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Autore: kate95    12/02/2013    5 recensioni
Ogni cosa di lei lo attraeva, lo stregava, ogni pregio ed ogni suo difetto l’avevano fatto innamorare di lei.
Amava ogni singola espressione, ogni singolo gesto di lei.
Aveva sognato spesso loro due insieme, non poteva negarlo, l’aveva fatto così tante volte da aver perso il conto ormai.
L’unica cosa che gli rimaneva era la speranza che un giorno quelle sue fantasie sarebbero potute diventare realtà.
Aveva immaginato di poter restare a guardarla mentre lei dormiva, di poterla accarezzare dolcemente, di poter seguire con una mano il profilo del suo naso e scendere per arrivare alla sua bocca, al mento e proseguire lungo il collo, avrebbe voluto sentire il sapore delle sue labbra e il suo corpo vicino al suo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Martha Rodgers | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Ehm ehm... quanto tempo è passato? Decisamente troppo!
Mi dispiace per il ritardo indecente ma mi mancava sempre il tempo e la voglia di scrivere....
Dopo anni che non aggiorno, se qualcuno si ricorda ancora qualcosa di questa vecchia e lunga storia, ecco l'ultimo capitolo!
Buona lettura :) Note: ehm ehm... quanto tempo è passato? Decisamente troppo!



Capitolo 39-

Amore, omicidi e proiettili


Previously on Love, murders and bullets
"Sono un genio, vero?"
"Sì, certo. Il genio della lampada" commentò sarcastica.
"Ehi potrebbe essere un tuo vantaggio: hai diritto a tre desideri!"
"D'accordo Rick" rispose sapendo di aver già perso contro di lui "dimmi i miei tre desideri"
"No, non te li dirò" disse tutto compiaciuto "li esaudirò!"
Caffè e cornetto.
La presenza di uno scrittore affascinante e.... un bacio da spezzare il fiato!



Continuarono a baciarsi fino a quando il bisogno di ossigeno li costrinse a separarsi.
Un attimo dopo le labbra dello scrittore percorrevano il collo della detective, lasciando baci e piccoli morsi sulla sua pelle.
Le mani di Kate viaggiavano verso la vita del suo scrittore fino a quando infilò le lunghe dita tra la camicia e i pantaloni, afferrando i lembi di stoffa per farli uscire fuori dai jeans.
Il respiro di Castle si mozzò per qualche istante quando le mani di Beckett si insinuarono nei suoi pantaloni.
Lei sorrise maliziosa riprendendo poi il contatto tra le loro labbra.
Si alzò in punta di piedi per avvicinarsi al volto, data la differenza di altezza, ma Rick fece passare le braccia sotto le sue cosce per poi sollevarla da terra.
Lei allacciò le lunghe gambe intorno al bacino di lui, ritrovandosi stretta tra le sue forti braccia.
Finirono contro il muro quasi senza accorgersene mentre continuavano a baciarsi.
I loro bacini si scontrarono e Beckett poté percepire chiaramente l'eccitazione di lui premerle sulla gamba e questo non faceva che aumentare maggiormente anche il suo desiderio, ogni minuto di più.
Slacciò i bottoni della camicia con non poche difficoltà, tentata più volte di strappargliela semplicemente di dosso per impiegare meno tempo.
Si guardarono per un lungo istante senza sapere realmente cosa dire, consapevoli che non sarebbero riusciti a fermarsi.
Lei si avvicinò alle labbra dischiuse dello scrittore per saggiarne il sapore, in un bacio lento ma altamente passionale.
Gli stuzzicò il labbro inferiore, per poi far passare la sua lingua e riprendere il bacio ma lui la fermò.
"Kate..." la chiamò con il fiato corto "sei sicura? Non sei obbligata a farlo se non te la senti..." disse non volendo ripetere la stessa situazione di qualche giorno prima nella camera d'albergo.
"Sssshhhh" rispose in un sussurro mentre si avvicinava pericolosamente alle labbra dello scrittore. Le catturò nuovamente tra le sue in un altro bacio per poi abbandonarle e scendere lungo il collo.
