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Autore: hangover    12/02/2013    1 recensioni
[...] "E tu cosa mi dai in cambio se scendo?" Chiese Harry con un pizzico di malizia nello sguardo.
"Ehm...un bacio?"
"Uno non mi basta. Ne voglio almeno mille."
"Mille? Ma mille baci una persona non puó darli neppure se passasse tutta la vita a non fare altro!"
"Iniziamo da ora. Chi ti dice che non avrai tutta la vita per darmi i restanti 999?"
Contenuti Larry e Ziam con accenni Zouis. Se il genere non vi piace, state alla larga.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“A me piace, Lou!” commentò Zayn a bassa voce. Eravamo ancora seduti agli stretti tavoli del Burger King ed i miei amici avevano approfittato che Harry fosse andato alla toilette per fare le loro considerazioni. Io gli sorrisi e Liam disse annuendo: “Concordo con Zay. Mi sembra un tipo apposto.” Bene, a quanto sembrava Harry aveva ottenuto giudizi positivi da tutti. Tutti tranne Niall. Era rimasto tutto il tempo a testa bassa e non perdeva occasione per guardare male Harry. Mi sembrava inutile chiedere a lui cosa ne pensava, ma Zayn lo fece prontamente per me. “Nialler, a te piace Harry?”. Certe volte il mio amico sembrava un pochino ritardato: non aveva notato il fatto che Niall era un pezzo di ghiaccio in sua presenza? C’era forse bisogno di chiederglielo? Non era troppo evidente che proprio non lo sopportava? Il biondo si girò verso Zayn, che notando la sua espressione di puro odio, smise all’improvviso di sorridere. “Sai qual è l’unica cosa che mi piace di quello, Zay? Che tra poco si leverà dai coglioni e non mi costringerà a guardarlo prendere per il culo il mio migliore amico!” sputò Niall, con il volto candido diventato rossastro dalla rabbia e la voce spezzata. Ancora non capivo perché parlava di lui in quel modo. Non mi capacitavo del fatto che un ragazzo come Harry potesse meritare tanto rancore. Feci per rispondergli, ma venni interrotto dal mio riccio (quanto era bello dire “mio”?) che con un sorriso si faceva strada tra i tavoli e veniva a sedersi vicino a me. Zayn e Liam continuarono a fare i loro convenevoli, mentre Niall ritornò a fissare il pavimento come se stesse contando le mattonelle. “Liam, posso chiederti un favore?” fece ad un certo punto Harry, mettendomi una mano sulla mia. Al contatto con le sue dita fredde il mio cuore prese a battere e sentii le orecchie diventarmi scarlatte. Liam gli rivolse un sorriso e disse: “Chiedi pure!” “Potresti riaccompagnarmi a casa? Odio prendere quella metropolitana incasinata! Abito subito dopo Baker Street, non è lontana!” disse Harry, leggermente in imbarazzo. Il mio sguardo scattò automaticamente su Niall. Notai che si agitò sulla sedia e che si morse l’interno della guancia, come fa sempre quando è molto nervoso. Liam rise e poi acconsentì, dicendo che non c’era alcun problema. Quando pronunciò queste parole, un mugugno di disapprovazione uscì dalle labbra di Niall. “Davvero? Wow, grazie Lee! Posso chiamarti Lee, vero?” ribadì Harry con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Liam sogghignò arrossendo lievemente e poi disse: “Bè, devi chiedere a Zayn! È lui che crea i soprannomi nel gruppo!” rivolgendo un’occhiata al moro al suo fianco, che fece un cenno con la mano fintamente modesto. “Lui, ad esempio, qualche anno fa mi chiamava Leeyum” continuò a spiegare ad un interessatissimo Harry il mio amico “ma non capisco ancora perché mi avesse dato questo appellativo!”