Serie TV > CSI - Las Vegas
Ricorda la storia  |      
Autore: Jessica Fletcher    13/02/2013    1 recensioni
Durante un'indagine Greg Sanders ha modo di rincontrare una persona conosciuta tempo prima. Mentre le indagini vanno avanti, il giovane agente trova il modo di scoprirsi molto più portato per i sentimenti di quanto lui stesso non avrebbe mai potuto immaginare.
Un giallo-rosa, alla fine molto più rosa che giallo!
PS: non possiedo Greg Sanders, nè gli altri personaggi di CSI Las Vegas qui citati. Ho invece creato io le tre testimoni e il tizio assassinato.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Catherine Willows, Greg Sanders
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rachel

Portami con te





"Rachel? Ehi Rachel, dove caspita sei finita?!"
Martha e Cynthia, entrambe infermiere al Desert Palm Hospital, entrarono nel bar dove lavorava come cameriera Rachel, amica e coinquilina di entrambe e cugina di Martha. Era sera tarda, il turno di lavoro era finito ed era ora di andarsene a casa.
"Raaacheeeel?!" chiamò ancora Martha  per avere come risposta un urlo quasi disumano di terrore e angoscia.....l'urlo veniva dal retrobottega.
"Rachel ! Ma che cavolo??? Oh, merda!"
Rachel stava in piedi davanti alla porta del bagno, l'espressione terrorizzata, le mani alla bocca, davanti a lei, dentro il cesso, con le braghe calate, steso per terra e con una ferita profonda e sanguinante alla tempia destra c'era il signor Boyd, proprietario del locale.
Mentre Martha si prendeva cura della terrorizzata Rachel, abbracciandola e cercando di confortarla, Cynthia si recò dentro l'angusta stanza da bagno per controllare le condizioni di Mr Boyd, posò l'indice ed il medio proprio sopra la giugulare, poi guardò Martha dicendo "Ci è rimasto secco! Dobbiamo chiamare la polizia". Martha trattenne un'esclamazione soffocata mentre Rachel cominciò a piangere e a tremare.

La Polizia non tardò ad arrivare, quando Catherine Willows e Greg Sanders entrarono nel locale trovarono già presenti gli agenti della omicidi guidati da quel Lou Vartann con il quale Catherine aveva una storia sentimentale in corso;
"Buongiorno Cath, Greg!" esordì  cerimoniosamente Lou e subito dopo cominciò a introdurre la questione "Maschio, sulla cinquantina deceduto pare sul colpo, ampia ferita sulla tempia......." Lou parlava parlava ma Greg non lo stava proprio a sentire....nossignori, perché Greg era tutto intento a guardare la ragazza coi capelli rossi  seduta al tavolino del bar con la mano destra poggiata sulla spalla della biondina che appariva visibilmente scossa,  mentre un'altra ragazza stava con loro ma leggermente in disparte.
D'istinto Greg si andò a parare davanti alle tre ragazze e si rivolse alla rossa "Ma noi ci conosciamo!" le disse "ciao" proseguì  "ti ricordi di me?"; e, con grande sorpresa di Cath e Lou, i quali già dubitavano che Greg avesse tirato fuori la solita scusa da rimorchio,  la rossa rispose "Ma certo! Guarda un po' chi si rivede! Ti trovo bene!"
"Beh, di sicuro meglio di come stavo due anni fa";
"Oddio, all'epoca eri un vero sfacelo.....poverino, ti avevano massacrato, quei bastardi!"
"Greg" intervenne Cath "vedo che tu e la teste vi conoscete bene. Ti dispiace fare le presentazioni?"
"Certo che no....Cath, Lou vi presento Martha, era una delle infermiere che mi hanno curato, quando sono stato aggredito, due anni fa"
Due anni prima, il giovane agente, aveva subìto la brutale aggressione da parte di una banda di delinquentelli i quali lo avevano pestato quasi a morte; da lì il ricovero di alcuni giorni in ospedale laddove aveva avuto modo di conoscere ed apprezzare la giovane  infermiera.
"Dicevo, prima di venire interrotti" Lou riprese l'illustrazione del caso "che il cadavere dell'uomo è stato ritrovato dalla signorina Rachel Jordan, sua dipendente e che alle grida di Rachel sono accorse le altre due ragazze Martha Jordan e Cynthia Harrison"
"Parentela fra le due Jordan?" chiese Catherine
"Sono cugine" fu la risposta "e tutte e tre le ragazze condividono lo stesso appartamento"
"Bene" disse Cath, "cominciamo con le indagini e le rilevazioni. Poi porteremo le ragazze in centrale per raccogliere le loro deposizioni ...... Greg! Greg, vieni datti da fare! Incominciamo a processare la scena del crimine"; Sanders sembrava imbambolato e alla Willows veniva da ridere a notare come il suo giovane collega fosse letteralmente stregato dalla ragazza coi capelli rossi (e bravo il nostro Greg! si è preso una cotta colossale!)

