CAPITOLO 13
Era trascorsa solo una settimana da quando Miyu era tornata in America. Da allora, Lou si era sempre dimostrato più freddo e deluso con la madre e questo la faceva soffrire moltissimo. In più si aggiungeva il ricordo continuo di Kanata, che non l’abbandonava nemmeno durante il sonno.
La
conferenza che aveva redatto, le aveva fruttato dei grandi vantaggi per la sua
carriera e spesso veniva convocata dalla NASA per impegni ancora più
importanti, ma sembrava che niente più la rendesse felice. Cercava di
combattere contro i suoi pensieri e i suoi desideri, ma la battaglia si era
rivelata persa in partenza, perché il suo amore per Kanata, in quei giorni si
era accentuato, e il distacco per lei e per il bambino era stato terribile.
In
quel momento si trovava nell’auto di sua madre. Non sapendo nemmeno lei come
l’aveva convinta ad uscire. Dopo milioni di suppliche, era stata persuasa ad
indossare un abito elegante, a salutare il suo bambino e ad accompagnarla in
posto ancora a lei sconosciuto. Si fermarono davanti ad un grattacielo.
-
Mamma, ma si può sapere dove stiamo andando?-
-
Lo saprai tra poco…-
La
signora Kozuki portò Miyu davanti ad una porta.
-
Incomincia ad entrare. Io ti raggiungo subito.- Miyu guardò sua madre con aria
interrogativa, ma non aveva la forza di controbattere, perciò entrò da sola.
La stanza era vuota e buia, a differenza di una scrivania illuminata da una
lampada. Al lato, su di una sedia sedeva un uomo, di spalle. Questi si voltò,
lasciando Miyu di stucco.
-
Allora tua madre ce l’ha fatta a convincerti!!!-
-
Ma… Kanata!?! Che ci fai qui!?!- Kanata si alzò e la guardò sorridendo.
-
Sono venuto a chiederti una cosa… anzi, due cose.- volgendo il volto verso la
scrivania, Kanata indicò due fogli, posizionati uno di fianco all’altro, alla
stessa altezza. Miyu si avvicinò con aria interrogativa. L’uomo continuò.
-
Basterà soltanto una firma su questi due documenti, e potremo stare insieme!-
Miyu guardò meglio quei fogli, e si rese conto che erano dei documenti in piena
regola.
-
Ma… cos’è, uno scherzo?-
-
No, non è uno scherzo. Il primo stabilisce la paternità di Lou e il secondo è
un documento di… matrimonio!- Miyu non credeva ai propri occhi, ma Kanata non
poteva rendere vani tutti i suoi sforzi di dimenticarlo. Perché doveva essere
così insistente! Lei non poteva accettare! Cercò di mostrarsi il più fredda
possibile.
-
Se sei venuto fin qui solo per questo… allora sappi che hai fatto un viaggio a
vuoto. Io non accetterò di firmare.- Kanata era pronto anche ad un rifiuto,
perciò non demorse subito.
-
Miyu cerca di ragionare! Io parlo seriamente… voglio sposarti e voglio che sia
riconosciuto come il padre del bambino!-
-
E credi che basti un pezzo di carta, per cambiare tutto!?!-
-
E’ ovvio che per te e per tutti non sarà così, ma almeno è un punto di
partenza! Non credere che per me sia importante quello stupido pezzo di carta,
siete più importanti voi due!!!-
-
Mi dispiace… ma la mia risposta continua ad essere negativa.-
-
Ma si può sapere per quale motivo!?! Io non ho problemi, e non mi rovinerete
certo la vita!!!-
-
Senti, te lo dico chiaro e tondo, una volta per tutte: IO NON VOGLIO LA TUA
COMPASSIONE!!! ME LA POSSO CAVARE ANCHE DA SOLA!!!- Kanata sembrava sorpreso da
quell’affermazione, ma non voleva rinunciare in quel modo.
-
E… e tu credi davvero che io lo faccia per questo?… allora
non hai capito proprio niente!!!- Miyu, che fino ad allora aveva parlato
con la testa china, alzò lo sguardo e fissò Kanata, sperando che lui le
dicesse quello che lei sperava da sempre. L’uomo la prese per le spalle e le
parlò nel modo più dolce possibile.
