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Autore: Allegra_    10/02/2013    4 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24
 Se Ti Dicessi Che Ti Amo


Non avevo mai pensato a come sarei potuta uscire dal limbo di tristezza in cui l’abbandono di mia madre prima e di Firenze poi mi avevano rinchiuso.
Perché quando stai male l’unico pensiero che hai in testa è voler stare bene, non il modo per farlo.
E poi quando la felicità ritorna inizi a domandarti da dove provenga, e la risposta è li dove è sempre stata, dove tu non l’hai mai cercata.
Francesco Livelli era la mia risposta.
Non riuscivo a spiegarlo neppure a me stessa, eppure ogni volta che ero in sua compagnia improvvisamente il mondo al di fuori spariva ed io mi ritrovavo a sorridere come un’idiota per qualsiasi cosa.
Ero felice finalmente, anche se non potevo nascondere la mia paura.
Paura che quella gioia potesse finire e io potessi ritrovarmi nuovamente a piangere abbracciata ad un peluche.
Ma sarebbe stato da stupida non godersi quella gioia per paura di perderla, e nonostante molte volte avessi dimostrato a me stessa il contrario, tanto stupida non ero.
Mi guardai allo specchio ritrovando finalmente la ragazza forte e sicura di se che ero sempre stata.
Ero bella, e per la prima volta mi sentivo di dirlo davvero.
Preparata per andare alla festa a casa di Mic, ero contenta finalmente di aver ritrovato me stessa.
Indossavo un abito nero stretto che si fermava sopra il ginocchio, scollato davanti e con la collana regalatami da Fra’ a Natale ovviamente al collo.
Non me ne separavo davvero mai, come se fosse stata il sigillo del nostro nascente amore.
I capelli scendevano mossi lungo le spalle, il trucco non troppo marcato ma evidente, e miei amati tacchi ai piedi.
Ricominciavo a vivere, a vivere bene.
Il cellulare mi avvisò dell’arrivo di Fra’, così scesi le scale velocemente e mi avviai all’entrata del palazzo.
Mio padre era ad un convegno di due giorni a Milano, così se anche avessi fatto tardi non avrebbe potuto dirmi nulla.
Ed eccolo li.
Appoggiato al suo amato motorino nero lucido, i capelli scompigliati, il sorriso mozzafiato e lo sguardo capace di leggermi l’anima.
Fra’ diventava ogni giorno più bello.
Mi avvicinai a lui e m’impossessai irruentemente della sua bocca.
Allacciò le braccia intorno alla mia vita sorridendo sulle mie labbra, mentre io mi lasciavo trasportare completamente da quello splendido bacio.
<< Come siamo passionali stasera >> sussurrò a pochi centimetri da me.
<< Lo sono sempre >> mormorai mordendogli il labbro inferiore sensuale.
La sua lingua tracciò il contorno delle mie labbra per poi baciarmi nuovamente, sempre con più desiderio.
Quella sera del 6 gennaio a Torino c’erano meno tre gradi, eppure io non potevo fare a meno di sentirmi andare a fuoco ogni momento di più.

