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Autore: Barbycam    02/09/2007    4 recensioni
Metto subito le mani avanti e chiedo perdono se la mia FF farà schifo. L'ho fatta sul personaggio che preferisco... [...] Passò davanti ad alcuni negozi, quando incontrò per strada un suo compagno di scuola. Si fermò ad una vetrina di vestiti da sera. Bah, pensò, non me lo metterò mai uno di quei cosi maledetti. Ma il ragazzo la vide dalla vetrina. Neanche lui aveva voglia di parlare con nessuno, ma quell’aria sconsolata di Videl gli metteva tristezza. [...] Beh, spero leggerete e commenterete in tanti. Kiss
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gohan, Goten, Trunks, Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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[ In fondo, pensò, non è così male

[ In fondo, pensò, non è così male. Io muoio, nessuno si dovrà più preoccupare per me… ma non aveva fatto i calcoli di tutta la gente che l’amava, la stimava e le voleva bene.

No, non era ancora arrivata la sua ora. Un giorno, forse, ma non quello. ]

 

Sbatté le palpebre più volte. Dove diavolo era finita? Non lo sapeva, sentiva solo tanto dolore alla spalla destra. Provò ad allungare un braccio per tastarsela, ma non poté fare niente, aveva le braccia legate.

<< Buon giorno mocciosetta… >> La salutò un uomo, con i capelli biondi e gli occhi verde acido, passandole davanti. Soana non rispose, sebbene avesse la bocca libera.

Moriko le sorrise. Le mise davanti una ciotola rustica di legno, con dentro un liquido tutt’altro che invitante. Soana trattenne un conato di vomito a stento.

<< È inutile che fai la schizzinosa mocciosa. Starai qui molto tempo, non è il caso che quando arriveranno ti trovino morta di fame. È insensato fare l’eroina. >> Spiegò con un sorriso per niente rassicurante l’uomo. Soana fece una smorfia stizzita. Accettare quel cibo sarebbe equivalso a dipendere del tutto da quelli lì, e lei non dipendeva da nessuno.

Rimase seduta composta immobile. Lo sguardo alto e fiero. Non si sarebbe mai e poi mai abbassata a mangiare quella roba.

 

XXX

 

<< Dobbiamo fare qualcosa. >> Continuava a ripetere Trunks, camminando avanti e indietro nella sua camera.

Nihal aveva passato tutta la notte a piangere. Si sentiva persa senza la sua sorellona. Ogni tanto si fermava, sussurrava il nome della sua gemella, poi ricominciava a piangere. Videl era seduta su uno dei quattro letti, la testa in mezzo alle ginocchia, che si dondolava disperata quanto Nihal.

<< Sì, sono d’accordo. >> Esplose ad un certo punto Goten. Saltò in piedi e si mise al fianco dell’amico.

<< Voi non potete fare nulla. Tocca a me… tocca a me… >> Sussurrò Videl, tenendosi le mani piantate sulle tempie.

<< Videl… non sei sola… non devi affondare tutto da sola, lo sai… >> Gohan le si avvicinò e la tenne stretta tra le sue braccia. Lei strusciò la testa sul suo petto per cercare un po’ di forza, poi un fulmine le passò nella mente.

<< Nihal, tesoro, riusciresti a metterti in contatto con tua sorella? >> Chiese con un soffio la ragazza, stringendo i pugni fino a quasi conficcarsi le unghie nella carne.

Nihal la guardò con gli occhioni viola spalancati, per poi annuire debolmente.

<< Credo di sì… >> Rispose sussurrando. Videl si alzò in piedi e andò dalla bambina.

<< Allora fallo, cerca di capire il più possibile, okay? >> Le mise una mano tra i capelli lisci. La piccola si asciugò le lacrime e chiuse gli occhi.

Tutti in quella camera rimasero con il fiato sospeso a fissare quella bambina seduta a gambe incrociate a terra e con le mani giunte.

Dopo qualche minuto, sul volto della bambina si aprì un sorriso. Spalancò gli occhioni viola e guardò negli occhi tutti i presenti in quella camera.

<< Sta bene. Sta su delle montagne, ma non sa bene dove. Ha detto che ogni tanto si farà sentire. >> Raccontò, sempre con il sorriso sulle labbra. I presenti tirarono un profondo sospiro di sollievo, rincuorati.

<< Dobbiamo andare a cercarla. >> Borbottò Kyra. Gli altri annuirono.

<< Sì! Avete ragione. Vado a dirlo alla mamma. Aspettatemi qui. >> Angel si alzò in piedi e uscì dalla stanza, prendendo a correre per i corridoi.

<< Se le fanno qualcosa giuro che li ammazzo. >> Ringhiò Trunks. Kyra e Videl lo guardarono dolcemente. Gli sorrisero. E quando il bambino si accorse di quello che aveva detto, diventato tutto rosso, Kyra gli scompigliò i capelli lilla.

<< Le vuoi proprio bene… >> Gli sussurrò la bionda, sedendosi a terra accanto a lui. Il bambino distolse lo sguardo, però annuì. << La troveremo. Stai tranquillo. >> Continuò, mettendogli una mano sulla spalla. Di nuovo, lui annuì.

Dopo poco arrivò Angel tutta trafelata.

