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Autore: hangover    13/02/2013    3 recensioni
[...] "E tu cosa mi dai in cambio se scendo?" Chiese Harry con un pizzico di malizia nello sguardo.
"Ehm...un bacio?"
"Uno non mi basta. Ne voglio almeno mille."
"Mille? Ma mille baci una persona non puó darli neppure se passasse tutta la vita a non fare altro!"
"Iniziamo da ora. Chi ti dice che non avrai tutta la vita per darmi i restanti 999?"
Contenuti Larry e Ziam con accenni Zouis. Se il genere non vi piace, state alla larga.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eravamo io e Zayn nel cortile di casa mia. Lui aveva litigato di nuovo con i suoi per i soliti motivi: non era mai a casa e non studiava mai. Erano anni che Zayn Malik trovava rifugio in casa Tomlinson dopo le sfuriate dei genitori. Appena si fu calmato un attimo ed ebbe terminato di fumare la sua sigaretta, ne approfittai per chiedergli chiarimenti su una cosa che mi stava tormentando da quel pomeriggio. “Zay, c’è una cosa di te che ancora non mi convince” iniziai io. “Eh?” mi guardò lui con il sopracciglio alzato “di cosa stai parlando Lou?”. Non aveva capito dove volevo arrivare. E come dargli torto? Mi resi subito conto di essere stato fin troppo vago. “Parlo di Liam” e quando feci il suo nome, lui sgranò per un attimo gli occhi, come colpito da un’improvvisa pacca sulla testa. “E allora?” chiese lui, fingendo ancora di non aver afferrato. “Zay, dimmi la verità, lui ancora ti interessa. Anzi, non ha mai smesso di piacerti” gli esposi tutto con naturalezza, tipo i detective nei polizieschi che smascherano il delinquente di turno. La sua espressione mutò: abbassò lo sguardo e prese a muovere nervosamente la gamba. Rise, ma senza essere divertito, con il labbro inferiore tra i denti. “E sentiamo, Sherlock Holmes, da cosa l’avresti capito?” mi chiese sarcastico e senza guardarmi direttamente negli occhi. “Da come lo osservavi e da come gli parlavi. Cambiavi completamente tono di voce e gli occhi ti diventavano simili a quelli di un gatto che guarda la sua ciotola piena di croccantini!”. Si passò una mano sulla fronte e sbuffò. Ti avevo scoperto, Malik. Rimase in silenzio mentre non smetteva di agitarsi. “Da quando, Zay?” gli chiesi poi, curioso di sapere da quanto tempo andasse avanti quella situazione. Fece un respiro profondo e poi, finalmente, mi guardò negli occhi. “Da sabato sera. Quando ha portato a casa quello lì…John,Josh o come cazzo si chiama quello stronzo…” iniziò a parlare lui, senza nascondere un briciolo di ira per il ragazzo che aveva fatto sesso con Liam “…ho sentito una cosa allo stomaco…” continuò. “Ovvero?” gli domandai, cercando di farlo sfogare il più possibile. “Lou, come staresti se vedessi Harry baciare un altro?” mi fece lui. Fui scosso da un brivido: solo a pensare ad Harry, il mio Harry, avvinghiato tra le braccia di qualcun altro, mi sentii la rabbia ribollire come lava in un vulcano. “Una merda” riuscii semplicemente a dire. Capivo benissimo come si era sentito Zayn in quel momento e non potevo fare a meno di soffrire con lui. “Ecco. Dire che ci sono rimasto di merda è poco” commentò lui. In quel momento mi sembrò di parlare con un’altra persona. Lo Zayn Malik che conoscevo non avrebbe mai ammesso di stare male per un ragazzo. Eppure eccolo lì, con la testa tra le mani e la fragilità di un bambino, che aveva appena buttato fuori tutto quello che probabilmente per anni si era tenuto dentro. Mi ritornarono alla mente i momenti trascorsi insieme della nostra infanzia. Quante volte lo avevo aiutato a rialzarsi dopo che era caduto? Quanti cerotti avevo messo sulle sua ginocchia sbucciate? Quante parole di conforto gli avevo dato mentre piangeva? Ecco, se non avessi visto la barba scura sugli zigomi avrei detto che Zayn era ancora un ragazzino, piccolo e debole. Mi avvicinai a lui e gli misi un braccio attorno le spalle. Lui mi poggiò la fronte nello spazio tra il collo la mascella. Gli baciai la fronte e, come aveva