. Zayn distolse lo sguardo dai suoi occhi color nocciola e si guardò nervosamente le mani. Io sapevo perché gli aveva dato questo soprannome. “Leeyum, perché lui è…ecco, appetitoso.” Mi aveva confessato qualche tempo prima, durante la sua breve cotta per Lee. “Zayn ne ha dato uno ad ognuno di noi!” cambiai discorso, notando l’evidente disagio del mio amico. “Ed il tuo qual è?” mi chiese Harry con un sorriso. “Oh, il suo è Tommo!” intervenne allora Zayn. “Tommo? E perché?” domandò il riccio, passando lo sguardo da me al moro. “Perché il mio cognome è Tomlinson. Quindi ha pensato bene di abbreviarlo in Tommo” spiegai io con Zayn e Liam che annuivano. Niall come al solito si era completamente escluso dalla conversazione. “Capisco! E mi daresti un soprannome? Non ne ho mai avuto uno!” chiese Harry a Zayn entusiasta. “Davvero? Rimedieremo subito! Dammi solo qualche istante per pensarci!” disse quest’ultimo aggrottando la fronte. Intanto avevo sentito Niall che a bassissima voce aveva detto “testa di cazzo” probabilmente riferendosi al nuovo soprannome di Harry. Per fortuna che nessuno lo udì. “Mmmm…vediamo un po’…” continuava a rimuginare Zayn mentre noi lo fissavamo divertiti ed anche impazienti. “Ci sono!” urlò lui battendo sonoramente il pugno sul tavolo. “Hazza. Da ogni in poi tu sei Hazza.” Annunciò con aria comicamente solenne il mio amico. Harry rimase un po’ accigliato e poi disse con un sorriso a trentadue denti: “Hazza. Si,mi piace!”. “Questa volta ti sei superato Zay!” disse Liam ridendo e toccandogli delicatamente la mano. Rise e feci caso ad un dettaglio nel suo sguardo: gli si erano dilatate le pupille. Beh, si sa che quando un essere umano vede qualcosa che gli piace gli si allarga la parte nera dell’occhio. Iniziai a credere che forse quello che Zayn provava per Liam non era del tutto scomparso con il passare degli anni. “Si è fatto tardi” sentii ad un certo punto Niall dire queste parole con tono scocciato. “Si, ha ragione Nialler. Forse è meglio che ti riaccompagni a casa, Hazza” sostenne Liam, cacciando le chiavi della macchina dalla tasca del pantalone. Ci alzammo dal tavolo e Niall iniziò a guadagnare l’uscita per primo. Poi Liam e Zayn si allontanarono insieme ed io ed Harry stavamo finendoci di preparare. Il casino in quel fast food era sempre lo stesso, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Era difficilissimo uscire dal quel posto senza pestare i piedi ad almeno dieci persone. La fila alle casse era spaventosa e nemmeno la situazione ai tavoli era da meno. Trovammo difficoltà persino io ed Harry a farci strada tra la folla. Tanto che lui “accidentalmente” aveva premuto contro il mio pacco il suo sedere perfetto e si era scusato ammiccando. Non poteva fare in quel modo. Non poteva e basta. Sapeva della mia debolezza nei confronti del suo culo. Mio Dio, glielo avrei preso a morsi. Una volta usciti fuori dal casino, gli sussurrai: “Non giocare sporco, Styles” . Lui comprese all’istante a cosa mi stessi riferendo e disse sogghignando: “Altrimenti?” voltandosi verso di me a prendendomi dai fianchi. Iniziava a calare il buio ed era difficile vedere la strada che conduceva al parcheggio . Non mi feci molti problemi a stare così vicino: chi ci avesse visti ci avrebbe tranquillamente scambiati per una coppia etero, tanto era buio lì. Non so perché, ma quando lui era con me, speravo ci fosse meno luce possibile. Era come se fossi geloso persino dei raggi di sole che battevano sul suo viso. Fece per baciarmi, ma io, anche se a malincuore, gli misi una mano sulla bocca per allontanarlo dalle mie labbra. “Altrimenti questa” e mi indicai la bocca con lo sguardo “non la vedrai per un po’”. Poggiai la mia fronte contro la sua e poi vidi comparire sul suo viso le mie adorate fossette. “E sarebbe davvero un peccato” disse senza smettere