Capitolo 8
«Ciao
Carol!»
«Sue! Vedo che anche tu sei
mattiniera!»
«Più Levi di me veramente. È come
un orologio svizzero, se volessi dormire 10 minuti in più
dovrei corromperlo
con una doppia razione di bocconcini. Tu? Ti alzi sempre alle 7 per
curare le
tue rose?»
«Sai per me sono come delle
figlie, e nei giorni lavorativi l’unico momento in cui me ne
posso prendere cura
è la mattina presto, quindi punto la sveglia e salto
giù dal letto.»
«Ti ringrazio ancora per ieri
Carol, avevi proprio ragione mi ha fatto bene parlare con
te…»
«Siete riusciti a chiarire?»
«Un po’.»
«Ma è stato abbastanza?»
«Diciamo che abbiamo discusso di
alcune cose, e vedremo entrambi di non ricommettere gli stessi
errori»
«Si, ma ti vedo troppo felice,
per aver discusso solo “abbastanza”»
«Allora diciamo che, aver saputo
che lei si trasferisce perché si sposa e segue il marito, ha
aiutato decisamente
la situazione»
«Sono felice per voi!»
«Senti Carol…Lavori fino a tardi
questa sera?»
«Purtroppo si, vedi mi tengo
libera due giorni la settimana…martedì e
giovedì, però lavoro il sabato…e oggi
ho l’agenda piena»
«Allora visto che domani è
giovedì avresti voglia di venire ad assaggiare il mio dolce
speciale?»
«Domani? Perché no!»
Sue
si voltò di scatto e si
ritrovò il viso di Jack a pochi centimetri…
«Hai intenzione di farmi morire
d’infarto?»
«Assolutamente no…» mettendole
una ciocca di capelli dietro l’orecchio
«Caffè?»
«Bacio»
«Non ho capito, hai detto… ?
…»
con un sorriso furbo dipinto sul volto.
Jack le diede un bacio delicato
sulle labbra «si, caffè grazie»
«Ho invitato Carol qui…
domani…»
«Quando?»
«Domani!»
«No, intendevo quando lo hai
fatto?»
«Questa mattina, quando, mentre
tu te la prendevi comoda, ho portato fuori Levi. Stava facendo
giardinaggio, e
così l’ho ringraziata per
ieri…» guardandolo con sguardo complice
«poi ho
pensato che mentre lei è qua e il maritino è al
lavoro qualcuno potrebbe
entrare in casa per finire a mettere delle cimici…»
«Ok, chiederemo a Bobby… se
riuscissimo anche a tenere sotto controllo i telefoni sarebbe
perfetto.»
«Io tenterò di tenerla il più a
lungo possibile fuori di casa…» poi guardando
l’orologio «forse è meglio che ci
sbrighiamo o faremo veramente tardi al lavoro…chi fa per
primo la doccia?»
«Io avrei una proposta…»
«Anche io…» rispose Sue prendendo
le tazze «Vai
tu… e falla fredda…»
«Ok, ok!» alzando le mani e facendo
qualche passo indietro «Ma per la cronaca tu hai dormito
molto più di me, sei
tu che sei crollata per prima ieri sera.»
«Buongiorno a tutti, scusate il
ritardo…»
«Gli sposini se la prendono
comoda eh?» Bobby non perdeva occasione
«Veramente questa mattina noi
abbiamo lavorato…voi avete scoperto qualche cosa dalle prime
rilevazioni
ambientali?»
«Uuuh!! Come siamo suscettibili…
bisogna dedurre che la consulente coniugale non sa fare molto bene il
suo
lavoro?» anche per Myles era troppo difficile non
approfittare della
situazione.
«Per essere precisi, IO ho
lavorato, lui dormiva» disse Sue guardando Jack mentre si
avvicinava al
tabellone «Questa mattina ho incontrato Carol e
l’ho invitata da noi…domani
pomeriggio casa vuota, quindi si può entrare per mettere
sotto controllo i
telefoni e le stanze dove non sono potuta entrare»
Jack prese la parola «E’ sembrata
la cosa migliore da fare visto che aspettare fino a domenica sarebbe
stato
troppo, e poi non è detto che avremo l’occasione
di mettere le microspie nelle
stanze che ci mancano…quindi domani pomeriggio Bobby
piazzerà le cimici mentre
tu Myles, terrai d’occhio Enry James al lavoro, informandoci
se dovesse tornare
a casa prima.»
«Tara, ieri
parlando con
Enry» continuò Sue «ho scoperto che lui
e Carol si sono conosciuti in
Inghilterra, in una scuola di volo, e che Carol ha vissuto per molto
tempo li,
forse sarebbe il caso di vedere se risulta qualche cosa.»
«Controllerò i nostri database.»
«Dalle rilevazioni ambientali è
uscito niente?» Jack si rivolse a Myles mentre sfogliava
alcuni rapporti sulla
sua scrivania.
«Non ancora, sembrano una
famigliola felice, amore, tesoro e via dicendo»
«Anche da quella dell’ufficio
niente…abbiamo sentito alcune conversazioni di lavoro, ma
solo trattative di
stipendi, orari di lavoro…sembra che il nostro Enry abbia
problemi con i sindacati.»