***

Tra baci, abbracci, frasi mormorate e strade trafficate, arrivare a casa di Mic fu una vera e propria impresa.
Eravamo in ritardo di circa mezz’ora, cosa piuttosto trascurabile se tutti gli altri non fossero già stati lì.
Entrammo l’uno di fianco all’altro, ma non mostrando apparentemente alcun legame.
Avevamo deciso che gli altri avrebbero saputo di ciò che c’era tra noi in modo molto più d’effetto che un’entrata presi per mano.
<< Hey amore mio !!! >> strillò Mic correndo ad abbracciarmi, o meglio, a stritolarmi.
Dodo e Giò arrivarono subito dopo, quest’ultimo accompagnato dalla bellissima Luce.
Li abbracciai uno per uno, soffermandomi un po’ di più su Giò, consapevole che a Fra’ avrebbe decisamente dato fastidio.
C’era tutta la nostra classe, più qualcuno delle altre sezioni come la stessa Luce, Davide Fenice (il ragazzo di classe di Hilary con il quale ero uscita qualche settimana prima) e amici dei ragazzi provenienti dalle classi più svariate.
Hill non era stata invitata, e ringraziai mentalmente Mic per averlo fatto, nonostante sapessi che anche se tra noi non fosse successo niente, non le avrebbe per nulla fatto piacere la sua presenza.
Avevo intenzione di chiarire con lei, ma non quella sera di certo.
Il mio sguardo cercò Ste’, consapevole che dopo ciò che era successo la sera di Capodanno gli avrei dovuto come minimo una spiegazione, e lo trovai seduto nell’angolo a chiacchierare con alcuni nostri compagni di classe.
Bellissimo come sempre, con la camicia bianca attillata e i capelli perennemente in disordine, gli occhi a dir poco magnetici.
Ci avrei parlato sicuramente, ma dopo.
Mi avvicinai a Fra’ che chiacchierava con un paio di ragazzi di quarta F.
<< Ciao >> esclamai imponendomi di punto in bianco nella conversazione.
<<  Amico, è lei la ragazza di cui ci parlavi ?? >> domandò rivolgendosi a Fra’ un ragazzone con delle spalle enormi.
<< Già >> rispose lui prima di presentarmi sorridendo << Lei è Noe, la mia ragazza >>
Ero quasi sicura di essere arrossita di colpo in quel momento, con tutti gli sguardi del gruppetto puntati su di me e le parole di Fra’ che  mi risuonavano nella testa.
Il cuore aumentò i battiti che venivano fuori sempre più veloci, e per un secondo pensai davvero di essermi immaginata tutto, almeno fino a quando Francesco mi prese per mano portandomi poco più in la.
<< Tutto bene ?? >> domandò notando che ancora non avevo proferito parola.
<< è vero quello che hai detto a quei ragazzi ?? >> domandai con gli occhi che luccicavano per l’emozione.
<< Cosa ?? >> sembrava che davvero non se ne fosse reso conto.
<< Insomma … io e te stiamo insieme ?? >> chiesi incerta e incredula al contempo.
Sorrise dolcemente prendendomi la mano.
<< Sempre se lo vuoi >> esclamò mentre io già saltavo di gioia.
<< Certo che si !! >> squittii buttandogli le braccia al collo e stringendolo più forte che potevo.
Rise divertito guardandomi negli occhi serio.
<< Sei la fidanzata più bella del mondo >>
E allora non potei fare a meno di baciarlo.
Li, con gli occhi di tutti i presenti puntati su di noi, le bocche spalancate dei miei migliori amici, lo sguardo d’invidia delle ochette che gli sbavavano dietro da tutta la vita, le sue braccia strette sui miei fianchi a non lasciarmi andare.
Era la prima volta che ci baciavamo davanti a qualcun altro e la sensazione era a dir poco meravigliosa.
Far sapere a tutti che lui era mio, mio e di nessun’altra, proprio come mi aveva promesso quella mattina.
Ma c’era un lato negativo.
Appena aprii gli occhi infatti, l’immagine di Ste’ che usciva di scatto fuori al balcone mi riempì gli occhi.
Non avrei dovuto sbatterglielo in faccia in quel modo.
Lasciai lentamente le labbra di Fra’ mormorandogli un << Torno subito >> avviandomi anche io sul terrazzino.
Non c’era nessuno, solo Ste’ appoggiato alla ringhiera che guardava Torino notturna fingendo che gli interessasse davvero.
Faceva un freddo capace di spaccarmi le ossa.
<< Devo parlarti >> fu l’unica cosa che riuscii a dire in modo più o meno spedito.
<< Non abbiamo nulla da dirci >> mormorò lui distaccato.
<< Si invece >> esclamai convinta << Voglio spiegarti >>
Sbuffò scocciato.
Mi avvicinai a lui incerta, poggiandogli una mano sulla spalla.
<< Ascoltami, per favore >> sussurrai e lui si voltò finalmente a guardarmi.
E in quel momento capii il perché non l’avesse fatto prima.
Una e più lacrime gli rigavano le guance scendendo leggermente fino a fermarsi sulle sue labbra.
Una scena simile s’impossessò della mia mente.
 
Un tocco sulla spalla mi fece voltare di scatto e riaprire gli occhi, trovandomi davanti il muscoloso e scultoreo corpo di Stefano.
E senza dire parole mi avvolse tra le sue braccia e mi strinse a sé, come se non avesse bisogno di sapere nulla, ma volesse soltanto starmi accanto.
Mi accarezzò le braccia dolcemente a rassicurarmi, mentre io cominciavo a piangere sempre più pesantemente.
E ad un tratto mi allontanò dal suo corpo soltanto per guardarmi negli occhi, incrociando l’azzurro blu dei miei con l’azzurro grigio dei suoi.
Ed era magico quello sguardo, magico quanto rassicurante.
Senza che battessi ciglio si avvicinò al mio volto e baciò un punto della mia gota dove una lacrima stava scendendo lenta.
Sussultai mentre lui continuò a fare lo stesso su tutto il viso, in una maniera talmente dolce da non sembrare neppure reale.
Intrecciò le dita della sua mano con quelle della mia e non riuscii a fare a meno di sentirmi bene lì con lui, nonostante fossi in preda alle lacrime e in mezzo ad un atrio vuoto e freddo.
 