Non appena raccolte le prime prove fecero ritorno alla centrale e, consegnato il cadavere al medico legale, Lou e Catherine  incominciarono ad interrogare le tre testimoni mentre Greg faceva la spola fra i vari tecnici ed il dottor Robbins alla ricerca del maggior numero di informazioni possibile.
"E così, lei dice che il suo datore di lavoro si era intrattenuto a colloquio con un uomo e che poi erano andati nel retrobottega insieme?" Lou stava interrogando Rachel
"Sì" fu la risposta
"E che lei è uscita per andare a buttare via i rifiuti e che al ritorno è andata a cercare il signor Boyd e lo ha trovato steso in terra morto?"
"Sì, certo"
"E saprebbe descrivere l'uomo?"
"Alto, nero, vestito di scuro"
"Potrebbe fornire un identikit?"
"Credo di no, lo ricordo appena e non l'ho visto bene"
"Va bene, Miss Rachel. Per ora basta così. Però le devo chiedere di aspettare qui in centrale; potremmo avere ancora bisogno di lei"

Nel frattempo Greg stava uscendo dall'obitorio con in mano il primo referto stilato dal Doc e quasi venne a scontrarsi con  Martha la quale, in attesa che avessero finito con Rachel, stava camminando nervosamente su e giù per il corridoio..."Ooops, scusa!" mormorò il giovane agente;
"No, piuttosto scusami tu. Stai lavorando e ti sono di intralcio"
(già, un bellissimo intralcio) "Vuoi un caffè?"
"Sì, grazie, comincia a fare tardi e io mi sento piuttosto stanca, un caffè mi tirerebbe su"
"Se vuoi puoi venire a riposarti nel mio ufficio. Ho una poltroncina veramente molto comoda"
"Non vorrei esserti di disturbo ma....." la ragazza mascherò malamente uno sbadiglio: era veramente molto stanca.
Con calma Greg la condusse nel proprio ufficio, le preparò il caffè e la fece accomodare sulla famosa poltroncina la quale davvero era proprio comoda, alla fine decise di sedersi per qualche istante anche lui;
"E la tua amica dov'è andata?" le chiese, curioso;
"E' venuto a prenderla il fidanzato e se n'è andata con lui. Le hanno detto che con lei avevano finito e che poteva andare. Lo hanno detto anche a me ma io voglio aspettare Rachel."
"Uhm, scusami se sono indiscreto; la tua amica è fidanzata; e tu, invece?"
"Io?  io niente!"
"E come mai una bella ragazza come te non ha nessuno?"
"Eeeehhh" Martha appariva imbarazzatissima "perché finora non ho trovato il tipo giusto!"
" E come sarebbe il tipo giusto?"
"Beh, alto, magro, coi capelli castani, gli occhi  castani, le lentiggini e fa l'agente della scientifica"
"E, magari è qui davanti a te?"
"Può darsi....." Martha, quasi stupita del proprio coraggio, stava diventando rossa in volto come un papavero e si sentiva il cuore in gola;
"E se lui ti baciasse?"
"Lo.....lo...." la ragazza avrebbe voluto dire lo lascerei fare volentieri ma le mancava il fiato;
"Non ho capito bene.....e quindi nel dubbio....occhio, Martha, perché adesso io ti bacio"
Greg si avvicinò alla ragazza, si inginocchiò davanti a lei e posò le proprie labbra sulle sue; proprio come aveva sperato, ella non si tirò indietro ma, anzi, gli cinse le spalle e dischiuse la bocca.
E proprio mentre la sua lingua aveva incominciato a sfiorare la labbra di lei,  la porta si aprì e Catherine entrò nel piccolo ufficio "Greg, dov'è il referto? Greg, ma cosa diavolo??? Oh, Santi numi!"
La Willows non sapeva che mettersi a ridere o sentirsi imbarazzata o altro per la situazione che si era venuta a creare, frattanto i due si erano staccati e apparivano emozionatissimi e trasognati;
"S-sì, Cath, il re-referto è qu-i" Greg si era  fatto di mille colori, balbettava  ed appariva estremamente buffo in quella situazione;
"Bene" rispose l'agente più anziana "ora finisci quello che stavi facendo e fra qualche minuto ti voglio da me nella stanza degli interrogatori....e ....non avere paura....non lo dirò a nessuno"; e ammiccando uscì dalla porta.
Come se niente fosse i due ripresero a fare quello che stavano facendo e questa volta, indisturbati, si baciarono a lungo, alla francese, con trasporto e terminando con tanti piccoli bacetti a fior di labbra fino a quando entrambi capirono che la passione li avrebbe portati troppo lontano e che non era il caso di farlo lì in quel momento.
Martha si sentiva come mai si era sentita prima in vita sua, sicura di avere raggiunto l'eden con quel bacio; Greg si rendeva conto, per la prima volta in tanti anni, di essere innamorato, e quasi non gli sembrava vero di provare un sentimento tanto intenso.
Si ricomposero senza fretta, "Raggiungo Cath e Lou, tu, intanto, riposa pure" disse lui, uscendo dalla stanza, ma si fermò sulla soglia per lanciare un bacio a quella che adesso avrebbe definito come la sua ragazza; lei rispose con un  sorriso, si stampò un bacio sulla mano per mandarlo a sua volta verso di lui.

