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Autore: Angel_Books    10/02/2013    2 recensioni
un'isola.
Sirius Black.
due adolescenti.
quattro bambini.
un mistero da risolvere
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 2

 

è mezzanotte. Fingo di dormire e mi concentro sul respiro di mio padre per capire quando il suo sonno si fa profondo.

Le mie orecchie piano piano registrano un respiro monotono e regolare e finalmente mi alzo.

A passi leggeri esco dalla mia capanna e mi dirigo verso il bosco. Raggiungo presto la piccola radura dove Draco era stato pietrificato. Cerco le impronte del cervo, voglio capire da dove è venuto. Il mio sguardo da cacciatore registra ogni particolare del prato. Mi accuccio e cammino furtivamente, arrivo perfino ad assaggiare il terreno, ma... niente. Non è possibile che un animale così grande non abbia lasciato neanche uno straccio d'ombra, mi dico. Sto per girarmi e andarmene quando un raggio di luna colpisce il terreno e qualcosa luccica. Mi avvicino e vedo un piccolo bottone dorato. Meglio di niente, mi dico, e me lo infilo in tasca.

Sto per rientrare nella capanna quando sento qualcuno che mi tira per i pantaloni. Mi giro lentamente e vedo una piccola figura che scossa da un fremito. Mi abbasso e trovo Luna in lacrime che mi stringe la mano. Le accarezzo una guancia e sussurro:

- “Cosa c'è piccola mia?”-

mi guarda per un attimo con i suoi bellissimi occhi azzurri e poi mi stringe forte. Ricambio l'abbraccio e rimaniamo così per un po'. Quando smette di piangere la prendo in braccio e la riporto nella sua capanna. Mentre la appoggio sul pagliericcio che fa da letto, lei continua a tenermi la mano. Dopo averle rimboccato le coperte mi giro un attimo e lei sussurra:

- “ Desideria.... non andare via.”-

- “ Certo che no, piccola.”-

le sorrido e lei si rilassa, ma non mi lascia la mano. Inizio lentamente ad accarezzarle i capelli biondi e a mormorare una ninnananna. Non dico parole, lascio che quell'insieme di suoni l'avvolgano e la tranquillizzano. Non c'è bisogno di chiedere il perchè di quel pianto: ha sognato di nuovo la sua mamma. Luna quando è arrivata aveva già tre anni e ricorda molto bene sua madre.

Continuo a canticchiare e mi concentro sul suo respiro, quando diventa regolare mi zittisco, ma continuo ad accarezzarle il capelli. Sto per assopirmi, lì seduta, quando avverto un respiro molto vicino alla mia faccia. Mi giro spaventata, ma trovo solamente Neville che mi guarda con gli occhi spalancati.

- “ cosa c'è piccolo?”-

- “ sento i lupi, Desi.”- rizzo le orecchie e sento in lontananza un debole ululato. Devo avvisare papà, penso. Ma mi giro comunque verso Neville e gli sorrido.

- “ non ti preoccupare c'è Pistillo che ci protegge.”-

- “ ma se la mangiano?” chiede poco convinto.

- “ allora sai cosa facciamo? Domani facciamo una collana con i fiori che fanno starnutire così mentre i lupi starnutiscono Pistillo li fa andare via. Va bene?”- chiedo con un sorriso.

- “ certo!!”- risponde contento - “ buonanotte.”- dice e si avvia barcollando verso il suo pagliericcio.

- “buonanotte”- gli rispondo. Mi giro verso Luna e continuo ad accarezzarla. Dopo poco mi appoggio al muro e chiudo gli occhi.

La mattina arriva presto e io mi alzo silenziosamente. Luna dorme tranquilla, Neville ha un mezzo sorriso stampato sulla faccia paffuta e i gemellini non si sono accorti di niente. Contro il muro opposto c'è Draco. Mi avvicino piano e lo guardo triste: è scosso dalle convulsioni e le sue labbra mormorano parole incomprensibili. Gli sfioro la fronte e la sento bollente. Sono preoccupata. Caccio indietro le lacrime, io non piango mai, mi dico.

