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Autore: Hazza_Boo    14/02/2013    4 recensioni
Louis e Harry hanno caratteri e gusti completamente diversi eppure si attraggono e si amano, sarà questo che significa anime gemelle?
Louis è sempre agitato, vivace, attivo e non sta mai fermo, sempre su di giri, per questo assomiglia un pò al caffè. Mentre Harry è dolce, sensibile e tranquillo, come il tè. Tè e caffè non hanno nulla in comune, forse è proprio per questo che si attirano l’uno verso l’altro così tanto.
Piccola os Larry verde per San Valentino, più o meno. Sì, non è il massimo come introduzione... vabbè, Larry is real
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ma a me piace sia il caffè ed il tè, un po’ come sono Harry e Louis.» *poker face* «C’ho l’ispirazione!»
Grazie ad Ed Sheeran per aver scritto la canzone “cold coffee”. (se non la conoscete, vi invito ad ascoltarla perché ne vale la pena). Sia fatto Santo quell’uomo.
La os che leggerete è una Larry dolce, dove c’è tanto amore, amore e amore, tenerezza, si vomitano arcobaleni ed il mondo diventa un piccolo puntino rosa, con fate, angioletti e unicorni. Chiedo scusa in anticipo per gli errori, e so che spesso alcune frasi non hanno molto senso e questa os è davvero patetica. Ma vi auguro buona lettura.
Ps. Questa os è un po’ sul genere di una Larry che feci… beh, tanto tanto tanto tempo fa: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1091509&i=1 
da allora il mio punto di vista verso il Larry è un po’ cambiato. Adesso sono sicura che Harry e Louis si amano, si amaaaaano, si ama-no, a-m-a-n-o. Si amano. Larry is real, bitches. Se non vi piace il genere chiudete questa pagina. 
 
 
 

Coffee and tea

 
 