"Non regge, Lou, non regge neanche un po'" stava dicendo Catherine al detective della omicidi
"Cosa intendi? la storia fra Greg e la bella infermierina?"
"Ahahah" Cath si fece una bella risata "no, quella regge anche troppo bene, li ho beccati a baciarsi! Erano così carini! No, io intendevo il racconto che ci ha fatto l'altra ragazza, Rachel. Non sta in piedi per niente, ha detto che c'era un uomo, che lo ha visto ma, stranamente, non lo saprebbe riconoscere,  c'erano le sue impronte dappertutto nel bagno....sì lo so che lavora lì ed è una cosa normale ..... ma.....impronte delle dita sul pavimento? mi sembra ancora più strano.....perché mai? Così fresche, poi. E, ora, leggi qui" e porse a Lou il referto del medico;
"Cazzo!" fu la risposta......"no, cioè, caspita (scusa Cath)! Abbiamo preso il campione di DNA di questa Rachel?"
"No, però siamo ancora in tempo, è nella stanza a fianco"
"Allora sbrighiamoci, perché la cosa ha sviluppi interessanti"
Nel frattempo era arrivato Greg; Catherine si trattenne a stento dal mettersi a ridere un'altra volta e lo mandò  immediatamente a prendere il campione di DNA della signorina Jordan;
"Rachel, precisiamo! Anche se so benissimo che tu preferiresti prendere quello di Martha" scherzò su Catherine "anzi no quello lo hai già preso! Certo non hai perso tempo!"
"Ah! veramente spiritosa!" fu la risposta un po' seccata "guarda, nemmeno mi prendo la pena di controbattere, anche perché finirebbe, come sempre, che hai  ragione tu! Obbedisco, mia signora e padrona, in un istante vado e  torno!"

In effetti  Sanders riuscì ad andare e tornato con il campione in brevissimo tempo.
"Eccolo" che faccio? lo devo analizzare?"
"Immediatamente, e lo devi confrontare con questo" e Cath gli porse una pagina del referto autoptico.

Dopo alcune decine di minuti egli era di ritorno "Combacia, combacia perfettamente"
"Allora riportami la ragazza, la biondina, Rachel, intendo. Dobbiamo interrogarla di nuovo"

