Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: dahbanana    09/02/2013    18 recensioni
In un qualsiasi college di Londra, s'incrociano le vite di dieci persone.
Liam, fin troppo buono, altruista e razionale.
Niall, dolce e timido ma anche molto determinato.
Harry, ragazzo impulsivo che ama divertirsi e flirtare.
Zayn che è tutto un mistero.
Louis l'amante delle scommesse, abbastanza menefreghista che vive la vita un po' come viene, molto pieno di sé ed anche un po' viziato.
Tiffany, determinata ed orgogliosa, talvolta un po' infantile.
Joelle, che sembra essere una ragazza semplice e parecchio timida finché non la si conosce, e si capisce che in realtà é molto di più.
Caroline una ragazza francese molto riservata, dalla corazza dura.
Queen, che ama divertirsi e che se ne frega del giudizio degli altri.
E poi c'è Alex, la sorella di Tiffany, una ragazza che anche non frequentando lo stesso college, si ritrova coinvolta in tutto questo grazie al destino.
********************************************************************************
“Dicono che l'amore sia uno dei sentimenti più forti che esista al mondo.
Che sia un sentimento talmente potente da riuscire a prendere il sopravvento su una persona.
Un sentimento capace di condizionare le tue azioni e le tue parole.
Un sentimento dal quale, nonostante i tuoi continui sforzi, non riuscirai mai a scappare.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 




Capitolo XXXIV

 

Pov Caroline

Durante la lezione di filosofia, credevo che la mia testa sarebbe scoppiata da un momento all'altro. Decisi che sarei uscita a prendere una boccata d'aria, così, dopo aver chiesto il permesso al professore, sgattaiolai fuori.

Mi diressi verso il bagno, mentre brividi strani si impossessavano del mio corpo.
Aprii il getto dell'acqua fredda prima di bagnarmi il viso ed alzare lo sguardo verso lo specchio osservando il mio riflesso: avevo le guance rosse che contrastavano con un pallore generale.
Feci una smorfia e mi asciugai il viso prima di uscire dal bagno, dirigermi verso il cortile per farmi una passeggiata all'aria aperta. Sicuramente mi avrebbe fatto bene.
L'aria però era piuttosto frizzante e cominciai a sentire la testa pulsare ancora di più. Sentendomi sempre più debole, cercai di avvicinarmi alla panchina più vicina, sulla quale però notai che era seduto un ragazzo che riconobbi subito, intento a digitare qualcosa sul suo iPhone. Era Louis.
Mi immobilizzai, intenzionata ad andarmene prima che mi potesse vedere, ma evidentemente lui percepì la mia presenza, perché alzò di scatto la testa, puntando i suoi occhi su di me.
-
Uh, chi si vede!- esclamò con il suo ghigno fastidioso ad increspargli le labbra -Come mai qui? Sentivi la mia mancanza?-
mi chiese con tono canzonatorio.
-
Niente affatto.- risposi stringendomi nelle spalle, prima che una fitta alla testa mi facesse chiudere gli occhi per un attimo.
Louis mi guardò, senza dire nulla, con uno di quegli sguardi che ti spogliano e ti fanno sentire in imbarazzo. Lo osservai anche io: i
ndossava una cuffia di lana blu, dei jeans e una maglietta grigio scuro a maniche corte. Come se non fossimo in inverno! Ma come faceva?
-Ah no?- mi chiese fingendosi dispiaciuto -Tu invece mi sei mancata tanto-.
Alzai gli occhi al cielo -Non dire scemenze, ci siamo visti ieri a lezione-
Louis sorrise e scosse leggermente la testa, poi si alzò dalla panchina per venire vicino a me.
Troppo vicino forse.
Se avesse provato a baciarmi, lo avrei lasciato fare. Come tutte le altre volte a dire il vero, solo che questa volta sarebbe stato perché non ero in grado di reagire, non per altro. La testa infatti, continuava a pulsare e i brividi non mi davano tregua nemmeno per un attimo.
Improvvisamente la vista mi si annebbiò completamente e sentii ogni singola fibra del mio corpo perdere la forza per resistere.
-Carol, cos'hai?- mi chiese Louis allarmato, ma non avevo più nemmeno la forza di parlare. Ad impedirmi di finire a terra con un tonfo sordo però, furono due braccia forti e solide che mi sorressero. Il resto fu buio totale.




