Libri > Il diario del vampiro
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Autore: SabrinaPennacchio    14/02/2013    3 recensioni
Dopo i vari avvenimenti a Fell's Church e la delusione da Katherine ed Elena, per Damon è arrivato il momento di affrontare un altro problema.
I sentimenti e l'umanità, non svaniscono solo perché lo si vuole.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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--- Capitolo Diciannovesimo ---





«La festa di Halloween?»
Sabrina strinse al petto i libri della lezione di storia della letteratura inglese, mentre si incamminava con Elena, Meredith e Bonnie alle varie lezioni che ognuna di loro avrebbe avuto quella mattina.
Angel era andata chissà dove, dicendo che sarebbe tornata in un paio di giorni. Eppure non era da lei un simile atteggiamento, sopratutto in quella situazione delicata nella quale si trovavano.
«Esatto!» Elena congiunse le mani, entusiasta. Infondo lei era una delle più famose organizzatrici di feste alla Fell’s Church High School.
Dopo il parto dei due gemelli licantropi, Caroline – tornata normale grazie ad un incantesimo preparato dalla nonna di Bonnie - e Tyler, non si erano più presentati a scuola, forse troppo presi dalla loro vita da genitori ormai, una volta tornati in sé dall’influenza chi di Shinichi e Misao, chi di Klaus.
«E Caroline Forbes non è nemmeno più nei paraggi!» ridacchiò, Bonnie, mentre quasi le cadevano i libri dalle mani, tant’erano pesanti.
Meredith l’aiutò, prendendone qualcuno, mantenendolo coi suoi, dando alla rossa un’occhiatina divertita che la fece arrossire dall’imbarazzo.
«Non è comunque cosa da rallegrarsi» ricordò la Gilbert, con un sospiro «Nonostante le divergenze, Caroline era una delle nostre migliori amiche»
«Prima di diventare una stronza cronica» intervenne la mora, facendo spallucce «Mi spiace per quel che le è accaduto, ma ora sta bene, quindi poco importa della reginetta del ballo presente o meno all’ultimo ballo di Halloween per i quasi diplomati della Fell’s Church High School»
Sabrina inarcò un sopracciglio, incerta se chiedere o meno «Ehm, chi sarebbe Caroline Forbes?»
le tre si voltarono a guardarla, per poi ridacchiare imbarazzate «Oh, giusto, tu non puoi conoscerla» ricordarono «Diciamo che Caroline è una delle ragazze che ha avuto maggiormente a che fare con i Kitsune.» iniziò, Elena, mordendosi un labbro per poi ricordare gli avvenimenti «Shinichi si è impossessato di lei grazie ad un malach, quegli esseri che quel vampiro, quella sera, aveva sul corpo, ricordi?» Sabrina annuì «beh, era rimasta incinta di Tyler, uno dei pochi licantropi ormai in circolazione in città e… mh… come dire…»
«È diventata una specie di lucertola mangia se stessa. Poi tutto si è risolto. Fine.» l’intervento di Meredith, freddo come al solito, fece deglutire la bruna, quasi del tutto disgustata al pensiero di cosa i Kitsune fossero capaci di fare
«Oh.» fece, soltanto, con un mugolio «… gente che mangia se stessa; gente che mangia carne viva di animali o persone… bambini che si squartano… oh, beh…» cercò di annuire convinta, sperando di riuscire ad attutire il colpo mentale che ciò le aveva inferto «Hm… può andare, si.»
«Credo che prima o poi ti abituerai anche tu alla cosa… forse.» Bonnie si grattò il capo, mentre la campanella suonava «Non che io mi ci sia ancora abituata» ridacchiò.
la Evans allungò un flebile sorrisino, non sapendo se prendere in bene o male quelle parole.
«Beh, ci conviene andare, ora» fece notare la cacciatrice, con un sorriso, spingendo Bonnie verso la loro lezione «Ci vediamo dopo!»
«Vado anche io, allora» sorrise, Elena, scompigliando i capelli di Sabrina «Stai tranquilla, ok? Bonnie a volte esagera con il suo voler riparare la situazione. Ci vediamo dopo!»
la bruna la salutò, mantenendo il sorrisino incerto, dirigendosi, poi, alla sua lezione.

