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Autore: Seby1993    10/02/2013    5 recensioni
L’ odio che si trasforma in amore.. la magia, unico vero collegamento tra due anime impossibilitate nello stare insieme. Quella magia che viene perseguitata solo perché ritenuta sbagliata da un uomo.
Cosa riserva il futuro a questi due giovani maghi?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gaius, Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Morgana
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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I festeggiamenti si avvicinano


La notte era passata e Merlino si era alzato dal letto. Aveva passato una nottata abbastanza tranquilla, solo il risveglio era sembrato strano.
Infatti si era risvegliato con una strana voce che lo chiamava, come se stesse invocando il suo nome per chissà quale incarico o qualcosa del genere, ma il giovane mago abbandonò questi pensieri e si diresse nell’altra stanza, dove Gaius aspettava il giovane con un secchio pieno d’acqua sul tavolo. 
-Ti ho portato dell’acqua. Non ti sei lavato ieri sera- a parlare era stato l’anziano medico. Merlino gli rispose subito dicendo:
-Scusate-
-Fa pure colazione- disse tranquillo il vecchio, che non appena vide il ragazzo sedersi per mangiare la sua colazione, aspettò che questi si distraesse per poter spingere il secchio con l’acqua e vedere la reazione del ragazzo, che non appena si accorse di ciò, come sempre, i suoi poteri fecero tutto da soli, bloccando l’acqua e il secchio a mezz’aria. Quando il moro si rese conto di ciò che aveva fatto, quella sua sorta di incantesimo si era annullato facendo cadere tutto a terra.
-Come ci sei riuscito? Hai pronunciato un incantesimo nella tua mente?- chiese curioso Gaius.
-Io non conosco incantesimi- rispose sincero il ragazzo. Gaius si accorse che non mentiva ma ciò era una cosa che andava aldilà della sua conoscenza tanto che chiese:
-Allora come hai fatto? Deve esserci qualcosa!-
-Succede e basta!- rispose Merlino che non sapeva più che fare con questi suoi poteri. Poi prese un mocio per asciugare l’acqua finita a terra, mentre il medico pensava a come fare con il ragazzo.
-Meglio evitare che ti metta nei guai! Puoi aiutarmi finché non ti avrò trovato un lavoro remunerato. Tieni: Malvone e Matricale per Lady Persivald, e questo per Sir. Olwen. È ceco come una talpa, quindi digli di non prenderla tutta in una volta.-
-D’accordo- rispose Merlino che si appresto a prendere le boccette per sbrigare i compiti che Gaius gli aveva affidato, e il vecchio dopo avergli dato una vera colazione volle fargli una raccomandazione.
-Merlino! Non ho bisogno di dirti che la pratica di qualsiasi forma d’incantesimo ti procurerà la morte- il ragazzo annui e uscì di casa per effettuare le sue consegne.
Dopo un paio di ore passate a cercare le abitazioni dei pazienti del vecchio, il giovane mago riuscì ad adempie il proprio compito e decise di tornare da Gaius, quando vide gli uomini del re farsi beffe di un povero servo, in particolare un giovane cavaliere biondo e molto prestante, il quale trattava peggio di tutti il pover uomo.
Merlino non né poté più di assistere a tali ingiustizie, tanto che decise di intervenire chiedendo loro di smettere.
-Ma guardate abbiamo un eroe!- disse in maniera parecchio sarcastica. Merlino pensò di aver agito in maniera troppo incauta, anche perché a Camelot non era permesso fare magie di alcun tipo, almeno se teneva alla vita.
-Non vi pare di esservi divertito abbastanza?- chiese retorico il giovane, con un tono di rimprovero, ciò era un impudenza che il biondo non poté tollerare e gli si avvicino con fare minaccioso.
Merlino non sapeva che fare, l’avanzare del ragazzo lui stringeva i pugni, sapeva che non poteva competere, ma non glie l’avrebbe data vinta facilmente.
Il biondo non era che il principe Artù, il figlio del re. Ma questo il giovane mago, ancora non lo sapeva.
