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Autore: H o p i e    12/02/2013    3 recensioni
Hyuri, una ragazza italo-coreana, perde i genitori all'età di tre anni e viene subito dopo portata in un orfanotrofio. Da qui nessuno l'adotta, a causa del suo carattere vivace o almeno finché, all'età di 10 anni, non si presenta una famiglia che subito di innamora dei suoi tratti coreani, uniti ai suoi capelli rossi e ai suoi occhi verdi.
Fin da piccola ha avuto l'abitudine di scrivere tutti i suoi pensieri su un diario, il suo unico amico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rimango stretta a  Ji Yong per un bel po' di minuti poi, una volta entrata in classe, simulo un forte mal di testa convincendo la professoressa a chiamare mia madre per farla venire a scuola e farmi portare a casa. Mi sento umiliata e non voglio stare in quella classe un minuto di più.
Non voglio raccontare a mia madre dell'accaduto, quindi ad ogni sua domanda mi invento qualcosa.
«Come mai ti fa male la testa?» mi chiede una volta entrata in auto.
«In classe fanno sempre un gran baccano...»
«Capisco.»
«Quindi ora che torniamo a casa vado a dormire.» aggiungo guardando fuori dal finestrino.
«Mh.»
Arrivate a casa mi fiondo in camera mia, tolgo le scarpe e, ancora vestita, mi metto sotto le coperte chiudendo gli occhi.
 

***

 
Sento risate provenire da ovunque. Intorno a me è tutto nero e io sono sola al centro di quell'oscurità.
Ad un tratto lo scenario cambia. È quello di stamattina. Adesso riesco a vedere i volti delle persone che ridono.
 

***

Ji Yong, appena tornato da scuola, entra nella mia stanza da letto e, vedendomi rannicchiata su me stessa come se avessi freddo, mi compre col lenzuolo.
Poi si mette in ginocchio vicino al mio letto, poggia le braccia sul materasso del letto e ci poggia la testa sopra osservandomi dormire.
 

***

 
Ad un tratto tutto ridiventa nero e le risate si fanno ancora più forti. All'orizzonte si riesce a scorgere una luce. Inizio a correre per raggiungerla e uscire da questo  buio infernale. Una volta raggiunta, tutto diventa improvvisamente di un bianco accecante e, al certo di tutto, c'è una persona che sorride.
 

