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Autore: Dreammy    11/02/2013    5 recensioni
- E quindi... sono sessantanove?
- Già. - se fosse stata un’altra situazione, avrebbe riso per il numero che si era formato. Peccato solo che fosse una casualità e che ogni secondo che passava lo portasse alla morte certa.
- C’è solo una cosa che puoi fare, amico.
- E cioè?
- Hai esattamente sessantanove giorni per farla innamorare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Day 1.


Giorno 1.
- E quindi... sono sessantanove?
- Già. - se fosse stata un’altra situazione, avrebbe riso per il numero che si era formato. Peccato solo che fosse una casualità e che ogni secondo che passava lo portasse alla morte certa.
- C’è solo una cosa che puoi fare, amico.
- E cioè?
- Farla innamorare.
- E come faccio? Non mi cagherà mai.
- E tutte quelle ore in cui mi hai parlato di lei? Te le ricordi? Non ti sopportavo, ti avevo promesso che te l’avrei fatta conoscere ed ora che ci siamo arrivati non fai nulla?
- Sarebbe tutto troppo complicato. E’ un casino.
- No. Hai esattamente sessantanove giorni per farla innamorare.
- Ti voglio bene sul serio.
- Non c’è bisogno che lo dica.
 
Anche quel giorno, a mensa, Lauren si era seduta al tavolo 13 di fronte alla sua amica Charlotte che, anche quel giorno, si era portata dietro quello che era il suo ragazzo da ormai quattro mesi.
Lauren Smith, sedici anni, pelle olivastra, capelli ricci e castani ed occhi scuri, contrastava totalmente con Charlotte Peaky, diciassettenne, capelli lunghi, scuri e scombinati e grandi occhi azzurri.
- Programmi per domani sera, ragazzi? - stava domandando quest’ultima, mescolando con fare annoiato il suo frappé.
- Negativo. - rispose cupamente la riccia, guardando lontano. - Devo studiare per il compito di Storia.
Louis sbuffò. - Sempre a studiare? Comunque... - rivolse alla sua ragazza un sorriso malandrino. - io non avrei molti programmi. Sai... casa libera, niente genitori... - non fece in tempo a finire la frase che una cannuccia sporca di frappé al cioccolato gli arrivò dritta sulla fronte.
- Grazie per la proposta, Tomlinson. - rise Charly. - Purtroppo, però, non mi sembra il caso.
Il ragazzo si finse offeso e si voltò dall’altra parte, incontrando però un paio di occhi di un particolare verde spento. - Harry! - esclamò, vedendo l’amico con un vassoio in mano. - Siediti qui. - solo dopo averlo invitato, si girò verso le altre. - Per voi va bene?
- Nessun problema. - rispose Charly, agitando la mano, mentre il ragazzo si sedeva accanto a Lauren.
- Amico, hai proprio una brutta cera. - constatò Louis osservandolo.
Effettivamente, il diciassettenne era pallido e delle brutte occhiaie cerchiavano i suoi occhi spenti, come se avesse un estremo bisogno di dormire. Anche i capelli gli ricadevano flosci sulla fronte, ma lui non sembrava preoccuparsene più di tanto. Sorrise. - Grazie, fratello, è bello sapere che mi trovi affascinante come al solito.
Charly soffocò una risatina, mentre Lauren lo squadrò, con aria preoccupata. Da quando si era messa in testa che voleva fare il medico, trovava malanni in chiunque, compresi i più strani e rari. - Sei sicuro di sentirti bene? Louis ha ragione.
Lui annuì, ma quel gesto sembrò procurargli un’enorme fatica. - Sì, non c’è bisogno che ti preoccupi... ehm... qual è il tuo nome?
La ragazza gli porse una mano. - Lauren Smith.
- Harry Styles. - i due si scambiarono un sorrisetto.
- Rimandando i convenevoli... - li interruppe Charly. - guarda chi c’è, Lau! - indicò col mento un punto indefinito in mezzo alla sala, in direzione del tavolo dei giocatori di pallanuoto.
La riccia seguì il punto indicatole, arrossendo di colpo ed abbassando lo sguardo.
- Chi è? - domandò curioso Louis, cercando di capire di chi stessero parlando le due ragazze.
La ragazza dagli occhi azzurri rivolse uno sguardo malizioso all’amica prima di ridere sommessamente. - Il grande amore di Lau. Vuoi dirci tu di chi si tratta?
Lei arrossì ancora di più. - Sta’ zitta, non mi piace. È solo... tremendamente figo. Ma è ovvio che non mi piace, a me non piace nessuno.
- Non a giudicare da come sei arrossita. - commentò Harry divertito, chinandosi su di lei cercando di vederle la faccia. - Effettivamente Niall miete molte vittime, ultimamente, vero Lou?
Lui sorrise, capendo finalmente di chi si stesse discutendo. - Horan? Sì, è uscito con due ragazze della mia classe di recente. Allison ed Ellen, se non sbaglio. Ed anche Liam, il suo migliore amico, non se la cava male. Non sarebbe male se mi spiegassero come fanno... - gli arrivò una gomitata nello sterno dalla sua ragazza, che lo osservò trucemente. - Se io non fossi già fidanzato, ovvio. - si affrettò a spiegarsi, provocando l’ilarità generale.
- Dimmi che non ti piace davvero Horan. - fece il riccio rivolto a Lauren.
- Non mi piace, ok? Ci ho parlato... due volte. È solo alquanto figo e... no, non mi piace. - concluse, seriamente.
- Ovvio, Lau, ovvio. - Charly le fece un occhiolino, mentre si alzava dalla panca tirando il suo ragazzo per un polso.
- E voi dove state andando? - chiese la ragazza guardando gli amici alzarsi.
- A fare cose che tu neanche immagini. - sorrise Louis. - A dopo, ragazzi.
 
