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Autore: xsamlouie    12/02/2013    3 recensioni
“Come fai di cognome?” “Tomlinson.” ancora quel sorriso. “Si può sapere che cazzo vuoi, Tomlinson?” “Mmh, niente.” “Allora evapora.” fece alzandosi dal banco e scansandolo. “Sei la cugina di Zayn, vero?” la fermò lui “E allora?” “Niente. Sono suo amico, quindi probabilmente ci vedremo spesso.” “Non vedo l'ora.” rispose con un sorrisetto beffardo, per poi voltarsi e uscire dall'aula.
Genere: Comico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(4)

you came into my life.

 

 

 

Quel pomeriggio Trishia aveva accompagnato Doniya, Waliyha e Safaa e a fare compere, Yaser era a lavoro e Zayn era a casa di Louis. Di conseguenza Sam, a casa da sola, cercava di far passare il tempo aspettando che Jony arrivasse. Sperando che non arrivasse in ritardo.

Alle quattro suonò il campanello. Sam corse alla porta e aprì a Jony, che si trovò davanti la ragazza che indossava un enorme maglione azzurro polvere da uomo, un paio di pantaloncini neri, calze di lana alte fino al ginocchio, portava i capelli ricci raccolti in una treccia di lato e in mano aveva un'intera tavoletta di cioccolato fondente. Lui appena la vide esclamò “Dolcino ricoperto di zucchero filato e colata di cioccolato con praline di zucchero colorato pieno di amore e dolcezza!” Sam lo guardò come se volesse fucilarlo, e gli chiuse la porta in faccia, lasciandolo sconvolto. Il ragazzo bussò di nuovo, e quando aprì la porta Sam lo zittì “Senti. Osa solo provare a ripetere una cosa del genere e giuro che ti brucio i vestiti, chiaro?” Jony assunse l'espressione di un cucciolo bastonato “Ok.. scusa..” “Si si, come ti pare, ora entra.”

Il salotto sembrava una sala devastata dopo una festa durata tutta la notte. C'erano carte di merendine, sacchetti di caramelle, pennelli, cuscini, ritagli di stoffa, giornali di moda, recipienti sporchi di impasto e fogli dipinti per metà sparsi su ogni superficie solida presente nella stanza. “Che cos'è successo? Hai dato una festa?” chiese piuttosto sconvolto Jony a Sam “No, le persone sono fuori così mi sono appropriata del salotto. Prima che tornino butto tutto in un sacco e lo nascondo nel mio armadio.” Il ragazzo la guardò sconvolto, e le chiese la prima cosa che gli venne in mente “Con 'persone' intendi Zayn, le sue sorelle e i suoi genitori?” “Che domande sono?” “Scusa, dici tante di quelle minchiate che non so come risponderti!” “Hei!” Sam gli puntò un dito contro con un'espressione assassina “Io non dico minchiate. Ok forse qualche volta, ma almeno riesco a portare avanti un discorso sensato e intelligente, al contrario di mio cugino e i suoi amici trogloditi, che non sanno fare altro che ridere e fare i coglioni.” la ragazza intanto si era seduta a gambe incrociate sul divano, mettendosi a mangiare delle patatine, mentre Jony se ne stava in piedi e si guardava intorno, come a disagio. “Senti cocco, togliti le scarpe, siediti sul divano e mangia qualcosa.” “No grazie.” “No grazie? E' cibo! Io sono tipo 'Cibo gratis, ecco dove mi troverete.' Io ti sto dando le mie riserve energetiche, e tu rifiuti? Mi sento offesa nel profondo.” “Va bene, va bene, dammi qua.” la interruppe sorridendo lui.

Rimasero qualche minuto in silenzio a mangiare, mentre Jony si guardava intorno cercando di capire cosa stesse facendo Sam prima del suo arrivo “Quindi.. dipingi?” “Si, quando non so cosa fare prendo un foglio e ci disegno sopra la prima cosa che mi viene in mente.” “Bhè, sei molto brava..” “Non è vero, lo faccio perché mi annoio.” “Che altro fai quando ti annoi?” “Mangio.” “Ho notato, e anche molto vedo.. ma come fai a essere così magra?” “Ballo. Fino a qualche anno fa studiavo danza, ma ho smesso.” “Perchè?” “Non lo so. Comunque mi alleno comunque, per tenermi in forma.” “Oh.” sussurrò Jony prendendo una caramella.