Pov Tiffany


Era tutto il giorno che correvo da una parte all'altra del college. Prima di tutto avevo consegnato la nuova autorizzazione alla preside che mi aveva dato altre prevendite, vendute da me fra un cambio dell'ora e l'altro. Ed infine avevo seguito le lezioni e parlato per telefono con il direttore commerciale di una ditta di alcolici, che ci avrebbe fornito da bere per la festa.
La sera precedente, quando Zayn mi aveva riaccompagnata a casa, le novità erano cominciate quando avevo trovato Harry abbracciato sul divano con Joelle.
Mi avevano raccontato, leggermente imbarazzati, di essersi messi insieme per davvero e che la cosa si stava facendo sempre più seria.
Nel sentire la notizia ero rimasta piacevolmente sorpresa, dato che non mi aspettavo che Harry si sarebbe davvero deciso a farsi avanti, ma ero davvero felice per loro. 
Will invece, che probabilmente non aveva voluto fare da terzo incomodo, era uscito con Louis, che si era offerto di fargli conoscere un nuovo bar, che era stato appena inaugurato nel centro di Londra.
Dopo una cena a base di pizza poi, avevo ricevuto una chiamata su skype da parte di Alex.
Mi aveva raccontato di essere riuscita finalmente a realizzare il suo sogno, e che il giorno dopo, sarebbe tornata alla Sony per firmare un contratto musicale. Mi era sembrata felice come non la vedevo da tanto tempo, -forse troppo-, nonostante avessi capito che le mancavamo molto. E non solo io e Joe, ma anche, -se non addirittura, specialmente-, Niall.
Finalmente si era decisa a raccontarmi che lei e l'irlandese si erano messi insieme e che erano davvero molto felici. Ci aveva messo un po' ad aprirsi con me, ma alla fine ci era riuscita.
Per quanto riguarda Zayn, ero particolarmente contenta dato che ero riuscita a stabilire una specie di tregua con lui, siccome si era dimostrato molto di più di quello che avevo pensato fosse. Il giorno precedente, insieme a lui, era stato perfetto e mi chiedevo come sarebbe stato quando ci saremmo rivisti. 




Pov Caroline

Quando riaprii gli occhi, dovevano essere ormai le prime ore del pomeriggio. Mi guardai intorno, spaesata e con la testa ancora pesante.
Non avevo mai visto quella stanza, e quello non era di certo il mio letto.
Era un grande camera da letto con le pareti bianche e gli arredi di colore blu. Il letto in legno massiccio era enorme ed ultra-moderno.
Avevo ancora ricordi confusi di quello che era successo e non mi sentivo per niente bene. L'unica cosa certa che ricordavo era la faccia di Louis ad un millimetro dalla mia che faceva sfoggio del suo sorriso impertinente, dopo di che, vuoto.
Piano, senza fare movimenti bruschi, mi sollevai sui gomiti, senza riuscire a fare altro, visto che non appena alzai la testa, la camera prese a girare.
-Come ti senti?- il suo della voce di Louis mi fece sussultare, avendomi colta alla sprovvista. Mi voltai a guardarlo con espressione sorpresa, mentre lui veniva a sedersi sul bordo del letto.

-Come ci sono arrivata fin qua?- gli chiesi mentre lo guardavo con le sopracciglia aggrottate, in cerca di spiegazioni.
-Sei svenuta stamattina, ed hai la febbre alta. Non devi muoverti.- ribatté lui, ignorando la mia domanda, mentre mi spiengeva delicatamente di nuovo sul cuscino.
-Ma dove siamo?- provai di nuovo, cominciando ad agitarmi, mentre lui mi pigiava un panno bagnato e gelido sulla fronte. -Devo andare a casa mia.- affermai, ma ero talmente debole che probabilmente non sarei arrivata nemmeno alla porta.
Louis scosse la testa con vigore -Neanche per sogno dolcezza, tu non ti muovi di qui.- sentenziò con un tono che non ammetteva repliche.
Sbuffai sonoramente per poi osservarlo, inarcando un sopracciglio. -Ti diverti a vedermi così vulnerabile, vero?- domandai retoricamente.
-Ti assicuro che ho tutta un'altra idea di come io e te potremmo divertirci insieme.- mi rispose però Louis, ammiccando malizioso.
Alzai gli occhi al cielo.
Era assurdo come anche in quella situazione fosse in grado di fare battute!
-Allora, dove siamo?- insistetti, ignorando la sua provocazione.
Lui alzò gli occhi al cielo a sua volta, aprendosi in un mezzo sorriso sexy.

Aspetta... cosa? Avevo forse definito “sexy” il sorriso di Louis Tomlinson? La febbre mi stava facendo delirare, sicuramente. Non c'era altra spiegazione.
-Siamo a casa mia e dei ragazzi. Non ti ho sequestrata- sbuffò divertito.
-Che ore sono? Devo andare a prendere Sophie all'asilo- tentai di nuovo di alzarmi, ma fui di nuovo riaccompagnata sul cuscino.
-Mi pare di essere stato chiaro. Non ti muovi di qui finché non ti sarà scesa la febbre.- ribatté perentorio.