Si soffermò con le labbra dischiuse all'altezza del colletto lasciando un bacio per poi risalire sul viso fino all'orecchio. Catturò il lobo tra le labbra mordendolo leggermente mentre le sue mani viaggiavano indisturbate sul petto dell'uomo.
"Sì, sono sicura" rispose "ti voglio Rick, più di qualunque altra cosa"
La sua voce e il suo fiato che gli solleticava la pelle non fecero altro che eccitarlo ancora di più e si ritrovò a pensare a come quella donna potesse avere tanto effetto su di lui.
Beckett abbassò il capo fino a raggiungere con le labbra il petto dello scrittore scoperto dalla camicia ormai completamente sbottonata. Lasciò una lunga scia di baci sulla sua pelle percependo chiaramente il battito accelerato dell'uomo e il respiro sempre più irregolare man mano che le sue mani si avvicinavano alla vita.
Slacciò la fibbia della cintura per poi sfilarla del tutto; all'improvviso le sue mani cambiarono direzione fin quando Castle percepì una delle due infilarsi nella tasca sinistra dei jeans. Trattenne il fiato mentre la sua mano vagava liberamente nei suoi pantaloni, soffermandosi più del necessario. La donna afferrò il suo cellulare e lo posò poco lontano sul mobile più vicino dopo averlo spento.
"Così non ci disturberà" disse per giustificare il suo comportamento.
"Di solito è il tuo di cellulare a squillare di continuo" rispose sorridendole "hai spento anche il tuo?"
"Non posso! Se mi chiama la Gates e non le rispondo mi manda a dirigere il traffico"
"D'accordo.... Ma se suona, giuro che rispondo io! Anche se é la Gates! E credimi non le piacerà sentire la mia voce al tuo telefono"
"Non oseresti"
"Non ne sarei sicuro fossi in te... Vuoi correre il rischio?"
Lo osservò per qualche istante e sembrava incredibilmente serio. Decise che forse era meglio spegnerlo.
"Va bene... Lo spengo" rispose.
Lui la fece scendere riportandola a terra e lei si allontanò controvoglia dal suo scrittore.
Prese il cellulare e lo spense ma prima di poter tornare da lui avvertì due forti braccia cingerle la vita da dietro. Si appoggiò contro il suo corpo facendo aderire la sua schiena contro la pelle calda del suo petto.
Sentì la sua bocca sul suo collo e le sue labbra presero a torturarle la pelle proprio come lei aveva fatto con lui fino a poco prima.
Le sue mani finirono al di sotto della sua canotta, percorrendo ogni centimetro del suo ventre, risalendo sempre più su fino a raggiungere il bordo del reggiseno.
Avvertì le sue dita insinuarsi sotto il suo indumento intimo e le sentì muoversi sul suo corpo accarezzandola ovunque prima delicatamente poi con sempre più convinzione.
Un piccolo gemito sfuggì dalla sua bocca, incontrollato mentre le sue dita esperte viaggiavano sul seno provocandole brividi lungo la schiena.
Sentire le sue calde mani su tutto il corpo era una sensazione così bella e intensa che si odiò per essersi privata di quel piacere per quattro lunghissimi anni.
Mentre le dita disegnavano cerchi immaginari sulla sua pelle, le labbra di Rick non avevano smesso un attimo di percorrere il suo collo, lentamente su e giù fino ad arrivare dietro l'orecchio per poi tornare alla spalla e così via.
Non mascherò il suo disappunto quando le mani dello scrittore si allontanarono dal suo petto, emettendo un piccolo lamento di disapprovazione che lo fece sorridere.
Kate poté sentire le labbra dell'uomo dischiudersi contro la sua pelle e incresparsi in un meraviglioso sorriso.
Voleva voltarsi e farsi stringere in un caldo abbraccio ma la salda presa delle sue braccia glielo impedì; rimase ferma, in attesa, cercando di capire le vere intenzioni del suo scrittore. Le mani ripercorsero al contrario il tragitto di poco prima per poi giungere alla vita della donna.
