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Autore: Nisi    01/09/2007    6 recensioni
“…Hermione mi ha detto di vivere la mia vita, magari di stare con altri, di lasciarti perdere per un po'.” - Harry Potter ed il principe mezzosangue, pag. 583.
Ottimo consiglio, quello di Hermione, che si sarebbe rivelato molto utile… anche per lei stessa.
Ambientato nel corso del “Calice di Fuoco”.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Ginny Weasley, Hermione Granger, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Normalmente non mi comporto così. Cioè, normalmente non mi imbosco nel bagno delle ragazze al secondo piano a piangere come una fontana e ad annegare nell’autocommiserazione. Lo so che dovrei studiare Antiche Rune, lo so che dovrei scrivere un saggio per Piton, ma oggi non ne sono proprio in grado.

Sono seduta per terra sul pavimento neanche troppo lurido, ma va bene così: questo posto è l’ideale per quelli che vogliono sfogarsi in santa pace, senza che nessuno venga a disturbarli. Sono appoggiata alla porta semiscardinata di una toeletta ed il legno mi regge abbastanza bene. Sono talmente avvilita e sono così impegnata a sfogarmi che non ho nemmeno la forza di tenermi dritta.

Come previsto, una testina evanescente emerge dalla tazza. “Oooohh, Hermione Granger, era da tanto che aspettavo una visita.Vuoi che pianga un po’ con te per farti sentire meno sola?”

“No, grazie Mirtilla…” in realtà, ho pronunciato “Do, grazie, Birtilla” perché ho il naso che cola penosamente. E’ strano: piangere così disperatamente ha almeno il vantaggio di liberare le narici in modo molto efficace.

“Oh, io lo so perché piangi… tu piangi per un ragazzo!” conclude con la vocetta stridula di un paio di ottave sopra il normale. “Io ti posso capire, sai?”

“Grazie, Mirtilla, lo apprezzo molto. Scusa, sai, ma preferisco rimanere sola, ti spiace?”

“Al solito! Venite tutte qua a casa mia a piangere e poi sono io che devo sloggiare. Come sono infelice! Nessuno mi comprende!”

E… sciaff! Ritorna nella tazza dalla quale è venuta, schizzando dappertutto. Di solito, Mirtilla è di stanza al bagno dei prefetti. Anche se è morta da un pezzo e diventata fantasma, ama sbirciare i prefetti di sesso maschile mentre si fanno il bagno. Questo, almeno, è quello che si sente in giro per i corridoi. So per certo che una volta Bill Weasley si è preso uno spavento con i fiocchi perché non si è accorto della sua presenza.

Se non altro, Mirtilla mi ha distratto un po’ ed ora mi sento un po’ meglio, anche se completamente svuotata. Una settimana fa, la professoressa McGranitt ha annunciato che ci sarà un ballo per onorare gli studenti delle altre scuole. Ecco a cosa serve l’abito da cerimonia che c’era sulla lista del materiale richiesto. Alla fine della sua ora ci ha annunciato che questo ballo si terrà la sera del giorno di Natale. Lavanda e Calì hanno subito cominciato a ridacchiare, a fare progetti e a comportarsi come delle stupide. Del resto, tutta Hogwarts sembra essere impazzita: riviste di moda trasfigurate da libri di testo, cataloghi di accessori, manuali del tipo: “Come stregare il tuo stregone: Venti mosse fondamentali” di una certa Cooka Drill che non ho mai sentito (anche perché questo tipo di pubblicazione non rientra né tra i miei interessi, né nel programma di studio).

A tavola, non si parla d’altro. Ginny fa le poste ad Harry, ma lui sembra impegnato a pattugliare Cho, in attesa di beccarla senza il solito stuolo di amiche di Corvonero. Perché piango? PERCHE’ PIANGO? Perché non ho ancora avuto un invito, perché è una settimana che sto attaccata a Ron e lui che confabula con Harry parlando di una ragazza da portare al ballo e non si rende conto che IO sono una ragazza anche se mi ha sotto agli occhi per tutta la giornata: “Harry, allora, bisogna trovare una da invitare” e lo dice come me davanti.

Inaspettatamente, la porta del bagno si apre.

Ginny.

“Sapevo che ti avrei trovata qui. Come va?”

“Potrebbe andar meglio. Tu piuttosto, questo bagno non ti suscita brutti ricordi?” rispondo indelicata, fissando il serpente stilizzato sul rubinetto. Quando piango, non ho un minimo di tatto nei confronti di quelli che mi capitano vicino

Ginny si guarda in giro. “E’ inutile pensarci ancora a quella vecchia storia. Meglio dimenticare.”

