‘Cara Jade, sono Daniel.. ti ricordi di me? Frequentavamo lo stesso liceo, siamo stati insieme alcuni mesi. Dopo il liceo mi sono trasferito in California per l’università e non ci siamo più rivisti.. Ho scritto questa lettera per salutarti, spero tu la legga..’ ‘Che strana lettera’ pensava Jade, si ricordava di Daniel, ma era da alcuni anni che non lo vedeva. Guardò l’orologio e disse: ‘Oddio! Tra cinque minuti devo essere in ufficio!’ aprì la porta e corse a tutta forza verso l’auto, prese due buche, un gatto ed un albero prima di arrivare in ufficio. ‘Ciao Jade’ ‘Ciao Harold’ ‘Perché hai fatto ritardo?’ ‘Scusa, c’era traffico’ ‘D’accordo’ ‘Dov’è Anne?’ ‘Oggi non è venuta, aveva un leggero mal di testa’ ‘Okay’ Jade si mise a lavoro. Verso mezzogiorno finì, tornò a casa con mille pensieri che gli frullavano per la testa, e cucinò. Dopo aver mangiato, uscì un po’ per il centro e.. ‘Ciao, Jade’… ‘Da dove esci fuori, Daniel?’ ‘Sono venuto a fare un giro in città..’ ‘Perché mi hai spedito quella lettera?’ ‘Per salutarti’ ‘Ah.. ti offro un caffè?’ ‘Ok, ma pago io’ si sedettero ad un tavolino del caffè. Dopo il caffè, si misero a parlare ‘Non pensavo di rincontrarti dopo così tanto tempo Daniel’ ‘Nemmeno io, Jade. Sono tornato solo per una breve visita..’ ‘Ok..’ si salutarono e andarono via. Jade pensava al fatto che aveva ancora una cotta per lui, al fatto che stranamente, dopo anni, era tornato, alla lettera.. e tra tutti questi pensieri che gli frullavano nella mente tornò a casa e andò a dormire. ‘Ciao Jade’ ‘Ciao Daniel’ ‘Oddio!’ ‘Che succede? Cosa sono questi rumori?’ ‘Spari! Scappiamo!’ ‘Da dove provengono?’ ‘Non so, da lì!’ ‘Sono indirizzati a noi!’ scapparono, senza fiato, con la frenesia e l’adrenalina che si spandeva in loro ‘Jade, nascondiamoci lì’ ‘Okay!’ cessarono gli spari ‘Uff, siamo salvi. Jade, stai bene?’ ‘Sì, Daniel, sto bene.’ ‘Menomale’ ‘Grazie per esserti preoccupato di come sto’ ‘Dovevo farlo’ ‘Sai, Daniel, non ti ricordavo così. Ti ricordavo sfacciato, antipatico’ ‘Spero di essere cambiato in meglio’ ‘Sì.. però, sei strano. Non ti.. credo. Sei reale?’ ‘No, sono un sogno. Il tuo sogno’.