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Autore: BlueChar    12/02/2013    4 recensioni
Perchè?
Perchè non ho più una famiglia?
Perchè distruggo tutto ciò che tocco?
Perchè mi ritrovo tagli nel polso?
Perchè devo vivere lontana dai miei amici, ma con tre persone stupende?
Questa è la mia vita, anzi la nostra vita. Non ha un perchè, nè un come.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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pronta o no, eccomi qui 
dove sei? la notte è giovane 
nella folla, la musica è ad alto volume 
ma io ti troverò. 
(Ready or not -Bridgit Mendler)

Ronnie

Maggio.Maggio.Maggio. Gita. Gita. Gita. Zayn.Zayn. Zayn. Quasi estate. Quasi estate. Quasi estate. Esami. Esami. Esami. 
- Ronnie svegliati! - e fu così che Harry mi scaraventò a terra con la grazia di un camionista. 
- Harry, che hai in quella testa bacata? E' il modo di svegliare una persona questo? - chiesi. Lui fece spallucce poi scese in cucina. 
Mi alzai di malavoglia, era già maggio. Dio mio come passa il tempo! 
Mi vestii velocemente poi scesi a fare colazione, ero già in ritardo.
- Allora oggi vi diranno dove andrete in gita, emozionati? - chiese Anne.
- Si, tanto! - risposi. Io ed Harry ci affrettammo per andare a scuola, mentre Hel rimase a casa. 
Mentre camminavamo, notavo che Harry aveva qualcosa che non andava. 
- Tutto bene? - chiesi
- Si. - disse mantenendo lo sguardo fisso a terra. 
- Harry, dimmi la verità. - insistei
- No Ronnie non va niente bene! - 
- Parlamene. -
- Ho paura che quando andrò al college, Hel mi lascerà e si rifarà una nuova vita sentimentale. - disse sconsolato
- Ehi da quanto tu sei così ansioso e spaventato del futuro? Harry, lei ama solo te dai tempi delle medie. Stai tranquillo. - risposi
- Non ci riesco, scusa. - accellerò il passo in modo  tale da sorpassarmi. 
Quando arrivai a scuola, il mio bel pakistano mi stava aspettando con tanto di giubbotto di pelle e sigaretta in bocca. Tutto ciò lo rendeva ancora più scopabile. 
Mi leccai le labbra e mi morsi quello inferiore, come mio solito fare in presenza di Zayn.
- Ciao bionda! - Disse schioccando un bacio sulle labbra. Si, finalmente eravamo fidanzati. Dopo tantissimi ostacoli io e lui stavamo insieme.
- Ciao moro. - dissi sorridendo.  Poi entrambi ci dirigemmo in classe, ansiosi di sapere quale fosse la nostra meta.
- Paris! - annunciò il professore con tanto di accento francese elettrizzato all’idea di fare una gita nella “città dell’amore”. Un urlo emozionato usci dalla bocca di ognuno di noi.
- Cioè, noi due a Parigi! – esclamò Zayn felice non appena uscimmo entrambi dalla classe. Mi teneva per mano dolcemente ma appena arrivarono i suoi amici della squadra di basket, mi lasciò subito andare. Gesto che non mi piacque per niente. Raggiunsi Jen che era nel tavolo della mensa e annunciai della gita. 
- Ma è meraviglioso! Noi andiamo a Barcellona – disse.
- Splendido anche questo, no? – chiesi e lei annuii. Quando finirono le ore di lezione, andai dritta a casa con un sorriso a trentadue denti.
- Ehi Anne, indovina dove andiamo? – chiesi a lei.
- Parigi? – chiese
- Esatto. Uffa, quello stupido di Hazza ha rovinato la sorpresa. – dissi, lei sorrise.
- A proposito, lo vedo strano per ora. Che ne dici di andargli a parlare? –
- Si, certo! Sarà sicuramente nella casa sull’albero. – detto questo mi diressi verso quella meta.
Le mie teorie erano esatte, lui era lì sconsolato più che mai.
- Haaaaaaarold! - lo richiamai scaturendogli una risatina. Poi mi sedetti accanto a lui, nei grandi cuscini che ricoprivano quasi tutto il pavimento.
- Come sempre tu qui eh. – disse
- E dove dovrei essere se non a consolare il mio migliore amico. – gli sorrisi.
- Sei la migliore Ronnie. –
- Si si molti me lo dicono – dissi scherzando – Ma adesso scrollati via questa tristezza, Dio santo sembri quella sfigatta di Patty che piange per ogni cosa – continuai. Lui rise, di nuovo. Poi scendemmo entrambi.
 