“Hai pianto.” Afferma sicura di sé.

“No. Perché dici così?”

Gin scoppia a ridere: “Andiamo, Hermione, anche io ho gli occhi per vedere! Hai gli occhi lucidi ed il naso rosso.” Si mette a sedere accanto a me e mi porge una Cioccorana. “Tieni, mangia che dopo ti senti meglio.”

“Bah, se lo dici tu…” nonostante quello che dico, scarto il dolcetto e me lo butto in bocca. E’ buono ed il cioccolato mi tira un po’ su.

“Ron non ti ha ancora invitata al Ballo, giusto?”

Mi viene in gola un groppo grosso come Hagrid. Non riesco a parlare, per cui faccio cenno di no con la testa. “Fratello idiota. Non vede al di là del suo naso, anche se è bello lungo…” mormora soprappensiero. Poi, mi afferra per le spalle e mi guarda negli occhi. “Senti, ho deciso di seguire il tuo consiglio.”

“Quale consiglio?”

“Quello che mi hai dato l’altro giorno, ricordi? Harry non mi chiederà mai di andare a quel Ballo, per cui ho deciso di accettare altri inviti. Senti, lo sai che mio fratello è un cretino. Io so che lui vorrebbe andare al Ballo con te, ma è troppo stordito per accorgersene. Perché anche tu non cerchi di vedere altra gente? Magari, stai con qualcuno… e mio fratello sarà fuori di testa dalla gelosia. Intanto, tu ti fai un po’ di esperienza con qualche altro mago, che non guasta, no?” finisce ridendo e facendomi l’occhiolino.

“Come vedi, c’è una fila di ragazzi che non vede l’ora di invitarmi a quel dannato ballo” esclamo, anche se Ginny è riuscita a farmi sorridere.

“Nooo! Hermione Granger che dice qualcosa di simile ad una parolaccia! Allora Pix diventerà il prossimo preside di Hogwarts! Hermione, non ti sei accorta di come Viktor Krum ti guarda?”

Dal calore che sento sul viso, credo di essere diventata paonazza. “Ma no, che dici?”

“Allora te ne sei accorta!” mi rimbecca la mia amica in tono trionfante. “Da brava, ora ti asciughi gli occhi, ti soffi il naso, ti dai una pettinata e ti raddrizzi la cravatta.”

“Sono messa così male?”

”Un po’. Quando piangi ti si gonfiano gli occhi e sembri una rana.”

“Grazie tante, tu sì che sei un’amica.”

“Non c’è di che. Sbrigati e poi vai di filata in biblioteca.”

“Perché mai? E’ quasi ora di cena?”

“Perché quel poveretto di Viktor Krum è lì da tutto il pomeriggio ad aspettare una persona a caso e sembra un’anima in pena”.

Non so cosa mi succeda all’improvviso, ma mi alzo di scatto ed esco dal bagno, dirigendomi verso la biblioteca ad passo più veloce che riesco a tenere senza mettermi a correre (non si può correre nei corridoi di Hogwarts! Se proprio devo infrangere delle regole, che siano quelle più importanti).

Ginny è dietro di me, alle mie calcagna che mi lancia un incantesimo per rimettere a posto i miei capelli ed io mi soffio il naso con un fazzoletto e mi ci asciugo pure gli occhi. Normalmente, non faccio così, non è molto igienico, ma mi sono resa conto che ho voglia di vederlo e mi spiace enormemente che mi abbia dovuto aspettare per tutto il pomeriggio, anche se non sapevo che volesse vedermi.

Mi ritrovo davanti alla porta della biblioteca e Ginny mi fa ancora una volta l’occhiolino ed alza il pollice nella mia direzione, poi sparisce senza dire più niente ed io entro nella stanza. E adesso? Se mi capita davanti che cosa gli dico? Di prendermi un libro da uno scaffale in alto, chiaramente.

Apro la porta ed entro. Mi guardo attorno velocemente e vedo solamente Madame Pince che sta finendo di catalogare i libri. Alza gli occhi per registrare la mia presenza, poi riprende il suo lavoro. Sono tutti usciti, non c’è più nessuno a parte lei e provo una certa delusione di non trovarlo seduto al solito tavolo a leggere grossi tomi scritti in una lingua che conosce poco. Non mi resta che andare nella Sala Grande per la cena. Tutto rimandato a domani. A pensare alla Sala Grande, mi viene male: saranno ancora tutti parlando di quel maledetto Ballo. Però almeno mi sono sfogata e mi sento meglio. Trotterello senza neanche troppa fretta per i corridoi, tanto non ho neanche fame e devo preparare Antiche Rune e Pozioni, per cui penso che prenderò qualcosa e tornerò alla torre di Grifondoro per studiare in santa pace, visto che questo pomeriggio…

“Hermioninny!”