«Sinceramente: potrei sapere tu che diavolo c’entri in tutto questo?»
Damon alzò gli occhi al cielo, mentre entrava in casa Evans, dopo aver scassinato la porta.
«Sono stato invitato ad entrare, quindi posso a mia volta aiutarti a vedere se ci sia qualcosa di sospetto che la volpe abbia dimenticato in questa stanza. Qualche indizio, qualcosa, che ci porti al suo nascondiglio» Stefan portò le braccia al petto, mentre lo seguiva in casa con a seguito Sage e i suoi animali, invitati ad entrare a loro volta da Matt.
«Stefan, tu crois vraiment que Shinichi est assez stupide pour laisser, par exemple, une clé Kitsune nous apporter amour à sa maison?!» (Stefan, credi davvero che Shinichi sia così stupido da lasciare, che so, una chiave Kitsune che ci porti amorevolmente a casa sua?!) Sage ridacchiò, mentre si dava un’occhiata in giro, lasciando che Saber fiutasse qualcosa che potesse tornare utile
«E allora voi per quale motivo siete qui, Sage?» il minore dei Salvatore lo guardò con aria saccente e il rosso ridacchiò, facendo spallucce:
«Touché »
«La smettete di fare i deficienti, voi due?» Damon sospirò pesantemente, con le mani nelle tasche dei pantaloni neri, iniziando a guardare nella stanza della ragazza. Sapeva benissimo che fosse tutto inutile: Shinichi non era così sprovveduto da lasciare qualche traccia che avrebbe permesso ad un incantesimo di Bonnie di localizzarli, permettendo a Sage di condurli nel posto, lui che era un Guardiano della Dimensione Oscura e che, da tale, poteva condurli dappertutto in quel mondo.
Unica pecca, era che persino lui, che conosceva benissimo il suo mondo, non era a conoscenza della dimensione segreta dove i due Kitsune si erano rifugiati.
La prima idea era stata: una delle lune Kitsune. Ma a quanto pareva non erano lì.
«Piuttosto, come mai il tuo amico Mutt è rimasto fuori a fare da guardia ad un presunto uomo nero che potrebbe apparire per uccidere tre vampiri?» fece, con fare ironico, parlando normalmente, sapendo che Stefan, seppur in altre stanza, lo avrebbe sentito comunque.
Il moro dai capelli mossi sospirò, alzando gli occhi al cielo «Matt deve solo avvertirci se per caso i genitori di Sabrina tornassero proprio oggi dal loro viaggio»
«Oh, giusto» il fratello schioccò le dita «Come ho fatto a non pensarci! Se non fosse per lui, saremmo fottuti, in caso i genitori arrivassero e trovassero tre vampiri a rovistare fra i cassetti della biancheria intima della loro bella figlioletta.
Oh, caro buon vecchio, utile, Mutt.»
«Matt!» lo corresse Stefan, alzando gli occhi al cielo.
Damon sbuffò con aria scocciata «È lo stesso!»
«Io seriamente non capisco come tu possa essere così ironico anche in certe situazioni» bofonchiò, il minore, storcendo appena il naso ad un odore metallico proveniente da una delle stanze che ancora non aveva perlustrato
«E io non capisco come tu possa essere così costantemente noioso, fratellino. Cioè, divertiti per una vol-»
«Credo di essere costretto ad interrompere i vostri battibecchi amorevoli tra fratelli» li interruppe Sage, fermo sulla porta della camera da letto dei coniugi Evans, con espressione seria «Abbiamo trovato qualcosa, a quanto pare.»
Damon sussultò, correndo subito dall’amico, seguito da Stefan, per poi dare un pugno alla porta, digrignando i denti «Figlio di puttana!»

