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Autore: TheNaiker    10/02/2013    3 recensioni
Lungo il suo lungo viaggio, Rika ha affrontato decine di mondi, oltre a quelli raccontati nella storia. Mondi tristi, mondi tragici, mondi privi di un qualsiasi lieto fine. Con questa raccolta di one-shot, ripercorriamone alcuni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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II – Ryuugu Rena


Questo camioncino mi è sempre stato così utile, mi chiedo perché mai l'abbiano gettato in questa discarica. Gli mancano le ruote, i sedili, il volante, l'aria condizionata, le maniglie... ma ha comunque tutto quello che mi serve. C'è molto spazio qui dentro e i vetri sono tuttora integri, così mi è possibile rimanere all'asciutto, quando fuori piove e ho bisogno di un posto per stare da sola, al riparo dall'acqua, e al sicuro dagli altri. Come adesso. Qui nessuno mi ha mai trovato, qui nessuno mi troverà mai, qui la mia mente potrà continuare a viaggiare libera, nell'infinita tranquillità di questo posto.

I miei occhi si muovono da soli, dotati di volontà propria, e non possono fare a meno di fissare la mia mano destra. Non è pulita, non è per niente pulita, porta su di sé i segni del Male. Il polso annerito mi duole, il palmo è interamente coperto di lividi e graffi, le unghie si sono spezzate, le dita sono macchiate di sangue. Beh, non è che sia così strano. Quei dannati vermiciattoli... Ho tentato di rimuoverne il più possibile dal mio collo martoriato, prima, ma ho sempre l'impressione che più io li espella dal mio corpo più essi ricompaiano dalle mie ferite ancora aperte. E ora la mia povera gola sta gridando di dolore, a causa del trattamento che gli ho riservato, ma ne è valsa la pena, almeno adesso sto un poco meglio. Ma quanto durerà questo sollievo? Quei parassiti torneranno presto, e io non posso andare avanti così. Devo leggere più attentamente i quaderni che ho ricevuto da Takano-san, ma lo farò dopo, non ho tutta questa fretta.

Sono più interessata a quello che sto tenendo nella mia mano sinistra, ora. Un documento, proveniente direttamente dall'ufficio di Irie-sensei. Negli ultimi giorni soffrivo di nausea, non riuscivo a dormire, ho perfino vomitato più di una volta. All'inizio ho pensato a un qualche raffreddore, a una malattia estiva, ma in questi giorni non ho mai starnutito, quindi non poteva essere quello. Così... all'improvviso un sospetto innominabile è comparso nella mia mente, e per verificarlo ho chiesto aiuto al nostro caro dottore. Ho fatto un piccolo e semplice esame, e il risultato è stato quello che mi aspettavo. Irie invece non era preparato a un esito del genere: immagino non fosse la prima volta che annunciava una cosa del genere a una donna, ma senza dubbio era la prima volta che nel dirlo si era sentito terribilmente a disagio.

Sono incinta.

Povero papà, non so davvero come reagirà a questa notizia. Già si trova a dover vivere da solo con la sua unica figlia, e tutto ad un tratto questa si presenta davanti a lui e gli dice che aspetta un bambino. Sarà uno shock per lui, e anche per gli altri. Chissà che dirà il villaggio... Diranno che lui è un pessimo padre, un irresponsabile. Mi vorranno portare via da lui, e mi vorranno affidare a mia madre, e alla famiglia che si è creata con quell'uomo. No, non lo permetterò mai, piuttosto l'ammazzo, quella meretrice. Dopo tutto, so come si fa. Quella donna non sarebbe neppure la prima a morire per mano mia, Rina e Teppei hanno già avuto questa sorte, e infatti i loro corpi sono laggiù, ben nascosti da me e dai miei amici. Spero che nessuno trovi mai i loro cadaveri, se la polizia iniziasse a sospettare di me mi porterebbe in prigione, lontana da papà...