<< Mamma ha detto che manderà i suoi uomini nelle ricerche. Ci ha proibito di intervenire. >> Ansimò. Evidentemente aveva corso per allontanarsi dalla madre urlante. Videl divenne dura in volto. Nessuno, neanche sua madre, le avrebbe impedito di salvare quella bambina.

<< Non mi importa. Io vado lo stesso. >> Disse infatti duramente. Kyra sorrise e le si avvicinò.

<< Io sono con te. >> Si alzò e le prese la mano per farle forza. Dopo di lei anche gli altri si unirono a Videl nell’impresa di salvare la bambina.

Uscirono compatti dalla stanza, per dirigersi all’osservatorio al quarto piano.

La stanza era circolare, le pareti tempestate di luci e una parte di parete era trasparente.

<< Qui c’è tutto quello che ci può servire. >> Annunciò solennemente Angel, andando ala parete trasparente. << La cosa bella è che nessuno può sapere che siamo qui dentro se non entra direttamente in stanza. >> Continuò, mettendo una mano sul vetro.

Videl prese una cartina e si sedette dietro alla scrivania in mezzo alla saletta. Chiamò tutti attorno a lei.

<< Allora. Montagne… ci sono sia ad est che a nord. Dovremo dividerci. Trunks, Goten, Chris e Gohan, voi andrete a nord. Io, Angel, Nihal e Kyra andremo a est. Partiamo appena dopo pranzo, capito. >> Dettò con il sangue che le ribolliva nelle vene. Non vedeva l’ora di andare a salvare quella bambina. Se fosse stato per lei, sarebbero partiti anche in quel momento, ma capiva che avevano bisogno di riposarsi. Gli altri annuirono. La cartina davanti a lei era molto dettagliata. A est si estendeva la prateria verde e sconfinata fino ad arrivare ad un muro di roccia. A nord invece, dopo un bosco, il deserto, uno dei più piccoli della loro terra fino a delle montagne isolate da tutto.

Era mattino presto, circa le 6 e come previsto dall’avvenimento della sera prima, nessuno era riuscito a chiudere occhio. Dopo aver riposto accuratamente la cartina in un cassetto della scrivania, scesero a fare colazione nella sala da pranzo. Mangiarono in silenzio, cosa che sorprese non poco gli altri pochi presenti nella sala. Si dileguarono appena i piccoli sayan ebbero finito di mangiare l’ultima brioches.

<< Io non voglio più aspettare. >> Sbottò Nihal, incrociando le braccia al petto.

<< Dobbiamo riposare. E poi stai tranquilla, starà bene tua sorella. È una bimba forte. >> Provò a convincerla Videl.

<< Ma io sto bene! Non ho bisogno di dormire! >> Ribatté la bambina. Per dimostrare la sua teoria si alzò in volo e descrisse un ampio cerchio in aria. << Hai visto?! >> Strillò quando fu più o meno a 4 metri d’altezza. Videl scosse la testa e le diede, effettivamente, ragione. Nessuno ce la faceva a resistere. Mandò Angel nelle cucine a prendere delle provviste, e quando tornò, le divisero in due sacche. Una che avrebbe trasportato Chris, l’altra Angel.

<< Siamo pronti. Se la troviamo, vi avverto io. Ci siamo? Buona fortuna! >> Videl si alzò in volo, seguita dalla sorella e dai due bambini. Presero subito il nord, senza guardarsi indietro. Solo un urlo distolse la Figlia dalla sua missione.

<< VIDEL SCENDI SUBITO! NON POTETE ANDARE A CERCARLA! >> Era sua madre. Videl andò avanti, voltandosi solo un secondo.

- Perdonami, ma non posso. – Per quel secondo che incrociò gli occhi grigi della madre, le sorrise, per poi tornare a guardare avanti a sé, puntando l’indice verso il punto dove dovevano andare.

<< A destra, adesso! >> Urlò, girando proprio mentre le altre tre la seguivano. Erano pronte a tutto pur di salvare Soana.

 

XXX

 

<< Te lo dico per l’ultima volta, mocciosa. Dimmi in quanti sono! >> Intimò Moriko con in mano un coltello, puntato alla gola della bambina, che però sembrava non essere spaventata minimamente. Infatti non rispose. Rimase immobile a fissare un punto indistinto oltre la spalla dell’uomo, sapendo che da lì a qualche ora sarebbero arrivati i suoi amici.

<< DIMMELO! >> Urlò furiosamente l’uomo, spingendo il coltello sul collo candido di Soana. Lei non rispose e non si mosse minimamente.

<< Moriko… ci serve viva. Stai calmo. >> Intervenne Alarek, seduto tranquillamente su una sedia rustica in legno. I gomiti appoggiati al tavolo e gli occhi marroni fissati in quelli gialli della bambina. Dovette ammettere che era un osso piuttosto duro per la sua età.

<< Non ce la faccio a stare calmo con questa che non parla. Non avevi detto che sarebbe stata una passeggiata scoprire in quanti erano? >> Strillò il biondo, lanciando il coltello dall’altra parte della stanza, infuriato e impotente.

<< Sì, l’avevo detto, ma io mica lo sapevo che questa qui era un osso duro. >> Rispose mestamente l’altro, fissando sempre negli occhi la bambina, che aveva sorriso quando il coltello era andato a piantarsi nella parete di fronte a lei.