 
Premesso che due settimane passarono in fretta e quindi si, ero nell’aereo dritto per Parigi! La città che ho sempre sognato, la città che ho sempre desiderato andare con il mio lui, la città che amavo insomma! Zayn si voltò verso di me, stringendomi dolcemente la mano. Ultimamente era molto più dolce, insomma stavamo insieme da quasi un mese ed era dolcissimo. Anche se quando era in presenza di quei scimmioni della squadra di basket, cambiava totalmente e questo mi alterava parecchio. Arrivati in aeroporto, la professoressa di francese – pazza come sempre – si fece notare sventolando una bandierina per coloro che si erano dispersi nel prendere le valigie. Nel tragitto aeroporto – albergo, rimasi estasiata da ciò che mi circondava.  
- Hai visto che bello qui? – dissi a Zayn tutta eccitata all’idea di passare metà settimana  nella città dell’amore.
- Si, è splendido! – rispose. Quando arrivammo a destinazione, ci assegnarono le camere e fortunatamente capitai con due ragazze abbastanza simpatiche.
- Ragazzi disfate le valige, tra mezz’ora vi voglio tutti qui! – disse la professoressa. Con molta calma, mi diressi nella mia camera insieme alle altre ragazze. Ammetto che di quella classe non conoscevo tante persone, solo Harry e gli altri per cui ne approfittai.
- Comunque io sono Ronnie! – dissi ad una ragazza con un caschetto biondo e due occhi grandi nocciola.
- Piacere, io sono Cassie! – rispose stringendomi la mano. Che compagna di stanza dolce.
- Io sono Alice! – disse l’altra compagna dai capelli lunghi, lisci e neri e dagli occhi verdi.
Dopo aver disfatto i bagagli scesi giù, incontrandomi accidentalmente nel piano superiore con Zayn, il quale mi bloccò tra lui e il muro, come faceva sempre d’altronde.
- Dai Zayn, la professoressa ci aspetta giù. – dissi ridendo e cercando di liberarmi.
- Non fin quando non mi avrai dato un bacio! – disse
- Bastava chiedere, che sciocco che sei! – automaticamente mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio, mordendogli il labbro inferiore.
Scendemmo al  piano inferiore con un netto ritardo sotto lo sguardo severo della professoressa.
Che abbia inizio il tour de France! – equivaleva ad un “che abbia inizio il casino”. Nel pulman cantavo insieme agli altri a squarciagola, arrivati alle nostre mete molti francesi ci fermavano per sapere di dove eravamo. E un ragazzo francese biondo occhi azzurri fermò proprio me in quel momento.
- Bon jour mademoiselle – disse baciandomi la mano da vero gentiluomo.
- Bon jour garçon – risposi sorridendo.
- oh, j’adore votre sourire – che carino mi aveva detto che adorava il mio sorriso.
- merci beaucoup – dissi.
- Senti francesino giù le mani dalla mia ragazza – e fu così che iniziai a ridere come un’ossessa per quel che aveva appena detto Zayn.
- Ma dai Zayn, guarda com’è carino! – dissi, mi guardò in cagnesco.
- Scusa, adesso devo andare. – dissi in francese a quel ragazzo, che ricambiò con un saluto veloce. Visitammo molti musei, ma erano troppi in tutta Parigi, il tempo era poco e noi eravamo stanchi, così ci recammo all’hotel. Facemmo una cena  veloce e poi tutti dritti a nanna. Si faceva per dire, infatti appena la professoressa cadde in un sonno profondo, ecco che ebbero inizio i party nelle camere degli altri con tanto di alcolici e fumo a volontà. Zayn picchiettò impaziente alla porta della mia camera, non curando del fatto che fossi in accappatoio.
- Zayn, sono in accappatoio un minuto! – dissi
- Meglio! – disse malizioso.
- Zayn! – lo riproverai, poi lo feci entrare. Nel frattempo mi chiusi in bagno e mi vestii velocemente per poi aprire nuovamente.
- Ma guarda che per me andavi bene anche in accappatoio eh. – disse con la solita malizia.
- Zayn, basta fare il pervertito. – risposi. Con un sorriso mi strinse la mano e insieme ci dirigemmo nella camera di alcuni a fare festa. Solo che poi fummo scoperti dal servizio in camera che disse tutto al direttore e che svegliarono la professoressa per avvertirla dell’accaduto. La scena era orripilante: lei mezza addormentata con il pigiama più grande di quattro taglie, i bigodini in testa e senza trucco. Santo cielo, se ci ripenso mi vengono i brividi. E poi ovviamente tutti si misero a ridere per l’aspetto del mostriciattolo.
- Ok dopo questa, vado a dormire. Buonanotte Zayn. – dissi avvicinandomi per dargli un bacio.
- Aspetta. – mi fermò a pochi centimetri dalla sua bocca. Avevo i suoi occhi puntati sui miei e non riuscivo a guardare altrove se non di fronte a me.
- Non dormiamo insieme stanotte? – chiese. Sorrisi,per poi prenderlo per il sottobraccio e conducendolo in camera mia.
 