I nostri genitori erano partiti per lavoro, e se non fossi andata a prenderla io, Sophie sarebbe rimasta sola.
Provai dunque a protestare, ma lui mi anticipò -Per tua sorella non ti preoccupare, me ne occupo io. Tu ora pensa solo a riposare.- mi rassicurò -In che asilo va?- mi chiese poi.
Esitai un attimo, ma infine mi decisi a rispondere -Quello qui vicino, infondo alla strada-
Lui annuì, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
-Louis...- lo chiamai con tono flebile. Si voltò a guardarmi e sentii una fitta allo stomaco -Grazie.-
Lui sorrise annuendo lievemente per poi lasciare la stanza, mentre io mi riaddormentai.




Pov Zayn


Avevo appena finito di chiamare un amico, che durante la settimana faceva il buttafuori in una discoteca appena fuori Londra. Ero riuscito a chiudere un ottimo accordo: Mark, il mio amico, insieme ad alcuni suoi conoscenti, si sarebbe occupato della sicurezza alla festa d'inverno del college, ed ero riuscito a definire una paga giusta, che rientrava nel budget datoci dalla preside.
Ero molto soddisfatto, essendo quella la prima volta che avrei organizzato un evento intero, e non mi sarei invece occupato solo della musica.
In attesa che arrivasse anche Tiffany al capannone sorrisi, ricordandomi della nostra conversazione del giorno precedente, durante il viaggio di ritorno a Londra.


-Posso farti una domanda?- le chiesi, mentre ci fermavamo nel parcheggio di un Autogrill per fare una pausa e bere qualcosa.
Tiffany annuì mentre si slacciava la cintura e si voltava verso di me.
-Come mai ieri in macchina, hai reagito in quel modo?- le chiesi, leggermente in difficoltà. Non era necessario specificare a cosa mi stessi riferendo, sapevamo entrambi di cosa stessi parlando.
La vidi immobilizzarsi istantaneamente, mentre la sua espressione si faceva tesa e colma di tristezza.
Mi sentii immensamente in colpa per quell'espressione.
La osservai dispiaciuto e posai la mia mano sulla sua. -Scusami, lasciamo perdere. Non voglio vederti triste- cercai di sorriderle.
E non so, forse per il mio sorriso, forse per la mia mano che stava stringendo la sua, o forse perché riuscì a leggere solo sincerità nel mio sguardo, ma Tiffany sembrò acquisire sicurezza e scosse il capo, decidendo di aprirsi con me.
-No... non c'è problema, tranquillo.- mi rassicurò forzando un sorriso -Mi sembra di doverti una spiegazione, in effetti.-
Scossi il capo, come a volerle dire che non era obbligata, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa, Tiffany cominciò a parlare.
-Avevo sette anni quando i miei genitori morirono in un incidente stradale.- disse, voltando lo sguardo verso il parabrezza.
-Ricordo ancora l'odore del dopobarba di mio padre e le urla di mia madre quando richiamava me ed Alex per tornare in casa per la cena, quando rimanevamo fino a tardi a giocare in giardino.- le sue labbra si incurvarono in un sorriso nostalgico -Insomma, ero molto piccola ma mi sono rimaste impresse nella mente molte immagini di quel periodo, odori, voci e luoghi in cui eravamo soliti andare insieme durante i weekend...- il suo sguardo era perso nel nulla mentre io, seduto al suo fianco, l'ascoltavo in silenzio con attenzione.
Nei suoi occhi c'era una luce diversa, una luce che non avevo mai scorto in quel grigio tendente all'azzurro. Mentre raccontava stava poggiata contro lo schienale del sedile ed ogni tanto si passava una mano fra i capelli.
Ero felice che si stesse aprendo con me, anche se non l'avevo mai vista così fragile, piccola e vulnerabile prima di allora.
-Comunque... era il sedici agosto, quando i miei genitori, dopo aver lasciato me ed Alex a casa di Joelle, uscirono a cena, per festeggiare il loro anniversario di matrimonio. Noi tre stavamo giocando a nascondino, ridendo e correndo per tutta la casa, mentre loro...- la sua espressione si fece sofferente mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Strinsi maggiormente la sua mano e Tiffany si voltò verso di me. Vederla così mi faceva sentire davvero troppo impotente, ed io odiavo quella sensazione.
Si asciugò una lacrima sfuggitale al controllo con il dorso della mano libera e deglutì, abbassando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate. -Un camion, guidato da un uomo sotto l'effetto di droghe investì la loro macchina e morirono sul colpo.- la sua voce si era incrinata ed il suo respiro era accelerato. -Ed é per questo che non riesco a guidare. Perché mi ricorda troppo quel brutto giorno...- concluse mentre alcune lacrime cominciavano a bagnarle le guance.
Istintivamente l'attirai a me, abbracciandola con tutta la forza che avevo, perché la sentivo talmente rigida che sicuramente non mi avrebbe sentita se non avessi stretto.
Dopo alcuni istanti Tiffany cominciò a ricambiare l'abbraccio, nascondendo il suo viso nell'incavo della mia spalla, cercando di calmare le lacrime e regolare il respiro.
-Shh... Non piangere.- sussurrai accarezzandole i capelli -Sei molto forte. Sono sicuro che se i tuoi genitori fossero qui, sarebbero molto orgogliosi di te, Tiffany.-
Lei alzò il volto, facendo incontrare i nostri sguardi -Non sono poi così forte se adesso sto piangendo come una bambina.- fece una smorfia, arricciando il naso, che mi fece sorridere intenerito.
Le depositai un bacio sulla fronte -E invece lo sei.- insistetti -Sei la ragazza più forte che abbia mai conosciuto.-