Demetrius aveva finito di leggere per l’ennesima volta le
trascrizioni alla
ricerca di qualche cosa su cui incentrare le loro attenzioni, ma non
era
arrivato a niente di concreto.
«Allora forse potremmo
controllare anche le ultime dichiarazioni dei redditi della
società di
import-export» intervenne Tara «magari
esce qualche cosa di strano»
«Ok, allora tutti al lavoro,
abbiamo svariate cose da controllare.»
«Il solito»
«Non so perché ma non me la
racconti giusta! Dai dimmi cosa è
successo…»
«Assolutamente nulla Lucy »
«E come mai non hai più quel
faccino triste?»
Jack intanto ascoltava
facendo finta di niente, curioso di sentire cosa si sarebbe inventata
Sue per
distrarre Lucy dall’argomento, ma l’occasione le fu
data da Tara «Sue scusa, ma
sei sicura che abbia detto Inghilterra?»
«Sicurissima. Perché?»
«Ho sentito anche io Tara»
aggiunse Jack alzandosi dalla sua scrivania e raggiungendo quella di Sue
«Perché non mi risulta nessuna
Carol Striker, nome da nubile di Carol James, o almeno così
risulta dai
documenti . Ho controllato tutti gli elenchi di brevetti ottenuti in
Inghilterra e non c’è nessuno che si chiami
così. Al contrario però ho trovato
il nostro Enry James, ha ottenuto il brevetto di volo nel 1992, anche
se con un
altro nome, ovvero Martin Barrow.»
«Il mistero si infittisce» si
avvicinò anche Miles
«E di Carol? Nessuna traccia?»
Jack
«Assolutamente niente»
«Hai
controllato anche chi
lavorava nella scuola di volo? Forse non era li per imparare a
volare… Enry non
ha specificato che seguivano un corso insieme.»
«E’ la cosa che ho fatto subito
dopo, ma niente»
«Forse è una storia che fa parte
della loro copertura…si sono inventati la storiella e ci
ricamano sopra»
«Certo, però è strano che ti
abbia dato su un piatto d’argento la possibilità
di trovare la sua vera
identità» continuò Jack
«intanto direi di fare delle ricerche sul nostro Martin
Barrow alias Enry James, magari escono delle cose interessanti sul suo
passato»
«E per quanto riguarda Carol? Cosa
sappiamo del suo di passato?»
«Assolutamente nulla, tranne il
fatto che è qui negli Stati Uniti da dieci anni,
è sposata, ma non hanno figli.
Da quando è arrivata fa la consulente matrimoniale, ma non
ci risulta nessuna
laurea in psicologia con quel nome, almeno qui da
noi…»
«Questa è una cosa che potrei
scoprire domani pomeriggio, ovvero dove dice di aver frequentato il
college.»
«Ma come non devi approfittare
della consulente per i tuoi problemi con questo cattivo
marito?» Bobby dando un
pugno sulla spalla a Jack
«Non posso tormentarla con tutti
i difetti di Jack…»
Jack si massaggiò la spalla
mentre rispondeva alle sfrecciatine dei ragazzi scoccando a Sue
un’occhiataccia
«Ehi! Ma non è abbastanza secondo voi avere una
moglie di cattivo umore? Ci si
devono mettere anche gli amici?»
«Colpito e affondato Hudson»
disse Myles «e brava Thomas»
«Se tu ti comportassi bene, tua
moglie non sarebbe di cattivo umore, e cucinerebbe qualche manicaretto
per te
Jack»
«Quello lo fa» gli rispose guardando
Sue
«Certo che lo faccio, vi fidereste
voi a lasciarlo in cucina?»
Myles «Jack mi dispiace per te ma
stai perdendo la partita»
«Ok, ok, me ne vado. Lascio il
campo di battaglia prima che i nemici mi distruggano completamente.
Qualcuno
viene a pranzo?» alzando le mani in senso di resa.
«Io ho da fare, voi andate
pure» disse
Sue, «voglio controllare
alcuni documenti poi prima di ritornare al lavoro di copertura, devo
passare da
casa a prendere alcune cose.»
De fino a quel momento si era
astenuto dal prendere in giro Jack, ma l’aria in ufficio si
era fatta più
leggera e il boccone era troppo saporito per non approfittarne
«Ma non mangi
niente Sue? Ti ci vogliono molte forze per sopportare Jack»
«Ho fatto una colazione
abbondante… Ma se foste così gentili da portarmi
un cappuccino fumante quando
tornate…ve ne sarei davvero grata!»
«Allora ci vediamo qui in ufficio
poi ti porto a casa a prendere quello che ti
serve…» Jack non vedeva l’ora di
rimanere solo con lei
«Rimango
anche io» dissero Lucy e Tara
contemporaneamente…avevano
l’opportunità di
rimanere sole con Sue.
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Mi spiace...sono diventata lenta nell'aggiornare...ringrazio tutti per la pazienza e per i commenti fin troppo gentili...prossimo capitolo a breve! PROMESSO!!!