Quel pomeriggio, sdraiato sul letto della sua villa lì a Holmes Chapel, Harry  si mise le mani fra i capelli della sua parrucca per poi sfilarsela bruscamente e gettarla a terra.
Non riusciva a pensare a null’altro.
Il suo viso ovale.
Gli occhi profondi.
I ricci perfetti.
Il sorriso che le illuminava il volto.
Solo a ricordarlo, sorrise a sua volta. Non riusciva a credere di essere riuscito a parlarle, visto come lo desiderava.
Avrebbe voluto farlo molto prima, quando aveva ancora una possibilità, anche se minima.
Alzò le maniche della felpa blu che indossava, scoprendosi le braccia.
Erano piene di lividi e graffi, tagli, anche profondi, lo ricoprivano completamente: la terapia gli aveva provocato tutto ciò e la pelle secca formava molte pieghette fastidiose.
Sospirò e prese il cellulare poggiato sul suo comodino, componendo un numero che ormai conosceva a memoria.
Squillava. Fortunatamente era libero.
Quel suono intermittente era fastidioso.
- Pronto? - una voce calda e suadente lo riscosse dalle sue elucubrazioni sul suono. - Chi parla?
Harry si schiarì la voce. - Sono Harry.
- Harry! Cosa...? Perché mi hai chiamato? Come va la terapia? Come ti senti? Che cosa...?
- Zayn. - lo interruppe bruscamente prima che potesse ferirlo ulteriormente. - Te lo spiego quando ci vediamo, ok?
Ci fu un attimo di pausa in cui il riccio si morse nervosamente un labbro, poi il ragazzo di origini pakistane parlò. - Facciamo domani pomeriggio nel parco di fronte casa tua?
- Ce la faresti a venire?
- Sì, certo. In più ho una certa voglia di rivedere Rose.
Harry si sforzò di ridere. - Ok, allora ci vediamo. E... porta la scorta.
Improvvisamente sembrò calare sui due il gelo. - Sai che ho smesso da un bel po’. Non uso più quella robaccia e in più ti fa solo male.
- Tu portala lo stesso. Non è... per me. - azzardò, anche se non amava mentire, soprattutto a Zayn. - Un amico. Ne ha bisogno. Per favore.
Sospirò. - Dovrei trovare qualcosina da qualche parte.
- Ok, ci sentiamo allora, ciao... - tentò di riattaccare in fretta, ma venne bloccato dalla voce dall’altro lato della cornetta.
- Harold Edward Styles, non fare cazzate, chiaro?
- Non le farò, sta’ tranquillo. - premette il tasto rosso sul suo cellulare, poi affondò la testa dentro il cuscino, tentando disperatamente  di non inzupparlo di lacrime.




L'angolo di Dreammy
Ed entrano in scena i nostri eroi!
Ho aggiornato molto presto, spero che leggerete con piacere ciò che ho scritto e... vi lascio con una domanda:
Chi saranno i due che parlano all'inizio?
Lo scopriremo... forse alla fine, ma lo scopriremo ;)
Grazie per aver letto.

~ Dreammy.

   
 
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