Allora.” esordì Sam appoggiando i piedi sul tavolino davanti al divano “Cosa ti ha colpito in Zayn? E non dirmi 'la sua bellezza', sarà bello quanto vuoi ma di sostanza non c'è molto.” “Io.. io non lo so. E' così misterioso, non lascia trapelare i suoi sentimenti, è sempre chiuso in se stesso, in effetti vi somigliate.” Sam lo fulminò con lo sguardo “Non osare. Io odio lui e lui odia me, l'abbiamo messo in chiaro anni fa.” “Ok, ma vi somigliate comunque. Se non fossi gay probabilmente mi interesseresti.” “Oh, mi devo sentire lusingata?” “Non so, era per dire..” “Come ti pare.”

Jony si guardò le mani, senza sapere cosa dire. Sam sembrava sempre così arrabbiata, come se non volesse affezionarsi a nessuno, ma non capiva il perché. Spostò gli occhi su di lei, che si era messa a leggere un libro apparentemente molto vecchio, con le pagine ingiallite “Perché sei così?” Sam alzò gli occhi dal libro “Così come?” “Allontani sempre tutti, come se ti fosse successo qualcosa..” “Non ne voglio parlare.” “Nemmeno con me?” “Con nessuno.” “Io non ti capisco.” “Unisciti al club, ci troviamo tutti i martedì alle quindici.” “Non sei divertente.” “Non volevo esserlo.” Sam si alzò, andò in cucina e, versandosi una tazza di tè, si rivolse al ragazzo “Allora. Dimmi come pensi di attirare l'attenzione di mio cugino.” “Hem, non lo so..” “Come sospettavo. Avevo già qualche dubbio grazie alla lettera, ora ne ho la conferma. Non sai che cazzo fare. Giusto?” “In effetti..” “Aspetta.” tornata in sala, fece alzare Jony e si mise a camminargli intorno. “Non ci hai mai provato con nessuno. Sei un tipo atletico, potresti fare il ginnasta.. no, ballerino. Hai.. un cane. E disegni. Giusto?” “Come.. come hai fatto a capirlo?” “Oh mio caro, sono la versione femminile di Sherlock. Siediti, avanti.” Jony fece come gli era stato ordinato “Come hai fatto?” “Non è difficile.” Sam si sedette a sua volta, accavallando le gambe e guardando Jony “Non ci hai mai provato con nessuno probabilmente perché l'unico ragazzo che ti sia mai piaciuto è mio cugino, dalla lettera si capisce che hai tentato un ultimo disperato tentativo di attirare la sua attenzione, cosa che non avrebbe fatto nessuno con un minimo di esperienza. In più non hai il portamento di uno sicuro di sé che sa come atteggiarsi con persone che non conosce. Che fai o hai fatto danza lo si capisce dalla tua corporatura, sei magro e piuttosto muscoloso, il che comporta un'attività fisica ma che non richieda troppo allenamento muscolare, quindi ginnasta o ballerino. Ma se fossi un ginnasta avresti le spalle più larghe, in più cammini con l'andamento di molti danzatori. Hai dei peli bianchi e grigi polpaccio sinistro, quelli dei gatti sono più piccoli quindi sono di un cane, Husky a giudicare dal colore. Infine..” si alzò, si avvicinò al ragazzo e gli sollevò la mano mostrandogli il polso “..sei sporco di vernice. Non è stato difficile da capire.” Jony la guardò spalancando gli occhi “E' stato..” “Incredibile? Non essere come Watson, ti prego.” La ragazza tornò a sedersi e a sorseggiare il suo tè “Allora. Vediamo se riesci a dirmi cosa provi per mio cugino, così posso capire se vale la pena aiutarti o no.” “Ecco.. io lo amo. Almeno credo di amarlo. Penso sempre a lui, quando lo vedo sento le farfalle nello stomaco e le gambe cedere, se lo guardo in classe mi viene voglia di baciare le sue meravigliose e perfette labbra, vorrei spogliarlo noncurante di chi abbiamo intorno e...” “Uoo, calma, stai parlando sempre di mio cugino, vuoi che vomiti?”