 

Mi accesi una sigaretta ancora sovrappensiero, quando un rumore proveniente da dietro di me, mi fece voltare di scatto.
Pensavo, anzi, ero sicuro, che mi sarei trovato davanti Tiffany, ma ormai il destino aveva deciso di sorprendermi. Una ragazza dai capelli biondo platino e due diamanti al posto degli occhi, mi stava osservando appoggiata all'entrata, con il suo solito sorriso malizioso e la sua espressione sicura di sé.
-Ehi- mi salutò, scostandosi dalla parete e cominciando ad avvicinarsi pericolosamente a me.

La guardai stranito, aspirando un altro tiro dalla mia sigaretta. -Ciao Queen- la salutai a mia volta -Che ci fai qui?- andai dritto al punto.
Non volevo essere maleducato, ma dopotutto era una domanda lecita. Lei non aveva alcun motivo per stare lì, in quel momento.
-Sempre molto diretto.- rise, continuando ad avvicinarsi -Tranquillo non ti seguendo. Sono venuta perché il professore di chimica, mi ha chiesto di passare a te e Tiffany gli appunti della lezione che avete perso, dato che sarà materiale di esame.- mi spiegò, tirando fuori dalla borsa dei fogli, che mi porse.
-Grazie mille- ribattei facendo per prenderli, ma Queen non mollò la presa. Inarcai un sopracciglio e lei mi sorrise insinuante. -Se ti serve aiuto perché non riesci a leggere la mia scrittura, Liam ha il mio numero- ammiccò, pronunciando quelle parole con tono sensuale.
Scossi la testa, non riuscendo però a trattenere un sorriso divertito. Certo, non ero interessato a lei, ma che la schiettezza di Queen, la sua solarità e il suo essere sempre così diretta, mi facessero ridere e trovarla simpatica, era indiscutibile.
-Grazie Queen, sei molto gentile- cercai di trattenere una risata mentre afferravo i fogli, depositandoli sul tavolo vicino.
Queen si spostò i capelli con una mano, dietro le spalle, in un gesto teatrale -Modestamente- si vantò, facendomi ridere.
-Devo andare.- dichiarò poi, dopo aver ricevuto un messaggio -Il tuo migliore amico mi aspetta per studiare- sorrise.
-Va bene. Grazie per gli appunti Queen- la ringraziai sorridente.
-Figurati- mi rispose prima di sporgersi a lasciarmi un lungo bacio sulla guancia.
Proprio in quel momento Tiffany entrò, trovandoci in quella situazione abbastanza compromettente.
Mi allontanai velocemente da Queen, mentre Tiffany non era ancora riuscita a proferire parola, né tanto meno a muoversi di un millimetro.
Buttai il mozzicone a terra, avvicinandomi a lei, che risvegliatasi da quello stato di shock, si era voltata e stava uscendo dal capannone a passo spedito.
Mi voltai verso Queen in cerca di aiuto e lei mi fece segno di seguirla, così annuii grato e ripresi a rincorrerla.
-Tiffany!- la richiamai, senza ottenere risultati.
-Tiffany fermati! Non é come pensi- ripetei raggiungendola.
Improvvisamente si girò verso di me, stringendo i pugni come se stesse cercando di mantenere la calma, e mi squadrò con espressione disgustata per poi rigirarsi, ma io l'afferrai per il polso bloccandola e facendola girare nuovamente nella mia direzione. -Tiffany lasciami spiegare- esclamai alterato.
Odiavo che la gente saltasse a conclusioni affrettate.
-Non mi devi spiegare assolutamente nulla! Non voglio nemmeno sapere, non mi interessa- strillò liberandosi dalla presa e indietreggiando -Se adesso te la fai con Queen, per me fa lo stesso. Anzi, più tempo trascorri insieme a lei e meno tempo dovrò sopportare la tua presenza.- sputò con cattiveria.
Dopo aver sentito quelle parole, rimasi in silenzio, limitandomi ad irrigidire la mascella e a stringere le mani a pugno.
Lei non poteva arrabbiarsi, né trattarmi in quel modo. Non ne aveva il diritto. Ero stato io quello ad averla consolata, stringendola fra le braccia nemmeno un giorno prima! Ero io quello che continuava a dimostrarle di tenerci e di essere interessato, non lei! Io volevo solo spiegarle che era stato soltanto un malinteso e lei cosa faceva? La stronza, ecco cosa.
-Come vuoi- dissi a denti stretti superandola e dirigendomi verso il parcheggio del college.
-E adesso dove vai?- esclamò Tiffany.
-A casa.- esclamai a mia volta, senza nemmeno voltarmi.
-Non puoi, abbiamo da fare! Dobbiamo organizzare una festa, ricordi?- alzò la voce per farsi sentire dato che la distanza fra di noi continuava ad aumentare. Non l'ascoltai e non mi voltai nemmeno. Mi ero stancato del suo comportamento e non ero di certo dell'umore per organizzare una stupida festa.