 
Helena

 
Bene, io cosa dovevo fare in quella metà settimana di maggio senza loro? E soprattutto senza lui? Erano partiti da solo un giorno e già mi mancavano. Se mi sarebbe mancato Harry per così poco tempo non voglio immaginare quando sarebbe dovuto andare al college. La sola idea mi faceva rabbrividire.
Era un primo pomeriggio di venerdì, c’era un caldo manco fosse luglio e me ne stavo in cucina a svolgere i miei compiti. Ormai mancava poco alla fine della scuola e in quelle settimane dovevo dare il massimo per non avere insufficienze.
- Ciao tesoro. – mi salutò Anne.
- Ciao Anne. – ricambiai sorridendo.
- Hmm… sai fa parecchio caldo e qui si soffoca, che ne dici di passare il week-end a Bournemouth con i tuoi amici? – chiese. Mi si illuminarono gli occhi in pochi istanti. Come non si poteva amare quella donna?
- Ma io ti amo! Certo che mi va! Vado a fare le valige. – e senza darle il tempo di fiatare mi precipitai in camera, prendendo il cellulare e chiamando Sarah.
- Indovina! – dissi non appena aprii la chiamata.
- Cosa? – chiese.
- Passerò il week-end a Bournemouth! – dissi felice.
- Oh ma è grandioso! Stasera c’è una festa in spiaggia, sai qui è come se fosse già estate! – disse.
- Eh lo so! Mi manca la mia città – dissi malinconica.
- A me manchi tu! Quindi affrettati a venire perché non sto più nella pelle! – rispose. Passai un’altra mezz’oretta a telefono e nel frattempo mi facevo la valigia.
 
Finalmente, dopo quattro ore estenuanti passati in macchina alla guida di quello squilibrato del compagno di Anne, eccomi arrivata alla mia città Natale. Respirai a pieni polmoni l’aria ormai estiva che circolava. Amavo Bournemouth, mi ricordava una città della California. Le spiagge, il mare, i surfisti, il clima perfetto, l’unica cosa che la distingueva dalla California era l’oceano, poiché quello che mi ritrovavo di fronte era l’Oceano Atlantico e non quello Pacifico.
- Ahh, non è meraviglioso tutto questo? – chiesi mettendomi gli occhiali da sole, anche se stava tramontando all’orizzonte.
- Già, è proprio bello! – rispose il tipo di Anne. Ci dirigemmo a casa mia. Una casa grande, spaziosa, con tanto di giardino e bastava scendere una scaletta per ritrovarci in spiaggia. Ma quella casa poteva essere bella esteriormente, ma internamente era morta. Da quando i miei non c’erano più e io e Ronnie vivevamo in un’altra casa, è come se avesse smesso di vivere, come se fosse una casa abbandonata. Troppe foto, troppi ricordi, troppi odori che mi ricollegavano a loro e che automaticamente mi facevano scendere le lacrime. Accarezzai il volto di mia madre in foto, ormai potevo fare solo così, poi quello di mio padre. Il loro ricordo era vivo dentro di me.
- E’ tutto ok? – chiese Anne
- Si si. – rispose asciugandomi frettolosamente l’occhio.
Troppo caldo per dei pantaloni lunghi, infatti misi subito degli short e una canotta,presi il mio skateboard e prendendo dalla parte della strada mi diressi alla casa della mia migliore amica.
- Tesoro! – dissi saltandogli addosso non appena la vidi.
- Amore! – rispose sorridente.
- Pronta per stasera? – chiese
- Ovvio! – poi insieme iniziammo ad andare in giro per la spiaggia incontrando i nostri amici.
 
Avevo un tubino bianco abbastanza stretto e corto, delle zeppe nere e un trucco molto forte. I ragazzi mi stavano appiccicati come sanguisughe e mi dava alquanto fastidio. Se ci fosse stato Harry mi avrebbe fatti volare ad uno ad uno.
- Ehi basta pensare ad Harry, divertiti! – disse Sarah, mentre si strusciava con un ragazzotto biondo mai visto prima d’ora. Da quando la mia Sarah, la ragazza casa e chiesa, era diventato così scaltra con i ragazzi? Di certo mi ero persa un cambiamento radicale della sua vita.
- Hai ragione! – dissi e così iniziai a ballare con le altre mie amiche e con qualche ragazzo. Poi uno mi cinse saldamente i fianchi, in modo rozzo e poco fine. Mi girai infastidita, notando che era ubriaco perso. Mi porse verso di me, cercando mi baciarmi ma lo allontanai immediatamente. Mi ero allontanata da Sarah, non la trovavo minimamente. Così iniziai a girare per il locale in cerca di qualcuno di mia conoscenza, improvvisamente avverti un giramento di testa e poi non capii più niente. 




SCUSATE PER QUESTO RITARDO RITARDOSO (?) no seriamente! Sono stata impegnata in queste settimane ed ero a corto di idee. Inoltre non lo so, la storia come vi pare? perché se fa schifo la blocco e ne continuo un'altra. Poi vi vorrei più attivi come i vecchi tempi:) Hmm... qui i ragazzi vanno a Parigi, mentre Helena a Bournemouth. Molte sorprese e molti...

S P O I L E R 

"Non credi sia troppo..."
"Shh" 


 

Ps: cosa farete per carnevale? o cosa avete già fatto?:) io stasera andrò ad una festaa :D 

Vi lascio con questa foto di Helena. Poco figa insomma AHAH c:

   
 
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