Ma io lo amo Sam.” “Me l'hai già detto quattro volte.” “No, tu non capisci. Mi sveglio e penso a lui, mangio e penso a lui, vado a scuola e penso a lui..” “Ci credo siete in classe insieme, probabilmente continuerai a fissarlo. Devi essere piuttosto inquietante.” “Smettila..” “Oh scusa, non volevo ferire i tuoi poveri sentimenti.” “Sembra che tu mi odi!” “Mio caro. Se ti odiassi avrei fatto delle fotocopie della tua lettera e le avrei appese a scuola, messe negli armadietti e l'avrei proiettata sulla scuola per tutto il giorno. Tu non hai idea di cosa faccio alle persone che odio. Questo non è odiare. Io ti sto aiutando.” “Hai ragione, scusa.. ma potresti anche trattarmi meglio visto che siamo amici!” “Uoa, aspetta. Chi ha mai detto che siamo amici? Forse mi sono spiegata male. Io non voglio amici, sto bene da sola. Tanto per chiarire.” “Io speravo che potessimo diventare amici, stai sempre per conto tuo.” “Io odio le persone, per questo sto sempre da sola. Non pensare che abbia bisogno di qualcuno.” Calò di nuovo il silenzio sul salotto, Jony che si torturava le mani e Sam che guardava fissò davanti a sé con la tazza appoggiata alle labbra, pensando.

Poco dopo interruppe la quiete “Ci hai mai parlato?” “Con chi?” “Con il mio alpaca, come con chi, con Malik, che domande fai?” “Con Zayn, bhè, raramente, solo se necessario, ogni volta che me lo trovo davanti il mio cuore comincia a battere e non capisco più niente!” “Immagino sia tanto se non sbavi.” “Già.. cosa?” “Lascia perdere. Su questo ci dobbiamo lavorare.” “Su cosa?” “Sai, a volte penso davvero che tu sia ritardato.” “Perchè?” “Non importa, vieni in cucina, i biscotti.” “Che biscotti?” chiese mentre si avviavano verso la cucina “Non te l'ho detto? Ho infornato dei biscotti prima che arrivassi, mi piace cucinare.” “Dipingi, balli, cucini.. c'è qualcosa che non sai fare?” Sam aprì il forno e lo guardò pensando “Mmh. Volare. Non so decisamente volare.” e gli sorrise “Hohoho.” “Cosa?” “Hai sorriso.” “Non è vero!” negò lei prendendo la teglia “Si invece.” “Smettila!” ribattè scherzosamente lei tirandogli una presina addosso “Ammettilo!” “Mai, preferirei che Moriarty mi imbottisse di esplosivo e Sherlock avesse solo 10 secondi per risolvere il più complicato enigma che gli sia mai stato sottoposto.” Jony spalancò gli occhi scandalizzato “Ma tu non sei normale.” Sam sollevò se lo sopracciglia e sorrise ironica “Ma dai?” Il ragazzo scosse la testa confuso, mentre Sam prendeva un recipiente dove mettere i biscotti “Dai, fra poco arriva Trishia con le ragazze, devo sistemare.”

 

Dopo dieci minuti e due sacchi neri pieni di spazzatura nascosti in camera, Sam e Jony si sistemarono sul divano a mangiare i biscotti silenziosamente.