Questa voce è inconfondibile, anche perché nessuno storpia così il mio nome. Mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con Viktor Krum. “Puonasera, Hermioninny. Non ti ho fisto in pip… piplio… dove ci sono tanti lipri, oggi.”

Mi mordo il labbro ed abbasso gli occhi perché mi vergogno un po’ a farmi vedere da lui con gli occhi rossi. E poi, come Ginny ha detto, così sembro una rana. “No, oggi non sono venuta. Ho avuto altre cose da fare, scusa.” Mi rendo conto solo dopo aver parlato che gli ho risposto come se io e lui avessimo un appuntamento e ciò non è affatto vero.

Per fortuna, lui è troppo gentile per farmelo notare… anche perché ha fatto caso a qualcosa d’altro. “Hermioninny hai occhi rossi.”

Rimango senza parole per un attimo. “Ho studiato molto e forse ho esagerato..:”

“No. Tu ha pianto.”

Io abbasso lo sguardo per non farmi vedere e non rispondo. “Afuto brutta giornata?”

“Un po’.”

Esita un attimo, con la mano a mezz’aria, ma poi mi accarezza la guancia con un dito, pianissimo, quasi avesse paura di farmi del male. “Fa meglio, ora?”

“Sì, grazie.”

“Tu hai buona amica con capelli rossi…”

Gli sorrido: “Ginny è speciale.”

Diventa rosso fino alla punta dei capelli: “Anche tu sei speciale, Hermioninny.”

E questa volta divento rossa anche io. Prende un sospiro profondo e si strofina le mani sui calzoni.

“Fuoi fenire a Ballo del Ciocco con me?”

Mi sento presa completamente di sorpresa e non riesco a rispondere. Rimango a bocca aperta e non ce la faccio a dire niente dalla sorpresa e quando parlo, è meglio se fossi rimasta zitta: “Al Ballo del Ceppo, vuoi dire?” lo rimbrotto severamente. Però, la sua reazione non è quella che mi aspettavo o comunque quella alla quale sono abituata: sembra perplesso e sorpreso, poi ammette “Tu hai racione: Ballo del Ceppo.” e ghigna nell’ammettere di aver preso un Avvincino. “Si fede che non sei del mio Fan Klub…”

Un momento di imbarazzo, nel quale io mi mordo le labbra per quello che ho appena detto e lui è lì, davanti a me che aspetta una risposta che non riesco ad articolare perché sono troppo scombussolata da quello che mi ha chiesto. Dire che non me lo aspettavo, è dire poco.

“Fai con Potter?”

“No, no…”

“Neanche con ragazzo con capelli rossi?”

Esito un attimo. “Non gli passa nemmeno per la testa di chiedermelo.” Rispondo più acida del dovuto. E per un attimo lui mi guarda meditabondo, cercando di capire quello che mi passa per la testa in quel momento, poi scuote la testa e mi sorride: “Tu pensa e domani risponde, fa bene?” e si allontana veloce, come se avesse Chi-sapete-voi alle calcagna, mentre io rimano ferma a guardarlo percorrere velocemente il lungo corridoio.

* * *

“Hermione? Tutto bene?” Ginny mi guarda con un sorriso malizioso. Non sono andata a cena, non mi andava di mangiare niente. Gin regge in mano un piatto coperto da un tovagliolo: evidentemente mi ha portato qualcosa da metter sotto i denti. Io non trovo di meglio che arrossire.

Ginny lascia da parte il piatto e si piazza sulla poltrona di fronte alla mia. “E’ successo qualcosa?”

Io mi mordo il labbro e non rispondo.

Lei mi incalza: “Lo hai visto? Lo hai visto? Dai, che sto morendo dalla curiosità!” E’ talmente agitato che batte le mani sui braccioli della poltrona e pesta i piedi a terra.

Io faccio di sì con la testa.

“E’ successo qualcosa?” ripete.

Io mi schiarisco la voce e dopo un paio di tentativi andati a vuoto riesco ad articolare: “Mi… mi ha invitato ad andare al Ballo con lui.”

Ginny salta in piedi e si mette ad urlare. “Lo sapevo, lo sapevo!”

“Zitta! Vuoi che ti sentano tutti?”