Lentamente accarezzò le gambe nude di Kate coperte solo in minima parte dai corti pantaloncini blu notte. Sfiorò la sua pelle studiando ogni centimetro delle sue cosce seguendone il profilo interno con le dita e salendo sempre più su fino ad incontrare la stoffa morbida. Ad ogni carezza sentiva il respiro di Beckett diventare irregolare e sempre più affannato.
Kate si lasciò andare reclinando il capo all'indietro e appoggiando il collo alla spalla di Rick, una volta comprese le sue intenzioni. Quelle carezze sulle cosce e le sue mani tra le gambe le stavano facendo perdere il controllo. Le mancò il fiato quando lui infilò le mani all'interno tra il tessuto dei pantaloni e quello degli slip.
Cercò di riprendere a respirare normalmente ma era piuttosto difficile dal momento che le sue mani si muovevano in modo audace tra le sue gambe tentando in tutti i modi di farle perdere anche l'ultimo briciolo di lucidità che le era rimasto.
Quando fece uscire le mani dai pantaloncini le accarezzò i fianchi risalendo verso la vita e afferrando tra le dita l'elastico dei pantaloni.
Trascinò con studiata lentezza la stoffa verso il basso scoprendo il bordo delle mutandine nere al di sotto.
Fece scorrere i pantaloncini lungo le gambe accompagnandoli fino alle caviglie per poi sfilarli del tutto.
Lei si voltò ritrovandosi stretta tra le sue braccia petto contro petto e prima che Castle potesse reagire si ritrovò le labbra della donna sulle sue in un bacio molto più passionale dei precedenti.
Le loro lingue danzavano insieme mentre le mani di Beckett, prima sul volto dell'uomo, scesero sulle spalle possenti facendo scivolare la camicia lungo la schiena per poi abbandonarla sul pavimento.
Rick la strinse più forte a sé cingendole la vita con le braccia e facendo scontrare i loro bacini per poi prenderla nuovamente in braccio e incamminarsi verso la camera di Beckett.
Quando arrivò al letto si distese portando la donna con sé facendola sdraiare sul suo corpo.
Poi ribaltò velocemente le posizioni appoggiandosi con i gomiti per cercare di non pesare sul corpo della donna.
La baciò lentamente poi con sempre più passione mentre le sue mani trascinavano la canotta verso l'alto. Ad ogni centimetro di pelle che la stoffa scopriva le sue labbra provvedevano a lasciare lungi baci: sull'ombelico passando per i fianchi, il ventre piatto risalendo fino al petto dove baciò e accarezzò il seno da sopra il tessuto del reggiseno.
Le sfilò la canotta lasciandola in biancheria intima nera.
Si fermò ad osservarla per qualche istante, rapito dalla sua perfezione.
"Sei bellissima" sussurrò con voce roca al suo orecchio.
Lei arrossì leggermente ma adorava i suoi complimenti: la facevano sentire amata e desiderata. Catturò le labbra di Rick tra le sue per l'ennesimo bacio mentre le sue mani scendevano verso il basso. Sbottonò i pantaloni e fece scendere la zip sfiorando la sua erezione e ricevendo in risposta un lungo gemito.
Infilò le mani dentro ai jeans lasciandole scorrere sul fondoschiena dello scrittore portando giù con se i pantaloni e lasciandolo solo con i boxer addosso.
Anche lei si perse ad osservarlo per un momento e nonostante non fosse in forma smagliate dovette ammettere che non era niente male.
Le piaceva il suo corpo, il petto caldo, le sue forti braccia che la stringevano in calorosi abbracci e le sue grandi mani che vagavano senza sosta sul suo corpo facendola impazzire un poco alla volta.
Si perse nei suoi occhi azzurri mentre alzava la schiena del materasso per avvicinarsi di più a lui e aggrapparsi al sue spalle possenti.
Fece passare la mani dietro al collo e lo attirò a sé facendo aderire completamente i loro corpi.
Posò la testa sulla sua spalla inspirando a fondo il suo profumo. Quanto amava quella sensazione? Quella di essere al posto giusto nel momento giusto e sopratutto tra le braccia giuste.
