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Autore: hangover    12/02/2013    5 recensioni
[...] "E tu cosa mi dai in cambio se scendo?" Chiese Harry con un pizzico di malizia nello sguardo.
"Ehm...un bacio?"
"Uno non mi basta. Ne voglio almeno mille."
"Mille? Ma mille baci una persona non puó darli neppure se passasse tutta la vita a non fare altro!"
"Iniziamo da ora. Chi ti dice che non avrai tutta la vita per darmi i restanti 999?"
Contenuti Larry e Ziam con accenni Zouis. Se il genere non vi piace, state alla larga.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un altro maledetto lunedì. Ero ancora con la testa sotto il cuscino, nonostante mia madre mi avesse chiamato già tre volte e minacciava di lasciarmi a piedi. A quanto diceva, Jimmy non tornava a casa da sabato notte. E come dargli torto? Quella donna mi stava portando davvero all’esasperazione. Mi alzai di scatto e indossai la divisa scolastica, la stessa da cinque anni. Misi nello zaino dei libri e qualche quaderno, senza neppure controllare se questi ultimi coincidevano con le lezioni del giorno. Presi il cellulare e l’accendino e mi diressi verso il piano di sotto, dove mamma trafficava con la borsa mezza aperta ed i capelli spettinati. “’Giorno mà” la salutai, prendendo una mela e mordendola. “Lou! Sei pronto, caro?” trillò lei con un sorriso quasi disperato che mi fece paura. “Si, andiamo. Ciao pà” le risposi io facendo un cenno a mio padre che era appena comparso da dietro un quotidiano. Mugugnò e si immerse di nuovo nella lettura. Uscimmo di casa e andammo nella macchina di mamma, nera e non proprio nuovissima. Mi misi la mano sulla tasca, per accertarmi di aver preso l’unico strumento che in un certo senso mi dava l’impressione di essere con Harry: il cellulare. Nelle ultime ore il guardare febbrilmente l’apparecchio era diventato una specie di tic nervoso. E mia madre, che solitamente non nota mai nulla, si era resa conto di questa mia ossessione. Mentre partivamo mi guardò con un sorrisino e disse: “Aspetti la chiamata della fidanzatina, LouLou?”. La guardai male. Si, certo, la fidanzatina. “Io non ce l’ho la ragazza, mà” le risposi senza smettere di rivolgerle occhiatacce. “Oh, Lou! Sei così bello! Dovresti uscire con qualche compagna di scuola! Chissà, magari c’è la tua anima gemella tra loro!”. Mio Dio, era peggiorata davvero negli ultimi tempi. Rimasi in silenzio, annuendo e fingendomi d’accordo. Poi aggiunse: “Non dovresti stare sempre con quei tre! Pensano solo ad uscire e non li ho mai visti con delle ragazze!”. E chissà perché non li hai mai visti con delle ragazze, cretina. “Già, dovrei proprio smettere di vederli” la consolai io con tono che più sarcastico non si può. Ma le non parve accorgersene, visto che mi guardò con un sorriso orgoglioso. Mi sentivo orribilmente a disagio con quella pazzoide che mi fissava. La feci fermare un po’ prima della scuola, così come avevo fatto con mio fratello. “Hai i soldi del pranzo, Lou?” mi chiese apprensiva mentre stavo scendendo dal mezzo. “Si, tranquilla. Ci vediamo, mà” e chiusi lo sportello senza aspettare una sua risposta. Zaino in spalla e telefono in mano, mi avviai verso un’altra settimana di scuola. Mandai un messaggio a Zayn per incontrarci all’entrata. Mentre camminavo, vidi davanti a me una testa biondo platino: “NIALLER!” gridai, velocizzando il passo per raggiungerlo. Il ragazzo si voltò e si fermò ad aspettarmi. Mi salutò con una pacca sulla spalla e mi chiese : “Coma va?”. Eh, come andava? Wow, fino ad allora non ci avevo proprio pensato. Da una parte sicuramente bene. Mi bastava pensare a quello che Harry mi aveva fatto ieri per illuminarmi il volto con un sorrisino sognante. Ma dall’altra avevo la brutta e conosciuta sensazione di timore; ancora non mi aveva neppure inviato un messaggio. Ma cazzo, Louis! Probabilmente starà ancora dormendo! Oppure era solo il fato che voleva che fossi io a farmi sentire per primo quel giorno. Odiavo il mio cervello che mi faceva fare tutti questi maledettissimi pensieri. Ma a Niall mi limitai a dire un semplice: “Bene” per poi proseguire per la nostra strada. “Oh, Lou…” ruppe all’improvviso il silenzio Niall, puntandomi gli occhi glaciali addosso: “volevo chiederti scusa