«Direi di mettere queste decorazioni con lo scheletroooo… mh, qui! Si.»
Elena era intenta a dare disposizioni in palestra per le decorazioni della festa di Halloween che si sarebbe tenuta quello stesso sabato, tutta euforica per riuscire finalmente, dopo tanto, ad organizzare qualcosa del genere alla Fell’s Church High School.
Sabrina ridacchiò, salendo su una scaletta per appendere dei palloncini al muro, color arancio e nero. «Io a dire il vero è la prima volta che mi occupo di queste cose» rise «Nella mia vecchia scuola ero solo una partecipante a balli e feste, non mi sono mai preoccupata dell’organizzazione…» aggrottò le sopracciglia, pensante «in effetti non me lo hanno mai chiesto»
le quattro scoppiarono a ridere all'unisono «Oh, beh, c’è sempre una prima volta» fece la Gilbert, segnando su una lista tutto quel che occorreva per la festa
«Vado a prendere qualcosa da sgranocchiare per tutte e quattro, ok?» fece Bonnie, ridacchiando ancora, prima di allontanarsi
«Cerca di non farti aggredire dagli altri ragazzi presenti in sala. Saranno affamati anche loro, a causa della dittatura di Elena che li ha messi a sgobbare da subito dopo le lezioni» le urlò dietro Meredith, mentre gonfiava un palloncino a forma di fantasma.
Bonnie allungò la risata, salutandole con la mano «Arrivo!»
«Sabrina!» la bionda la chiamò, facendola avvicinare «Ho dimenticato delle cose in cortile da portare dentro. Mi aiuteresti a prenderle?»
«Certo!» la ragazza sorrise, mentre seguiva Elena fuori dalla palestra per prendere l’attrezzatura per montare il piccolo palco dove si sarebbero eletti la Regina e il Re del ballo di Halloween.
«Elena!» la voce familiare di Stefan le fece voltare e la bionda corse subito, con un sorriso, fra le braccia dell’amato
«Stefan! Ma dove sei sparito tutta la mattina?» sorrise.
Lo sguardo del vampiro, però, non preannunciava nulla di buono «Abbiamo delle cattive notizie.»

Sabrina corse più forte che poteva, in casa propria, col respiro irregolare e il battito cardiaco accelerato, mentre trovava un Damon sulla soglia della porta della camera dei suoi genitori, che l’afferrava le spalle, impedendole di entrare «Non è il caso che tu veda.» sussurrò soltanto, guardandola negli occhi, iniziando ad usare un pizzico del suo Potere su di lei
«Non osare ammaliarmi!» urlò la bruna, mentre lo scostava appena, per riuscire infine a vedere lo spettacolo orripilante che si presentava davanti ai suoi occhi: i corpi dei suoi genitori, - a terra, martoriati e fatti a pezzi, sparsi in quella stanza che emanava quell’orribile tonfo di metallo e morte - giacevano lì, senza vita, con una scritta in rosso – probabilmente il loro stesso sangue - sulle pareti  bianche della stanza.

“Toccare gli stranieri, infondo, non conta, no?! Sopratutto se sono prede di vecchia data.
Round 1. Damon.
1 a 0 per me.
Shinichi”


L’urlo straziato di una Sabrina in lacrime, riecheggiò nella stanza, mentre Damon cercava di tenerla salda fra le sue braccia, cercando di farla calmare, a denti stretti.
Ed ella vomitò, disgustata per la visione, continuando a piangere a singhiozzi.
Elena portò una mano alle labbra, stringendosi a Stefan; e Bonnie pianse, lasciandosi allontanare da Matt, lei che non riusciva a sopportare simili visioni, mentre Meredith correva a prendere qualcosa per ripulire la ragazza, cercando di rimanere il più fredda possibile.
A quanto pareva, Shinichi aveva iniziato il suo gioco.

   
 
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