***

 
«Ji... Yong...» sibilo nel sonno. Subito dopo apro gli occhi e mi trovo davanti ad un Ji Yong sbigottito per aver sentito pronunciare il suo nome.
Segue un lungo silenzio, che decido di rompere poco dopo.
«Beh?»
«Cosa "beh"?» mi chiede alzando un sopracciglio.
«Perché mi guardi così?»
«Umh, niente. Ti stava solo uscendo un po' di bava dalla bocca.» risponde indicando un punto del suo mento come per mostrarmi in che punto si trovava la bava sul mio viso.
«Cosa?» strofino la manica sul mento nel tentativo di toglierla.
«No dai» dice ridendo «stavo scherzando»
«E allora che ci facevi nella mia stanza da letto mentre dormivo?»
«Ti osservavo» risponde con naturalezza.
«Stupido» gli tiro un pugno in testa seguito da un suo "Ahio" «Se hai provato a farmi qualcosa giuro che ti castro personalmente»
«Ma non ho fatto niente» risponde massaggiandosi dolorante la nuca «E poi ho il dovere di starti vicino»
«Perché?»
«Sono o non sono il tuo fratellone?» risponde con aria divertita.
«Ti stai montando la testa adesso»
«Forse.»  risponde sorridendo « Ad ogni modo è meglio che il tuo diario non lo porti più a scuola. Yurim, conoscendola, potrebbe prendertelo di nuovo.»
«La conosci?» chiedo piegando leggermente le testa di lato.
«Diciamo di sì. » si alza in piedi e si siede affianco a me sul letto «È una di quelle solite ragazze che tu chiami "cornacchie che mi ronzano attorno", solo che lei è la più esagerata. Ho dovuto cambiare numero di cellulare per più volte, in un modo o nell'altro riusciva sempre a scoprirlo.»
Mi guarda e sorride.
«Quindi avevo ragione.»
«Su cosa?» mi chiede con aria perplessa.
«Sul fatto che mi odia solo perché sei il mio fratellastro e perché viviamo nella stessa casa... che strana ragazza.»
«...astro?»
«Eh?»
«Fratellastro?»
Non so cosa rispondere e abbasso lo sguardo che prima era posato sui suoi occhi. Quella parola mi è uscita con leggerezza dalla bocca eppure, pensandoci bene, ha un suono veramente dispregiativo.
«Non importa» conclude con un mezzo sorriso un po' angosciato «Devo andare. Tra pochi minuti verranno Seung Hyun e l'altro Seung Hyun.»
Continuo ad avere lo sguardo basso, anche dopo che se n'è andato. Sento uno strano senso di colpa.
Mi alzo e guardo fuori dalla finestra della mia camera da letto. Da qui riesco a vedere Seung Hyun e Ri che si dirigono qui.
"Ri" non è un nome, credo sia meglio definirlo come soprannome. Ri vuol dire "Vittoria", a quel tizio piace essere chiamato così, non so il perché.
In realtà tutti quelli della compagnia di Ji Yong hanno un soprannome. Daesung è spesso soprannominato D-Lite, Young Bae è soprannominato Sol e Ji Yong non ha un soprannome vero e proprio, ma sin da quando era piccolo molti lo chiamavano KwonJiral.
Seung Hyun è spesso soprannominato "Big Seung Hyun", per distinguerlo da Ri che ha il suo stesso nome.
Dopo pochi minuti riesco a constatare che, insieme a Seung Hyun e Ri ci sono tre ragazze.
One moment. Tre ragazze. Tre. Quindi una dev'essere per forza la ragazza di Ji Yong, no?
Ji Yong con una ragazza...
... Chi è la santa che lo sopporta?
E soprattutto: Cos'è questa strana paura di essere messa da parte?
Vedo Ji Yong che attraversa il giardino e che varca la soglia del cancello. Appena uscito fuori, una delle ragazze gli corre incontro, gli da un bacio sulla guancia seguito da un sorriso e un abbraccio ricambiato.
Sento il bisogno di allontanarmi dalla finestra e di non guardare oltre.
Non che ne sia gelosa, no no. Ma è come se volessi che abbracciasse solo me. Un semplice affetto tra sorella e fratello, no?
Mi stendo sul letto e afferro il mio diario. Tutt'un tratto mi vergogno un po' se penso di scriverci sopra, se penso che qualcuno ha letto tutte le pagine. Ho paura che accada di nuovo, ma è pur sempre l'unico sfogo che ho. Non avere un amico è veramente qualcosa di straziante, devi sempre tenerti tutte le preoccupazioni dentro senza darle a vedere.
Decido di scendere giù in salotto. Mamma e papà sono usciti e in casa ci sono solo io. Decido quindi di mettere musica a tutto volume e ballare e cantare per tutta la casa dando poca importanza ai lamenti dei vicini. Mangio anche tantissimi snack, patatine e cioccolata, insomma... ci do proprio dentro. Ho tantissimi compiti da fare per domani, ma che m'importa se tanto nemmeno ci voglio andare? Voglio ritirarmi da quella scuola mandando in fumo il mio sogno di imparare lingue. In quella scuola non voglio metterci più nemmeno piede.
La sera arriva presto.
Dopo essermi sfogata - e dopo che i miei tornano a casa - torno in camera mia e guardo, seduta sulla mia scrivania, un lagnoso film romantico sul computer. Non ho niente da fare e quello è il primo DVD che ho trovato in giro e che mia madre mi ha consigliato di guardare dicendo "È bellissimo!".
Questo film dura tre ore, una lagna tremenda. Poso quindi le braccia sulla scrivania e la testa sulle braccia. Poco dopo mi addormendo così, in quella posizione a dir poco scomoda.
In salotto intanto...
 
Ji Yong è appena tornato a casa.
«Ji Yong, vai a vedere se tua sorella ha finito di guardare il film. È quasi pronto a tavola.»
«Umh, va bene.»
 
Sale lentamente le scale che conducono al piano superiore e, una volta arrivato, apre la porta. Si avvicina e si abbassa verso di me dandomi un colpetto con l'indice sulla fronte come per svegliarmi. Ottiene solo un mugolio da parte mia. Prova per più e più volte a svegliarmi, ma senza risultato. Decide così di prendermi in braccio e posarmi sul letto.
Dopo quel movimento apro gli occhi e trovo il suo volto a pochi centimetri dal mio mentre cinge la mia spalla con le sue braccia intento a posarmi sul letto.
 
 

"Caro diario, perché sono arrossita?"

 

Il mio angolino:

Avevo veramente intenzione di scrivere un capitolo più lungo, ma i compiti per la scuola mi stanno distruggendo, perdono TT^TT

Ji Yong


 

 
   
 
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