Già” rispose lei “e pensare che ti ha avuto sotto il naso per tutta la sera”
“Non avevo mai passato una serata così” fece lui “mi sono proprio divertito, tutto merito tuo”
“Vedi” rispose lei “chi lo dice che una cena in limousine in un ristorante facoltoso debba essere per forza noiosa?”
“Oh Bella, non so che farei senza di te, sei una continua sorpresa” fece lui baciandola.
Poi continuò “ascolta Bella…io avrei una cosa da chiederti”
“Dimmi pure”
“Domani sarà l’ultima sera che passiamo qui e ci sarà il galà finale”
“Si certo, durante il quale sarà annunciata la tua nomina a presidente”
“Si…ecco io…vorrei che tu domani mi accompagnassi ufficialmente…e sedessi al tavolo accanto a me…te la senti ? non c’è bisogno che tu mi risponda subito…se ci vuoi pensare”
Bella era rimasta interdetta da quella richiesta, ne sarebbe stata all’altezza? Edward non avrebbe fatto una cattiva figura con lei? Ma in fondo era questo che significava stargli accanto…e da qualche parte doveva pure cominciare a farlo…
“Non ho bisogno di pensarci Edward” rispose “domani sera sarò accanto a te!”
 

  
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