<< Dovevamo prendere l’altra allora. >> Ribatté Moriko, andando a riprendersi il coltello e sedendosi su una sedia.

<< Sarebbe stato inutile. Siamo gemelle. >> Disse con tono calmo Soana, ben sapendo che li aveva spiazzati completamente.

<< Allora ce l’ hai la voce mocciosa! >> Urlò Moriko, fissandola negli occhi e lucidando il suo fidato coltello con un panno bianco macchiato.

La bambina sorrise innocentemente.

<< Stiamo facendo progressi. Vai a prendere l’acqua al fiume, qui vicino. Sta finendo la scorta. >> Rispose in tono normale Alarek, indicando la porta con il capo. Moriko uscì sbattendo la porta.

 

XXX

 

<< Soana! Mi ha parlato! >> Strillò ad un certo punto Nihal, fermandosi di colpo, gli occhi sgranati e il sorriso sulle labbra.

<< Che ti ha detto? >> La incoraggiò Videl, affiancandola. La testa le pulsava, il cuore le batteva forte, il respiro mancava… tutti segni d’impazienza.

<< Che vicino alla loro casa c’è un fiume, l’ ha detto Alarek. E poi mi ha detto che sono due idioti e ha cominciato ad insultarli. >> Rispose cominciando a saltellare. Avete mai visto una bambina di cinque anni saltellare in aria mentre vola? No? Beh, era quello che stava facendo Nihal nel bel mezzo della sua contentezza. Svolazzava da una parte all’altra, sorridendo e canticchiando.

<< A nord non ci sono fiumi vicino alle montagne. Dobbiamo avvertire gli altri di raggiungerci. >> Esclamò Kyra, che con la sua memoria fotografica, aveva ricordato che nella cartina non c’erano segnati fiumi verso nord. Videl annuì e mandò un messaggio veloce ai ragazzi, che dopo qualche minuto arrivarono da loro.

<< Che succede? >> Le chiese Gohan affiancandola.

<< Nihal ha sentito Soana. Ha detto che c’è un fiume vicino a loro. E a nord non ci sono fiumi vicino alle montagne. >> Spiegò lei. << Allora, andiamo? Stiamo per entrare nella prateria. >> Continuò urlando. Con una mano, guidò tutti dietro di lei.

Resisti, piccola. Stiamo arrivando.

 

XXX

 

Moriko era seduto davanti a lei, immobile e la fissava negli occhi, curioso di vedere quanto avrebbe resistito.

<< Si può sapere che cosa diamine stai combinando? >> Lo rimbeccò l’altro uomo, squadrandolo dall’alto al basso.

<< Voglio vedere fino a quando cede. È da ieri sera che non mangia. >> Rispose con un sorrisetto di sfida lui, non distogliendo neanche un secondo lo sguardo da quello di Soana. Effettivamente, la bambina cominciava a sentire un certo languorino. Cominciava ad aver fame. Ma aveva deciso di aspettare. Nel giro di poco sarebbero arrivati tutti a prenderla, sì, Trunks e gli altri. Soprattutto Trunks. Non aveva ancora ben chiaro il motivo, ma per quanto a volte lo volesse eliminare dalla faccia della terra, riusciva ad ammirarlo profondamente. Ed era la persona che le mancava di più in quel momento. Oltre alla sorellina. Chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Avrebbe resistito. Assolutamente, ad ogni costo.

 

XXX

 

<< Il fiume! >> Urlò ad un certo punto Angel, sbattendo meno violentemente le ali nere. Planò dolcemente sulla piana verde. Si era lentamente fatto mezzo giorno, la traversata era stata lunga e faticosa. Nihal era stanchissima, ogni secondo chiudeva e riapriva di scatto gli occhi costringendosi a tenerli aperti. A metà tragitto era quasi caduta a terra per quanto era stanca. Chris le si era messo sotto e quando la piccola era caduta, si era trovata a sonnecchiare sulla schiena della possente aquila reale.

Tutti atterrarono in quella piana.

<< Credo che adesso sia meglio procedere a piedi. Non lontano da qui c’è un lago, ma non c’erano case. Adesso dobbiamo solo seguire il corso del fiume fino alla sorgente. >> Spiegò Videl, facendo fare spaventosi crack alle spalle e alle gambe. Scattò in avanti, camminando a passo marziale immediatamente seguita dagli altri. La salita era sempre più ripida. I sassolini le scricchiolavano sotto i pedi, era stanchissima. Ma non poteva arrendersi. Non poteva arrendersi proprio in quel momento. Arrancò con la sola forza della disperazione e della rabbia che muoveva i suoi passi calibrati sulle rocce. Nihal, che nel frattempo si era svegliata, era la seconda della fila, con gli occhi troppo grandi e troppo innocenti per sopportare oltre quell’agonia.

Camminarono per circa due ore. In lontananza si cominciò a notare una casetta di legno, e Videl cominciava a sentire la sempre più debole aura della bambina. Un’incudine di angoscia le si appoggiò pesantemente al petto, schiacciandola sotto il suo peso. Non quella bambina! Aveva patito talmente tanto… cominciò a correre, saltando tutto quello che le si parava davanti. Quando si trovò davanti alla porta in legno della casetta, la spalancò con un calcio rabbioso.

<< Videl! >> Strillò con la voce colma di gioia la bambina dai capelli rosa, legata come un salame appoggiata stancamente ad una parete.

