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Autore: MartaJonas    13/02/2013    8 recensioni
Nessuno dei due ragazzi sapeva che era appena cominciato a piovere e due piccole gocce d’acqua erano cadute nell’oceano.
Quanto poteva essere grande l’Oceano Atlantico? Quello stesso oceano che li separava dalla terra in cui si sarebbero trovati neanche un mese dopo.
Eppure quelle gocce erano cadute vicine, e i cerchi formatosi al contatto con l’acqua agitata si stavano allargando, e si sarebbero incontrati.
A cosa portano due cerchi d’acqua che si scontrano? che si incontrano? A tanto, a poco e a tutto. Tutto ciò può portare a nulla, e a tutto nello stesso momento.
Si tratta di incontri, si tratta di scontri, si tratta di impatti.
Quanto può compromettere uno scontro, o un’incontro in una vita? Quanto due mesi possono cambiarla?E se ci fossero tanti incontri in una volta soltanto? Se il significato di “vita” venisse messo in discussione? Se tutto quello che si pensava fosse fondamentale, non assumesse più significato?E se tutto, da un momento all’altro, a causa di due gocce cadute fin troppo vicine, cambiasse?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Chapter 21

 

Prince and Princess 
 

 

Claire aprì gli occhi lentamente, e quando si accorse di essere avvolta da delle braccia fin troppo possenti si rese conto del fatto che quello non era stato soltanto un sogno. Chiuse per un attimo gli occhi e li riaprì, come per rendere più chiara la vista. Con tutta la dolcezza possibile cercò di girarsi, in quel letto fin troppo angusto.

Era prima mattina, saranno state le sei, lo si vedeva dalla luce, dai rumori, dall’aria che era intorno a loro. Essere in mezzo alla natura riusciva a far integrare ognuno con essa. 

La ragazza sorrise non appena vide quel viso disegnato di quel ragazzo che dormiva tranquillamente proprio davanti ai suoi occhi. Rimase un attimo a fissarlo, e si disse che per la prima volta, dopo tanto tempo, la sera prima aveva fatto la scelta giusta. Le vennero i brividi a pensare a quello che avevano fatto. Non era cosa da poco far nascere e riuscire a mantenere un amore durante una guerra. Eppure, loro due ce la stavano facendo. 

Il sottile respiro del ragazzo accarezzava la pelle morbida della giovane quando questa decise di lasciargli un bacio dolce sulle labbra e sussurrare poche parole. 

-Ehi, dormiglione, svegliati …

Ebbe come risposta uno strano mugugnare del ragazzo fin troppo assonnato. Lei sorrise, di nuovo. 

-Avanti, è mattino. – continuò la ragazza mentre Joseph non aveva le minime intensioni di svegliarsi o alzarsi da quel letto, visto che si strinse ancora di più a lei, facendola ridere sommessamente. 

-Altri due minuti, dai – disse Joe con la voce assonnata, dopo aver dato un bacio stampo sulle labbra alla ragazza, continuando a tenere gli occhi chiusi. 

-Neanche mezzo di minuto, devi svegliarti Joe – disse la ragazza ridendo – altrimenti ti faccio solletico. 

Joseph borbottò qualcosa che sembrava essere una risposta affermativa, ma visto che continuava a dormire, Claire solleticò il fianco nudo del ragazzo, che finalmente rise e aprì gli occhi fermando poi la mano della ragazza con la sua. 

-Questa me la paghi – disse, con un tono neanche troppo convincente, il moro baciando la ragazza, divertita da quella situazione. 

-Hai dormito bene? – chiese Joe con un bel sorriso in viso, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. 

-Benissimo, ho dormito con te – gli rivelò la ragazza, facendolo sorridere. La baciò ancora. 

-E tu? hai dormito bene? – gli fece la sua stessa domanda. 

-Come non avrei potuto? Sei tutto ciò che mi tiene in vita. – disse Joseph, e lo sguardo di Claire finì sulle fasciature del giovane, e si trattenne dal non piangere baciandolo ancora una volta.