di sogghignare “anche perché ci sarebbe un’altra parte del mio corpo che vorrebbe tanto conoscerla”. Il suo tono era mostruosamente malizioso. Se da una parte ammirai la sua sfacciataggine, da un’altra la sua perversione mi fece un po’ di paura. Ma non era qual timore che ti assale quando guardi un horror al buio: era più che altro quella specie di angoscia che ti blocca lo stomaco e le parole ti muoiono in bocca. Ma forse non era nemmeno angoscia. Si, avevo trovato un nome a quella sensazione. Era eccitazione, pura e semplice. A quelle parole pronunciate lentamente e strascicate leggermente Harry accompagnò un gesto indecentemente lussurioso con la lingua, passandosela prima sul suo e poi sul mio labbro. Sentivo il mio principio di eccitazione farsi sempre più prepotente. Smettila, Harry, oppure finirai molto male. “Dici a questa tua parte del corpo di stare calma per ora” gli intimai io, sperando che la mia facesse lo stesso. “Come se fosse semplice” disse lui, senza smettere di usare un tono malizioso. Mi portò la mano a sfiorargli leggermente la zip dei suoi pantaloni. In effetti, nemmeno il suo “amico” ci scherzava. Mi stava provocando in maniera spudoratamente sexy. “Hazza, devi smetterla adesso. Sai che non possiamo…” cercai di dissuaderlo io, lasciandogli piccoli baci sulla guancia. Rise in modo quasi isterico e poi disse: “Non so tu, Louis, ma io sono stato abituato ad ottenere sempre quello che voglio.” Detto questo mi prese per mano e mi tirò letteralmente verso una specie di sotto passaggio, buio, deserto e umidissimo. Si sentiva odore di urina e ad ogni passo che facevo sentivo rumori di vetri rotti sotto i miei piedi. Pensai un attimo ad i miei tre amici. Sicuramente si stavano preoccupando. O forse avevano capito che io e Harry volevamo starcene un attimo da soli. Inviai con la mano libera un SMS veloce a Liam per avvisarlo che era tutto ok. Il riccio si fermò all’improvviso e si mise di fronte a me. Non riuscivo a vederlo e poteva anche essere qualcun altro: non c’era neppure un minimo di luce per distinguere una persona da un’altra. Gli toccai il viso, le labbra e poi riconobbi che era davvero lui dalle fossette ricomparse di nuovo ai lati del volto. Mi tolse la mani dalla sua faccia e incastrò le mie dita con le sue. Iniziammo a baciarci, prima piano e poi sempre con più passione. L’unica fonte di calore che avevo a disposizione era il suo respiro su di me: nient’altro. Avevo le mani congelate, ma non mi importava più di tanto. Non mi sarei accorto neppure se fossero venuti gli alieni a rapire la mia famiglia. Di una cosa però mi resi conto fin troppo bene: la mia erezione che pulsava dolorosa contro la sua. Non ne potevo più, mi faceva davvero male imprigionata com’era nel cotone dei miei boxer. “H…Harry?” lo chiamai gemendo e mettendogli un braccio intorno al collo. “Si?” mi chiese lui che intanto aveva iniziato a torturarmi il collo lasciandovi dei morsi. Gli presi la mano destra e gliela spostai con veemenza sul mio basso ventre. “Ti…ti prego….” Lo stavo supplicando di masturbarmi. Il personaggio di un Louis forte e impassibile stava crollando davanti ai suoi occhi. Non potei fare altrimenti. Mi sentivo scoppiare il cuore ed anche i pantaloni. Non ne potevo più di averlo lì, di fronte a me e limitarmi solo a baciarlo e a provocarlo. Lui sembrava divertito dalla mia preghiera e, sorridendo e continuando a baciarmi, inizio con mano esperta a sbottonarmi il bottone ed abbassarmi la cerniera. Il mio respiro si fece più corto, mano mano passava le dita affusolate sulla mia lunghezza ancora intrappolata nei boxer. Volevo gridargli di sbrigarsi, di iniziare a