fatto lui qualche sera prima, cercai le parole migliori per farlo tornare a credere in se stesso. “Adesso ascoltami Zayn. Domani stesso andrai da Liam e gli parlerai…”. Alzò all’improvviso il capo e mi guardò. Poi disse: “Spero che tu stia scherzando, Lou.” “Non sono mai stato più serio in tutta la mia vita.” “Lou, ma io non riesco a parlargli di questo…io,io…” sentii dalla sua voce che era sul punto di scoppiare a piangere. Lo strinsi ancora di più a me e gli accarezzai piano i capelli. “Tu cosa, Zay?” “Ho paura… è come se lui non mi meritasse. Gesù, già vedo lui ridermi in faccia se solo provassi a dichiararmi!”. Lo interruppi. Davvero non potevo sentire cose più assurde uscire dalla sua bocca. Mio Dio, è proprio vero che non si smette mai di imparare. Io che pensavo di essere una delle persone che più conosceva Zayn stavo invece capendo di non sapere nulla di lui. “Zayn, ma ti rendi conto delle stronzate che stai dicendo?” gli chiesi io semplicemente, nascondendo il fatto che il suo sfogo mi avesse turbato parecchio. “Liam non ti merita? Ma sei matto? Sei un ragazzo straordinario: sei bellissimo, spiritoso, intelligente, non ti manca nulla. E poi lui non ti riderebbe mai in faccia; non ne avrebbe motivo. Ti ricordi cosa mi dici sempre,eh? Chi non risica non rosica! Provaci!”. Non ero mai stato più convinto delle cose che gli stavo dicendo. Doveva farlo per sé e per Liam: in primo luogo perché Zayn meritava davvero di essere felice e poi perché, timido com’era, Lee non avrebbe mai e poi mai fatto un passo del genere, semmai ci fosse stato un interesse anche da parte sua. E secondo me, anche lui provava qualcosa o, perlomeno, iniziava a farlo. Fece un sospiro e poi, come animato da una nuova forza, disse: “Hai ragione Tommo. Organizziamo una festa, così si creerà l’occasione per parlargli faccia a faccia. La fortuna aiuta gli audaci!”. Ero orgoglioso di lui e di come avesse ripreso il controllo di se stesso così velocemente. Gli sorrisi e lo abbracciai forte. “Bene, bene, bene….e così stasera siamo in vena di proverbi,eh?”. Mi staccai subito dall’abbraccio con il mio amico per voltarmi e lanciare un’occhiata di puro disprezzo a mio fratello, Jimmy, che ci fissava con un ghigno appoggiato ad una colonna di legno che sosteneva il portico. “Per cosa organizzate questa festa, ragazzi? Il gay pride non è già passato?”. “Levati dai coglioni Jim” lo minacciai io stringendo le mani in pugno. “Altrimenti cosa fai, fratellino? Chiami un esercito di finocchi per venirmi a picchiare?” Feci un respiro profondo. Stavo per perdere le staffe. Sentii la mano di Zayn stringere la mia e poi mi disse: “Lascialo fottere Louis. Me ne vado.”. “Ma guarda come siete carini! Chi dei due lo prende?”. Stava davvero esagerando. Sentivo le gambe tremarmi, ma nonostante avrei voluto prendere un’arma e ucciderlo lì, nel bel mezzo del vicinato, mantenni la calma. Mi voltai di nuovo verso il mio amico e gli dissi: “Vai Zay. Ti prego, scusalo. Non sa quello che dice. Pensa a quello che ti ho detto!”. Attesi che Zayn svoltasse l’angolo prima di andare verso mio fratello che ancora sghignazzava come un idiota. Gli arrivai proprio di fronte e con tutto la forza che avevo nel ginocchio gli sferrai un calcio proprio nelle palle. Lo vidi inginocchiarsi a terra per il dolore. Non riuscì nemmeno a parlare, così lo feci io: “Questo lo sappiamo fare anche noi froci, stronzo”. Poi entrai in casa e salii nella mia camera. Mi misi nel letto con tutti i vestiti addosso. Ero troppo incazzato persino per togliermi gli indumenti. Guardai il cellulare. Due nuovi messaggi. Uno era di Liam e l’altro di Harry. Ovviamente, aprii prima quello di Harry: “Domani vado a farmi un tatuaggio. Mi accompagni?”