Gennaio e febbraio passarono molto freddi
e insoliti. Šibenik stava diventando sempre di più una figura costante a
Grimmauld Palace cosa che faceva innervosire la signora Weasley, ma quanto
scoprì in più la sua relazione con Sirius che era fonte di continue e furibonde
litigate e situazione non poco ambigue.
Ron aveva lasciato Hogwarts subito dopo
Natale scatenando le ire dell’Ordine verso Ginny, Luna e Neville che si
difendevano dicendo che non ne sapevano nulla. Il rosso aveva raggiunto i suoi
amici in poco più di una settimana e quando portò loro le notizie che avevano
si erano subito messi in cammino e avevano già distrutto l’Horcrux di
Corvonero.
Nel frattempo Draco vagabondava da due
mesi e controllava costantemente Šibenik e Virginia per assicurarsi che nessuno
facesse male loro, l’unico obiettivo che poteva dire di avere dopo che la sua
vita era andata in frantumi. Il
compleanno di Ron però portò non poche novità per tutti …
“Šibenik ti prego non fare
l’irresponsabile e torna a casa! Continuare a stare alla sede dell’Ordine è
rischioso, l’Oscuro Signore non sorpasserà ancora a lungo …”
La supplicò Rodolphus mentre
parlavano con la metropolvere attraverso il grande camino nel salone di
Grimmauld Palace a notte tarda quando tutti dormivano.
“Non ho paura di quella sotto
specie di pagliaccio!”
“Šibenik taci! Smettila
immediatamente!”
“La mamma lo sa che stai
parlando con me? So che mi vuole uccidere, è sempre stata un po’ troppo
aggressiva quella donna!”
Disse lei sarcastica.
“Ti voglio bene e ti rivoglio a
casa!”
Disse nel tono più dolce che
conosceva il padre.
“Papà anch’io ti voglio bene …
ne voglio a te … a Draco, ma anche a delle persone qui! Voglio semplicemente
potervi amare entrambi senza dover scegliere …”
Disse lei per la prima volta
fragile come una ragazzina.
“Stai attenta!”
La rimproverò il padre.
“Lo farò! Buonanotte papà!”
“Buonanotte Šibenik!”
Disse l’uomo prima di
scomparire. La ragazza rimase a guardare il fuoco per un po’ e poi stringendosi
nella sua vestaglia si alzò, ma voltandosi si trovò faccia a faccia con Tonks
in lacrime.
“E’ così allora?”
“Mi stavi spiando!?”
“E’ così allora? Eh? Ed io che
mi ero fidata di te, io che ti ho portato qui!”
“Non ho rivelato niente ai
Mangiamorte come a voi non ho rivelato niente su di loro. Questa non è la mia
guerra, non mi interessa!”
Tonks la guardò arrabbiata.
“Quindi mi hai sempre mentito!
Il tuo nome, il …”
“Non ti ho mentito, mi chiamo
veramente Šibenik Trilij … Lenstrage però! Ma solo questo i miei sentimenti
verso di te, la mia amicizia con te in questi 9 anni è sempre stata sincera!”
“Allora perché non dirmi chi eri
se non ti importava!”
Disse lei arrabbiata
avvicinandosi.
“Perché non ne vado orgogliosa a
essere la figlia della schizzata Bellatrix! Perché altrimenti non credi che te
lo avrei detto. Io volevo gridarlo al mondo che tu eri la migliore amica e la
cugina migliore di questo mondo, farti conoscere Draco per quello che è
veramente! E vivere almeno noi tre come cugini inseparabili! L’ho fantasticato
ogni giorno della mia vita!”
Disse ormai in lacrime Šibenik,
mentre i suoi capelli diventavano flosci e neri.
“Mio padre mi ha appena detto
che è preoccupato per me perché a Voldemort non stanno piacendo le mie bizze.
Mio padre …”
Disse poi soprapensiero.
“Il Mangiamorte più pappamolle
che conosca. Mi vuole così bene, da piccola mi leggeva sempre lui le fiabe e
giocava a bambole con me, mia madre lo ha sempre disprezzato! Anche la zia
Cissy con le sue manie e lo zio Lucius così altero non sono male! E la zia Eda
e lo zio Ted ho sempre desiderato conoscerli! Io voglio solo la nostra famiglia
riunita, ecco se dovessi dirti che cosa voglio io da questa guerra è questo …
non mi importa dell’Ordine … dei Mangiamorte … mi interessano sono i Black, la
nostra famiglia!”
Tonks le si avvicinò timidamente
e l’abbraccio forte. Per la prima volta la vide così scossa, piangeva e tremava
come una foglia.
“Lo sai che quello che desideri
è impossibile?”
Disse Tonks con gli occhi
lucidi.
“Secondo me no!”
Disse sicura la cugina
guardandola negli occhi.
“E con Sirius? A che gioco stai
giocando con lui?”
“Nessuno! Mamma mi ha detto che
quando erano giovani erano stati insieme …”
“Cosa? Bellatrix e Sirius?”
Disse sconvolta Tonks.