Ritorna seduta in un battito di ciglio. “Ma se non c’è nessuno, qui! Sei contenta?”

Sono contenta? “Sì, credo di sì. Per favore, però, non lo dire a nessuno. Mi prenderebbe… mi prenderebbero in giro tutti.”

“Tranquilla, non dirò niente. E poi sono affari tuoi. Gli hai detto di sì, vero?”

“Non ancora, gli devo rispondere domani.”

“Andrai con lui, giusto?”

Ci penso un attimo: non voglio sbilanciarmi, devo valutare bene. “Non sono convinta, ma ci penserò…”

La mia amica mi lancia un’occhiata che sembra voler dire: “Ma chi vuoi prendere in giro?”

Tagliamo corto, queste situazioni mi imbarazzano da morire: “Ora scusa, ma devo finire di fare Pozioni e devo scrivere ancora un paio di cose.”

“Un paio di cose? Il tuo paio di cose di solito è un metro e mezzo di pergamena” Ginny scoppia a ridere. “Sono fiera di te, Hermione! Vado a farmi una doccia.”

Rimango da sola nella sala comune, ancora deserta perché tutti stanno ancora mangiando. Abbasso le palpebre e risento il dito di Viktor passare piano sulla mia guancia. Provo una forte sensazione di caldo che mi invade tutta e spalanco gli occhi, un po’ sorpresa, un po’ contenta.

Ho deciso: domani gli dico che vado al ballo con lui!

* * *

Konnichiwa! Buon rientro dalle vacanze. Spero le abbiate passate bene e che vi siate divertiti/riposati e che non abbiate fatto i bravi. Un po’ di buon umore per riprenderci dalla botta del rientro, che per me è stata terribile.

In ogni caso, ecco i ringraziamenti – doverosissimi – a tutti coloro che hanno letto e recensito. Mi date sempre una grande mano con i vostri pareri, sinceramente.

Red Is The Rose: un bacio a te ed al mio bellissimo nipotino onorario. Detto tra noi, a me le streghe di Macbeth sono sempre state un sacco simpatiche, al contrario di lui che mi sembrava poco più che una scartina. Come stai tu? Ed il fanciullo? Cresce bene e sano? Un abbraccio.

L-fy, ovvero un altro grande amore della mia vita. Dai questa volta non vi ho fatto attendere tantissimo… tanto… vabbeh, dai. Sono felice che Viktor ti piaccia. Devo confessare che come partner per la nostra secchioncella me lo vedo più adatto (e penso che la faccia divertire di più, capiscccammé, Elfie cara!). Comunque, te li mando tutti e due da Sabine a rifarsi l’underwear (che suona meglio di waesche), che è meglio, va. Ah, vista la vicinanza del NOSTRO compleanno, mi permetto di farti un sacco di auguri e di stropicciarti ben bene con tanto amore. Saluti alla pischellina del 1996. Vogliamo venire a trovarti con la Reader e la Trinomina londinese, possiamo?

Kirby: ciao amore mio (un altro, abbiate un po’ pazienza, suvvia!). Anche io mi sono sempre chiesta che diavolo fosse successo tra quei due, perché la Rowling ha lasciato un buco grosso come una casa… ed avrei voluto essere una mosca a spiare il momento topico… che pettegola che sono…

Giuly Weasley: ben trovata! Sai, come dicevo a Kirby qua sopra, le personalità di Hermione e di Viktor mi sembrano molto più complesse di quello che si veda. Lui è proprio un tenebroso e come personaggio mi è sempre piaciuto. Grazie per la tua gentilissima recensione…

Ecchan: ciao, come stai? Hai passato delle belle ferie? No, non me lo dai mica il tormento, anzi. Ogni tanto ho bisogno di qualcuno che mi pungola perché la mia mente vaga di fiore in fiore e mi perdo spesso. Vergine atipica, che ci vogliamo fare? ^__^

_Laura_ Recensione breve, concisa e molto gradita. Grazie!

Evita: siamo in due che adoriamo Krummino. Aggiornamento sfornato, caldo caldo (anche se è dieci giorni che ci lavoro sopra… fra un po’ mi fa muffetta)

Elfina/princessserena: ma che caso: allora, auguri in ritardo, spero tu abbia avuto un buon compleanno con tanti bei regali (siamo venali, suvvia). Fammeli anche tu, che io li faccio lunedì. Felice che i miei deliri ti piacciano. A me piacciono i complimenti, ah ah!

Bacioni a tutti e un abbraccio dalla Nisi

   
 
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