Pov Alex

Ero appena uscita dalla casa discografica. Ero troppo felice, sembrava stessi vivendo in un altro mondo. Davvero non riuscivo a capacitarmene che io, Alex Morris, avessi appena firmato un contratto con la Sony Music, una delle maggiori case discografiche di tutto il mondo.
La musica era sempre stata la mia più grande passione e il mio sogno più grande si era finalmente avverato.
Cantavo da quando ero piccola. Ricordo ancora perfettamente i litigi con mia sorella perché lei doveva studiare e io non la smettevo di cantare. Oppure quando ancora eravamo molto piccole e nel scegliere a che gioco giocare, io proponevo sempre le gare di canto. Tiffany però, che era sempre stata una bambina iperattiva e preferiva di gran lunga giochi che comprendessero molto movimento, voleva giocare solo a nascondino o a rincorrerci per il giardino, e quindi finivamo sempre con il discutere.
Alla fine però io e Tiff, che eravamo sempre andate molto d'accordo, decidevamo sempre di fare entrambi i giochi, così da accontentare tutte e due.
Ricordo perfettamente anche nostra madre, che adorava rimanere a guardarci seduta su una sedia in vimini, posta nel porticato davanti a casa. Non credo mi dimenticherò mai il suo sorriso, dal quale traspariva tutto l'amore che provava per noi due.
A quel ricordo, sorrisi mentre una lacrima seguiva il suo percorso, segnando la mia guancia ed andando a morire nella mia bocca.
Venni riportata alla realtà quando sentii il mio nome essere chiamato da una voce lontana.
Mi voltai confusa, cercando di identificare l'origine della voce, e solo allora
lo vidi.
Dall'altra parte della strada, vicino allo Strarbucks c'era
lui... Adam Lockwood, nonoché mio ex-fidanzato.
Mi stava salutando con la mano, facendomi segno di andare da lui, mentre le sue labbra erano incurvate in un sorriso seducente. Sorriso di cui mi ero innamorata e che un tempo era capace di farmi battere forte il cuore. Ma anche, sorriso che, dopo che mi aveva lasciata, non avevo fatto che cercare di dimenticare per mesi.

Il cuore cominciò a battermi velocemente e mi guardai in giro, cercando una via di fuga, ma non la trovai.
Beh, avrei comunque potuto far finta di niente ed andarmene...
No, troppo tardi, Adam si stava già avvicinando a me.
-Alex! Quanto tempo- esclamò raggiante, abbracciandomi con trasporto e lasciandomi completamente spiazzata.
-Ciao... Adam- mormorai a disagio, b
attendo delicatamente una mano sulla sua spalla.
-Che bello vederti! Non ci vediamo da tanto tempo, che fine avevi fatto?- mi chiese allontanandosi e continuando a guardarmi con quel sorriso.
-Già, tre mesi- ricordai, cominciando a torturarmi le mani. -Sono stata a New York per le vacanze, a casa dei miei zii.- aggiunsi in risposta alla sua domanda.

Adam conosceva bene la mia storia, e a dire il vero era anche stato l'unico dei miei fidanzati ad aver conosciuto la mia famiglia.
-Che bello, salutameli quando li senti di nuovo- mi raccomandò allegro.
Annuii, forzando un sorriso. “
Certo, contaci” pensai.
-Ti ho vista uscire tutta contenta dall'edificio della Sony...- cambiò discorso, dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante.
-Sì- confermai, aprendomi in un vero sorriso -Ho appena firmato un contratto!- annunciai allegra.
Lo vidi sgranare gli occhi, probabilmente sorpreso, ma cercò quasi subito di ricomporsi.
-Wow, ma é fantastico Alex!- esclamò con fin troppa enfasi, per risultare sincero.

