Il respiro irregolare del suo vicino lo faceva ammattire. Avrebbe voluto spostarsi, ma non c'era un millimetro libero in quel vagone oscuro. La puzza era insopportabile e Zayn cominciava a dimenticare la sensazione dell'aria fresca sulla pelle, il profumo del venticello dopo la pioggia, la brezza tranquilla che ti scompiglia i capelli. Tutto in quella "stanza" stava diventando insopportabile. La puzza, il caldo, il rumore di lamenti continui di sottofondo e soprattutto, la terribile consapevolezza che qualcuno, da qualche parte, in quel vagone buio, era morto. Zayn tese l'orecchio, un attimo. Poi si accorse. Il rumore del respiro del suo vicino era cessato.