Videl le sorrise radiosa, poi venne raggiunta dalla gemellina che si fiondò sulla sorella, abbracciandola.

<< Sei arrivata, finalmente. >> Mormorò Moriko, con il coltello nella cintura, lucente e inquietante che pendeva dalla stringa di pelle che gli teneva i pantaloni.

<< Taci. >> Sibilò lei in risposta. Era talmente arrabbiata che non riusciva a parlare. << Nihal, porta via Soana. >> Nihal senza battere ciglio annuì e tirò in piedi la gemella. Quando si trovò di fronte alla porta, però, una voce talmente familiare la bloccò.

<< Dove credi di andare, tu? >> Sissi non portava più i suoi soliti vestiti da bambinetta, ma un paio di pantaloni e una maglietta, come una guerriera.

Nihal posò Soana a terra, delicatamente, per poi voltarsi con il volto contratto dalla rabbia verso la bambina.

<< Stalle lontana. >> Ordinò con la voce incrinata. Slegò la sorella e le indicò la porta, dicendole di uscire. Soana annuì riluttante ed uscì dalla porta. Si scontrò immediatamente con degli occhi azzurri. I suoi occhi azzurri. Si lanciò con forza verso il bambino che l’afferrò al volo, stringendola forte.

<< Che bella riunione di famiglia. >> Una nuova voce in intromise nell’atmosfera quasi felice, facendo contrarre la mascella ad Angel che si voltò di scatto verso di lei.

Una ragazza dai capelli castani a spazzola e dagli occhi nocciola stava applaudendo con svogliato interesse alla scena.

<< Che diavolo ci fai tu qui, Fang? >> Chiese con gli occhi bicolore ridotti a fessure.

<< Non mi presenti neanche? Piacere di conoscervi, io sono Fang, sorella di Erin e Sissi. >> Sorrise e si avvicinò ad Angel, che aveva cominciato a ringhiare. Prese velocemente un pugnale che le pendeva dalla cinta e glielo lanciò in pieno volto. La nuova ragazza non si mosse e lo afferrò con due dita. << Non sei cambiata per niente, Angelo. Sei sempre impulsiva e poco femminile… >> Continuò, facendo cadere il pugnale a terra, sorridendo beffardamente alla ragazza davanti a lei.

<< Stai zitta! >> Urlò Angel, con il sangue che le ribolliva nelle vene. Di solito era sempre controllata, ma quella ragazza le faceva perdere la memoria su tutto quello che le aveva insegnato Nelgar. Fang aveva circa un paio d’anni in più di lei, e il loro odio era antico, da quando tutte e due erano ancora nella tenera età dai 10 ai 12 anni.

<< Comincio a capire perché lui abbia deciso di stare con me piuttosto che con te… >> Continuò imperterrita l’altra, avvicinandosi a lei. Angel non ci vide più e si scagliò contro di lei, con gli occhi rossi assetati di sangue e accecati di rabbia.

 

<< Cosa vuoi da me? >> Chiese, pur sapendo già la risposta, Videl a Moriko che le si avvicinava inesorabilmente.

<< Il tuo potere. Per la mia bambina. Lei merita di essere regina. >> Gli occhi della ragazza si spalancarono e si trasformò nella Figlia, accecata da tutti i sentimenti che provava in quel momento. Una visione fugace di se stessa al suo matrimonio e della bambina che giocava con il robottino, per poi lasciare spazio a tutto l’odio che provava nei confronti di quell’uomo.

 

Poco lontano da loro, nel retro della casa, Nihal e Sissi si stavano affrontando in un battaglia all’ultimo sangue. I capelli biondo cenere della bambina spiccavano in alto, come degli spuntoni, e gli occhi azzurri erano ridotti a due spilli. Mentre Sissi dava fondo a tutte le sue armi, Nihal si divertiva sempre di più. Adorava combattere, anche quando si allenava con Goten.

 

Qualcuno gli picchiettò la spalla, lui si voltò appena in tempo per schivare un pugno dritto in faccia. Gohan davanti a sé si trovò un uomo di stazza abbastanza grossa, quasi calvo ma con un’agilità da non sottovalutare.

<< Chris, dai da mangiare a Soana, non ce la fa più. >> Dettò il moro, schivando un secondo pungo dritto al suo occhio destro.

Tra i due si inscenò una lotta all’ultimo sangue, mentre Chris tirava fuori dallo zaino, delle provviste da dare alla bambina, che effettivamente sembrava stremata.

I due bambini le stavano davanti come due guardie del corpo, mentre Kyra si fiondava sulla porta.

<< Eh no carina, tu stai fuori. >> Lesy le si parò davanti, tendendo una mano davanti a sé. Anche tra le due, si inscenò una lotta tra tirature di capelli e colpi bassi. Kyra si trasformò in serafina, scrocchiando il collo.

 

Videl non ci vedeva più dalla rabbia. Si scagliò contro l’uomo urlando, ma questi si spostò all’ultimo momento, facendola andare a sbattere contro al muro.

<< Dov’è Erin? >> Gli chiese ansimante, passandosi la lingua sulle labbra. Un sapore conosciuto le punzecchiò la lingua. Sangue. Evidentemente quando aveva sbattuto contro il muro si era tagliata. Sentì il sapore del suo sangue invadergli la gola e andare giù, fino allo stomaco già ribollente di suo. Quel gusto strano la inebriò e si lanciò con più foga verso l’avversario, che parò il pungo.