Certo, il suo orgoglio doveva essere stato ferito, adesso che aveva scoperto che ero riuscita ad andare avanti senza di lui, e a FIRMARE UN CONTRATTO CON LA SONY, dopo che mi aveva lasciata.
Annui sorridendo soddisfatta.
-Hai realizzato il tuo sogno, sono contento. Te lo meriti- affermò mentre il suo sguardo si faceva più intenso.
-Che c'è?- gli chiesi inarcando un sopracciglio.
-Ti ricordi quando trascorrevamo i pomeriggi a pianificare il nostro futuro insieme?- mi chiese sorridendo leggermente, cercando di ricordare i vecchi tempi. -Tu saresti diventata una cantante di fama mondiale, ed io il proprietario di una catena di ristoranti...-
Annuii rimanendo un attimo incantata dai suoi occhi scuri e profondi, ma non appena lo sentii sfiorare la mia mano, la ritrassi, indietreggiando.
Avevo già sofferto troppo per colpa sua.
-É stato tempo fa, Adam.- risposi scuotendo il capo, mentre il mio cellulare prendeva a vibrare nella mia tasca, segno che era arrivato un messaggio.
-Alex, io...- ritentò, ma io gli feci segno di aspettare, mentre tiravo fuori il mio cellulare ed aprivo il messaggio.


Per vederti sorridere, potrei colorare il cielo di un altro colore.

Voglio risvegliarmi all'alba al tuo fianco ed amare solo te.

Scriverò più di un milione di canzoni per farti sapere che il mio cuore appartiene solo a te, che il tuo sorriso mi fa sorridere e che non ha senso camminare se tu non sei al mio fianco a tenermi la mano.

Mi manchi da impazzire, ogni giorno di più, e sono molto orgoglioso di te.

Meriti tutte le cose belle che ti stanno succedendo.

Ti amo e sì, sarò pure sdolcinato, ma questo é l'effetto che mi fai.

-Niall

 

Alla fine del messaggio stavo sorridendo come un'ebete, mentre gli occhi mi si erano fatti lucidi.
Adam si schiarì la voce, attirando la mia attenzione. Alzai lo sguardo sul suo, che mi stava osservando con aria curiosa ed indagatrice. Sorrisi innocentemente mentre mi affrettavo a riporre nuovamente il cellulare nella tasca, con l'intenzione di chiamare Niall non appena fossi riuscita a liberarmi del mio ex.
-Adam é stato davvero un piacere rivederti, ma adesso devo proprio andare- dichiarai, cercando di apparire dispiaciuta.
-Tranquilla Alex, sarà per un'altra volta- mi rassicurò lui.
-Magari potremmo uscire insieme uno di questi giorni- mi propose, inclinando leggermente il capo in attesa di una mia risposta.
Aggrottai la fronte, cercando di reprimere una smorfia di disappunto. Uscire con il mio ex in memoria dei vecchi tempi? Beh, diciamo che non rientrava nella top ten delle cose che mi sarebbe piaciuto fare. -Hum... sì, magari- risposi forzando un sorriso.
-Ci vediamo allora- sorrise allegro.
Annuii -Ciao Adam- lo salutai, prima di voltarmi, dirigendomi verso la mia auto.
Non appena ebbi chiuso lo sportello, mi rilassai sul sedile, tirando fuori il cellulare.
Rilessi più volte il messaggio prima di decidermi a chiamarlo.
-Ciao- mi salutò con voce allegra, non appena ebbe risposto.
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo-
Niall rise ed io chiusi gli occhi per potermi godere quel suono al massimo. -Suppongo tu abbia letto il mio messaggio- disse poi, ed ero certa stesse sorridendo.
-Sì- annuii, nonostante sapessi non avrebbe potuto vedermi -E mi é piaciuto davvero tanto- sussurrai.
-Sono contento- ribatté con tono dolce. -Com'è andata alla casa discografica?- mi chiese poi.
-Benissimo, cominceremo da lunedì prossimo- risposi allegra. -Tu cosa stai facendo?- gli chiesi a mia volta.
-Uhm.. sto andando al parco con Sophie- mi rispose con un tono ambiguo, facendomi provare un moto di gelosia.
-E chi é questa Sophie?- domandai seccamente, senza preoccuparmi di nascondere il mio fastidio.
Niall scoppiò a ridere e non smise finché non lo minacciai che avrei messo giù se non mi avesse risposto.
Il fatto che quella faccenda lo facesse divertire, non faceva che innervosirmi di più.
-Alex, non ci credo che sei gelosa- disse fra una risata e l'altra.
-E anche se fosse? Quel é il problema?- domandai stizzita.
Niall rise divertito -Forse che tu sia gelosa di una bambina di cinque anni?- mi chiese retorico.
-Come?- sbarrai gli occhi, credendo di aver sentito male.
-Hai capito bene, Sophie ha cinque anni.- confermò lui divertito -Me ne sto prendendo cura per fare un piacere a Louis.- mi spiegò.
Rimasi un attimo in silenzio prima di scoppiare a ridere a mia volta, sollevata.
-Scusa- mormorai infine, sentendomi una stupida per aver pensato che mi stesse tradendo.
-Tranquilla, mi é piaciuto sapere che sei gelosa di me.- ghignò prendendomi in giro.
-Divertente- borbottai, cercando di sembrare offesa.
Lui ridacchiò -Lo sa che ti amo- disse, e come la prima volta, il mio cuore prese a battere forte mentre sul mio volto si faceva largo un sorriso innamorato.
-Anch'io. Ti chiamo stasera.- dissi prima di mettere giù, ed infine strinsi il cellulare al petto, sospirando come una stupida ragazzina alla prima cotta.
Dio Santo, Niall Horan mi aveva stregata, non era possibile che fossi così tanto innamorata. 