"Dunque Rachel" esordì Vartann "Tu hai detto che il signor Boyd si era recato nel retrobottega con uno sconosciuto, e che quando sei rientrata dall'avere portato i rifiuti al bidone, lo hai trovato morto"
"Si, è andata così"
"E dello sconosciuto nessuna traccia"
"Sì, è sparito"
"Nessuna traccia eh? Beh, non abbiamo proprio trovato nessuna traccia della presenza nel retrobottega di un altro uomo, come se non ci fosse mai stato."
"Ma io ho detto la verità!"
"Questo non lo metto in dubbio, però......c'è una cosa che vorrei chiederti: come spieghi che la tua saliva è stata trovata sul l'organo sessuale del morto?"
"Eehhhh?"
"Eh, sì. E come spieghi le tue impronte digitali sul pavimento del bagno?"
"Io.....oddio....io......"
"Allora?"
"E va bene, sono stata io!" ammise Rachel in un sussurro "L'ho ucciso io, quel porco......non l'ho premeditato, si potrebbe anche definire un incidente, ma, comunque, se lo meritava. E' da quando mi ha assunta che mi costringe a fare sesso con lui, con la minaccia di licenziarmi. Vedete io vengo dalla campagna, i miei hanno un piccolo ranch, sono molto all'antica e non mi volevano fare venire a Las Vegas da sola. Ma io in quel posto desolato fuori da tutto e da tutti ci morivo, morivo lentamente giorno dopo giorno.  Così ho chiesto a mia cugina di ospitarmi e poi ho cercato di trovare subito un lavoro, per non essere di peso a nessuno, per dimostrare di potercela fare. Ma quel porco si approfittava di me.....ho pensato tante volte di licenziarmi e trovarmi un altro lavoro, ma non ho mai trovato il coraggio.....mi diceva che se me ne fossi andata lui avrebbe fatto in modo di non farmelo più trovare un altro lavoro, affermava che lui aveva mille conoscenze e che mi avrebbe rovinato. Io gli credevo, avevo paura di lui e così cedevo alle sue richieste. Questa sera, mi ha costretto a un rapporto orale con lui. A me veniva da vomitare e gli ho chiesto se potevano smettere ma mi ha risposto che se non lo facevo mi avrebbe riempito di botte e guai a me se fossi andata a denunciarlo alla polizia. Io non sapevo cosa fare, avevo paura e così.....ci ho provato, ma la cosa mi disgustava. Mi sentivo male, stavo per vomitare,  mi sono staccata frettolosamente da lui, e gli ho dato una spinta. Il mio movimento maldestro e improvviso ci ha fatto perdere l'equilibrio; mi sono bilanciata appoggiando le palme delle mani a terra, ma lui, intralciato dai pantaloni intorno alle caviglie non è riuscito a rimanere in piedi ed è caduto. Deve avere battuto la testa contro al water o al contenitore per la carta igienica, perché......non si muoveva più. Mi sono alzata, l'ho guardato bene, ho capito che era morto e ho incominciato ad urlare"

Greg era nella stanza accanto a quella degli interrogatori, l'interfono era collegato e stava ascoltando la deposizione, così uguale a mille altre che aveva già ascoltato da non farci quasi caso, se non fosse stato per  una voce che intervenne alle sue spalle:
"Oddio! e chi glielo dice ora a zio John e a zia Helen?"
In piedi, sulla soglia della stanza, gli occhi spalancati per lo shock e le mani sulla bocca, c'era Martha che, nel tentativo di cercarlo e  cercare notizie di Rachel, era entrata proprio nel preciso momento in cui sua cugina stava  confessando tutto;
"Io dovevo proteggerla; io avrei dovuto prendermi cura di lei! La mia cuginetta stava attraversando l'inferno e io non me ne sono mai accorta! Come posso essere stata così egoista? Come faccio ora? Cosa dico ai miei zii? E' colpa mia! E' tutta colpa mia" e la ragazza cominciò a singhiozzare disperatamente.
Greg la raggiunse, la prese fra le proprie braccia cercando di sostenerla perché sembrava proprio che le gambe le stessero per cedere da un momento all'altro "Non è colpa tua" le diceva tenendola stretta e accarezzandole i capelli  "Sono cose che purtroppo capitano, capitano anche troppo spesso. Tua cugina si è trovata coinvolta in un qualcosa che non è forse nemmeno riuscita a capire bene, ma non è colpa tua. Non potevi sapere, non ti si può chiedere di sapere. Stai tranquilla, tranquilla mia cara....sssh; non è colpa tua, vedrai andrà tutto bene" e continuava ad accarezzarle i capelli, a massaggiarle le spalle mentre Martha si struggeva nel pianto.
Se la tenne stretta a lungo, per consolarla e per cercare di non farle vedere che sua cugina veniva portata via in manette; ci sarebbe anche riuscito ma ......
"Martha!" la voce di Rachel risuonò nel corridoio "Martha,  chiama tu mio padre e mia madre. Dì loro cosa mi è successo! Non piangere, Martha, non piangere per me! Me la saprò cavare! Chiama la mamma, dille tutto....solo.....solo vacci piano, sai che si preoccupa! e....non lasciarmi sola, non abbandonarmi, ti prego, vieni a trovarmi là dove mi portano!"
A queste parole Martha rispose con un verso che sembrava quasi un ululato di dolore e disperazione e poi continuò a piangere ancora più forte, Greg la stringeva a se, le teneva una mano fra i capelli mentre lei aveva il viso affondato sulla sua spalla;  rimasero così per molto tempo fino a quando i singhiozzi sembrarono calmarsi lentamente.
"Greg"  lo chiamò lei ad un tratto e la sua voce risuonava piccola piccola, debole debole nella stanza
"Sono qui, dimmi"
"Non, non lasciarmi ritornare da sola in quella casa; non ce la farei. Cynthia non c'è e io non credo di farcela a stare lì da sola. Ti prego, ti scongiuro, portami con te"
"Certo che non ti lascio sola, piccola. Martha, se non te ne sei accorta, io provo qualcosa per te, qualcosa che spero di poter chiamare amore; come potrei lasciarti sola in un momento simile? Certo che ti porto con me, andremo a  mangiare qualcosa in un bel posticino e poi ti porterò a casa mia e ti terrò con me fin quando vorrai"
Come risposta la ragazza sollevò il viso, mostrando le guance rigate di lacrime, si alzò leggermente sulle punte, mise la mano destra sulla nuca di Greg  e lo attirò a se per baciarlo e .......e questa volta andarono avanti tranquilli: non li interruppe nessuno.