per tutte le cose che ti ho detto su Harry. Mi dispiace.” Risi, anche se con un po’ di amarezza: “e come mai hai cambiato opinione su di lui?” gli chiesi. “Bè, mi rendo conto che per te quello che sta succedendo tra di voi vuol dire tanto. E comunque non ho cambiato opinione, mi dispiace parlare male di una cosa che ti sta a cuore. Scusami.” Era seriamente pentito. E chiedere il perdono di qualcuno non era da Niall Horan; e fu proprio per questo che lo apprezzai e lo ammirai ancora di più. “Tranquillo, amico. Non è successo nulla!” gli dissi io con un sorriso sincero. Gli misi un braccio attorno alla spalla e poi lui urlò, con il suo accento fortemente irlandese, “Ehi, Zay! Lee!” facendo dei cenni con la mano verso due figure poggiate ad un muretto. “Buongiorno, meraviglie!” ci salutò Zayn con un abbraccio, mentre Liam ci sorrise e basta. “Pronti per otto ore di sano e proficuo studio?” ci chiese ironicamente quest’ultimo. Mugugnammo e poi ci incamminammo verso l’entrata, non del tutto concentrati sulle lezioni. “Dai, ti do un pezzo del mio sandwich se mi lasci la tua fetta di pizza!”. Era la pausa pranzo e Liam stava cercando in tutti i modi di convincere Niall a concedergli un assaggio del suo pasto. “Niente da fare Lee. Non ti darei la mia pizza nemmeno se mi pagassi.” disse il biondo con un cenno del capo. Liam alzò le spalle rassegnato. “Povero piccolo Leeyum! Dai, prendi un po’ del mio budino. A me va diritto sui fianchi!” gli disse allora Zayn porgendogli un cucchiaino con il dolce. Gli mise il boccone in bocca e Liam prontamente lo mangiò. Quest’ultimo lo guardò grato, con il suo solito sguardo tenero da bambino. Erano davvero carini loro due. A volte mi chiedevo perché non stessero insieme. Ricordo ancora i primi tempi che ci conoscemmo: Zayn era solito confidarmi che trovava Liam abbastanza carino. Ma poi con gli anni la sua tendenza a dedicarsi a relazioni molto più promiscue prese il sopravvento e lo distrasse dall’irresistibile dolcezza di Liam. “Grazie Zay, tu si che sei gentile” e sottolineò accuratamente il “gentile” in modo che Niall, il quale nel frattempo gustava la sua pizza, potesse udirlo. Io non stavo mangiando e a dire il vero non avevo molta voglia di cibo. Era tutta la mattinata che mi scambiavo messaggi con Harry, anche rischiando più volte di farmi sequestrare il telefono. Mi aveva detto che lui non era a scuola e che se gli avessi detto dove si trovava la mia, sarebbe passato a salutarmi all’uscita. Quando me lo scrisse, non stavo più nella pelle dall’emozione; tanto che chiesi alla professoressa di lettere, la Stewart, di farmi uscire dalla classe perché non mi sentivo bene. E in effetti, la sensazione che provai fu proprio quella di un dolcissimo malore: il cuore mi batteva all’impazzata, le gambe mi tremavano come due canne al vento e tanto che la gola mi si era seccata, non ero neppure in grado di parlare correttamente. Però erano quasi le due del pomeriggio ed ancora il povero Harry non aveva ricevuto una risposta. Cosa potevo fare? Di nuovo le solite seghe mentali di Louis Tomlinson fecero capolino nel mio cervello. Accettare o non accettare? Già, che dilemma. Temevo cosa avrebbe pensato se avessi accettato: molto probabilmente mi avrebbe considerato come debole, perché stavo cedendo troppo velocemente alle sue richieste. Oppure, semplicemente, la cosa non gli avrebbe fatto nessunissimo effetto, anzi, lo avrebbe anche apprezzato. Così, alla fine, acconsentii e considerai anche quell’incontro come un’occasione per presentargli Zayn, Niall e Liam. Certo, glieli avrei fatti conoscere come si fa normalmente tra persone educate: avrei detto che loro erano i miei migliori amici e che lui era Harry, il ragazzo che mi stava portando all’orlo della follia. Beh, non avrei proprio questi termini, però comunque non avrei reso la situazione troppo formale. Mentre ero immerso nei miei pensieri ed i miei amici discutevano ancora di cibo, udii la campanella squillare, segno che dovevo smettere di pensare ad Harry Styles e concentrarmi sulle successive tre ore di scuola. Sbuffai sonoramente e mi affrettai verso la classe di chimica con Zayn, Niall e Liam al seguito. “Oh, Zay. Devo chiederti un favore enorme.” Ci stavamo preparando per