Pov Caroline

Misi le mani sotto al
cuscino e respirai profondamente, prima di aprire gli occhi con molta calma. Fuori era già buio e Louis era seduto alla sua scrivania, intento a scrivere qualcosa su un quadernetto.
-Che fai?- gli chiesi rompendo il silenzio, che regnava sovrano nella stanza. Louis spostò lo sguardo su di me, sorpreso di sentirmi parlare.
-Ehi, sei sveglia!- si alzò rapidamente e raggiunse il bordo del letto, per poi sedersi di nuovo. Mi posò una mano sulla fronte e scosse un po' la testa. -Sei ancora calda.- dichiarò con aria seria.

Non mi sarei mai immaginata che Louis avesse anche quel lato da crocerossina. Ripensando a come si stava prendendo cura di me non riuscii a trattenere un sorriso.
-Che c'è?- mi chiese confuso.
-No, niente. Mi stavo solo chiedendo chi ti avesse insegnato a prenderti così bene cura delle persone.- risposi semplicemente.
-Mia madre é un'infermiera.- mi rispose stringendosi nelle spalle -E comunque é la prima volta che lo faccio, quindi più che essere bravo a prendermi cura delle persone, sono bravo a prendermi cura di te.- aggiunse facendomi avvampare.
Mi osservò con sguardo profondo prima di distoglierlo da me, andando ad immergere nuovamente un fazzoletto nell'acqua.
Sospirai abbassando lo sguardo sul mio corpo, ed accorgendomi di star indossando solo l'intimo ed una maglietta a righe, che mi arrivava giusto fino a metà coscia.
Sgranai gli occhi e se possibile, avvampai ancora di più di quanto già non fossi calda. -Louis!- strillai, facendolo voltare allarmato -Mi hai spogliata?- chiesi, con una voce stridula a causa della sorpresa.
Lui alzò gli occhi al cielo -Carol non mi approfitterei mai di una ragazza che non é nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali.- affermò. -Ma per far scendere la temperatura del tuo corpo, stare troppo vestita non ti aiutava- mi spiegò senza alterarsi.
-Okay... ma... avrei potuto farlo io!- comincia a balbettare imbarazzata.
-Certo, debole come sei, non saresti nemmeno capace ad alzarti da questo letto.- ribatté lui osservandomi divertito. -E poi tranquilla, é stato un piacere.- ammiccò facendomi innervosire -Anche se ammetto che credevo sarebbe stato più facile resisterti. Hai delle gambe da urlo! É stato davvero difficile convincermi sul prendermi SOLO cura di te.- aggiunse cercando di rimanere serio.

Aveva anche il coraggio di scherzarci su! Io stavo morendo dall'imbarazzo, e lui mi prendeva in giro!
-Idiota- borbottai incrociando le braccia al petto, indispettita.
Louis
non riuscì a trattenere una risata. -Dovresti prendere la medicina, ma non puoi farlo a stomaco vuoto. Ti va di mangiare qualcosa?- mi chiese poi, cambiando completamente discorso.
Annuii piano e lui si alzò dal letto per raggiungere di nuovo la porta e sparire.
Qualche minuto più tardi ricomparve con un vassoio su cui erano appoggiati un piatto, un bicchierone d'acqua ed una pillola. -Ecco qua: brodo di pollo.- annunciò sorridente.
-L'hai fatto tu?- chiesi, tra l'incredulo e il preoccupato.
-No, tranquilla, io sono un disastro in cucina. L'ha fatto Joelle.-
-Joelle?- domandai sgranando gli occhi -Anche lei é qui?- domandai agitandomi.