. Wow, voleva me per imprimere un segno indelebile sulla sua pelle! “Va bene” digitai eccitato “chiamami domani per i dettagli.” Chissà cosa avrebbe fatto come tatuaggio. Sorrisi pensando a lui mentre si faceva scrivere il mio nome con l’inchiostro. “A domani Tommo” rispose subito “Notte Hazza” gli mandai io. Poco dopo, lessi anche il messaggio di Liam. Voleva sapere se avevo fatto gli esercizi di matematica. Gli dissi che non possedevo nemmeno un quaderno per quella materia e chiusi il telefono. Feci un sogno strano quella notte: ero in mezzo ad una rissa tra Harry e Niall, mentre Liam e Zayn pomiciavano senza aiutarmi a tenere quei due separati. Sperai con tutto me stesso che almeno la seconda parte si fosse avverata. “Dobbiamo assolutamente dare un party questo venerdì!” disse Zayn entusiasta a Liam e Niall. Io lo guardai con un sorriso di approvazione. “Adoro le feste! Porterai anche Harry,vero Lou?” disse Lee ridendo. Ed ecco di nuovo Niall che cambiò espressione appena sentì nominare Harry. Ecco, un’altra questione che dovevo chiarire. Prima che il biondo potesse dire qualcosa, gli dissi: “Posso parlarti un attimo. In privato.” Lui annuì e poi mi seguì lontano da Liam e Zayn. Eravamo appena usciti da scuola e come al solito davanti la St. Andrew c’era un casino assurdo. “Come fai a conoscere Harry? Non avevi detto che avevi solo sentito parlare di lui?” esordii io. “Uhm…lascia stare Lou.” Fece per andarsene, ma io lo strattonai e lo feci rimanere di fronte a me. “Niall! Esigo delle spiegazioni” . Sbuffò e poi iniziò a parlare rassegnato: “Ti ricordi di Charlie?” E come facevo a dimenticarmi di lui. Fu il primo grande amore di Niall. Rimasero insieme per quasi un anno, finchè Charlie lo tradì. Un momento. Iniziavo a capire perché Nialler non sopportava Hazza. Ma comunque gli intimai di andare avanti. “Bene. Ricorderai anche il motivo per cui ci siamo lasciati, allora.” Annuii, sconcertato nel notare che le congetture che stavo facendo probabilmente erano giuste. “ecco…” fece un sospiro. Evidentemente ancora il ricordo di quella storia gli faceva male. “Charlie mi tradì con Harry Styles.” Distolse lo sguardo, ma non fu abbastanza veloce da nascondere le lacrime che scendevano prepotenti dai suoi occhi azzurri. Bene, avevo visto due dei miei migliori amici piangere nel giro di poche ore. Un record. “Lui…mi ha portato via il mio Charlie. Non augurerei a nessuno quello che ha fatto passare a me, neppure al mio peggior nemico.” Continuò continuando a tenere il volto basso. “Nialler….” Ero seriamente a disagio. Non sapevo se dirgli un “mi dispiace” oppure un “grazie”. Ma fui sincero: “…non so davvero cosa dire.” “Non dire nulla, Lou” disse asciugandosi le lacrime “stai solo molto attento, ti prego. Ci tengo troppo a te.”. Povero Niall. Provai compassione per lui. Ora il suo comportamento mi sembrò più che giusto nei suoi confronti. Ma cazzo, doveva dirmi queste cose proprio quando stavo iniziando a fidarmi di lui? Beh, sono stato io ad insistere, lui non voleva dirmele. Ed ecco di nuovo che ricaddi nell’indecisione: la mia felicità o quella degli altri? Sarebbe stato meglio non costringere Niall a sopportare Harry per farmi contento? Una cosa era più che certa: i miei amici non li avrei sostituiti per niente e per nessuno. Abbracciai Niall e gli dissi: “puoi stare tranquillo Nialler.” Non gli avrei permesso di farmi soffrire, né tanto meno di far rivivere al mio amico quei momenti. Sorrise e poi aggiunse: “andiamo da loro, Tommo.” I miei problemi ancora non erano finiti. Da lì a qualche minuto avrei visto Harry. Lui ci avrebbe provato ed io quasi sicuramente ci sarei stato. E no, mio caro Styles: io non sono Charlie. Da oggi in poi non sarà tanto facile farmi cedere alle tue avances. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Ok, anche questo capitolo è minuscolo, lo so. Però apprezzate il fatto che ve ne ho scritti due in un giorno :D È un capitolo che mi è servito per chiarire delle cose. Come potete notare il nostro caro pakistano è cotto perso per Leeyum e finalmente Nialler racconta dei suoi rancori con il riccio. Cosa accadrà poi? Scopritelo nelle prossime puntate :**** scusate per gli eventuali errori! ___hangover
  
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