Ma quindi? Dovrei andare a casa? Non piove più, il cielo è ancora minaccioso ma intanto ha smesso di lasciar cadere acqua da quelle nuvole scure; potrei anche lasciare questo camioncino malridotto, però... Io vorrei restare ancora un poco. Mi piace la tana che mi sono costruita qui dentro, questo è un posto così solitario, degno del più misantropo degli eremiti. Il silenzio regna sovrano in questa discarica, interrotto solo dal raro gracchiare dei corvi, e qui le giornate si susseguono monotone e sempre uguali. Ed è così che le voglio. Io non voglio vivere delle avventure, non ne sento alcun bisogno. Vorrei che la mie settimane, i miei mesi, i miei anni... fossero tutti fatti di giorni tranquilli, privi di qualsiasi evento sconvolgente, a costo di passare un'esistenza noiosa. Sarei sempre in pace, lontana dai pericoli, e dai problemi della vita che tanto assillano e affascinano gli altri. Non sarebbe meraviglioso, se non dovessi affrontare neanche un problema, fino al giorno della mia morte? Io non voglio essere ricordata come un'eroina, come una persona che ha fatto qualcosa di speciale. Io voglio solo essere felice, ogni giorno, insieme ai miei amici, e insieme a mio padre. Non voglio che qualcosa o qualcuno distrugga il mio piccolo mondo, il mio intimo paradiso personale.

Ora però si sta facendo davvero tardi, non posso più stare qui. Devo andare a casa. Chiudiamo le porte di questo furgone, non vorrei che un ladro si intrufolasse qui dentro e prendesse tutti i miei tesori che ho lasciato all'interno... Lo so, forse la mia è una paura ridicola, ma sono abituata a seguire la mia routine quotidiana, mi fa stare meglio. Quando esco di casa chiudo sempre tutte le finestre e tutte le porte, non vedo perché non dovrei farlo anche qui. Ma ora andiamo.

Mentre cammino, rileggo il foglio di carta che Irie mi ha consegnato. Cosa dirà mio padre, quando gli rivelerò cosa si cela nel mio ventre? Resterà senza parole. La sua cara figlia.... Oh, papà, non ti preoccupare, è stata una mia scelta, tu non c'entri. Lo capisco, tu sei pur sempre un uomo, con le sue debolezze e le sue passioni, ecco perché ti eri innamorato di quella donna, ho forse torto? Rina non è più su questa terra, ora, lei non può più portarti alla rovina, ma io temevo comunque che forse tu avresti cercato qualcun'altra, un'altra amante, simile a lei. Prima la mamma, poi quella donnaccia, poi chissà chi altra. Papà, hai sempre sfortuna, quando scegli la tua compagna... e sicuramente anche la prossima sarebbe stata un pericolo per te, avrebbe rischiato di distruggere tutto, la nostra casa, le nostre cose, la nostra stessa vita insieme...

Dovevo prendere l'iniziativa, dovevo proteggerti. Vedendoti in tutti questi anni ho capito che un uomo non può stare senza una donna, e tu ne avresti certamente cercata un'altra, ma in fin dei conti c'era già una donna in casa nostra. Sono sempre stata accanto a te nel momento del bisogno, lo sai. Non volevo che tu soffrissi ancora, il tuo cuore ha già sanguinato abbastanza, dopo il divorzio e la storia con Rina. Tu sei mio padre, la mia famiglia, il mio uomo... Tu sei il mio mondo. Ho solo anticipato il tuo istinto, ho preso questa decisione, l'ho fatto per proteggerti. Ti ho donato me stessa, ma questa è una cosa che spiritualmente ho sempre fatto, in tutti questi anni.

Lo so, sarà curioso... Un bambino verrà presto alla luce, e papà sarà suo nonno, ma allo stesso tempo sarà anche suo padre. Però che cosa succederebbe, se lui fosse spaventato dalla reazione e dall'opinione degli altri? Io spero che non accada, in fondo non è mai stato un uomo a cui importasse quello che la gente pensava di lui, e anche se fosse potrebbe sempre mentire, io non lo contraddirei di certo e nessuno morirebbe per una bugia così innocua. Papà, non devi rimproverarti o vergognarti per quello che è accaduto, mi avevi detto che non volevi fare una cosa simile, quella notte, ma dopotutto sei solo un uomo, e non c'era nulla che potevi fare per evitare l'inevitabile, a dispetto di quanto tu avessi urlato, e di come ti fossi opposto. Non ti ho forse detto Ti voglio bene, papà un'infinità di volte, in passato, e anche in questi giorni? E non hai forse tu fatto altrettanto? Ci siamo sempre voluti bene, ci siamo sempre amati. È tutto assolutamente normale.