Sembrava quasi che le sue labbra non potessero stare lontani, che loro stessi  non sopportassero restare lontani, che ormai quello di stare l’uno  accanto all’altra fosse un bisogno fisico e mentale di entrambi e non soltanto una volontà. Sembravano vivere l’uno in dipendenza dell’altra, sembravano vivere l’uno dell’aria dell’altra. Sembravano inseparabili, ormai.

 

*

 

Claire aveva appena terminato di visitare Asabi, la cui gravidanza andava a gonfie vele, quando uscì dal suo studio, per venere come andassero le cose lì.

Vide Ike con un sorriso raggiante aggrapparsi al collo di Joseph, che aveva una ventina di bambini intorno a lui, e stava raccontando una fiaba. 

La ragazza si fermò, e si mise a sedere su una delle sedie accanto a lei. Adorava fermarsi e restare a guardarlo, e rimanere stupita, ogni volta di più, di quanto speciale fosse quel ragazzo. Quello stesso ragazzo che sarebbe diventato il padre migliore del mondo. 

La fiaba che stava raccontando era giunta nel puto cruciale. L’eroe stava combattendo con un drago sputa fuoco per salvare la principessa rinchiusa nel castello maledetto. 

Joseph stava descrivendo quel mostro sputa fuoco, agitando le braccia e facendo facce buffe, provocando più risate che paura nei bambini che lo stavano ad ascoltare. 

-Così il principe Adam tirò fuori la spada dalla sua custodia, e vide la luce del fuoco che aveva appena sputato fuori il drago riflettersi su di essa. Il principe Adam era molto coraggioso, ma soprattutto era molto furbo, per questo capì che da solo con la sua spada non sarebbe riuscito a farlo fuori. Così organizzò una trappola. – disse Joseph, e Claire non riuscì a trattenere un sorriso enorme ricordandosi che il secondo nome di Joe fosse proprio Adam,nonostante tutto riuscì a trattenere una risata fragorosa. Si alzò dalla sua sedia e raggiunse i bimbi, mettendosi a sedere tra di loro, e lasciando che Sela, una delle tante bambine di cui si era occupata, le si sedesse sopra. 

Claire alzò la mano, e aspettò che Joseph la notasse. 

-Non si interrompono le storie, lo sai signorina? – le disse Joseph trattenendo un sorriso. 

-Sì, ma ho una domanda! – rispose Claire sorridendo – volevo sapere, com’era il principe, nel senso di aspetto, sarà stato un bel gran principe! 

-L’ho detto all’inizio della fiaba che il principe Adam era un bellissimo principe dai capelli ricci e nerissimi, uno sguardo intenso, occhi color ambra e labbra rosee. – disse Joseph.

-Dev’essere stato davvero un bel principe visto che ha il tuo secondo nome. – Joseph si trattenne dal ridere - E la principessa com’era? Come si chiamava? – domandò ancora

-Meredith, si chiamava Meredith! – disse Sela. 

-Che è il mio secondo nome – aggiunse Claire cominciando a ridere. 

-Ok, ok, ragazzi, doveva essere un segreto … - disse Joseph avvicinandosi a Claire – ma questa è una storia vera, e l’abbiamo vissuta proprio io e Claire. Quindi questo è un segreto, quindi ssssh! Non dovete dirlo a nessuno, intesi? – disse attirando verso di sé tutti gli occhi dei bambini. Joseph si sedette affianco alla ragazza. 

-Stavo dicendo, prima che qualcuno mi interrompesse – disse guardando Claire che trattenne di nuovo una risata. – Il principe Adam organizzò una trappola al drago. Riuscì ad attirarlo in una grotta, proprio vicino al castello, dopo aver inviato a lui una lettera in cui c’era scritto che se fosse andato lì dentro lui stesso, ci sarebbe stato un tesoro tutto per lui ad aspettarlo! Una volta che vide entrare lì dentro il drago, riuscì con grande sforzo e qualche aiuto dai suoi amici a far cadere una grande pietra proprio davanti all’entrata della caverna e intrappolare il drago. Il drago era stato intrappolato per sempre, non si sarebbe più fatto rivedere. – Claire si meravigliò di come quel ragazzo riuscisse a far attaccare lo sguardo di tutti quei bambini a sé così facilmente, anche lei stessa lo stava guardando come ammaliata - Così il principe Adam corse al castello, fino alla torre più alta i questo dove era intrappolata la principessa, sfondò la porta e finalmente poté riabbracciarla. Si guardarono negli occhi, - disse Joseph girando il viso verso Claire cominciandola a guardare negli occhi – si giurarono amore eterno, e si baciarono. – concluse baciando dolcemente le labbra della ragazza in un bacio casto di cui la stessa Claire stentava a credere. – beh ovviamente vissero per sempre felici e contenti! Quello è normale!