<< Al sicuro. Aspetta che io le porti il tuo potere. E per farlo, devo avere la tua testa. >> Sibilò, per poi lanciarle il coltellino all’altezza del collo che lei schivò facilmente.

E così… è questa la mia fine? Combattere contro un uomo per salvarmi la pellaccia? Si chiese rabbiosamente, mentre indirizzava un pugno nello stomaco dell’uomo.

Uscirono nel prato fuori dalla casa. Tutti erano impegnati a combattere contro qualcuno. Anche Goten e Trunks si erano dati da fare, lottando contro due ragazzi di una quindicina d’anni.

 

La battaglia era in atto, tutti lottavano contro tutti per salvarsi la pelle, fino a quando uno scossone attraversò da capo a capo la montagna, facendo cadere tutti a terra.

<< Cos’è stato? >> Urlò Videl alla sua amica, che si stava ancora scannando con Lesy. La bionda sgranò gli occhi, ma non fece in tempo ad avvertire la sua migliore amica che Moriko le aveva già piantato il solito coltellino nell’incavo tra la spalla e il collo. Kyra si fermò immediatamente, tappandosi la bocca con entrambe le mani.

Da tutt’altra parte, Alarek scattò in una risata gioiosa, brillante di pura follia.

<< È finita! La Figlia è stata uccisa! >> Alzò le mani aperte al cielo, facendo voltare di colpo Gohan, che vide in quel momento la sua ragazza cadere in ginocchio a terra. il sangue che le sgorgava dalla spalla le stava inzuppando i vestiti. Moriko le tese il collo tirandola per i capelli, e gli posò il pugnale appena estratto sulla gola.

<< NO! >> Gohan creò una sfera di energia e la scagliò con rabbia sull’uomo che barcollò all’indietro.

<< Non ti immischiare ragazzino! È scritto nel destino che questa ragazza dovesse morire. Io sto compiendo il mio dovere. >> Gli intimò l’uomo, riavvicinandosi alla ragazza stesa a terra senza forze.

<< Non la toccare. >> Gli rispose il ragazzo correndo verso di lui. Alarek era ancora troppo impegnato a girare su se stesso con le palme alzate, per accorgersi che il suo avversario se n’era andato.

Gohan scivolò sotto la ragazza, mettendosi la testa di Videl sulle gambe. Le accarezzò dolcemente una guancia ormai quasi bianca. Alzò di scatto la testa e fissò gli occhi neri in quelli verdi dell’uomo. Appoggiò il capo della ragazza a terra dolcemente e si alzò. La furia negli occhi neri. In un secondo, una scarica esplosiva dorata lo avvolse, trasformandolo in Super Sayan, per poi lasciare delle piccole scariche elettriche percorrergli tutto il corpo. Mosso dalla disperazione cieca, si scagliò sull’uomo con mosse scoordinate.

Gli altri componenti della squadra, stesero i propri avversari e si misero ad osservare Gohan. Sembrava una furia, attaccava alla cieca, mandando a segno meno colpi di quelli che incassava.

Chris si avvicinò lentamente a Videl, pallida e con il respiro affannoso. Si inginocchiò accanto a lei, e le sollevò la testa. Mise una mano aperta sulla ferita alla spalla, mentre l’altra le teneva la testa alzata.

Kyra non aveva occhi che per la sua amica. Le sue lacrime le rigavano il volto, gli occhi sgranati e la bocca tappata dalle mani. Si alzò barcollando, si accasciò vicino alla sua amica e di fianco al suo ragazzo che stava cercando di fare il possibile per lei. Le prese la mano, la strinse forte, mentre alcune delle sue calde lacrime cadevano sul viso quasi bianco di Videl. Non poteva evitarlo. Era talmente disperata che le sembrava di essere sola con lei, la sua migliore amica e la sua bambina. A stento si accorse di un lieve movimento nella sua mano.

Le lacrime dei serafini hanno molte proprietà curative, tra le quali, ridare la vita a persone morte da poco tempo.

Ricordando quello che l’anziana che l’aveva allevata le diceva sempre, si asciugò con il dorso della mano una lacrima, per poi metterla delicatamente sulla bocca rosa pallido dell’amica.

Molto lentamente, questa aprì i grandi occhi azzurri innocenti. Si guardò un attimo intorno, per poi posare lo sguardo sulle due persone che le stavano chinate sopra. Chris sorrideva, mentre con la mano cercava di curare la ferita alla spalla. Kyra con il sorriso sulle labbra rosse si chinò sull’amica e l’abbracciò forte.

<< Dove sono? >> Chiese in un sussurro Videl, provando ad alzare la testa, ma abbandonando immediatamente la missione, ricadendo malamente a terra.

<< Gohan! Gohan è viva! >> Strillò la bionda, alzando la testa ad incrociare lo sguardo azzurro del ragazzo.

<< NOOOO! Deve morire! >> Alarek, appresa la notizia, si fiondò sulla ragazza ancora stesa a terra. Kyra si alzò di scatto e, con il vestitino bianco macchiato di terra, si mise davanti a lei, piantando le mani sui fianchi.