Alcune ore dopo Martha giaceva sul letto nella camera di Greg, sollevandosi appena sul gomito poteva ammirare il  ragazzo addormentato al suo fianco, ne seguì con dolcezza il bel profilo regolare, il nasino diritto, le guance costellate da nei e lentiggini, la bocca rossa resa ancor più più rossa dai tanti baci dati e ricevuti e confrontò, nella sua mente, quel volto dall'espressione appagata e rilassata con quello che ricordava di avere visto tanto tempo prima, in ospedale, lo stesso viso ma deturpato dai lividi e dalle ecchimosi causate dal violento pestaggio subito. In quei giorni lei faceva il turno di notte,  spesso si recava a controllare se lui stesse dormendo o avesse bisogno di qualcosa e lo trovava immerso in un sonno agitato, pieno di incubi; era solita, allora, avvicinarsi al suo letto e parlagli dolcemente, massaggiargli le gambe, tenergli la mano affinché si calmasse e dormisse in modo migliore. Si domandò se per caso non fosse stata innamorata di lui anche allora e la risposta arrivò subito e fu affermativa.....era tanto tempo che lo amava!
Immersa com'era nei suoi pensieri non si era accorta che lui si era svegliato e che la stava guardando incuriosito:
"Un dollaro per i tuoi pensieri" disse lui
"Niente, pensavo a quando ti ho conosciuto"
"Gran brutto momento, quello!"
"Già.......per te senz'altro....per me .....è peggio ora"
"Sembra che ci vogliono le disgrazie per farci incontrare"
"Spero proprio che non sarà così per sempre. Non so se ce la farei"
"Noooo, d'ora in poi staremo sempre insieme; non ci sarà alcun bisogno che qualcosa, qualsiasi cosa, buona o cattiva, ci faccia incontrare. Te lo prometto!"
"Parola di boy-scout?"
"Parola di uomo innamorato! E tanto, anche"
"E se ti dicessi che mi sono innamorata anch'io?"
"Ne sarei felice! Ne sarei tanto, immensamente felice" rispose lui e poi, dopo un attimo di silenzio, e cambiando improvvisamente discorso, le chiese "hai chiamato i tuoi zii?"
"Sì, vengono domani"
"Hai paura ad incontrarli?"
"No, non ho più paura: sono solo molto triste....Strano: da un lato sono triste per Rachel e per gli zii. Dall'altro sono felice perché ora ho te......Greg, baciami! baciami e tienimi stretta; ti prego"
"Obbedisco, mia signora! Mia  bella signora e padrona, farò come vuoi tu." e, così dicendo, la strinse forte e la catturò con un lungo bacio profondo.
L'indomani sarebbe stata una giornata dura per Martha e per Greg, che aveva deciso di restarle a fianco ad ogni costo, ma quello che restava della notte, beh, quello era tutto loro. E niente al mondo avrebbe potuto portarglielo via.


Ed ecco qui, come promesso a Mick, la fan fiction con protagonista l'affascinante Greg Sanders. Beh questa volta ho scritto un giallo-rosa, anche se la parte più propriamente poliziesca è, forse, il lato meno riuscito di tutta la storia.  
Ho cercato di dare un ritratto di Greg il più possibile aderente a come appare nella serie televisiva, e spero di essere riuscita nel mio intento; è lui il protagonista dalla parte più interessante della fan-fiction, mentre Catherine  e Lou li ho riservati  per la parte più prettamente poliziesca, cioè meno interessante ,e relegati a fare "da spalla"

Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi è piaciuta
Ci si rivede

bye bye









  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Jessica Fletcher