Non era passato molto tempo da quel giorno, quando avevo pianto ricordandomi improvvisamente di mia madre e del suo abbandono.
Ma quella volta la situazione era diversa.
Perché Stefano aveva saputo come farmi tornare il sorriso quando ero stavo male, mentre io ero totalmente impotente davanti alla sua sofferenza.
Avrei voluto baciargli quelle lacrime, dirgli che sarebbe andato tutto bene e stringerlo a me fin quando non si fosse calmato, proprio come aveva fatto lui.
Però io non potevo.
Gli accarezzai la guancia dolcemente, incapace di fare altro.
<< Avanti, spiegami >> mi disse lui incerto.
<< Quello che è successo la sera di Capodanno … >> iniziai mormorando << è stato uno sbaglio >>
Scosse la testa.
<< Io sono innamorata di Fra’ e adesso stiamo insieme >> gli dissi cercando di essere più convinta che potevo << Tra noi non può esserci niente >>
Portò le sue braccia a cingermi i fianchi dolcemente, sorridendo triste.
<< Tu non te ne rendi nemmeno conto >> mormorò.
<< Di cosa ?? >> gli domandai stanca.
<< Quello che c’è tra noi >> esclamò asciugandosi le lacrime velocemente << l’attrazione è palpabile e i sentimenti in gioco sono reali >>
Scossi la testa.
<< Come puoi esserne così convinto ?? >> gli domandai sperando di scoraggiarlo.
<< Ascoltami Noe >> iniziò invece sempre più convinto.
<< Se adesso io mi avvicinassi ancora di più a te, se ti accarezzassi lentamente, se ti guardassi negli occhi lasciandoti specchiare nei miei >> sussurrava mentre compiva esattamente i gesti da lui elencati.
<< Se giocassi con una ciocca dei tuoi capelli, se ti baciassi proprio dove piace a te >> avvicinò le labbra al mio collo premendole delicatamente, sapendo quanto adorassi quando qualcuno lo faceva.
<< Se ti dicessi che ti amo e che vederti con lui mi uccide >> ero come ipnotizzata dalle sue parole, mentre lo lasciavo continuare memorizzando ogni suo gesto.
<< Tu mi lasceresti fare e dire tutto questo, senza opporre resistenza >> affermò convinto, appoggiato dal fatto che secondo quanto era appena successo, aveva più che ragione.
<< E il motivo è uno solo >> mormorò a pochi centimetri dalle mie labbra.
<< Io non sono innamorata di te, Ste’ >> ma quel “non” stonava per lui quanto lo faceva per me.
<< Non ti credo neanche un po’ >> sussurrò premendo leggermente le sue labbra morbide contro le mie.
Stava succedendo di nuovo, senza che neppure me ne rendessi davvero conto.
Ma quella volta Fra’ non era li ad assistere a quell’assurda scenetta.
La sua lingua penetrò lentamente tra le mie labbra, e cercò la mia che non esitò a farsi avanti.
Fu un bacio dolcissimo e totalmente sbagliato al contempo.
Quando ci allontanammo avevo le mani ferme sul suo petto muscoloso coperto solo da quella leggera camicia, mentre le sue erano aperte sulla mia schiena.
<< Vedi ?? Avevo ragione io >> mormorò accarezzandomi la guancia.
<< No Ste’, io amo Fra’, non te >> ma il fatto che lo stessi rifiutando mentre ero stretta tra le sue braccia rendeva la cosa decisamente meno credibile.
<< Puoi mentirmi quanto vuoi, ma non mentire anche a te stessa >> esclamò più che convinto.
<< Io non … >> ma prima che potessi continuare, il suo dito si posò sulle mie labbra.
<< Pensaci bene, io ti aspetterò per tutta la vita se necessario ad averti >> sussurrò allentando la presa su di me.
Lo guardai intensamente negli occhi prima di rientrare in salone, lasciandomi alle spalle tutta la sua dolcezza e comprensione, ma trascinandomi dietro i miei nascenti dubbi.
<< Ti ho trovata finalmente !! >> esclamò Fra’ venendomi incontro.
Lo guardai negli occhi e non potei fare a meno di sentirmi un groppo alla gola pesantissimo.
Nemmeno un secondo da fidanzati e avevo già baciato un altro.
L’odio che provavo nei miei confronti arrivò alle stelle proprio in quel momento.
<< Dov’eri ?? >> mi domandò abbracciandomi dolcemente.
<< Sono andata a parlare con Ste’ >> mormorai aspettandomi già una scarica di domande venirmi contro.
Ma non fu così.
Fra’ si limitò semplicemente ad annuire e a baciarmi la fronte delicatamente, lasciandomi stranita come non mai.
<< Non mi chiedi nulla ?? >> gli domandai con un sopracciglio sollevato.
<< No >> scosse la testa sorridendo << Sei la mia ragazza e mi fido cecamente di te >>
Sorrisi mentre una lacrima scendeva lungo la mia gota.
Fra’ l’asciugò delicatamente come se il mio viso fosse porcellana, vedendo la gioia che provavo riflessa in essa.
Io tentai di nasconderla a me stessa, vedendoci invece la vergogna di avere accanto una persona meravigliosa e di averla tradita.
 

Piccolo Angolo Di Luce
Hola !!! Scusatemi per il ritardo, sono contenta però di essere riuscita a scrivere questo capitolo che mi sembra anche abbastanza carino.
Allora …. Rileggendo mi rendo conto che potrete odiare Noe per quello che ha fatto, ma provate a capirla.
Dopotutto c’è qualcosa tra lei e Ste’, lui le si avvicinava in quel modo e lei ha ceduto.
Fra’ invece è ancora più meraviglioso !!
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate, spero recensirete in tante.
Un bacino <3
PS: Mi farebbe molto piacere se nelle recensioni scriveste se appartenete al Team Fra’ o al Team Ste’ … sono curiosa !!
xoxo

   
 
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