uscire da quel carcere che normalmente si chiama scuola e non ero mai stato più felice di lasciare quel posto di merda. Avevo detto ai ragazzi che ad aspettarmi c’era Harry e mi ricordai all’ultimo secondo di cosa gli avevo detto riguardo Zayn. “Spara Tommo” mi disse lui con un sorriso. “Ecco, se ti dovesse chiedere qualcosa sulla tua vita privata, tu sei felicemente impegnato” gli spiegai come di solito fanno i genitori ai bambini quando li preparano per qualche recita. Zayn mi guardò leggermente confuso: “e perché? E se ha qualche amico carino da presentarmi?” chiese. “Fai come ti dico. È troppo difficile da spiegarti il perché. E poi tu non hai bisogno che ti presenti un suo amico per rimorchiare!” risposi ammiccando. Uscimmo dall’istituto, immersi dalla folla di studenti urlanti. Immediatamente cercai con lo sguardo la testa riccia che avrei riconosciuto tra mille. Ed eccolo lì, messo in disparte e poggiato ad un albero, Harry Styles, in tutta la sua bellezza. Non riuscii a trattenere un sorriso simile a quello che farebbe un bambino in un negozio di caramelle. Eh, già. Era lui la caramella più dolce che avessi assaggiato. Si rese conto che lo stavo osservando impalato come uno stoccafisso ed agitò il braccio verso me ed i miei amici per farsi vedere. “Lou! E muovi un po’ il culo! La gente non riesce a passare!” sentii Niall intimarmi alle mie spalle. In effetti, avevo bloccato il passaggio stando fermo in quel punto. Udii persino le imprecazioni di tutte quelle persone che dovevano fare lo slalom tra me ed i miei amici per poter andarsene. Ma io li ignorai. Ero come in estasi in quel momento, come se avessi raggiunto uno stato di imperturbabilità. Mi avviai verso Harry senza smettere di sorridere. Lo salutai come si fa normalmente tra adolescenti e poi dissi: “Harry, loro sono i miei amici, Zayn, Liam e Niall”. Tese la mano e rivolse un sorriso a Liam, che ricambiò con la solita timidezza. “Zayn! Il serio del gruppo! Lou mi ha detto della tua storia d’amore!” disse mentre dava la mano al moro fermo al mio fianco. Io gli rivolsi subito un’occhiata eloquente, cercando di non farmi notare da Harry. Con la coda dell’occhio vidi Niall e Liam che facevano passare le loro risate per dei violenti colpi di tosse. In effetti, sentire dire che Zayn era il “serio del gruppo” era alquanto comico. “Oh,si!” annuì lui “io e…ehm…Anthony stiamo insieme da quasi due mesi ormai! È una bella relazione la nostra!”. Anthony? Che fervida immaginazione!. Poi si rivolse a Niall, che non aveva smesso di fissarlo con l’espressione più glaciale che avessi mai visto. “Io e Niall ci conosciamo già.” Disse semplicemente Harry, evitando di guardarlo negli occhi. “Si. Ci conosciamo già.” Ribadì Niall con quanto più disprezzo avesse in corpo. Il biondo mi doveva delle spiegazioni. Come faceva a conoscerlo? E perché nessuno dei due me ne aveva parlato?. Gli rivolsi un’occhiata della quale lui sembrò cogliere il significato. Dopo aggiunsi: “Cosa vogliamo fare? Andiamo a bere qualcosa?”. Ero entusiasta. Mi sentivo come al cenone di Natale, quando vedi tutti i tuoi cari riuniti in una sola grande tavolata. Ecco, c’erano i miei migliori amici ed Harry, che non sapevo bene cos’era, però iniziava a rappresentare una parte importante della mia vita. “Si, andiamo da Burger King. Ho una fame!” propose Zayn. “Ma Zay! Abbiamo mangiato appena tre ore fa!” lo rimbeccò Liam. “Ho una digestione molto veloce, qualche problema?”. Harry rise divertito: “Io concordo con Zayn. Ancora non ho mangiato nulla” disse poi, alzando le spalle. “Bene, allora siamo tutti d’accordo per il Burger King?” chiesi io. Liam sbuffò e subito dopo si lasciò convincere. “Grazie Lee!” lo ringraziò Zayn saltandogli al collo e dandogli un bacio sulla guancia. Niall stava in silenzio, con le braccia conserte. “Entriamo in macchina, allora. Harry, tu hai l’auto o vieni con noi?” chiese Liam educatamente. “Se non disturbo preferirei venire con Lou in macchina!” rispose Harry con un sorriso dolcissimo. “Tranquillo, non disturbi affatto!” e quando Zayn disse “non disturbi affatto” Niall fece un sonoro mugugno “ogni amico di Lou è anche amico nostro!” concluse amichevolmente la frase. Zayn sapeva davvero come fare sentire le persone