<< Dovrai passare sul mio cadavere. >> Annunciò, ammiccando. Si sentì un risolino da terra, segno che Videl aveva riso.

<< Togliti ragazzina. Il destino deve compiersi. Se non per mano Moriko, per mano mia. >> Ribatté, indirizzandole un pugno in pieno viso, che però non andò a segno. Kyra rispose con un calcio al mento, alzando solo la gamba. Poi, abbassandola, la appoggiò sulla schiena di Alarek.

 

Angel era ancora a combattere con Fang.

<< Dimmi la verità. Ti rode che stia con me, vero? >> Le sibilò all’orecchio, quando le loro lame si incontrarono. Angel la spinse via con rabbia.

<< Cosa te lo fa pensare? >> Le rispose, roteando la spada tra le sue mani, sorridendo.

<< Il fatto che tu mi odi. >> La mora sorrise nuovamente, per poi accanirsi di nuovo verso la ragazza davanti a lei. Un altro accozzamento agghiacciante di spade.

<< Anche tu mi odi se è per questo. >> Si mise a girare in tondo, squadrando l’avversaria di vecchia data.

<< Sai, tu e tua sorella siete identiche. Da quanto mi dice Erin, anche Videl è impulsiva, attaccabrighe, e maschiaccio. La tua coppia sputata. >> Anche Fang prese a girare in tondo, roteando con il polso la lunga spada.

<< Non parlare di mia sorella. Non la conosci neanche! >> Ringhiò Angel, puntandole addosso la punta della sua spada.

<< E tu non conosci Nelgar. Altrimenti sapresti che lui non ti ama. Non sei il suo tipo. >> Con un cozzare di lame, Fang abbassò la spada della mora, fissandola negli occhi rossi.

<< E lo saresti tu? >> Rise divertita per quella battuta, per tornare immediatamente seria. << Ma non farmi ridere. >> Si scagliò di nuovo contro la ragazza davanti a lei e ricominciò il solito cozzare raggelante di spade, fatte incontrare con tanta furia da rischiare di spezzarsi.

 

Videl continuava a stare sdraiata. Non aveva la forza di alzarsi in piedi, non in quel momento. Si sentiva debole e scossa da tremoli brividi lungo la schiena. Era troppo debole.

Con enorme forza di volontà, alzò la testa e vide il suo ragazzo che combatteva contro Moriko. Doveva essere lei, non lui. Spostò lo sguardo su Chris, chino su di lei, con la mano aperta sulla sua spalla. Lui le sorrise incoraggiante.

<< Vedi di riprenderti in fretta sai? Abbiamo bisogno di te. >> Spiccio e diretto come solo lui sapeva essere.

<< Vedrò cosa posso fare. >> Sorrise e si abbandonò completamente alla mano che le sorreggeva la testa.

Era talmente stanca. Ma sapeva che non poteva finire così. C’era ancora qualcosa che doveva fare, sapeva che non poteva rimanere sdraiata a farsi curare. Sbuffò, poi con un salto si mise in piedi, in piena forza. Fece tipo un po’ di riscaldamento per le gambe addormentate, poi si diresse a passo marziale verso Moriko. Scostò Gohan, sorridendogli, per trovarsi faccia a faccia con quell’uomo. Si fissarono negli occhi, poi a sorpresa, Videl gli piantò qualcosa in pancia. Un pugnale che aveva preso prima di andare a cercare Soana. Guardò gli occhi verdi spegnersi di vita davanti a lei, e provò un piacere immenso. Moriko si accasciò sulla sua spalla senza vita. Lei lo fece cadere a terra con malagrazia.

Dopo due secondi davanti a lei apparve sua madre.

<< Videl! Cosa diamine è successo qui? >> Ansimò stanca per la lunga distanza percorsa.

<< Nulla mamma. L’ ho solo ammazzato. >> Rispose non curante la ragazza, ravvivandosi i capelli corti con una mano. Jodel rimase un attimo interdetta.

Proprio dietro alla regina si stava materializzando qualcuno. Il volto e il corpo ricoperto di fumo.

Dopo, si fece vedere. Era una donna, bellissima, con i lineamenti duri e fanciulleschi, gli occhi azzurri e limpidi, i capelli neri-blu.

<< Finalmente sei arrivata, figlia mia. >> Esordì la nuova arrivata, facendo voltare di scatto Jodel e facendola arretrare.

<< Chi sei? >> Chiese confusa Videl, guardandola negli occhi.

<< Io sono tua madre, Shayne, la Dea della Morte. >> Videl sgranò gli occhioni limpidi per poi squadrare la donna da capo a piedi.

<< Io non mi chiamo Shayne… sono Videl. >> Riprese la ragazza, incrociando le braccia al petto.

<< Quello è il tuo nome da mortale, figlia mia. Tu ti chiami Shayne, Principessa della Guerra. >> Tuonò la donna alzando le braccia lunghe e magre al cielo.

<< Ma… ma… >> Balbettò confusa.

<< Devi scegliere. Venire con tua madre nella nostra dimora e diventare immortale, o perire con i tuoi assurdi compagni mortali. Ma sappi, che se con me avrai la tranquillità, rimanendo mortale ti addosserai tutte le colpe del mondo e sarai costretta a salvarlo. >>

Videl guardò prima la donna, poi i suoi amici, poi di nuovo la donna. La cosa che desiderava di più al mondo era la tranquillità, la normalità di una vita normale in una casa normale, per sempre.

