Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Alexiel_Slicer    10/02/2013    1 recensioni
"Nella viscere della terra, oltre la vita, oltre la luce vi era l'Oltretomba. Un mondo abitato dalle creature delle tenebre, i vampiri.
I vampiri si dividevano in due ranghi: i purosangue e i mezzosangue. I primi erano dotati di poteri devastanti e facevano parte di casate nobiliari che regnavano l'Oltretomba, la casata del Dragone Rosso che era la dinastia regnante, la casata del Cavaliere Bianco dinastia formata da nobili vampiri corrotti in combutta con i Dragone Rosso e per ultima la casata della Rosa Nera, dinastia ormai estinta da secoli il cui ultimo e glorioso esponente fu Vladimir Thepes Draculea.
I secondi, invece, derivavano dall'unione di un vampiro e di un umano o dal morso di un vampiro nobile su un essere umano e questi formavano la maggior parte della popolazione dell'Oltretomba."
...Una ragazza che ha una catena che parte dal polso e finisce nel cuore...
Genere: Dark, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3

Axel Whiteknight

 




-Dieci anni più tardi-

Un'altra giornata uggiosa dal cielo velato da un telo grigio, come sempre d'inverno in quella città.
La sveglia suonò e il suo snervante trillo invase prepotentemente la stanza poco arredata: una scrivania color monago, un armadio dall'aria vissuta ed un letto l'adornavano. Proprio da quest'ultimo, sotto un groviglio di coperte informi, uscì una mano che spense l'aggeggio. Poi un corpo si sollevò, facendo scivolare le coperte e scoprendo un viso dall'espressione sospesa tra il mondo dei sogni e la realtà. Si alzò e trascinandosi in bagno ancora assonnata si sistemò davanti allo specchio.
Kilian aveva diciassette anni e col passare del tempo i suoi lineamenti si erano fatti sempre più simili a quelli della madre...una madre di cui non ricordava niente, che non sapeva neanche di aver mai avuto.
La sua memoria era stata cancellata e nella sua mente erano stati impiantati nuovi ricordi, ricordi falsi.
Sapeva di essere stata abbandonata alla porta di Elizabeth e Jared, una giovane coppia che non poteva avere figli, anni prima e che loro l'avevano presa e cresciuta come una figlia, nonostante la sua malattia. Kilian, infatti, aveva una spessa catena che partiva dalle vene del polso sinistro, per poi fuoriuscire intrecciandosi lungo tutto il braccio e andare a scomparire nuovamente dentro il suo petto, proprio all'altezza del cuore. Inoltre ogni giorno doveva sottoporsi ad una iniezione.
Lei non si era mai domandata il perchè di tutto quello: sin da quando era una bambina le era stato detto che la sua era una malattia rarissima e che tutto quello era necessario. E poi aveva sempre vissuto così, quelle catene facevano parte di lei ormai e non riusciva ad immaginarsi senza.
Si passò la mano sinistra sul volto, accompagnata dal tintinnio delle catene, poi ripetè la stessa azione con entrambe le mani, ma stavolta ricolme d'acqua fresca.
Si vestì velocemente e scese al piano di sotto, in cucina, dove Elizabeth stava preparando la colazione.
La donna lavorava come maestra d'asilo e indossava un tailleur con gonna nera dalla camicetta color panna sotto una giacca rosa antico. Aveva corti capelli neri e gli occhi grigi.
"Buongiorno, mamma. Io vado" l'avvertì.
"Non fai colazione?".
"Prendo solo questa" disse afferrando una frittella, per poi addentarla. "Salutami papà!" farfugliò con la bocca piena.
Uscì di casa e sulla soglia trovò Aymon.
"Ciao Aymon! Ci vediamo dopo la scuola" disse dando una piccola pacca sul muso del lupo; l'animale era l'unica cosa che le era rimasta della sua precedente vita.
A metà strada incontrò Dakota, la sola amica che potesse avere oltre ad Aymon. L'aveva conosciuta al primo anno del liceo e da lì non l'aveva più lasciata. Lei era stata l'unica ad andare oltre le apparenze, oltre la sua malattia, Dakota era stata l'unica a non schivarla o compatirla.
La maggior parte delle persone lo faceva e l'aveva sempre fatto e questo aveva reso Kilian nei confronti di tutti, tranne dei familiari, scontrosa ed aggressiva. Bastava una piccola scintilla per farla andare su tutte le furie, rischiando di beccarsi un suo destro in pieno viso. Se non le rivolgevano la parola che almeno l'avessero fatto per un valido motivo.
Dakota aveva la sua stessa età e la sua stessa statura. Aveva i capelli lunghi, lisci e rosso fuoco, con dei ciuffetti in cima alla testa che uscivano sparati e gli occhi verdi.
"Buongiorno, Kilian!" cinguettò cingendola per una spalla.
Quando arrivarono a scuola la campana suonò in quello stesso momento, così salirono immediatamente in classe.
"Oggi Yoghi interrogherà a tappeto ed io non ho studiato un accidente" sospirò Dakota lasciandosi scivolare sulla sedia.
Yoghi era il soprannome del professore di storia che aveva le sembianze del famoso orso della TV.
Ebbe il tempo di pronunciare quella frase che il professore fece il suo ingresso accompagnato da un ragazzo altissimo, dai kilometrici capelli corvini e lisci che non toccavano terra solo per mezzo metro. I suoi occhi erano talmente azzurri da sembrare pietre d'acqua marina, i suoi lineamenti dolci, ma nello sguardo aveva qualcosa di enigmatico e nel sorriso un non so che capace di farti rabbrividire.
"Buongiorno ragazzi!" esordì il professore facendo tacere il vociferio, soprattutto femminile, che si era levato all'ingresso del giovane, mentre si sistemava i suoi occhialoni sul naso.
"Vi presento il vostro nuovo compagno di classe: Axel Whiteknight" lo presentò, poi passò la parola al nuovo arrivato che si limitò a dire "E' un piacere essere nella vostra scuola". Detto quello andò a sedersi in un banco addossato alla parete di destra, nella penultima fila.
"Ci mancava solo il belloccio di turno che fa strage di gallinelle" bisbigliò irritata Kilian a Dakota che stava nel banco di fianco al suo.
Il ragazzo, come se avesse sentito la sua osservazione, si girò lanciandole un'occhiata intensa divertita.
Kilian inarcò un sopracciglio e lo ignorò, poi si voltò rivolgendo lo sguardo al di fuori della finestra.