Adorava il suo profumo e in quell'istante capì che non poteva più farne a meno. Era qualcosa di così prezioso che avrebbe voluto sentirlo ovunque: su di sé, sui suoi vestiti. Avrebbe voluto svegliarsi la mattina e percepirlo sulla federa del cuscino, lasciandosi cullare dal quel profumo rassicurante che le inebriava i sensi.
Rimasero abbracciati in quella posizione per un tempo indeterminato: i secondi scorrevano senza che loro se ne accorgessero.
L'unico rumore che riuscivano a percepire era quello dei battiti irregolari dei loro cuori che alle loro orecchie appariva come il suono più bello del mondo, come una dolce melodia.
Lui immerse le mani nei suoi lunghi e soffici capelli per poi scendere sulla sua schiena nuda, fino ad arrivare al gancio del reggiseno.
Con una mano abbassò una spallina dell'indumento ricoprendo la spalla di baci e con l'altra slacciò del tutto il reggiseno per poi sfilarlo lentamente.
Lei rimase lì, stretta nel suo abbraccio, il viso appoggiato nell'incavo tra il collo e la spalla di Castle, a godere di tutte quelle carezze.
Sospirò quando la bocca dell'uomo si spostò dalla spalla e prese a torturarle il seno con sempre più insistenza.
Si lasciò andare all'indietro, stendendosi sul letto, mentre lui continuava a farla impazzire con le sue carezze.
Ripercorse il tragitto verso il suo ventre, arrivando al bordo degli slip baciandola attraverso la stoffa dell'indumento.
Con le mani massaggiò le sue gambe per poi aiutarsi con la bocca.
Sentì le sue labbra percorrere l'interno coscia, partendo dal ginocchio fino ad arrivare sempre più su facendo crescere in lei il desiderio.
Lo voleva a tal punto da non poter più aspettare e il suo respiro spezzato dai gemiti ne era una prova più che evidente.
"Rick..." lo chiamò con voce flebile ma lui non le prestò attenzione.
Sapeva ciò che desiderava ma prima voleva farla impazzire, farle perdere completamente il controllo.
Fece scorrere le mutandine lungo le gambe, baciando ogni centimetro di pelle dalle cosce, fino alle caviglie per poi abbandonare quell'inutile pezzo di stoffa ai piedi del letto.
In quel momento Beckett decise che era ancora troppo vestito per i suoi gusti. Avvicinò le mani ai suo boxer da cui si percepiva chiaramente la sua eccitazione e glieli sfilò accarezzandolo ovunque con studiata lentezza.
Lui chiuse gli occhi incapace di respirare per qualche istante mentre sul volto della detective apparve un sorriso malizioso, soddisfatta di sapergli far perdere il controllo tanto quanto lui faceva con lei.
Dopo qualche istante si ritrovò nuovamente le labbra dell'uomo dappertutto, che lasciavano baci e carezze sempre più audaci sulla sua pelle.
Passò le sue mani tra i corti capelli dello scrittore, stringendoli tra le dita, mentre percepiva l'erezione dell'uomo tra sue le gambe.
Cercò di reprimere l'ennesimo gemito, chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore.
Lui la vide e non poté far a meno di pensare che fosse ancora più sexy quando lo faceva e di come quel semplice gesto lo eccitasse.
Si mosse lentamente su di lei, facendo scontrare di nuovo i loro bacini senza però più nessuno strato a dividerli.
Gemettero entrambi poco prima di fondersi insieme, diventando un solo corpo e una sola anima.
Quando entrambi non riuscirono più a controllare i loro gemiti, lo scrittore catturò le labbra della donna tra le sue, baciandola con passione.
Le morse il labbro, mentre lei gli concedeva pieno accesso alla sua bocca, soffocando le ennesime piccole urla di piacere che uscivano incontrollate dalle loro bocche.
Poco prima di cadere entrambi esausti, Rick si staccò da quel bacio e appoggiò le labbra sull'orecchio della donna, solleticandole la pelle con il suo respiro affannato.