Ma dall’altra parte, non poteva abbandonare i suoi amici. Le uniche persone che l’avevano capita ed aiutata. Non poteva lasciare Kyra, la sua migliore amica e la persona più importante al mondo per lei. Non poteva abbandonare Gohan, l’unica persona che avesse mai amato. Non poteva abbandonare Chris, il suo migliore amico e grande incoraggiatore. Non poteva abbandonare la sorella, aveva ancora troppe cose da imparare da lei. Non poteva lasciare le due gemelle, erano come figlie per lei. E non poteva lasciare i due bambini, che le davano tanta gioia. No, non poteva.

Aveva deciso.

<< Ho deciso, madre. >> Tutti rimasero con il fiato sospeso.

<< Ebbene? >> La incalzò la Dea, avvicinandosi già alla figlia.

<< Resto mortale. >> Annunciò, affiancandosi a Gohan e abbracciandolo. Lui la guardò negli occhi e si chinò a baciarla. La Dea la fissò negli occhi trucemente, come una madre rifiutata dalla figlia, poi alzò le braccia e il viso al cielo, chiudendo gli occhi. Videl si strinse di più al suo ragazzo.

<< Allora, sarai costretta a servirlo e a salvarlo per sempre, fino a quando non morirai! >> Ululò la donna, chiudendo le mani a pugni. Fissò bene gli occhi della figlia, odiandola con tutta se stessa.

Kyra ingoiò un groppo di saliva e si avvicinò a Chris, terrorizzata.

<< Accetto le condizioni, madre. Rimango qui, con i miei amici e il mio ragazzo. E non sarai di certo tu a farmi cambiare idea. >> La ragazza sorrise beffarda, decisa più che mai a rimanere sulla Terra. Certo, si era resa conto che aveva appena rifiutato l’offerta più allettante della sua vita. Sapeva che non avrebbe mai avuto una vita normale, come le altre ragazze, senza diatribe per la testa, senza avere la consapevolezza di dover salvare il mondo… sapeva che non avrebbe avuto un attimo di tranquillità. Ma non le importava. Se per essere tranquilla doveva abbandonare Gohan, Kyra e tutti gli altri, era molto meglio rifiutare l’offerta e tanti saluti.

<< Molto bene. Ma ricorda. Le tue colpe graveranno sui tuoi figli, anche a loro verrà assegnato l’increscioso compito di salvare questo inutile pianeta. Ricordalo sempre, non puoi più tornare indietro, Shayne. >> Detto questo, la donna venuta dal cielo scomparve, volando sempre più veloce e sempre più in alto.

<< NON MI CHIAMO SHAYNE! >> Strillò Videl, prima che sua madre scomparisse completamente dalla sua vista.

<< Wow, ragazzi… >> Balbettò Kyra, ancora sotto shock. Guardò la sua migliore amica e in lei riconobbe, nei suoi grandi occhi azzurri, innocenti e bellissimi, tutta la decisione che aveva in corpo. Sapevano tutti quanto Videl desiderasse una vita come le altre. Contemporaneamente tutti le si strinsero attorno e l’abbracciarono, facendola sentire al sicuro.

 

<< Muori. >> Sibilò Angel a Fang, che rideva, come per prenderla in giro.

<< Credi davvero che io non desideri la stessa sorte per te? >> Le rispose inviperita la castana, lanciandosi su di lei con un fendente laterale, che Angel schivò, con il fiato corto. Il combattimento corpo a corpo andava avanti ininterrotto da quando si erano rincontrate.

<< Mai quanto me, credimi. >> Agilmente, con un piede bloccò la lama dell’avversaria a terra e le calciò in viso, colpendola in pieno. I tacchi le solcarono una guancia, macchiandola di una nuova cicatrice. Cominciò a perdere sangue, che cadeva in piccole ed eleganti gocce sul terreno smosso dalla scossa di prima.

<< Mi hai ferito, ragazzina. Dovrai pagare con la vita questo affronto. >> Sillabò Fang, mutando gli occhi a due fessure velenose. Si erano odiate. Si odiavano. Si odieranno sempre. Nemiche per la pelle. Nemiche per Nelgar. Angel si tastò il ventre. Portava l’erede del loro odio in pancia. Una creatura nata da un amore forse mai esistito e mai ricambiato.

Vide con la coda dell’occhio un luccichio alla sua destra e si scansò appena in tempo per evitare un pugnale dritto alla tempia. La loro battaglia continuò, fatta di fendenti laterali, pugnali lanciati e parole affilate, fino a che Angel non cadde a terra, inciampata su una radice troppo visibile.

<< Alla fine, ha vinto la più forte. >> Sibilò Fang, abbassandosi al viso di Angel. Le schiacciò il petto con uno stivale. I loro occhi così diversi erano incatenati in una morsa di ferro. << E non mi riferisco solo a questo. >> Sussurrò Fang, ad un soffio dall’orecchio della nemica. Angel sorrise a forza, poi, con uno sforzo enorme, storse il piede della ragazza e la fece cadere.

<< Adesso basta. È finita. >> Ringhiò una voce alle loro spalle. Videl si ergeva in tutta la sue esile figura, che risultava comunque imponente e spaventosa, dietro di loro con le mani sui fianchi.