I bambini erano ammaliati da tutta quella situazione, e in quel momento credevano fermamente che Joseph e Claire fossero Adam e Meredith; e per un attimo anche Claire si vide nelle vesti di una principessa e si sorprese di vedere quel principe al suo fianco. 

Joe le fece un occhiolino, e le sorrise, mentre lei le mise la sua mano su quella del ragazzo. 

Nonostante dove vivessero, nonostante le condizioni che trascorrevano, nonostante tutto riuscivano a trovare del tempo per sorridere, del tempo per sognare, per sognare una realtà magica e lontana, e soprattutto felice. 

In quell’orfanotrofio che sembrava un luogo senza speranza, una posto abbandonato da Dio, sembrava avere più speranza di qualunque altro posto, perché c’era fantasia, c’era voglia di sognare, c’era voglia di vita, voglia di felicità più che in qualunque altro posto. Forse, quel posto non era poi così senza speranza come tutti lo definivano. 

 

*

 

-Principe Adam! – disse Claire rivolgendosi a Joseph che era concentrato a leggere qualcosa, seduto in un angolo dell’area ricreativa. Claire si sedette accanto a lui. 

-Principessa Meredith – rispose sorridendole.

-Sei davvero un bravo cantastorie, e far credere loro che la storia sia vera è stato davvero un fantastico modo per salvarti in corner! – disse Claire facendolo ridacchiare. 

-Sono bravo a inventare scuse, e con i bambini e più facile. – disse, facendo ridere Claire -Accadono cose miracolose negli ultimi periodi:ho ritrovato il mio cellulare e il caricatore sotto il letto nel dormitorio, credo che non lo abbiano visto, in realtà non lo avevo visto neanche io che era finito lì sotto. L’ho ricaricato, e non so come prende anche un po’. Strano, avranno esteso il segnale. Con la guerra può darsi che serva loro connessione per il cellulare.

-Può darsi. – disse la ragazza. Joseph sembrava strano, quasi infastidito. -Tutto bene?

-Certo – rispose lui sforzando un sorriso e alzandosi lasciando per terra il cellulare – vado un attimo in bagno, torno subito. 

-Va bene – sorride la ragazza che si poggiò alla parete chiedendosi perché il suo umore fosse cambiato così radicalmente. 

La risposta alla domanda che si era posta mentalmente non tardò ad arrivare, infatti l’iPhone si illuminò e Claire non potette far a meno di leggere cosa c’era scritto nel messaggio appena arrivato. Trattenne le lacrime, rifugiandosi nel suo studio. 

 
 




Buonasera!
Bene, ce l'ho fatta anche questa volta a postare. Ora tipo mi uccidere, e non voglio neanche sapere cosa m succederà al prossimo capitolo o a quello dopo! 
Comunque, simo alla "fase finale" della fan fiction. Questo non vuol dire che ci mancano 2 capitoli, ce ne mancano di più, ovviamente, ma diciamo, che è l'ultima parte! 
Il prossimi capitoli saranno da ... diregire con calma. Poi capirete. 
Ora vi prego solo di non uccidermi, almeno per ora ahahaha Poi, quando sarà finita, fate di me quel che volete ahahahah
Ma tipo che sabato quei tre ragazzoni girano il nuovo video musicale, e che io per questo morirò molto presto?! Bene, bisogna restare calmi ahahaha 
In ogni modo, un bacione a tutte che continuate a sostenermi nonostate tutto, davvero, grazie mille a tutte. 
Un bacio, 
Marta <3
  
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