Avvicinandosi a Merlino si accorse del gesto del ragazzo e per provocarlo gli disse.
-Mi vorresti dare un pugno?- Merlino era molto tentato ma cerco di trattenersi, rispondendogli.
-Non mi abbasserò al vostro livello!- Artù capì che mancava poco alla possibile reazione del ragazzo perciò continuò a provocarlo senza abbassare la guardia e chiedendogli.
-E a che livello sarei?- il ragazzo rispose sempre con una certa rabbia.
-Siete un asino!-
-Non puoi rivolgerti a me in questo modo- il giovane mago troppo innervosito da quel comportamento, provò a colpirlo con un pugno, ma invano Artù riuscì a evitare il pugno prendendogli il braccio e girandoglielo nella schiena, riuscendo così a bloccarlo.
-Chi ti credi di essere il Re?- domando arrabbiato, il giovane ragazzo ghigno capendo che il moro che aveva difronte non sapeva chi fosse rispose sarcastico.
-No! Sono suo figlio, il principe Artù!- sentendo ciò, Merlino capì. che non sarebbe finita bene quel giorno. Poco dopo, infatti, fu scortato in cella dove passò tutta la notte.
Qui, Merlino, sognò di nuovo quella voce che lo chiamava, ma questa volta in maniera più forte e con molta più insistenza.
L’indomani mattina, Gaius seppe dell’incarcerazione del ragazzo, e ringraziò il cielo che non avesse usato la magia anche se aveva osato sfidare il figlio del Re.
Ma per sua fortuna, e grazie alle molte conoscenze e per aver fatto innumerevoli favori al sovrano, riuscì a fare rilasciare Merlino, ma in cambio, il ragazzo avrebbe dovuto scontare mezza giornata alla gogna, il che non fu molto piacevole per Merlino che finì bloccato, mentre gli abitanti gli taravano frutta marcia, lattuga ammuffita e altri alimenti andati a male, finché per sua fortuna non finirono gli ortaggi e tutti si allontanarono.
In quel momento vide una ragazza. Lei si avvicinò a lui e iniziarono così a conversare.
-Io sono Ginevra, ma quasi tutti mi chiamano Gwen. Sono la serva di Lady Morgana-
-Piacere io sono Merlino- rispose il ragazzo –Ma quasi tutti mi chiamano idiota- la ragazza lo incoraggiò dicendo:
-No, no, no, no è stato da impavidi!-
-È stato da stupidi!- disse ridendo, ma la ragazza lo smentì, dicendogli che lo ammirava per il coraggio che aveva avuto, e che Artù se la meritava una lezione, anche se l’aveva vista brutta per lui, ciò fece un po’ scoraggiare Merlino, dato che Gwen aveva ragione, pensò che a livello fisico non poteva competere ma, se avesse potuto usare la sua magia, sarebbe dovuto essere il figlio del Re a guardarsi da lui. Ma questi erano pensieri che tenette per se, anche perché se lo avesse confidato o se avesse fatto sfoggio dei suoi potersi avrebbe corso il rischio di essere giustiziato, perciò preferì non dire nulla alla sua nuova conoscente con la quale dovette salutarsi per via del gente tornata con nuovi carichi di frutta.
Nel frattempo la falsa Lady Ellen, arrivata la sera in cui Merlino era in prigione si preparava alla sua vendetta, e si mise in cerca del figlio di Uther, ma con molti fallimenti dato che il giovane era sempre fuori. “Dovrò aspettare la sera dell’anniversario della festa!” penso un po’ scocciata, ma poi avrebbe avuto la sua rivalsa! Avrebbe dovuto avere la pazienza di aspettare solo un giorni per poter fare giustizia e far provare a Uther il suo stesso dolore.