"Ti amo, Kate" sussurrò poco prima di chiudere gli occhi.


Non riusciva a riposare.
Castle dormiva tranquillamente al suo fianco ma lei era ancora troppo emozionata per riuscire a chiudere occhio.
Lo osservò, accarezzando lentamente i lineamenti del suo viso, attenta a non svegliarlo.
Le sue ultime parole le rimbombavano in testa facendo battere il suo cuore a mille.
Lo amava anche lei, ormai ne era certa da tanto tempo.
Non sarebbe più riuscita a fare a meno di lui e non desiderava altro che restargli accanto per sempre.
Quel sempre che aveva un significato speciale, tutto per loro.
Si avvicinò e parlò al suo orecchio, lentamente.
"Ti amo anch'io, Rick. E ti amerò per sempre" sussurrò con dolcezza.
Lentamente lui aprì gli occhi con un gran sorriso sul volto.
"Ehi! Non stavi dormendo?" chiese.
"No, ero già sveglio da un po'..." rispose continuando a sorridere "ma non ho ben capito cosa dicevi al mio orecchio" continuò scherzando.
"Invece hai capito benissimo!" rispose lei "E non sono un tipo così dolce, quindi non ti aspettare frasi zuccherose e troppo romantiche da me..."
"Uhm... vorrà dire che mi accontenterò di qualche bacio in più" disse.
Lo baciò sulle labbra, delicatamente, rispondendogli tacitamente che quel compromesso le piaceva. Poi lo invitò a sdraiarsi su di lei.
Lui cercò di non pesarle troppo addosso ma lei lo fermò: "Non mi fai male, Rick... vieni qui"
Lo strinse a sé, cingendogli la schiena con le braccia, lasciando che i loro corpi aderissero perfettamente l'uno all'altro.
Rimasero in silenzio così, per diversi minuti, ognuno perso nei suoi pensieri.
Parecchi minuti dopo Rick risalì con lo sguardo il corpo della sua musa, incantato ancora una volta da tanta bellezza e perfezione. Lei era davvero lì, completamente nuda sotto il suo sguardo, e questa volta non era soltanto uno dei suoi sogni.
Era reale o almeno lo sperava.
Avevano davvero fatto l'amore quella notte, non poteva essere solo una delle sue fantasie.
Non avrebbe voluto svegliarsi il mattino seguente nel suo letto da solo, capendo di aver immaginato tutto per l'ennesima volta.
La voleva lì al suo risveglio, abbracciata a lui, coperta solo in parte dal lenzuolo così da poterla baciare prima di fare qualsiasi altra cosa.
Si riscosse dai suoi pensieri per poi avventarsi nuovamente sulle sue labbra, facendo incontrare ancora una volta le loro lingue, per poi separarsi quando mancava ad entrambi il fiato.
Avvicinò le labbra all'orecchio della donna chiamando il suo nome: "Kate..."
Lei annuì in risposta, incapace di emettere qualsiasi suono in quel momento, troppo sorpresa da quel bacio inaspettato e passionale.
"Dimmi che non è un sogno, ti prego.... dimmi che non mi sto immaginando tutto ancora un'altra volta...."
La sua voce era supplichevole, quasi disperata e le si strinse il cuore a sapere che lui avesse sofferto tanto a causa sua.
Si soffermò a pensare a tutte le volte che anche lei aveva immaginato di essere stretta a lui dopo aver fatto l'amore e alla delusione che provava quando si rendeva conto che non era mai successo.
Non rispose immediatamente, persa nelle sue riflessioni, tanto che Richard temette che tutto ciò stesse per svanire.
Probabilmente non le rispondeva perché lei non esisteva, non era lì con lui, era solo l'ultimo scherzo della sua mente.
"Sai cosa ti dico..." continuò lui sussurrando "...se è un sogno non mi importa, solo non svegliarmi, ti prego. Voglio continuare a vivere così per sempre, anche se è solo un'illusione"
La donna sentì le lacrime voler uscire dai suoi occhi ma le ricacciò indietro.