Chi sa cosa doveva aver pensato, sapendomi lì, nella stanza di Louis, mezza nuda. Che figura! Volevo sotterrarmi dalla vergogna.
Louis inarcò un sopracciglio, probabilmente confuso dalla mia reazione, ed annuì. -Da quando lei e Harry si sono messi insieme, non si mollano più.- mi spiegò.
Assentii, provando a dimostrami indifferente. -Quindi non rischio di morire avvelenata?- domandai cercando di spostare l'attenzione su altro.
Louis assottigliò lo sguardo -Mangia- ordinò.
Lo guardai storto, ma infine decisi di obbedire. Il brodo era piuttosto buono anche se dovetti sforzarmi parecchio per mangiarlo, visto che la febbre era ancora troppo alta perché avessi fame.
-Grazie.- mormorai quando ebbi finito, mentre Louis mi aiutava ad appoggiare il vassoio sul comodino.
-Figurati, adesso prendi questa.- disse porgendomi la pillola e il bicchiere con l'acqua. Ingoiai il tutto rapidamente, poi lui si sedette accanto a me, passando un braccio intorno alle mie spalle e spostandomi leggermente verso di lui. Immediatamente venni investita dal suo profumo, ed una stretta allo stomaco mi ricordò che forse quel ragazzo incredibilmente fastidioso, non mi era del tutto indifferente, ma subito dopo mi pentii dei miei pensieri. Non potevo lasciarmi guidare dagli ormoni, non potevo assolutamente.
Louis era diventato il mio cuscino e anche se sapevo che non era una posizione proprio appropriata, dato che mi ero ripromessa di odiarlo, ma nonostante tutto non mi lamentai e lo lasciai fare.
-Come ti senti?- mi chiese dolcemente, mentre io chiudevo gli occhi e mi lasciavo coccolare da lui che aveva preso a massaggiare piano la mia schiena.
-Debole.- risposi semplicemente. -Sophie?- chiesi poi.
-Sono andato a prenderla all'asilo insieme a Niall. L'ho fatta portare un po' al parco, ed ora é giù che gioca con i ragazzi.- mi rispose.
-Louis... grazie.- dissi piano, quasi in un sussurro, poco prima di addormentarmi.




******************************************************************************************


*SPAZIO AUTRICE*

Hola! Come state belle? Io abbastanza male, ho un mal di gola assurdo e la febbre :(
L'unica cosa positiva dell'essere malata, é che essendo rimasta a casa ieri, sono riuscita a scrivere il capitolo e oggi a correggerlo. Avendoci messo molto impegno, spero sia stato di vostro gradimento :)
Come avete potuto notare in questi ultimi capitoli, la trama si sta movimentando sempre di più e devo dire che questa cosa mi sta piacendo davvero tanto. Non sapete quanto mi diverta a scrivere i capitoli, giuro che se avessi tempo ne scriverei tipo minimo uno al giorno!
Parlando del capitolo... Chi lo vuole Louis Tomlinson come infermiere personale? ahahahahha
Caroline, nonostante stia cercando in tutti i modi di non darlo a vedere, sembra averlo apprezzato mooolto!
In questo capitolo Harry e Joelle vengono solo citati, ma si parla comunque di quanto il loro rapporto stia diventando serio. Nei prossimi ci saranno più loro scene, non disperate ;)
Tiffany e Zayn continuano ad avere i loro momenti di odio e amore che non finiscono mai... Ed ovviamente non poteva mancare il litigio, scusatemi, lo so che mi state odiando per questo, ma andava fatto ahahahah
Queen in questo capitolo vi é piaciuta? Daii é stata così brava!! ahahah
Per concludere, Niall e Alex continuano a persistere come coppia. A quanto pare, nemmeno la ricomparsa di un ex, é stato capace di rovinare la loro storia... per quanto riguarda Sophie invece, sembra sia riuscita a causare gelosia! Ehehe ;)
Vabbé, vi ho trattenute per fin troppo tempo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere, mi raccoamndo :)
Bacioni belle e al prossimo capitolo ♡


Ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e il prologo della nuova long che sto cominciando a postare (ho già tutto in mente, sto solo cercando il tempo per scrivere il capitolo nuovo, ma proverò a farlo il più presto possibile) :):)

Bad Boy

 

 


O
ne Shot - Niall e Amy

 

 

*Ringraziamenti*

Amo le vostre recensioni. Adoro leggere e sapere le vostre opinioni e non sapete davvero quanto piacere mi faccia, sapere che vi stia piacendo.
Vi adoro, grazie di cuore per tutto il sostegno.
Grazie perché, anche se non lo sapete, anche le vostre recensioni sono capaci di farmi emozionare!
Siete delle lettrici meravigliose.
Vorrei ringraziarvi individualmente, ma siccome non ho molto tempo, ringrazierò più generalmente.
Grazie a chi segue la storia sia silenziosamente che non, grazie a chi ha messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie a chi recensisce ogni volta e grazie mille a chi mi ha messa fra gli autori preferiti!
Grazie di tutto, specialmente per l'affetto e il supporto♡

*Anticipazioni*

Come andrà a finire fra Carol e Louis?
Tiffany e Zayn? Faranno la pace oppure questa é la volta buona che non si parlano più?
Se volete sapere le risposte a queste domande, e chi sarà la terza coppia trattata, non vi resta che continuare a seguire la storia :)



*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaci
 

                    



         
 
        

 

 

  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: dahbanana