 
Harry e Louis erano un po’ come il tè e il caffè. Incredibile a dirsi, ma Louis Tomlinson era il caffè.
Il caffè è buono caldo, ma anche freddo non dispiace. Si abbina con il latte perfettamente, lo si può bere ad ogni ora, non ci si stanca mai, si diventa dipendenti da lui. Il suo aroma è amaro, è vero. Louis era leggermente egocentrico, a volte quasi egoista, pignolo, ottuso, estroverso, vivace come se avesse bevuto sette tazze di caffè in precedenza. Era spigoloso, permaloso e geloso. Per quanto fosse quello che sorrideva, che calmava le acque, vivace e attivo, furbo e simpatico, aveva quel suo lato amaro, che se la prendeva se gli dicevi qualcosa che non gli andava a genio, che non sopportava sentirsi dire quello che doveva fare, ribelle, a volte severo. Se succedeva qualcosa come un bisticcio con il fidanzato, lui non riusciva più a perdonargliela fino a quando questo non lo convinceva con la sua dolcezza. Per questo Harry era come il tè.
Il tè è buono sempre, sia caldo che freddo, sia con i biscotti inzuppati dentro che con il latte. Il tè si beve sempre, a qualsiasi ora, diventa un’abitudine deliziosa nella vita delle persone. Il tè si condivide. Il tè riunisce tutti per parlare, crea un’atmosfera leggera e dolce. E’ piacevole sentire il suo sapore delicato e, soprattutto, il tè può avere varie spezie, quindi cambia spesso, ma sotto sotto rimane sempre quel gusto dolce e caldo di sempre.
Harry era così, adorabile come un cupcake, sereno e dolce come una tazza di tè. Era sempre tranquillo, non si arrabbiava mai, e quando lo faceva si pentiva subito e sapeva come farsi perdonare. Sapeva passare oltre alle cose negative, sapeva perdonare ed era la persone più sensibile al mondo. Con lui si poteva parlare di qualsiasi cosa, perché sapeva ascoltare e capire e, anche se non condivideva il tuo punto di vista, cercava di accettarlo o comunque non si intestardiva a contraddire. Non era severo, proprio non riusciva a farsi rispettare, a dare ordini ed incutere paura. Non era nel suo stile, non era parte di lui.
Il caffè ed il tè non hanno proprio nulla in comune, forse è proprio per questo che si attirano l’uno verso l’altro così tanto, forse è proprio questo il motivo per il quale la gente non è indecisa su altre bevande, ma si focalizza su solo queste due: «Oggi mi prendo il tè o il caffè?». Harry e Louis non avevano quasi nulla in comune, tranne qualche raro interesse. Caratteri, modi di pensare e gusti completamente differenti, eppure ogni cellula del loro corpo era spinta l’una verso quella dell’altro.
O forse, a pensarci bene, qualcosa in comune hanno il tè ed il caffè: Il tè può assumere un gusto leggermente amaro, a volte, se vengono aggiunte determinate spezie. Il caffè può diventare più dolce se viene aggiunto lo zucchero. In ogni caso, rimangono sempre impeccabili. Esattamente come Harry e Louis. Il primo è sempre dolce e carino, tranquillo e calmo, per nessuna ragione al mondo si arrabbierebbe… ah, no, una c’è. La spezia amara che darebbe al tè un sapore più forte, è quella sensazione che Harry provava quando qualcuno gli toccava Louis, quando qualcuno fa del male al suo caffè. Ogni volta che Harry vedeva il suo ragazzo preso in giro, o giudicato o offeso, o ogni volta che qualche ragazza gli era troppo vicina, subito il riccio si attivava, diventava vivace e permaloso, attento e  pronto a perdere la pazienza. Il caffè, invece, diventa più dolce con lo zucchero. E chi meglio di Harry è adatto a fare lo zucchero?
Louis era sempre agitato, su di giri, vivace, non stava mai fermo, non smetteva di lamentarsi, era testardo e sempre in movimento, non gli andava mai bene nulla ed era davvero intrattabile certi giorni. Nessuno riusciva a calmarlo, nemmeno sua madre o le sue sorelle, nemmeno gli amici, nemmeno la musica! Solo una persona era in grado di essere come zucchero nel caffè, e quella persona era Harry. Aveva lo strano dono di calmarlo, di fargli ritrovare la serenità, di farlo diventare meno rigido, meno preoccupato e gli faceva dimenticare ogni cosa negativa, dandogli mille e più motivi per sorridere. – e tutti quei motivi Louis li trovava sciocchi, patetici e poco veritieri. Perché gli unici motivi che aveva di sorridere, di vivere e di andare avanti erano solo tre: il sorriso di Harry; Harry al suo fianco; e gli occhi verdi di Harry, che un po’ gli ricordavano quelli di un gatto-.
A Louis piaceva la dolcezza del tè. E Harry amava del caffè il modo che aveva di svegliarlo.