Non aveva mai capito quanto quell'attesa protratta per quattro anni l'avesse fatto soffrire. Si odiava per questo e per aver fatto sparire il sorriso dal suo volto.
Quel magnifico sorriso che le rallegrava le giornate.
"Rick" lo chiamò per poi allontanarsi un po' da lui, per poterlo guardare negli occhi "non è un sogno, è la realtà. É tutto vero e mi dispiace da morire se ti ho fatto soffrire così tanto per tutto questo tempo..."
Non ricevette risposta, sentì solo le sue labbra sulle sue in un altro bacio, questa volta molto più lento e dolce, senza fretta.
Si guardarono negli occhi per qualche istante mentre le loro mani si cercavano, per poi intrecciare le dita in un incastro perfetto.
"Rimarremo sempre così, vero?" fu lei ad avere bisogno di certezze questa volta "resteremo sempre due incredibili testardi che battibeccano di continuo, che si prendono in giro e che risolveranno omicidi con strampalate teorie sulla CIA e gli alieni, vero?"
Sorrise a quella domanda e lei si rallegrò di vedere di nuovo quel sorriso e quegli occhi di un azzurro così limpido da potersi specchiare dentro.
"Io adoro le teorie sulla CIA e sugli alieni, non le abbandonerei mai per nessun motivo... e farti impazzire con le mie battute mi piace decisamente troppo! E poi..." continuò ma venne interrotto.
"Shhhhht..." sussurrò posando l'indice sulle labbra di Castle per poi sostituirlo con la sua bocca.
Lo baciò dolcemente, sorridendo contro le sue labbra convinta che niente e nessuno li avrebbe mai cambiati.
Sarebbero rimasti sempre gli stessi, pronti a punzecchiarsi a vicenda e ridere alle stupide battute di un famoso scrittore di gialli.
Uno squillo destò i loro pensieri.
"Non avevi spento il tuo cellulare, Kate?" chiese con fare minaccioso.
"Ehm..." farfugliò lei mentre si liberava dell'abbraccio per andare a rispondere "me ne sarò dimenticata..."
"Hai fatto solo finta di spegnerlo!" esclamò indignato ma al tempo stesso divertito. Sarebbe riuscita a sorprenderlo sempre.
"Comprendimi.... se la Gates mi chiama e non rispondo mi uccide!" urlò lei dopo essere scomparsa nell'altra stanza per prendere il telefono.
Rick sospirò lasciandosi andare a peso morto sul letto, in attesa che Beckett terminasse la chiamata.
"Era Esposito" disse dopo poco più di un minuto "anche se dovrei essere in ferie la Gates ha bisogno di me, per un nuovo caso"
Castle sbuffò sonoramente in risposta.
"Ehi, bell'addormentato!" lo richiamò lei una volta rientrata in camera, vedendolo ancora coricato con gli occhi chiusi.
"Certo che questi assassini non hanno proprio rispetto" disse lui scendendo dal letto.
Lei sorrise alla sua battuta mentre prendeva i primi vestiti a portata di mano per fare in fretta. La Gates odiava i ritardatari.
Sparì in bagno e quando ne uscì trovò Rick intento a finire di vestirsi.
"Vado a preparare il caffè" esclamò lui d'improvviso, una volta pronto.
"Muoviti Castle! Siamo in ritardo!" gli urlò dietro ridendo.
Rimase ad osservarlo per qualche istante convinta più che mai che sarebbero rimasti gli stessi di sempre: musa e scrittore, tra amore, omicidi e proiettili.






Arrivati alla fine di questa lunga, lunghissima storia non posso far altro che ringraziare tutti coloro che hanno pazientemente letto e sopportato i miei ritardi xD Grazie a tutti coloro che hanno recensito, alle 59 persone che hanno inserito questa storia nelle seguite, alle 3 nelle ricordate e alle 16 nelle preferite, ma sopratutto un ringraziamento speciale alla mia fedele "lettrice d'anteprima" che mi ha sempre aiutato a correggermi e ha letto con pazienza ogni riga che ho scritto :)) Grazie davvero <3
A presto! ;)
   
 
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