“Sì, ma non lo sapeva
nessuno e poi non è che proprio stavano
insieme … sì insomma era sesso, ma non è questo mi ha sempre affascinato il
modo in cui mi madre me ne parlava … con odio, passione, rabbia, bramosia …
penso di amarlo da quando sono nata!”
Tonks la guardò.
“Tu sei tutta pazza!”
“Lo so!”
I capelli di entrambi divennero
di un bel rosa molto dolce proprio nel momento che si stavano abbracciando.
“Sarebbe bello riunire la
famiglia … cugina!”
Esclamò poi Tonks.
“Sì sarebbe bello!”
Le fece eco Šibenik.
Quando Ron si era riunito ai
suoi amici quelli erano felicissimi di rivederlo e ancora di più lo furono
quando il rosso portò loro le ottime notizie su gli Horcrux e lui e Luna che
lasciò tutti un po’ stupiti. Hermione si sentì più tranquilla così per lei ed
Harry anche se ancora c’è il problema Ginny.
Finite le feste i 3 si erano
subito rimessi sulle tracce degli Horcrux e in breve riuscirono a distruggere
il braccialetto di Corvonero, ma per il pugnale di Grifondoro fu più duro.
Era proprio il giorno dopo il
compleanno di Ron e si ritrovarono nella residenza di Tom Riddle Senior, nella
sala da pranzo dove Voldemort aveva ucciso il padre e i nonni sopra la tavola
si trovava in bella vista il pugnale di Grifondoro.
Appena Harry tentò però di
varcare la soglia della sala si trovò come bloccato da una porta invisibile.
“Classico di Voldermort …”
“Cosa vuoi dire?”
Chiese subito Hermione.
“Bisogna pagare un dazio!
REVELIO!”
Urlò poi il ragazzo rivelando
un’iscrizione che sembrava galleggiare a mezz’aria.
“Se da qui vuoi passare, un
dazio devi pagare … lascia il tuo cuore e potrai avanzare senza rumore …”
“Cosa significa?”
Chiese Ron indicando la scritta
e senza volere toccarla così da innescare la trappola di Voldemort: una gabbia
comparve vicino all’entrata e dentro vi compare Luna svenuta a terra. Ron
subito si avvicinò alla gabbia, ma appena lo fece quella lo scagliò via
lontano.
Harry guardava inorridito la
scena, ma e poi ma avrebbe lasciato in mano a Voldemort un’altra persona che
amava.
“Cerchiamo di liberare Luna e
andiamo via da qui!”
Disse subito, prima che
Hermione lo fermò prendendo la mano di lui e poi fu un secondo … gliela portò
alla scritta e in poco più di un attimo anche lei si ritrovò svenuta
all’interno della gabbia. Harry rimase congelato mentre Ron stupito gli si
avvicinò.
“Hermione? Perché c’è Hermione
là dentro? Non che non sia felice che mia sorella sta bene, ma aspetta un
attimo questo vuol dire che …”
Il ragazzo non rispose prese
l’amico per un braccio e lo trascinò dentro alla sala.
“Bacchetta in mano Ron!”
“No aspetta voi due allora …”
“Baccheta in mano Ron, ORA!”
E proprio in quel momento
entrambi i ragazzi furono colpiti da incantesimi vari che riuscirono a
respingere e poco dopo l’intera sala divenne di fuoco.
Tra le fiamme i due ragazzi
poterono vedere chiaramente la gabbia stringersi e schiacciare le due ragazze
che nel frattempo si erano svegliate.
“Harry che facciamo? Le fiamme
non si spegnano nonostante gli incantesimi d’acqua e la temperatura sta
diventando incandescente!”
Disse Ron tra la tosse per il
poco ossigeno rimasto.
Ad Harry gli venne in mente
quella volta che con Silente sembrava impossibile attraversare il lago di
Inferi e invece poi lui attraverso una catena invisibile aveva tirato fuori dal
lago la barca. Così il ragazzo grazie all’aiuto del fumo scorse una forma e
allungando la mano la tirò, senza sapere esattamente cosa aspettarsi, ma
qualunque cosa fosse fece scomparire le fiamme.
Ron corse subito alla tavola e
prese il pugnale e fece per uscire con Harry quando entrambi vennere trascinati
a terra.
L’Horcrux scivolò accanto alla
gabbia che nel frattempo si era stretta ancora di più intorno alle ragazze,
mentre i ragazzi avevano scoperto con loro orrore che dal pavimento una
moquette di mani di Inferi li imprigionavano.
Dopo 2 mesi di girovagare continuo Draco una notte incontrò Šibenik
nei pressi della sede dell’Ordine dove il ragazzo l’aspettava. La colse alle
spalle e poi la trascinò nello stesso vicolo dove solo qualche mese fa aveva
combattuto con la piccola Weasley. La ragazza fece subito per reagire, ma
quando scoprì che era il cugino lo abbracciò forte.
“Oh mio Dio Draco sei tu? Non avevo più tue notizie, non sapevo
dov’eri …”
Disse lei preoccupata prima di accorgersi del suo braccio.
“Cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto?”
Ma lui subito gli mise un dito sulle labbra e la tranquillizzò.
“Ho avuto un brutto incontro con l’Oscuro Signore, ma ora va
tutto bene! La piccola Weasley mi ha rimesso in piedi?”
“Ginny?”
Chiese lei senza capire, prima di vedere il ghigno sul viso del
cugino e ridere a sua volta.
“Tonks sa tutto!”
“Cosa?”
Chiese poi lui preoccupato.
“Una sera mi ha scoperto a parlare con mio padre e le ho detto
tutto! Non ci crederai, anche lei vorrebbe come me riunire la famiglia Black!”
“Siete due svitate!”
Disse lui arrabbiandosi e allontanandosi dalla cugina.
“Non posso proteggere tutti! Non posso proteggere tutti!”
Si ripeteva tra sé e sé.
“Cosa dici Draco?”
“Mia madre, Virginia, te ed ora anche Tonks …”
“Noi non abbiamo bisogno di essere protette!”
Protestò lei.
“E poi da quando in qua ti interessa di Tonks?”
“E’ mia cugina o sbaglio? E poi so quanto ci tieni tu!”
Ma un rumore destò la loro attenzione, così Draco fece segno
alla cugina di nascondersi e lui tirò fuori la propria bacchetta, ma quando si
girò si trovò a faccia a faccia con Piton.
“Finalmente ti ho trovato!”
“Cosa vuole?”
Chiese lui puntandogli la bacchetta contro.
“Nonostante le tue bizze, il Signore Oscuro vuole ancora che tu
lavori per lui … si stupisce solo come mai tu non abbia risposto prima alla sua
chiamata …”
Disse Severus con il suo solito tono trascinato prima di sporgere
la testa sul braccio di Draco che però subito se lo era coperto.
“Cosa vuole da me?”
“Portagli la piccola Weasley! Ha scoperto che è la fidanzatina
di Potter e pensa che gli sarà molto utile!”
Disse lui solamente prima di voltarsi.
“Ah Draco, questa volta non puoi fallire!”
E senza aggiungere altro scomparve, quando Šibenik uscendo dal
luogo in cui era nascosta raggiunse Draco.
“Ora che farai?”
“Vado da Virginia e cercherò di metterla al sicuro! Tu non dire
niente a nessun dell’Ordine chiaro?”
“Ok! Ma voglio venire con te!”
“E’ troppo pericoloso!”
“Non mi interessa!”
“E va bene!”
Disse lui senza più voglia di controbattere, prima che entrambi
si Smaterializzarono.
Ginny quella notte si era
svegliata di soprassalto, aveva dormito male e aveva fatto un brutto sogno. Si
alzò dal letto e fece per girarsi verso Luna prima di scoprire che era
scomparsa, così prendendo la propria vestaglia decise di andare ad avvertire
qualcuno, ma arrivata in Sala Comune trovò una sorpresa.
Draco era lì ed insieme a
lui c’era Šibenik.
“Cosa ci fate qui? Come
siete entrati?”
Chiese correndo loro
incontro.
“Non è importante, ma
dobbiamo andare!”
“Perché? Luna è scomparsa
dobbiamo trovarla!”
“Ginny ascolta mio cugino,
dobbiamo andare! I Mangiamorte stanno venendo a prenderti!”
“Cosa?”
Chiese lei spaventata e
indietreggiando.
“Ti prego non fare la
bambina e andiamo!”
“Draco, mi posso fidare di
te vero? E di Šibenik? Non volete incastrarmi!”
La ragazza era spazientita
dal comportamento di Ginny e così lanciandole uno Stupeficium la fece svenire.
“Ma sei matta?”
Gli chiese Draco, quando in
quel momento svegliato da dei rumori Neville si era svegliato e stava
osservando la scena.
“Stava creando problemi!
Prendila e andiamocene da qui! Ora!”
Lui lanciò un’occhiata torva
alla cugina poi prendendo in braccio Ginny sparirono dietro il buco nel
ritratto, ma fecero appena in tempo ad arrivare al grande portone che trovarono
di fronte a loro un esercito di Mangiamorte ad aspettarli.
“L’Oscuro Signore sapeva di
non potersi più fidare di te …”
Disse Seversu guardando
indignato Draco e poi spostando il suo sguardo su Šibenik.
“… e che di te non si è mai
potuto fidare!”
In quel momento però anche
dalla grande scalinata scese un esercito, quello dell’Ordine.
“Draco lascia immediatamente
Ginny! Neville ci ha detto del vostro piano!”
Disse arrabbiato Lupin verso
i due ragazzi.
“Come ho potuto fidarmi di
te …
Gli urlò poi a denti stretti
Sirius verso la ragazza.
Da entrambi gli schieramenti
i due cugini erano considerati colpevoli, quando improvvisamente a loro si
unirono …
“Zio Rodolphus?”
“Tonks?”
Chiesero i due sorpresi
vedendo i loro familiari unirsi a loro.