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Autore: PetrovasFire    14/02/2013    2 recensioni
“Il tuo sogno può diventare realtà, se vuoi” mormorò ad un soffio dalle sue labbra. 'Adesso leggeva nella mente, anche?' Elena, presa da una strana paura si toccò il collo, controllando che la catenina che le aveva regalato Stefan fosse ancora lì. C’era. Non era stato Damon a farle fare quel sogno e -grazie al Cielo- non era entrato nella sua mente, quindi non poteva affatto sapere cosa lei effettivamente avesse sognato.
Damon si accorse di quel gesto. Rise, di una risata di vittoria. “Tranquilla, Elena, non posso entrare nella tua mente se hai la verbena addosso, il tuo fantastico sogno è tutto merito del tuo subconscio, ma come ti ho già detto, se vuoi…” Elena non gli lasciò terminare la frase che d’un tratto capovolse la situazione. Ora Damon era steso sotto di lei, con le braccia sul cuscino, Elena a cavalcioni su di lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Entrarono in un grande magazzino di Miami…era davvero enorme! Elena non aveva mai visto un negozio tanto grande, praticamente era un centro commerciale!
“Buenos días, señores” ci salutò la commessa. Perfetto, pensò Elena, io non ci capisco niente di spagnolo!
“Hola, chica” rispose Damon, facendo ‘quella’ cosa con gli occhi. Ci stava provando con la commessa? Elena provò un moto di gelosia.
“Hai intenzione di stare qui a fare il cascamorto oppure possiamo andare a cercare dei vestiti? Sono completamente bagnata e sto per congelarmi” sbottò Elena infastidita.
“Congelarti? A Miami a 30 gradi?” chiese scettico Damon alzando le sopracciglia. Elena lo guardò male. “Ma se ti da’ fastidio che io parli con le ragazze basta dirlo, Elena” oh, il modo in cui pronunciava il suo nome!
“Puoi parlare con chi diavolo vuoi!” e così dicendo Elena si avviò verso il reparto donna, ma una mano la attirò verso un altro settore.
“Costumi?” chiese Elena scettica, ancora arrabbiata per la ‘discussione’ di prima.
“Bhe, siamo in una città di mare, non vorrai mica comprare maglioni e doposci” Elena lo guardò in cagnesco. “Dai, non tenermi il broncio, le ho detto soltanto ‘ciao bellezza’” disse facendo gli occhi dolci. Elena stava per cedere, amava i suoi occhi. ‘Solo gli occhi?’ si insinuò una vocina nella sua testa, che Elena mise subito a tacere.
“Ti ho già detto che non mi importa, Damon. Puoi dire quello che vuoi a chi vuoi! E se vuoi dire ‘ciao, bellezza’ o qualsiasi altra cosa ad una commessa oppure a una bionda in un bar fa pure! Non sono la tua fidanzata” pronunciò le ultime parole con qualcosa di strano nella voce. Rimpianto forse?
“Ma non voglio dire niente a nessuna ragazza, Elena. L’unica di cui mi importi veramente sei tu.” Dicendo queste parole si ritrovarono uno di fronte all’altra, con i corpi che quasi si sfioravano. Elena alzò lo sguardo per incontrare gli occhi azzurri di lui, meravigliandosi ancora una volta della loro bellezza. “Ed è vero che certe volte faccio l’idiota con le altre, ma loro sono solo una distrazione. Una distrazione e nient’altro. Per cercare di farmi una ragione, visto che non posso avere ciò che realmente voglio” sussurrò suadente ad un soffio dalle sue labbra. Le mancava il respiro. Lo sguardo di Damon scese sulle labbra rosse di lei. Stava per farlo sul serio? Elena desiderò ardentemente che quelle labbra sfiorassero le sue, voleva intrecciare le dita nei capelli corvini di lui, essere stretta tra le sue braccia forti e Damon aveva aspettato tanto tempo, troppo, voleva premere la bocca sulla sua e baciarla fino toglierle il respiro e ora…
“Hola, señores, ¿puedo ayudarle?” si avvicinò a loro una ragazza dalla pelle d’ebano e i capelli castani rischiarati dal sole. Damon alquanto infastidito si voltò verso la ragazza, ma poi pensò che era stato meglio così. Voleva davvero baciare Elena per la prima volta in un centro commerciale circondato da pezzi di stoffa e poliestere? Avrebbe trovato un modo più romantico.
Elena guardò anch’essa la ragazza e si sentì morire. Era davvero bellissima, la pelle dorata, gli occhi lucenti, un fisico da urlo. Non si sentì all’altezza e vedendo che Damon la guardava senza rispondere pensò che anche lui si fosse accorto della sua bellezza -mentre lui pensava a tutt’altro- e sentì le lacrime pungerle gli occhi.
“Oh, lo siento, yo no había visto que...si necesitas aito me llame.” Si scusò la ragazza e si dileguò vedendo Damon ed Elena così vicini e alquanto infastiditi -per opposti motivi- dall’interruzione dell’avvenente impiegata. Damon le sorrise cordialmente, poi si rivolse ad Elena. “Sbaglio o parlavamo di bikini?”
