CAPITOLO 1
Un giorno normale?
 
Quel giorno, come sempre, Endou si era svegliato in ritardo. Stava correndo a perdifiato quando investì una povera Aki che, come sempre, si dirigeva a casa di Endou per svegliarlo. Lei era la sua 15° vittima quella mattina, come sempre.
E come sempre ad Aki non fu segnato il ritardo e ad Endou, invece, sì. Questo perché Endou rimaneva altri 10 minuti a parlare fuori scuola con gli altri mentre Aki saliva in classe, come sempre.
Endou si addormentò in classe e prese un rapporto, come sempre. Dopo scuola si diresse al club di calcio, come sempre.
Ma proprio alla sede del club successe qualcosa di diverso dal solito. Un qualcosa che ruppe la solita routine.
Hibiki aveva  infatti deciso di convocare l’Inazuma Japan al completo con l’aggiunta di Ichinose, Domon, Rococo, Fidio, Edgar, Touko e Rika.
Nessuno di loro sapeva quello che aveva da dire, ma sembrava una cosa davvero seria.
 Endou, però, si dimenticò dell’espressione seria dell’ex-allenatore quando rincontrò i suoi amici.
-Ragazzi! State giocando a calcio con regolarità?- Fu questa la prima cosa che chiese Endou. Non “Come state?” oppure “Come va?”, ma un “State giocando a calcio con regolarità?”. Beh, da Endou ci si poteva aspettare anche di peggio.  Poteva uscirsene con un “Ragazzi, giochiamo a calcio!” anche in un vulcano (come ha effettivamente fatto nel corso del FFI quando combatté contro la squadra dei Dark Angel).
-Endou…  come puoi pensare sempre al calcio?!- Chiese esterrefatto Ichinose.
-Ichinose, e tu come puoi aspettarti che lui non pensi al calcio?- Ribatté Domon dandogli una pacca sulla spalla.
-Ah! Hai ragione! Come va con la gamba?- Chiese Endou ricordandosi dello stato di salute dell’amico.
-Bhé, possiamo dire che non va malissimo. Anzi, faccio progressi!-
-Mi fa piacere per te, Ichinose.- Disse Aki apparendo da dietro la schiena di Endou.
-A-Aki! Da quanto tempo! C-Come stai?- Chiese Ichinose alla ragazza mentre le guance gli si coloravano di rosso.
-Ichinose, non c’è bisogno che tu reagisca così!- Aki sembrava molto divertita dalla sua reazione.
-“Ciao, Domon come stai?” “Oh, io sto bene, Aki! Da quanto non ci si sente!”- Si intromise Domon.
-Ahahah! Scusami, Domon! Non t’avevo visto!-
-Certo, in fondo è facile perdere di vista il ragazzo più alto qui in mezzo.- Disse lui ironico.
-Smettila, Domon! Ha detto che le dispiace.- Ribatté Ichinose.
-Ma come!? Stai pure dalla sua parte?!-
I tre cominciarono a ridere come non facevano da tempo.
In quella piccola stanza del Club di Calcio c’era talmente tanta gente che quasi non c’era spazio per muoversi e c’era anche un caos inimmaginabile che si fermo non appena apparve Hibiki all’entrata che intimò tutti quanti di uscire e dirigersi verso il campo di calcio all’entrata.
Non appena tutti quanti si erano zittiti e sistemati, Hibiki cominciò a parlare e disse loro che li aveva convocati per sottoporli ad un nuovo tipo di allenamento molto speciale e totalmente diverso da tutti quelli che avevano fatto finora. Erano tutti entusiasti, ma si chiedevano anche il perché di questa decisione. Hibiki, però, non mise fine ai loro dubbi e si congedò dicendo loro di riunirsi in quel campo la mattina seguente.
 
-Aki, secondo te di che si tratterà?- Chiese Endou.
-Non lo so, Endou. E’ la millesima volta che te lo dico. Non lo so.- Rispose Aki, spazientita dall’impazienza dell’amico.
-Endou, la smetti di torturare le persone? Lo scoprirai direttamente domani, quindi calmati una buona volta!- Si intromise Natsumi.
-Hey, Natsumi! Come sei antipatica!-
-E tu sei un petulante di prima categoria!-
-Aki! Difendimi!-
-Mi spiace, Endou, ma Natsumi ha ragione. E comunque devo andare.- Si scusò la ragazza dagli occhi verde scuro.
-Eh? E dove vai?- chiese Endou.
-Ma è ovvio, no? Sta andando da Ichinose! O mi sbaglio?- Disse Natsumi, maliziosa.
-Natsumi! Smettila! Come se tu non ti vedessi con Rococo questa sera!- Ribattè Aki, imbarazzata.
-EEEEH!? COSA!? NON E’ VERO CHE MI INCONTRO CON ROCOCO!- Natsumi divenne rossa come i suoi capelli.
-Uffa! Non capisco!- Esclamò Endou, che intanto era stato dimenticato da tutti.
-Non importa. Comunque devo andare. Ciao!- Aki corse via saluandoli.
-A-A-A-Anche io devo andare! Ma non da R-R-R-Rococo!- Anche Natsumi  se ne andò, lasciando così Endou da solo.
 
Intanto Kidou stava cercando degli alloggi per gli altri compagni che, senza di lui, sarebbero stati costretti a dormire sotto i ponti.
-Che cavolo! Anche questo albergo ha pochi posti liberi! Ma dico io, Domon, non potevi farti ospitare anche tu da Aki?- Chiese Kidou, innervosito dalla mancanza di spazio in qualsiasi angolo della città.
-Non è colpa mia! Lo stavo per chiedere, ma Aki mi ha incenerito con lo sguardo!- Si giustificò.
-Dai fratellone, non prendertela con loro! In fondo è colpa della scuola che non ha pensato a dove sistemarli. E poi tu hai una casa bella grande, no? Non puoi farli dormire da te?- Chiese Haruna.
-No che non posso. I miei non me lo permetterebbero mai. Non possiamo decidere che ognuno della squadra va a dormire  a casa di qualcun altro?- Ribattè il ragazzo.
-Bhè, si può fare. Intanto se ne sono andati solo Endou, Aki e Natsumi e Ichinose e Rococo dormiranno rispettivamente dalle ultime due. Quindi possiamo dividere tutti in gruppi, non credi?-
-Credo che sia una buona idea.- Detto questo, Kidou decise chi far dormire a casa di chi e, dopo ciò andarono tutti a dormire, visto che il giorno dopo si sarebbero dovuti presentare nella Sede del Club di Calcio della Raimon alle 6:30.