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Autore: Lesta_Mancina    14/02/2013    1 recensioni
Regina prese una decisione: non avrebbe visto, sentito, incontrato, in qualche modo interagito, o anche solo pensato ad Emma Swan per l'intero fine settimana che stava per iniziare!
O almeno ci avrebbe provato... Riuscirà il Sindaco di Storybrooke a mantenere il proprio proposito?
(SwanQueen, ovviamente)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TUTTI FRUTTI – O, NON CI SONO SOLO LE MELE

by
Lesta Mancina

N.d.A.: il titolo, che fa riferimento all'ossessione di Regina per le mele, è chiaramente un doppio senso, infatti è risaputo che Tutti Frutti (titolo della nota canzone di Little Richards) negli anni sessanta era uno dei modi con cui venivano indicati gli omosessuali; mentre il sottotitolo fa riferimento al romanzo di Jeanette Winterson “Non ci sono solo le arance” (libro che tra peraltro consiglio a tutti), anch'esso a sfondo omosessuale, in cui le arance sono il simbolo della chiusura di pensiero e dell'ossessione per una certa “rettitudine bigotta” di una madre, dalla quale la figlia, protagonista del romanzo, si emancipa per essere libera di amare “altro”.

Ma questo non ha nulla a che fare con quello che andrete a leggere

Naturalmente non detengo alcun diritto, è una fanfiction fatta solo per intrattenere. Buona lettura!

In un punto non precisato della prima stagione...


1 - BANANE

 

Regina si era precipitata in giardino come una furia non appena aveva sentito quei colpi secchi e cadenzati ed aveva visto, dalla finestra di casa, trattarsi di Emma Swan.

Quello scarto della società stava cercando di abbattere il suo banano preferito con una scure.

-Cosa diavolo crede di fare?

-Raccolgo banane- aveva risposto la bionda con tono di sfida, lasciando cadere la scure a terra e piantandosi su due piedi con arroganza, mentre Regina, ormai ad un passo da lei la fissava con ardore dritta negli occhi.

Lo sceriffo sbucciò lentamente metà del frutto che aveva in mano umettandosi le labbra e fissando il sindaco negli occhi.

-Vuoi una banana, Regina?- chiese con voce bassa e suadente Emma, portandosi poi l'estremità del frutto alle labbra, circondando la bianca polpa con la sua perfetta e lucida bocca rosa.

Lo sguardo di Regina si era bloccato ad inquadratura fissa su quell'immagine.

Poi improvvisamente la donna si trovò supina sul prato, completamente circondata da frutti di ogni tipo, con la bionda languidamente sdraiata su un fianco accanto a lei.

Con un gomito a terra e la testa appoggiata sulla mano, Emma sorrideva maliziosa a Regina, mentre avvicinava il frutto che aveva morso alla bocca rubino della donna che, con un gemito di piacere, l'aprì per accogliere la dolce offerta.

 

Regina si svegliò di soprassalto. Guardò la sveglia sul comodino accanto al letto. 6:43, poco più di un quarto d'ora e si sarebbe messa a suonare per svegliarla, anche se ormai non era più necessario.

La donna però rimase comunque in attesa del segnale sotto le lenzuola, rigirandosi nervosa tra di esse. Stava cercando di riaversi dal sogno appena fatto.

Il suo respiro era accelerato, come i battiti cardiaci, mentre il corpo era madido di sudore e quel che era peggio, girandosi da un fianco all'altro, muovendo le gambe, si accorse di un umidore che nulla aveva a che fare con la sudorazione.

Questo era davvero troppo!

Prima Emma Swan era entrata nella sua vita turbandola da cima a fondo, ora entrava anche nei suoi sogni e le faceva questo!

 

All'ora della sveglia la donna si alzò e si fece una doccia. Sotto il leggero getto di acqua calda, mentre i rivoli carezzavano tutta la lunghezza di corpo e gambe, ripensando alla bionda dei suoi sogni...

 

NON è la bionda dei miei sogni!

(...okay, okay, se lo dici tu. Non c'è bisogno di scaldarsi subito così! N.d.A.)

Scrittori di fan fiction, ma cosa hanno in testa!

(Regina, posso continuare? N.d.A.)

 

...ripensando allo sceriffo Swan, Regina prese una decisione: non avrebbe visto, sentito, incontrato, in qualche modo interagito, o anche solo pensato ad Emma Swan per l'intero fine settimana che stava per iniziare!

O almeno ci avrebbe provato, visto che quella donna aveva l'irritante capacità di spuntare fuori in ogni momento, e di solito nei meno opportuni.

Ma doveva provarci, aveva bisogno di una pausa da quell'ossessione a dir poco ambigua.

 

Quando Regina scese nella sua ampia e chiara cucina, il sole del mattino la rimise di buon umore.

Sarebbe stata una bella giornata, se lo sentiva.

Henry si presentò per la colazione un minuto dopo di lei, con la solita energia e fretta di uscire di casa.

-Buongiorno, mamma!

-Buongiorno Henry, latte e cereali?- chiese la donna iniziando ad mettere le tazze ed alcune scatole di cereali e biscotti sull'isola della cucina.

-Sì, grazie- il ragazzino prese la scatola dei cereali e se ne versò una buona dose nella scodella.

Regina decise di imitarlo, versandosi dei cereali con scaglie di mela essiccate.

Distrattamente, osservando prima Henry che divorava il suo pasto e poi il giardino illuminato dal sole, Regina prese un pezzetto di frutta e se lo portò alle labbra restando inorridita e raggelata.

 

-Vuoi una banana, Regina?- la voce suadente di Emma Swan le riecheggiò nella testa e nel corpo, facendola avvampare al ricordo di quanto aveva sognato e, soprattutto, delle sensazioni che quel sogno le aveva suscitato.

Lentamente, quasi incredula, Regina scostò dalle labbra il bianco pezzo di frutta e lo osservò. Non era mela, era banana.

Che fosse un sogno premonitore?

Eppure non aveva sogni premonitori da molto, molto tempo. Ventotto anni per la precisione. Da quando aveva lanciato la maledizione, i suoi sogni riguardavano tutti il passato, non il futuro.

Ma se il tempo aveva ricominciato ad avanzare, allora anche i sogni potevano prendere altre direzioni.

 

Regina afferrò la scatola dei suoi cereali per controllare. Eppure era sicura di aver comprato i soliti cereali alla frutta. Per la precisione, cereali e pezzi di mela essiccata e zuccherata, appunto.

Ma la scatola che aveva in mano era quella dei cereali con banana.

La donna aggrottò la fronte pensierosa. Che avesse sbagliato a prendere la confezione dallo scaffale?

Improbabile, lei non commetteva di quegli errori. Eppure era successo.

-Io vado, ciao mamma- Henry schizzò via come una saetta afferrando il suo zaino di scuola e correndo fuori casa senza neppure dare il tempo alla donna di salutarlo, o di rimproverarlo per essersi messo a correre in casa ed essere uscito con la giacca infilata solo a metà.

Regina osservò Henry raggiungere il cancelletto laterale del giardino, sempre correndo e pochi istanti dopo vide il maggiolino giallo di Emma fermarsi, far salire il figlio ed andarsene.

-Emma Swan!

La giornata era appena iniziata ed i suoi buoni propositi erano già stati rovinati.

   
 
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