Allora.” esordì Sam poco dopo “Dimmi cara.” “Hem, no. Non chiamarmi 'cara', 'tesoro', o qualsiasi altra cosa affettuosa che ti venga in mente.” “Scusa.” “E smettila di scusarti, ho capito che sei gay ma minchia sei più donna di me! Ok che non ci vuole tanto, ma cristo, un po' di palle nella vita servono, eh.” “Ok..” “Ti stavo dicendo. Un giorno di questi vengo a casa tua per controllare il tuo guardaroba, ma volevo comunque portarti a fare shopping, va bene?” “Se va bene? Benissimo, amo fare shopping!” “Come sospettavo.” “Dobbiamo anche uscire insieme una sera!” “Mi sembra una cosa inutile e perderei del tempo che potrei impiegare standomene sul mio letto a non fare un emerito cazzo, ma ci penserò, potresti fare pratica provandoci con qualcuno.” “Mmh, non so, io voglio sono Zayn..” “E che due coglioni. Smettila di parlare di mio cugino, ti prego. Poi devo anche andare a prendere delle cose per la camera, niente di che, se ti va di accompagnarmi ci vado venerdì pomeriggio.” “Oh, sì, non vedo l'ora!” “Cara, non emozionarti, non devo arredare una casa, devo solo prendere un tappeto, una poltrona, dei soprammobili e un paio di quadri, niente di che.” “Perchè mi devi sempre smontare?” le chiese con tono triste “Non sono io che ti smonto, sei tu che ti esalti per minchiate.” “Dopo puoi portarmi a casa?” Sam si girò verso Jony per capire se stesse scherzando o no. Apparentemente era serio “No.” “Dai, ti prego!” le sorrise supplichevole “Con me non funziona.” Sbatté le ciglia implorante “E va bene.” “Si!” “Ma solo perché così ti levi dalle ovaie.” “Sospettavo.” “Ora mangia i biscotti e taci!”

 

Quando Trishia e le ragazze tornarono a casa, trovarono Sam e Jony sul divano, lei sdraiata con le gambe su quelle del ragazzo che leggeva e lui che sfogliava una rivista di moda.

Sam, puoi andare a prendere Zayn? Io devo preparare la cena e sei l'unica che sa guidare.” “Non può prendere l'autobus o tornare a piedi?” “Louis abita lontano da qui, e i suoi non hanno la macchina, puoi andare tu, per favore?” “Va bene, tanto devo portare a casa questo disagiato.. dai genio, alzati.” disse poi rivolta a Jony. Lui la guardò “Hai intenzione di uscire così?” “Perchè?” “Sai, fa freddo, e sei in pantaloncini.” “Ooh, e va bene. Torno subito.”

Meno di cinque minuti dopo, era in salotto con dei leggins neri, una maglietta grigia a maniche lunghe, un gilè corto di jeans scuro e un paio di anfibi scuri ai piedi. Il ragazzo la guardò “Sei stata veloce.” “Mmh. Dove abitano i Tomlinson?” chiese Sam a Trishia mettendo il cappotto “A Fields, vai verso la scuola, quando ci sei davanti continui fino alla rotonda, giri a sinistra, vai sempre dritta finchè non trovi una vecchia fabbrica, più avanti c'è una curva, quando arrivi chiami Zayn e gli dici di uscire, la casa di Louis è una delle prime.” “Okey, posso farcela.”

 

 

Non mi sono persa. Non mi sono persa.” Sam frenò bruscamente in mezzo alla strada buia. “Cazzo mi sono persa.” frugò nella borsa appoggiata sul sedile del passeggero, prese il telefono e chiamò Zayn. Dopo un paio di squilli rispose “Che c'è?” “Senti, tua madre mi ha chiesto di venire a prenderti..” “Ti sei persa?” “No che non mi sono persa.. Ok mi sono persa. Ma cazzo le vie qui sono tutte uguali!” “Non preoccuparti, capita praticamente a tutti.. allora, quanto sei andata avanti dopo la fabbrica?” “Non so, credo dieci minuti, sono andata sempre dritta, ma la curva della via non c'è!” “Si, al buio non si vede, devi tornare indietro, quando vedi la fabbrica in lontananza guarda a destra e se stai attenta dovresti vedere...” “SAAAAAM!” Sam allontanò il telefono dall'orecchio “Chi cazzo è? Zayn?” “Sam bella, sono il Tommo, ti sei persa? Hahaha, succede a tutti, non preoccuparti, allora torna indietro..” La ragazza chiuse bruscamente la chiamata e, maledicendo Louis, girò la macchina per guidare nella direzione opposta.