Elena sorrise suo malgrado. Dannate commesse floridians. Si schiarì la voce “Quello rosso” decise in fretta.

Dopo un’ora o quasi trascorsa all’interno del grande magazzino Elena ne uscì con un top turchese e un paio di pantaloncini di jeans bianchi. Oltre a quel costume rosso. Sorrise ripensando a Damon con un cappello stile Michael Jackson che faceva il moonwalk. Allora lei prese lo stesso cappello e cercò di fare lo stesso, ma il risultato fu che quasi scivolò su una pila di scatoli per scarpe, tutta colpa delle Converse ancora bagnate, pensò ironizzando. Oltre ai famosi cappelli e i vestiti che Elena aveva addosso comprarono una serie di altri vestiti che aveva scelto Damon, ma che non voleva mostrarle. Quanto altro tempo aveva intenzione di stare a Miami? Si chiese Elena. Non che la compagnia di Damon le dispiacesse, comunque, ma avevano da fare. Dovevano continuare a cercare Stefan, anche se lui non voleva essere trovato.
Dopo aver fatto shopping avevano pranzato in un ristorante lungo la costa –pranzare normalmente, intendo. Che strano, Damon non aveva neanche accennato al fatto che dovesse nutrirsi, magari di una bella cameriera. Forse si era nutrito prima di partire, constatò Elena- per poi passeggiare fino ad una piscina naturale fatta di scogli all’interno della quale Damon le aveva fatto notare che a contatto con la luce del sole le squame di alcuni pesci assumevano le tonalità dell’arcobaleno e risplendevano come i suoi occhi quando sorrideva. Disse che era bellissima quando era felice e che avrebbe fatto in modo di farla sorridere più spesso. Era così dolce, pensò Elena. Curioso. Damon di solito era scontroso, irritabile, scettico, arrogante e canzonatorio. Ma mai dolce. Invece Elena si rese conto che il modo in cui gli altri lo vedevano, il modo il lui voleva che credessero che fosse, era solo una finta, una coltre per coprire la sua vera natura. ‘lui non è un mostro ’ pensò Elena ‘è soltanto un ragazzo che è stato deluso e abbandonato tante volte. Io non lo farò, non ti lascerò mai, Damon’.
Avevano visitato la Little Havana, dove Damon l’aveva praticamente costretta a ballare la giga, visto che mentre loro passavano si stava svolgendo una sorta di festa locale con le persone del luogo in abiti tipici, nonostante le riserve di Elena, che alla fine gli aveva chiesto di ballare ancora, facendo spuntare un sorrisetto soddisfatto sul viso di Damon.
Alla fine del loro giro turistico, andarono in un locale proprio sulla spiaggia, mangiarono un panino pieno di salse da mandar a fuoco la lingua e della birra. Damon protestò alquanto perché avrebbe voluto mangiare in un ‘posto più raffinato e adatto al suo palato fine’, ma Elena si era innamorata di quel posto a prima vista, semplice, schietto, niente di troppo elegante, era quello che ci voleva, anche perché lei non vestiva mica un abito da sera (ma era sicura che tra tutti quei vestiti scelti da Damon c’era di sicuro qualcosa di scintillante e nero). Finirono di cenare e si avvicinarono al bancone del bar per chiedere due cocktail e qui incontrarono una coppia di ragazzi in vacanza che attaccarono discorso.
“Piacere io sono Linda, e lui è Mike il mio fidanzato” sorrise raggiante una ragazza dai capelli biondi indicando il ragazzo accanto a lei.
“Damon, e lei è Elena, la mia…”
“Amica” lo precedette Elena, rivolgendo un sorriso tirato ai due.
“E da quant’è che siete… ‘amici’?” chiese Linda. ‘Siamo davvero amici, biondina impicciona!’ pensò Elena ‘o forse no?’.
“Da due anni” disse Damon “Quando mi sono trasferito nella sua città, c’è sempre stata una certa chimica, fra noi” disse ammiccando verso Elena.
“Interessante”
“Io e la mia Linda invece ci siamo conosciuti al liceo e da allora non ci siamo più persi di vista, vero, orsetta?” mentre Elena rifletteva su quel ‘la mia Linda’ e ‘orsetta’, Damon pensava a quanto fosse stupido quel cazzone innamorato a chiamare la sua fidanzata così. “Principessa è meglio, vero?” eccola di nuovo. Quella vocina che si insinuava nella sua mente. “E’ inutile che cerchi di negarlo, piacerebbe anche a te fare con Elena quelle cose sdolcinate che fanno i fidanzati. Fiori, cioccolatini, nomignoli idioti, ma che sembrano tanto carini alle orecchie degli innamorati. Abbracciarla e guardare il tramonto insieme, baciarsi sotto la luna…tu la ami, Damon. Tu la vuoi. La guardi e pensi che non esista creatura più bella, più perfetta di quella che hai di fronte…ah, devi esserti bevuto il cervello!” sputò acida la vocina. “Chiudi quella fogna!” e Damon la mise a tacere.