Intanto Merlino dopo aver scontato le sue ore di gogna, si diresse a svolgere altri incarichi chiesti da Gaius, tra quale portare un calmante specifico per Lady Morgana. Quel nome non gli era nuovo, ma non gli venne in mente nulla, finché non pensò a Gwen che gli aveva detto di essere la sua serva. In silenzio si diresse nelle stanze della fanciulla per consegnargli la pozione, nel mentre ripensava al discorso fatto con Gaius.
-Gaius, ma lei sa perché io sono cosi?- gli aveva chiesto il giovane e inesperto mago, il vecchio negò con la testa.
-Mi spiace figliolo ma non possiedo la risposta al tuo quesito!- subito il ragazzo gli chiese se qualcuno potesse spiegargli qualcosa di queste sue abilità o se esistesse un libro che ne parlasse, ma la risposta che ricevette non fu quella sperata.
-Mi spiace ragazzo ma il Re Uther bandì quelle pratiche 20 anni fa! E distrusse tutto ciò che riguardava la magia! Compreso i Draghi!- il giovane che aveva sentito parlare di queste creature solo nella favole che gli raccontava la madre, non poteva credere che tali esseri potessero essere scomparsi tutti, perciò chiese conferma al vecchio.
-Tutti quanti?-
-No! Uno è ancora vivo, ma è imprigionato in una caverna sotto il castello. Uther lo tiene come esempio per tutti coloro che vogliano praticare magia, mandando un messaggio chiaro!- disse interrompendosi per poi continuare serio –La magia non è bene accetta a Camelot!- quelle parole avevano lasciato molto stupito il ragazzo, che dopo aver sentito ciò fu incaricato di fare delle consegne.
Senza nemmeno accorgersene era entrato nella stanza di Morgana e dopo aver posato la boccetta nel tavolo stava per andarsene quando questa scambiandola per la serva si affaccio per chiederle un consiglio, ma non appena vide il ragazzo per lei fu un’amara sorpresa, anche per via del fatto che indossa nulla di ameno, come normalmente lei era abituata a indossare. Entrambi in silenzio stettero a osservarsi per un paio di secondi, che per entrambi parvero interminabili. 
Morgana lo scrutò profondamente, il giovane che aveva di fronte era un ragazzo abbastanza carino, di cui doveva ammettere che aveva degli occhi di un celeste chiaro che si intonava con i suoi capelli corvini, con cui non stonava affatto data la pelle chiara che aveva, ma non era un cavaliere, non era prestante e tantomeno vestito come un nobile, perciò lo etichetto come “Servitore” a cui chiese.
-Cosa ci fate nelle mie stanze servo?- nel tono non nascose un certo tono seccato e anche un aria da superiore.
Di fronte Merlino aveva una bellissima fanciulla e attraente, non poteva negarlo, ma non appena la senti parlare, le sue impressioni scomparvero, e pensò subito di trovarsi di fronte alla “Figliastra viziata del Re!” alla quale non poteva dire questo e perciò rispondendo con garbo rispose.
-Sono l’aiutante di Gaius le ho portato la sua medicina mia signora!-
-E dove sarebbe questa medicina?- chiese la ragazza non notando niente in mano al ragazzo, di cui iniziava a preoccuparsi fosse uno male intenzionato, ma subito vide il ragazzo indicarle il tavolo dicendole.
-L’ho messa la! Mi scusi se non ho chiesto il permesso di entrare nelle sue stanze, ma da fuori sembrava che non ci fosse nessuno!- Morgana tentennò a credere a ciò che il ragazzo raccontava, ma decise di fidarsi e subito lo cacciò via.
-Bene, adesso puoi andare!- Merlino uscì, abbastanza innervosito dal modo in cui quella ragazza l’aveva trattato. Non appena tornò da Gaius, l’uomo noto il mal umore del ragazzo a cui chiese spiegazioni, ma questi non rispose andando a coricarsi.
Anche quella giornata era finita e tutti si andarono a coricare in vista della grande serata del giorno seguente.
Ma sempre in quella notte, Merlino si senti chiamare di nuovo da quella voce.
Ormai aveva intuito di chi fosse, perciò si preparò per dirigersi dal drago.

   
 
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