muovere la sua mano su di me. Ma mi trattenni: non volevo farmi vedere ancora più debole. Con le labbra ancora saldamente attaccate alle mie, iniziò dopo qualche istante che mi parve un secolo a percorrere la mia eccitazione, finalmente liberata dalla stoffa. Gemeva anche lui, come se la cosa potesse portargli in qualche modo piacere. Mentre mi staccai piano dalle sue labbra mi venne la voglia di farlo godere a mia volta. Come fece lui, anche io gli misi la mano intorno la sua splendida e grande erezione. Avvertii il calore di quest’ultima ancora di più, dal momento che le mie dita sembravano due ghiaccioli. “Sei così freddo” disse allora Harry con un sorriso. Continuammo a toccarci con decisione mentre le nostre bocche si prendevano e si lasciavano. Sembravamo l’uno il riflesso dell’altro: facevamo gli stessi piccoli movimenti e gemevamo contemporaneamente quando uno di noi toccava un punto particolare. Il lavoro di Harry terminò qualche minuto prima del mio: venni nella sua mano, cercando di soffocare un urlo liberatorio. Il riccio che ancora era in preda ai fremiti pre-orgasmo mi disse, con la voce leggermente tremante, “La prossima volta voglio sentirti gridare più forte”. E lo avrei fatto, promesso. Agitai la mano più ritmicamente. Sentivo il suo corpo esile scosso da brividi; mi augurai che questi ultimi non fossero causati dal freddo, bensì dal piacere. “Adesso pensa a gridare tu, Hazza” gli feci io passandogli la lingua sul collo. Ed anche lui raggiunse l’apice con un gemito molto virile. Mi bastava sentirlo per farmelo tornare di nuovo duro. Aveva il fiatone, ma era ancora in grado di baciarmi con passione. Ci ricomponemmo prima di uscire da quel posto buio e di ritornare dagli altri. Prima di andarmene, sentii il bisogno di abbracciarlo forte, come a volerlo ringraziare del piacere che mi aveva fatto provare. Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto. Ogni tanto mi baciava i capelli liscissimi in confronto ai suoi e sorrideva, come fanno i bambini, senza un motivo preciso. Glielo chiesi: “Perché ridi?”. “Sono felice. Tutto qui.” Rispose semplicemente, alzando le spalle. “Hai ottenuto quello che volevi. Almeno è stato degno delle tue aspettative?” domandai io con un sorriso. “Anche meglio” affermò, prendendomi il viso tra le mani e baciandomi sulle labbra. Bravo, Louis. Avrei dovuto cambiare il mio soprannome in “Mani di fata”. “Ma ora torniamo dai tuoi amici. Ci avranno dati per dispersi!”. Risi e poi pensai un attimo a quanto sarebbe bello perdersi con lui. Raggiungemmo con passo svelto Zayn, Liam e Niall. Quest’ultimo si rabbuiò appena vide me ed Harry tornare tutti e due sorridenti ed entrò nella vettura. Lee e Zayn stavano fumando una sigaretta, che buttarono immediatamente. “Finalmente, piccioncini!” disse Zayn alzando le braccia “temevamo di avervi persi per sempre!” “Zayn! Lasciali stare! Vorrei vedere cosa faresti tu con la persona che ti piace!” intervenne allora Liam. Il moro fece uno sguardo molto eloquente e si ammutolì. Capii subito che i suoi pensieri volarono immediatamente su chi aveva appena terminato la frase. Entrammo in auto e partimmo. Io ed Harry ci tenemmo per mano per tutta la durata del viaggio, arrossendo come sue bambini ogni volta che uno dei due beccava l’altro a guardarlo. ::::::::::::::::::::::::::::::::::: Perdonatemi per questo capitolo cortissimo, ma volevo dedicare un unico capitolo alla conoscenza tra Hazza e gli altri! L'ho scritto di getto e spero vivamente di non aver commesso orrori di grammatica o ortografia! Spero anche che vi piaccia almeno un po'! Baci __hangover
  
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