Quasi ogni mattina Louis amava svegliarsi prima del riccio. Si girava nel letto lentamente, coccolava dolce il corpo del fidanzato, lo osservava dormire, ipnotizzato dall’alzarsi e abbassarsi regalare del petto, incantato ad ascoltare il battito delicato del cuore e troppo curioso di sapere cosa stesse sognando il ragazzo. Poi lentamente decideva di alzarsi, e senza fare rumore usciva dal letto per raggiungere la cucina. Conosceva perfettamente gli orari di Harry, dunque, quando guardava l’orologio, si accorgeva sempre di aver solo quindici minuti prima che il suo ragazzo si svegliasse. Allora iniziava ad agitarsi, diventava come il caffè, e correva a destra e a manca, cercando di sistemare la casa, di preparare la colazione, di apparecchiare la tavola e di dare una spazzata a terra. Riusciva a finire giusto in tempo. Spesso Harry si svegliava proprio quando Louis aveva appena finito di sistemare la solita rosa sul tavolo. Quella dolcezza, quel romanticismo, glieli dava la presenza di Harry, e specialmente il pensiero di vedere sorridere felice Harry.
Il riccio si alzava, tutto trasandato andava in bagno e si dava una sistemata. Poi raggiungeva Louis in cucina, dove lo trovava indaffarato ai fornelli. Lo abbracciava da dietro, cullandolo tra le braccia, chiudendo gli occhi e respirando il suo odore. E d’istinto sorrideva sempre, come la prima volta, come un ragazzo innamorato. E sentiva anche quelle farfalle nello stomaco che gli bloccavano il respiro. Si sentiva… vivo.
«Mi sei mancato» spesso glielo sussurrava all’orecchio. E quelle volte che lo faceva Louis scoppiava a ridere. Una risata spontanea, cristallina, dolce: di nuovo Harry diventava lo zucchero nel caffè.
«Ma se sono appena quindici minuti che non ci vediamo» lo punzecchiava Louis, allontanandosi dal riccio e iniziando a mettere le omelette nei piatti. Harry non smetteva di seguirlo, contemplava ogni suo dettaglio come se avesse davanti un dio, e non si perdeva nemmeno un movimento di quelli che faceva.
«Sì, ma sta notte non ti ho sognato, quindi è come se fosse una notte che non ti vedo ed una notte è già troppo, capisci?»
«Assolutamente no, Harry» Louis diventava un po’ acido, eppure il sorriso che rivolgeva all’amante era brillante, puro, sincero e bellissimo come un diamante al sole. E a quel sorriso Harry sentiva l’intestino contorcersi, la bocca dello stomaco chiudersi ed il cuore strabordare d’amore. Poi Louis, prima di iniziare a fare colazione, si avvicinava a Harry e alzandosi sulla punta dei piedi, perché più basso dell’altro, si avvicinava pericolosamente fino ad azzerare ogni distanza.
Il bacio che seguiva era sempre un perfetto scontro tra due opposti, tra due sapori così diversi e strani sentiti insieme, ma era proprio quello che li rendeva perfetti. Il caffè che diventava dolce, il tè che si caricava di adrenalina e passione.
Louis si allontanava delicatamente, lasciando una tenera carezza sulla guancia del riccio. Si guardavano negli occhi e si sorridevano, e come sempre Harry doveva mordersi un labbro per resistere alla tentazione di riappropriarsi delle labbra dell’altro. «Non ti capirò mai, Hazza.» ammetteva Louis scuotendo rassegnato la testa. «Però mi piace così»
Infine si sedevano al tavolo, uno di fronte all’altro, facevano colazione conversando tranquillamente. A volte preferivano restare in silenzio a guardarsi negli occhi, a pensare a quanto uno amava l’altro, a cosa avrebbero fatto quel giorno insieme, e a come sarebbe stato bello tenersi per mano in pubblico.
Louis amava il tè. Amava quel suo gusto dolce e delicato che lo tranquillizzava. Lo amava anche perché gli rammentava i tanti pomeriggi passati in compagnia dei baci e delle carezze di Harry. Amava il tè anche perché gli ricordava Harry, lo amava anche senza motivo.
Alla mattina Harry prendeva una tazza di caffè freddo e Louis preferiva una tazza di tè con una zolletta di zucchero. Perché Harry amava il caffè così come Louis amava il tè. Un po’ perché gli ricordava proprio il suo ragazzo, un po’ perché gli piaceva come lo svegliava: Il caffè lo svegliava rendendolo attivo, Louis lo svegliava con quel po’ di dolcezza.
Poi la loro giornata proseguiva tra un impegno ed un altro, trasportati dal mare di fans e dagli obblighi del loro mestiere da star e nonostante tutto questo, nonostante il mondo sembrasse continuare a tenerli lontani, loro stavano ancora insieme. Non è questo che conta? E dopo tutto ciò, dopo tutto quel tempo, si guardavano ancora come la prima volta, quando si erano conosciuti nei bagni di X-Factor e avevano capito che era amore. Cosa c’è di meglio del sorriso e dello sguardo di due innamorati?
Forse il caffè ed il tè non hanno proprio nulla in comune, già. Sono così diversi e non a tutti piace uno dei due. E mischiati? Davvero un misto disgustoso, eh? Forse, ma Harry e Louis si completavano e si attraevano a vicenda per quanto diversi fossero.
E sarebbero rimasti insieme per sempre, solo loro due, esattamente così come la gente si sarebbe sempre continuata a chiedere se fosse meglio il tè o il caffè.
Il loro amore non si poteva capire, così come Louis non poteva capire Harry, però andava bene così. Era bello proprio perché particolare. Il loro amore era sempre.



yeah!

  
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