The Charming Prince
Il principe azzurro.

Le lacrime rigavano il volto straziato di Ron Weasley.
Non perchè i Cannoni di Chudley avevano perso il campionato; non perchè sua madre aveva preparato l'arrosto di Mandragola.
No.
Il motivo poteva essere solamente uno.
Hermione era inerme tra le sue braccia.
Il suo viso era ricoperto di escoreazioni e gli occhi, quei bellissimi occhi che lui aveva amato, si erano spenti di quella luce magica che solitamente le irradiava il volto.
Lei era la sua vita.
Ma ormai lei non c'era più.
L'ultimo ricordo che gli aveva lasciato era un regalo.
Una caramella, per l'esattezza.
Durante le vacanze di Pasqua, per dimostargli il suo affetto, Hermione non gli aveva donato il solito tomo per imparare ad auto-gestirsi i compiti, ma una caramella.
Accanto al pacchetto c’era una dedica: “Perché tu rendi le mie giornate più dolci, spero di rendere anche la tue più zuccherate con questo regalo. Con tanto affetto, Hermione”.
Ma quella caramella, ancora avvolta nel suo involucro, appena assaggiata, non sarebbe stata dolce.
No, avrebbe avuto il sapore della tristezza e dell'amarezza che lega ogni persona alla morte della propria anima.
Sì, perchè lui sapeva che senza la sua Hermione, non avrebbe più sperato.
Non avrebbe più assaportato la vita.
Non avrebbe più vissuto.

Ron baciava disperato le labbra di Hermione, sperando in qualche modo che lei riprendesse vita.
Come le principesse delle favole babbane, che con un bacio di vero amore si svegliavano dal maleficio scagliato da una vecchia megera o qualche orrida fata invidiosa.
Ma neanche Ron, l'unico ragazzo che Hermione avesse mai veramente amato, disposta anche a dare la sua vita per lui, avrebbe potuto risvegliarla.
Lei era volata via, come una meravigliosa fenice.
Aveva spiccato il volo.
Aveva oltrepassato il velo.