- Miyu io non posso separarmi da te, perché ti amo! Amo te e tuo… anzi, nostro figlio più della mia stessa vita, e in questi giorni non ho fatto altro che pensare a tutto quello a cui avevo rinunciato con la vostra partenza. A me non importa se mi rovini la vita, perché è già a pezzi senza di voi!!!- si scambiarono un bacio dolce e tenero, come da sempre l’avevano desiderato. Poi, quando si staccarono, Kanata guardò Miyu negli occhi, che sembravano essere tornati quelli felici e allegri di un tempo e aver dimenticato l’amarezza e la sofferenza di quegli ultimi anni.
-
Allora… mi vuoi sposare?- Miyu sorrise. Ormai era impossibile continuare a
fingere di non volere una cosa simile, non dopo quello che aveva sentito, non
dopo quella dichiarazione di amore!
-
Io lo voglio, ma devi chiedere anche a Lou se ti vuole sposare!!!-
-
Non credo ci siano problemi!- anche Kanata sorrise, e poi la baciò di nuovo, e
questa volta si scambiarono un bacio lungo e appassionato.
Dopo
qualche minuto uscirono dalla stanza con i documenti in mano, firmati, e stretti
l’uno all’altra, per non doversi perdere mai più…
Qualche
mese dopo, al tempio Saionji…
-
Avanti Lou, mettiti a dormire, lo sai che è tardi!!!- il piccolo sembrava
agitatissimo quella sera. Per tutto il giorno non aveva fatto altro che correre
da una parte all’altra del tempio. Aveva rischiato persino di strappare lo
strascico del vestito di sua madre, e di far volare via le fedi nuziali dal
cuscino. Ma era normale essere felici in quel giorno così particolare e così
era stato perdonato per tutta la sua frenesia. Ora che era tutto finito però,
ancora non voleva assolutamente andare a letto, e Miyu, disperata e
stanchissima, non riusciva a fargli smettere di saltarci sopra.
-
Lou, smettila… ti prego, la mamma è stanca!!!-
-
Che cosa sta succedendo qui?- Kanata entrò proprio in quel momento nella stanza
di Lou, e trovò il bambino che si agitava e Miyu esausta.
-
Papà!!! Papà, mi dai la buonanotte?- il piccolo aprì le braccia e aspettò
che lui si avvicinasse.
-
Solo se mi prometti di addormentarti subito!-
-
Ok, Ok!!!- Lou accolse l’abbraccio del padre e spostò il visino da un lato,
in attesa del bacio. Kanata gli diede la buonanotte e dopo avergli rimboccato le
coperte assieme alla madre, attesero un poco che si addormentasse e poi
tornarono nella sala da pranzo. Si sedettero al divano e si coprirono con una
coperta, tenendosi stretti l’un l’altra. Accesero il televisore, ma in realtà
pensavano ad altro e precisamente alla giornata trascorsa.
-
Eri bellissima oggi, ancora più di prima!-
-
Grazie… tu invece eri nervosissimo oggi, ancora più di prima!!!-
-
Cos’è sfottiamo? Io ti faccio un complimento e tu mi ricambi così?-
-
Beh, visto che non ti sprechi mai in complimenti, una piccola vendetta non ti fa
male!!!- Miyu rise e poi ricambiò il bacio che gli dette Kanata.
-
Ti amo tanto… signor Kanata…-
- Anch’io signora Saionji…- si strinsero di più nel loro abbraccio, finché, sfiniti, si addormentarono. Intanto una piccola testolina, sbucava dalla porta. Non appena si rese conto che i genitori dormivano, con una piccola corsa si avvicinò al divano e si accoccolò tra le braccia del padre, che nel sonno, abbracciò anche lui. E così trascorsero la loro prima notte come una vera famiglia… teneramente insieme!
FINE
Sniff…
sniff… allora vi è piaciuta? Io mi sono commossa alla fine! Ringrazio tanto
Titti, Mareviola, Luna, Sabrina Haven e Laurachan per avermi commentato e
sostenuto per tutti i capitoli! Vi mando un bacione, e spero tanto che sia piaciuta a voi come lo è stato per me. Mi
raccomando, fatemi sapere se ne volete leggere un'altra di Ufo Baby! Alla prossima fan fic. Ciaoooo!
Ryta Holmes