Durante l'intervallo le ragazze della classe si accerchiarono intorno ad Axel tartassandolo di domande del tipo "Da dove vieni?", "Hai girato molte scuole?", "Come fai ad avere i capelli così perfetti?".
Kilian le osservava disgustata "E' patetico".
"Per una volta concordo. Quel tipo non mi piace per niente" disse Dakota.
Il ragazzo improvvisamente si alzò dal suo posto, in cui sembrava inchiodato e andò verso di loro sotto lo sguardo attonito e stupito di tutte le altre ragazze.
"Non perdere tempo con lei, Kilian è la stramba della classe" disse una, ma lui non l'ascoltò.
"Allora" fece poggiando i gomiti sul banco di Kilian e portandosi all'altezza del suo viso "Tu non ti presenti?" le domandò.
Lei lo guardò con riluttanza "Cos'è, sei sordo? Se non sbaglio te l'hanno appena detto come mi chiamo".
"Wow, che caratterino!" esclamò divertito "Ma io voglio sentirlo dire da te" continuò rauco sfiorandole il mento con l'indice.
A quel tocco Kilian rabbrividì e se ne meravigliò: era freddo come l'azzurro dei suoi occhi.
Accanto a lei, però, qualcuno reagì diversamente: Dakota si era lasciata sfuggire un suono gutturale da sembrare quasi un ringhio...o forse lo era...
Axel sollevò la testa puntando gli occhi sulla ragazza. Con un sorriso beffardo le si avvicinò e le mormorò "Tranquilla, non te la tocco...per ora almeno...", poi ritornò al suo posto. 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Alexiel_Slicer