Dopo circa cinque minuti vide la via poco illuminata dove abitava Louis. Curvò e, non sapendo quale fosse la casa, parcheggiò e chiamò di nuovo Zayn. A quanto pare Louis non gli aveva ancora ridato il telefono, perché rispose lui “Buonasera principessa!” “Non sono una cazzo di principessa. Sono il fottutissimo re. Impara la differenza, Tomlinson.” “Ooh, come siamo sgarbati questa sera..” “Smettila di rompere i coglioni, sono arrivata, dì a Zayn di uscire.” “Si sta cambiando.” “Cosa vuol dire 'si sta cambiando'?” “Bhè, dopo la tua chiamata Niall è scivolato versando addosso a Zayn della pepsi, così gli ho detto di andare in camera mia e cambiarsi.” “Racconto interessante, digli di uscire appena ha finito.” “Non ti va di entrare?” “Entrare in casa tua? Ringrazio per l'offerta, ma rifiuto a vado avanti.” “Sicura? Sai, non è un quartiere propriamente tranquillo, potrebbe arrivare qualcuno..” “Me l'ha detto anche Jony, se osa avvicinarsi qualsiasi uomo o donna gli farò pentire di essere nato, so come.. CAZZO!” si girò spaventata verso il finestrino del passeggero, al quale aveva appena bussato un Louis Tomlinson tutto sorridente con il telefono appoggiato all'orecchio con sguardo malizioso. “Cosa stavi dicendo? Che ti sai difendere?” “Fanculo.” Sam scese dalla macchina sbattendo la portiera. “Non ho ancora capito qual'è il tuo cazzo di problema.” chiese poi al ragazzo girando intorno alla macchina e appoggiandosi alla portiera con lui davanti “Il mio problema.. mmh. Il mio problema.. sei tu.” “Io?” “Si, tu.” “E sentiamo, cosa avrei fatto per essere il tuo problema?” “Sei entrata nella mia vita.” “E immagino di averla stravolta non volendo starti nemmeno a 200 chilometri, giusto?” “Esatto.” “Cosa?” “Non capisco perché non vuoi essere mia amica.” “Molto semplice: sto bene da sola e non ho bisogno di amici.” gli diede un colpo con la spalla per farlo spostare e fece qualche passo lontano da lui. “Allora. Qual'è casa tua?” lui le si avvicinò con le mani nelle tasche “Seguimi.” camminarono silenziosamente fino alla quarta casa a sinistra. Louis allora aprì un cancello che dava su un piccolo cortile davanti a una casa a due piani con un portico di legno dalla vernice scrostata. “Benvenuta a casa mia.” Sam con le braccia incrociate si avviò verso la porta e quando Louis fece per aprire, una donna mora la spalancò con lo stesso sorriso di Louis dipinto in volto “Allora! E' questa la ragazza di cui mi parlavi?” “Ooh, le hai parlato di me?” chiese Sam al ragazzo sorridendo maliziosamente “Bhè, ecco.. sì, sei così strana, non potevo non parlare di te!” “Oh non preoccuparti cara, ha detto solo cose belle.” Sam la guardò stranita “Cosa può averle detto di bello su di me?” “Bhè, che sei molto carina, e devo dire che aveva ragione.” Sam guardò sempre più sorpresa Louis, ma prima che potesse parlare sviò il discorso “Allora, entriamo o no?” “Oh certo la cena è quasi pronta, entra pure cara!” Cena? “Che cena?” “Oh, non essere sciocca, Louis mi ha detto che ti aveva invitata per cena!” “Cosa?!”

 

 

 

 

Scimbabaie

Prima di tutto mi scuso per il ritardo, sono passate quasi due settimane dall'ultima volta che ho pubblicato ma non ho avuto un periodo esattamente felice, ho scritto quando ero in vena o ero ispirata (?) lol.

Ho scritto praticamente metà capitolo dopo aver visto tutti gli episodi di Sherlock in un giorno, e penso si noti, hehe. Jony è un po' ritardato, ma più che altro non sta dietro ai discorsi di Sam, ma non ci sta mai dietro nessuno quindi non facciamogliene una colpa.

Come avevo detto, Sam è tornata la solita acida col premestruo e Louis ha ricominciato a scartavetrare le ovaie, bene.

Per ora, see ya

-sam

  
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