Entro nella mia capanna e vedo mio padre ancora a letto. Per fortuna non si è accorto di niente, penso. Mi infilo in fretta i vestiti e, mentre butto il pigiama sul mio pagliericcio, il bottone cade per terra. Distrattamente me lo infilo in tasca ed esco. Evito di fare colazione, ho un nodo allo stomaco a causa di Draco. Afferro in fretta l'arco e entro con foga nel bosco. Vedo uno scoiattolo su un ramo e scocco una freccia, lo manco. Sono troppo agitata, devo calmarmi. Inizio a camminare e penso a Luna. È davvero una bimba dolcissima, mi dico. Sorrido, alzo lo sguardo e mi blocco sgomenta: sono in un punto del bosco che non ho mai visto. Il sole non si degna neanche di entrare qui e i rami sono contorti e lugubri. Fortunatamente il terreno è abbastanza morbido e ritrovo presto le mie orme. Sto per seguirle quando un ruggito basso mi fa immobilizzare. Senza respirare il mio istinto di cacciatore mi fa incoccare una freccia. Mi volto piano e trovo due occhi gialli che mi scrutano dall'ombra. Con coraggio alzo l'arco e lo punto verso uno dei due occhi. Non faccio in tempo a scoccare la freccia che gli occhi scompaiono e alcuni cespugli si muovono in lontananza. In un momento tutta la paura che ho tenuto repressa viene fuori e io mi trovo a correre a perdifiato con le lacrime che mi inondano il viso. Raggiungo la radura e mi fermo a riprendere fiato. no,mi dico, non posso tornare senza niente da mangiare. Mi nascondo in un cespuglio e aspetto. Presto arriva un procione e lo faccio fuori in un attimo. Sono abituata alla vista del sangue, ma oggi mi fa venire un brivido. Uccido un altro procione, tre scoiattoli e poi torno a casa.

Appena entro, trovo mio padre seduto per terra con in mano un librone dalla copertina rosso sangue. È così assorto nella lettura che non si accorge di me, riesco così a girargli intorno, a posizionarmi alle sue spalle e a leggere. Il libro è scritto con caratteri gotici e le parole per me non hanno senso. Devo essermi avvicinata troppo perchè mio padre si gira sconvolto e urla:

- “ Desideria!!!”-

- “ scusa papà..... non avevo intenzione di.... non pensavo di fare niente di male...”-balbetto confusa.

- “non dovresti spiare le persone in questo modo.”- dice improvvisamente calmo, ma senza dare segno di addolcirsi leggermente.

- “ non è colpa mia se non te ne sei accorto.”- dico, sulla difensiva. Mi guarda un attimo in silenzio e poi sospira:

- “d'accordo questa l'hai vinta tu, ma adesso parliamo un po' delle tue scorribande notturne.”-

mi blocco, imbarazzata:- “ma tu non stavi dormendo?...”- mi faccio scappare:- “ No,no, volevo dire...”-

- “ so cosa volevi dire.”- mi interrompe- “allora sentiamo un po', dove sei andata?”-

- “Luna mi è venuta ha chiamare, ha sognato sua madre. E Neville ha sentito ululare i lupi. Sono andata a consolarli.”- dopotutto non era una bugia, solo una parte di verità.

Mio padre sembra crederci, ma poi torna all'attacco:- “ allora come mi spieghi la terra sul tuo pigiama?”- basta è finita. Sono con le spalle al muro. Mi tocca dire tutta la verità. Quando ho finito mi guarda perplesso e lentamente il suo volto da serio diventa una maschera di sofferenza.

- “Desideria. È arrivato il momento che ti dica la verità. Noi, tutti noi... siamo dei maghi.-

 

  
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