Linda sorrise con gli occhi a cuoricino a Mike, mentre Damon ed Elena si lanciarono uno sguardo d’intensa come per dire ‘troppi zuccheri, mi serve un’insulina’. “Oh, c’è il karaoke, Elena che ne dici di cantare una canzone insieme? Il mio ragazzo è stonato come una campana!” esclamò Linda.
“Veramente anch’io, non è che…” cercò di protestare Elena, ma alla fine si ritrovò con un microfono in mano a cantare “Single lady” di Beyoncé. Intanto Damon e quel ragazzo…Mike, discutevano su qualcosa e Damon fece cenno al barista di portagli altri due drink, mentre guardava Elena con un certo orgoglio, ‘Ma che bugiarda’ pensò ‘è una forza a cantare’.
Linda trascinò Elena sulla pista da ballo mentre suonavano “One more night”, però la canzone si interruppe e le note di un’altra canzone, un lento, iniziarono a diffondersi nel locale http://www.youtube.com/watch?v=hlYtgtRugFs Elena e Linda stavano ancora ballando, piuttosto imbarazzate, quando sopraggiunse Damon alle spalle di Elena che fece l’occhiolino a Linda. La ragazza fece fare una giravolta ad Elena, che ad un tratto si trovò tra le braccia di Damon. Un’espressione di sorpresa di dipinse sul volto di lei, poi gli sorrise “Hey”
“Ti sei divertita a urlare a squarciagola con la bionda?” chiese Damon.
“Mmmh, si, in fondo non è stato poi così male”
“Sei una cantante provetta”
“Ti diverti a prendermi in giro, vero?”
“Non sto scherzando, la tua voce è quella di un angelo”
“Che dici” si schernì Elena.
“Dico che tu sei la ragazza più bella e dolce e gentile che io abbia mai conosciuto. Sei forte, sei coraggiosa, leale, piena di vita. Non ho mai visto tanta bellezza in uno sguardo come nel tuo. E, si, hai la voce di un angelo e non solo quella. Sei una donna meravigliosa, e dal primo istante ho desiderato che tu fossi mia. La mia principessa delle tenebre. Tu ed io, per sempre” gli occhi di Elena si persero nei suoi, e finalmente, mentre la musica li sfiorava cantando ‘I love you more with every breath, truly, madly, deeply, do...’ le loro labbra si incontrarono in un bacio. Un bacio passionale, ardente, ma allo stesso tempo dolce, come un fiore che si schiude al caldo tepore del sole di primavera. Le braccia di Damon circondarono la vita di Elena, mentre le mani di lei lo accarezzavano, e le sue dita si intrecciavano nei capelli vellutati come seta. Mentre le loro lingue danzavano tra loro e le labbra si sfioravano, si ritrovarono quasi senza accorgersene sulla spiaggia, avvolti nell’oscurità della notte illuminata soltanto dalla tenue luce delle stelle. Tutto il resto sparì. Si era fatto tardi, Linda e Mike erano andati via mano nella mano, il bar era chiuso, i villeggianti erano tornati alle loro camere, lo stereo del locale aveva smesso di suonare, ma loro danzavano sulle note di un’altra musica. Una musica del tutto differente, dolce come lo zucchero filato, carezzevole come la brezza tra i capelli di un bambino che corre sulla riva.
Il top di Elena scivolò via sulla sabbia, come anche la maglietta di Damon. Rimasero in costume, a baciarsi, a sfiorarsi. E lì, fra le acque calde della baia di Bal Harbour ombreggiata dalle palme, con la luce della luna ad illuminare i riflessi sfavillanti delle gocce d’acqua salata sui loro corpi ardenti, Elena divenne la sua principessa delle Tenebre, non solo per una notte, o per un viaggio, ma per sempre. Ora che si erano trovati, non si sarebbero lasciati mai più.

Angolino autrice

Salve a tutti! Questa è la mia prima storia su EFP e ho un po' paura del risultato, spero che non sia stata tanto terribile. E' nata come una one-shot Delena, ma poi si è trasformata in una breve storia di 3 capitoli. Ho avuto l'idea mentre pensavo alle vacanze estive e a quanto vorrei che arrivassero presto, e così ho immaginato Damon ed Elena che fanno un viaggetto a Miami, la meta dei miei sogni. Nella mia storia Damon ed Elena sono spensierati, e possono godersi un po' di tempo insieme, senza sirebond, nè altri problemi. Mi piacerebbe vedere Damon ed Elena così almeno in un episodio. 
Bhe, spero di non avervi annoiato, voglio solo dire che questa fanfic nasce dal mio amore incondizionato per questi due personaggi, Damon ed Elena, che amo dal loro "primo" incontro. Aspetto vostri commenti...o magari, critiche, tutto quello che volete. 
xxx

  
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