Tuttavia... Giungerà lui alle stesse mie conclusioni, alla fine? Vorrà ancora continuare a vivere insieme a me, una volta a conoscenza di questa storia? Oppure comincerà a considerarmi una ragazza priva del lume della ragione, e a disprezzare questo bambino come se fosse un abominio? Se mi scacciasse di casa, all'improvviso, ritenendomi solo un orrendo mostro, e nulla più? Non potrei sopportarlo. Papà, non puoi negare la nostra esistenza, noi due siamo qui, e tu lo sai.

E poi, sono forse peggiore degli altri? Come possiamo anche solo pensare che noi siamo gli unici ad avere questo destino? Come può essere possibile che nessun altro abbia degli scheletri nell'armadio, oltre a noi? Non ci credo. Guardiamo gli altri, guardiamo i miei amici... Quanti terribili segreti nasconderanno? Per esempio, Mii-chan e Shii-chan sono così simili alla loro madre, fisicamente, ma non hanno preso nulla dal loro padre... Come possono essere sicure che quell'uomo sia davvero il loro vero padre? Akane-san poteva benissimo avere avuto un amante, con cui ha generato quelle gemelline, e forse ce l'ha anche al giorno d'oggi. Lei e Kasai-san passano sempre molto tempo insieme, decisamente troppo tempo.

Riguardo a Keiichi-kun, invece... Beh, non c'è bisogno che ne parli, che faccia delle ipotesi. Conosco già il suo peccato, Oishi-san mi ha raccontato tutto dei suoi problemi passati. Ci ha nascosto quello che ha fatto, facendosi passare per una sorta di supereroe senza macchia e senza paura, si è persino offerto di aiutarmi. E Satoko-chan, poi? È una rinnegata, appartiene alla famiglia Houjou, i suoi genitori ci volevano far affogare tutti, sommergendo il villaggio con l'acqua della diga. È per questo che è odiata da tutti, la sua anima è maledetta, altrimenti non sarebbe trattata così male.

Sono tutti dei mostri, ma visti dall'esterno hanno tutti la faccia di persone perbene. E per proteggere la loro reputazione non esiterebbero a tradire i loro amici, non esiterebbero a tradire me. Anzi, probabilmente l'hanno già fatto. Ecco perché sono da sola, mi sento molto più sicura, quando gli altri sono lontani da me.

Già, è tutto chiaro, finalmente. Che siano demoni come riporta la tradizione o alieni come dicono gli appunti di Takano-san, questo posto è un covo di mostri crudeli, di creature senza cuore, e non vi sono eccezioni. È un luogo dove i figli del peccato vivono e prosperano, crescendo all'oscuro della loro reale natura e pretendendo di essere ragazzi normali. Voi non siete normali esseri umani, abbandonate quest'assurda speranza. Siete delle bestie inumane, lo so che vorreste guardarmi dall'alto in basso e dire che io sono peggio di voi, che questo bambino non dovrebbe mai nascere. E questo perché la vostra anima è cupa e malvagia. Non posso lasciarvi continuare ad infestare questo posto. Non posso lasciarvi in vita.

Sì, c'è solo una soluzione. Questa gente è destinata alla dannazione, tutta Hinamizawa è maledetta. Ma per spazzare via questi mostri dalla faccia della terra, la cosa migliore è cancellare la loro ultima generazione, quelli che in teoria dovrebbero vivere più a lungo. Senza i loro figli, senza i loro bambini, questo villaggio è condannato ad estinguersi, liberando tutto il mondo dalla loro immonda presenza. È questa la strada da seguire, e so già cosa fare per adempiere al mio dovere. So dove reperire le taniche di gasolio senza farmi notare, e so anche come, dove e quando colpirli.

Questa notte, dopo che papà sarà andato a letto, inizierò i preparativi. E domani, il grande Fuoco della Purificazione colpirà quella scuola, ardendo ogni cosa e ripulendo ogni traccia di malvagità da questa terra dimenticata da Dio.

Già. Pensavo che non sarei mai stata un'eroina, ma in fondo sono costretta a diventarlo. E così io salverò il mondo, e darò a noi due il diritto di esistere.

Papà, aspettaci. Arriveremo presto.




 


Nota dell'autore: Ho sempre pensato che Rena soffrisse del complesso di Elettra, guardando come si comportava nei confronti dei suoi genitori. Mi sono divertito ad accentuare questa caratterestica, immaginandomi le conseguenze e integrandole con il suo carattere e con la sua storia nell'anime.
 


 

  
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