a loro agio. Intanto, arrivammo davanti l’auto. Liam chiese: “chi vuole venire avanti?” e prontamente Niall disse “Io!” come se stare seduto insieme ad Harry lo disturbasse. Come se? Era palese che era per davvero così. Ci sedemmo io, Harry e Zayn sui sedili posteriori. La macchina partì e Niall accese la radio. Non lo faceva mai. Strano. Harry si avvicinò a me e mi mise una mano sul ginocchio. “Mi piacciono i tuoi amici, sai?” mi sussurrò nell’orecchio. Sorrisi, davvero felice della sua affermazione. Mi voltai verso di lui e indugiai sulle sue fossette. Ma quant’era bello? Gliele accarezzai con dolcezza e poi dissi: “E a me piacciono le tue fossette, tantissimo.” Lui mi guardò interrogativo, ma senza smettere di sorridere: “Davvero?” chiese “io le odio.” Risi e poi aggiunsi “ sono una parte di te fantastica.” “Beh, grazie. Comunque, posso dirti una cosa?” mi disse, senza smettere di fissarmi e di starmi vicinissimo. Intanto sentivo i miei tre amici immersi in una fitta conversazione sui detersivi che usano le loro madri per lavare la biancheria. Era evidente che lo stavano facendo per far sentire me ed Harry meno a disagio. “Dimmi tutto quello che vuoi.” Gli sorrisi poi io. “E’ un po’ imbarazzante…” disse lui, arrossendo leggermente. Quel rossore lo rendeva, se possibile, ancora più irresistibile. “Ehi, tranquillo. Sono abituato a sentire di tutto con questi tre come amici!” lo calmai io. Stavo iniziando a preoccuparmi. Cosa poteva chiedermi di così imbarazzante? A meno che non voleva sapere le dimensioni del mio cazzo, non mi veniva in mente nulla di più disagevole da dire. Una risata sonora e bellissima riempì l’auto di Liam. Notai che Niall lo guardò male. “Ecco, mi sei mancato” disse distogliendo gli occhi dai miei. Io gli alzai il viso e feci in modo di stabilire un contatto visivo. Solo allora mi resi conto che la sua non era una frase fatta, che davvero gli ero mancato. Stavo scoprendo un Harry Styles completamente diverso da come me l’aspettavo. E non potevo esserne più felice. Non ci pensai due volte prima di baciarlo, incurante delle persone che avrebbero potuto vederci dai finestrini della macchina. Lui rispose al bacio stringendomi a sé. Continuai a baciarlo, ignorando le risatine di Zayn, i vari “Awwwww, che carini!” di Liam ed anche gli sbuffi continui di Niall. Tra le sue braccia e con le labbra premute contro le sue mi sentivo leggero, pronto ad affrontare ogni cosa. Anche le urla di alcuni coglioni per strada che ci chiamavano “Froci!” mi sembravano nulla. Bè, se rispondere loro significava staccarmi dalla sua bocca, avrebbero potuto continuare anche fino al giorno dopo. Una frenata improvvisa di Liam ci avvisò che era ora di scendere. “Voglio rimanere qui con te.” Mi aveva sussurrato Harry, mentre tutti gli altri erano già entrati nel fast food. “Dai, Harreh, è da maleducati! Andiamo!” gli dissi io dandogli dei bacetti a stampo ad ogni parola. Fortuna che il parcheggio era al coperto ed era quasi deserto. “E tu cosa mi dai in cambio se io scendo?” mi chiese lui con un pizzico di malizia nello sguardo. “Ehm… un bacio?” “Uno non mi basta. Ne voglio almeno mille.” “Mille? Ma mille baci una persona non può darli neppure se passasse tutta la vita a non fare altro!” “Iniziamo da ora. Chi ti dice che non avrai tutta la vita per darmi i rimanenti 999?”. Risi e gli diedi un bacio alla francese degno delle migliori scene di Hollywood. Se fosse dipeso da me, lo avrei baciato anche da fantasma. Ci staccammo delicatamente e poi disse: “Bene, adesso possiamo andare.” “Soddisfatto, Harreh?” “Moltissimo, Lou” ammiccò mentre scendeva dalla macchina e si chiudeva lo sportello alle spalle. Lo osservai ancora da seduto alzarsi i pantaloni e passarsi una mano tra i ricci. Dio mio, era così perfetto, eppure così, come dire, umano. E ancora non mi capacitavo del fatto di essergli stato vicino per tutto quel tempo. La gente doveva esserne invidiosa, perché Harry Styles era proprio lì, con me. E nessuno lo avrebbe toccato. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Non sono del tutto soddisfatta di questo capitolo. Però chi sono i migliori giudici se non voi? Avanti, recensite! Bacini ___hangover
  
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