Angel e Fang scattarono in piedi, chiudendo i pugni davanti ai propri petti.

La nuova Eroina si mise in mezzo alle due ragazze.

<< Fang, tuo padre è morto. Mia madre sta cancellando la memoria a Sissi e ad Erin, poi toccherà a te. Angel, stai bene? >> Prima fissò la castana, con astio misto a compassione, poi guardò la sorella con un sorriso.

<< Sì, perfettamente direi. Allora, la sfida è finita. Ho vinto. >> Angel sorrise, mentre Jodel le arrivò dietro e le puntò un unghia alla gola.

<< Non costringermi a farlo, Fang. >> Le sillabò la donna all’orecchio.

Videl ed Angel risero, genuinamente e spontaneamente. Si abbracciarono e cominciarono a saltellare come delle bambine felici. Si unirono anche agli altri, tutti felici che fosse tutto finito.

Videl era contenta, come non lo era da qualche settimana. Finalmente era finito tutto. Lei era libera, la sua vita poteva avere un seguito. Certo, sarebbe stato un seguito del tutto movimentato, senza un solo momento di calma, ma c’erano i suoi amici e il suo Gohan.

Tornarono nella casa di Videl e solo allora lei si accorse di quanto le era mancata la sua camera, i suoi robottini da disintegrare… tutta la sua vecchia vita le era mancata terribilmente. Non era ancora entrata in casa che vide suo padre lavorare alla porta, che aveva sfondato Vegeta. La ragazza gli corse incontro e lo abbracciò forte. Amava suo padre. Amava la sua gelosia, amava il suo fare l’orgoglioso, amava tutto di quell’uomo che le aveva dato tutto. Una scossa al terreno la fece cadere in braccio al padre. Si scambiò uno sguardo complice a tutti i suoi amici e sorrise. Si alzò, fece fare un inquietante crack a tutte e 10 le dita e alzò lo sguardo sui suoi amici e compagni d’avventura.

<< Andiamo a prendere a calci in culo qualcun altro. >> Sorrise e si alzò in volo seguita immediatamente dagli altri, che ridevano. Angel, Chris, Kyra, Gohan, Nihal, Soana, Goten e Trunks dietro di lei la seguivano come un capo.

Atterrarono tutti delicatamente sulla collina della navicella. Si guardarono intorno, per poi notare un robot grande come una casa. Era imponente e spaventoso, e per un poco li fece tremare.

<< La Terra sta per essere distrutta! Tremate davanti a me! >> Gracchiò una voce da una piccola sfera in cima a tutto il corpo.

<< Okay, testa a palla. Fatti avanti. >> Lo apostrofò Videl, inarcando un sopracciglio sarcastica.

<< Come osi piccola insolente! Non lo sai tu chi sono io? >> Rispose la voce da ranocchia.

<< Ehi! È mia sorella. >> La difese Angel, parandosi davanti alla sorellina. i sayan si trasformarono, Chris chiamò la sua aquila, Kyra spalancò le sue candide ali. Erano tutti pronti. Pronti per salvare la Terra, pronti a tutto. Angel si trasformò nel bellissimo e temibile Angelo Nero, sguainando la spada. Tutti si voltarono verso Videl, che sembrava valutare la situazione. L’aria era piena di tensione. Palpabile, si poteva tagliare con un coltello. Alla fine alzò un dito.

<< Tocca a noi, ragazzi. >> Sorrise e si cambiò in Figlia. si scagliò sul robot con tutta la furia che aveva in corpo. E credetemi… ce n’era veramente tanta nel suo corpicino perfetto.

 

 

Ed ecco, signore e signori…. È finita! Cioè, non ancora. Manca l’epilogo e mi tolgo dalle balle! (meno male! NdVoi, che già esultate, con bottiglie di gazzosa in mano e preparando la radio per la festa) Oui madame e monsieur. Ho finito e vi lascerò in pace con DG per un po’. ^^ ed ora, appena tornata dal mare, ieri, ecco l’ultimo capitolo!!

Ringraziamenti:

ary22: Sono tornata dal mareeeeeeee!!! ^^ ho aggiornato tardi… ma il mare ha chiamato e non potevo non rispondere. Bene, come ti sembra quest’ultimo? Fammi sapere, kissoni

chiara46: Bene, eccoti accontentata, belli che finiti quei due e la piccola Soana finalmente a casa. ^^

Tara: Perdono per il ritardo. Ma l’importante è aggiornare, no? Vero? Non guardarmi come se volessi ammazzarmi, non è colpa mia, giuro! ^^ come t’è sembrato? Tvb

Cavolovai: AMICA MIA! Sono tornata ieri, ma mio fratello aveva assediato il computer e non ho potuto fare ieri. Si è risolto tutto. Soana di nuovo da Trunks, Angel arrabbiata e Videl che compie il suo destino. Tutto come predetto, no? ^^ oki, ora devo andare. Bacioni mia collega preferita. ^^

 

Finito. ragazzi, che lunga sta storia… ^^ ci vediamo poi al prossimo capitolo, l’epilogo. È già scritto, non vi preoccupate, aggiornerò al più presto! E non starò inattiva per molto. Ho già in cantiere una nuova storia, sull’Originale questa volta.

Bacioni a tutti

Barbycam.

 

 

      

 

  
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